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Leonardoroads Le tracce lasciate in 18 anni di permanenza nel Ducato di Milano sono ancora ben visibili. Ecco le strade di Leonardo. leonardoroads.com

Un nuovo modo di conoscere un territorio e la sua storia

IL RISO IN LOMBARDIA NASCE IN LOMELLINANel corso della sua sicura permanenza a Vigevano nel 1494 Leonardo ebbe modo di v...
16/05/2019

IL RISO IN LOMBARDIA NASCE IN LOMELLINA

Nel corso della sua sicura permanenza a Vigevano nel 1494 Leonardo ebbe modo di visitare a più riprese la possessione agraria della Sforzesca, voluta da Ludovico il Moro come azienda agricola sperimentale.
 Le note presenti nei manoscritti riportano disegni come incastri e scale d'acqua che Leonardo disegnò in loco, affascinato dalle invenzioni idrauliche finalizzate all'agricoltura.

Tra le colture che a partire dal 1480 furono introdotte grazie all'abbondanza di acque, c'era anche quella del riso. 
L'esclusività in Italia di tale coltivazione spetta però ad un altro luogo, molto vicino a Vigevano e alla villa Sforzesca. A Villanova nel comune di Cassolnovo il duca Galeazzo Maria Sforza sperimentò la semina che si concluse con il primo raccolto del riso in alta Italia. Così risulta da due lettere famose del 27 e 28 settembre 1475, nelle quali lo sfortunato duca autorizzava la consegna e il trasporto di dodici sacchi di riso nel Ducato di Ferrara, così come richiestogli nella stessa estate di quell'anno dal duca Ercole I° d'Este.

Sacchi di riso già coltivato e raccolto, il che lascia pertanto supporre che la coltivazione era già in atto prima del 1475.

26/08/2018
LEONARDO E LEOPARDI: COME STA LA LUNA?Al foglio 1r del Ms K troviamo questa notazione:“La luna è densa. Ogni denso è gra...
18/08/2018

LEONARDO E LEOPARDI: COME STA LA LUNA?

Al foglio 1r del Ms K troviamo questa notazione:

“La luna è densa. Ogni denso è grave. Come sta la luna?”.

Leonardo e Leopardi? Entrambi hanno condotto riflessioni sull’orizzonte e l’infinito. La ricerca del "certo" di Leonardo non poteva abbinarsi, chiariamo subito, al piacere del "vago" e dell'indefinito che pure Leopardi perseguiva con altrettanta precisione.

Ne “L'Infinito” Leopardi il concetto di infinito si compenetra con quello di orizzonte, quindi di limite. Leonardo tratta dell’orizzonte specialmente nel primo paragrafo del capitolo VIII del “Libro di pittura”:

"SONO LI ORIZZONTI di varie distanzie dall'occhio, con ciò sia che quello è detto orizzonte dove la chiarezza dell'aria termina col termine della terra, et è in tanti siti veduto d'un medesimo perpendiculare sopra il centro deI mondo, quante sono I' altezze dell' occhio che ‘I vede».

Questa riflessione di Leopardi sarebbe sicuramente piaciuta a Leonardo:

"… una vasta e tutta uguale pianura, dove la luce si spazi e diffonda senza diversità, né ostacolo; dove l'occhio si perda è pure piacevolissima, per l'idea indefinita in estensione che deriva da tal veduta".
(Zibaldone p.1746)

LEONARDO E IL GIOCO«Il grande Leonardo, a ben vedere, rimase tutta la vita per piu versi infantile; si dice che tutti i ...
11/08/2018

LEONARDO E IL GIOCO

«Il grande Leonardo, a ben vedere, rimase tutta la vita per piu versi infantile; si dice che tutti i grandi uomini conservino qualcosa di infantile. Continuò a giocare ancora in età adulta e anche per questo apparve talora inquietante e incomprensibile agli occhi dei suoi contemporanei»

Parole di Freud che aiutano a spiegare disegni ma anche atteggiamenti ludici che si ritrovano tra le migliaia di carte manoscritte: rinvii con numero di capitolo e paragrafo ad opere mai scritte o l’abitudine grafica della parola “eccetera”, utilizzata per chiudere un'importante dimostrazione geometrica perché “la minestra si fredda”.

La stessa sua mancanza di sistematicità è in fondo un gioco condotto in assoluta serietà, pensiamo alla concenzione di Huizinga dell'homo ludens. C’è poi tutto il capitolo delle istallazioni ludiche del Leonardo organizzatore di feste, spettacoli teatrali, tornei. Regista teatrale e produttore apprezzatissimo e ricercato a Milano per una delle attività principali della vita di corte: divertire e intrattenere piacevolmente.

02/08/2018

VOLANDIA: IL SOGNO DI LEONARDO

Realizzato nell'area delle ex officine aereonautiche Caproni, un esteso e completo Parco e Museo del volo a Somma Lombardo nel Parco del Ticino. Il sogno di Leonardo realizzato.

Da vedere assolutamente.

VOLANDIA - Parco e Museo del Volo Alberto CazzaniLe Officine Di LeonardoFrancesco CaraccioloLeonardo Finmeccanica Divisione ElicotteriLeonardo Web S.r.l. - Soluzioni Informatiche e InternetAEREILibreria VolareVolareIL VOLOCasa Alitalia Lounge Milan Malpensa AirportLeonardo da VinciMuseo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da VinciMuseo Leonardo da Vinci FirenzeLeonardo3 - Il Mondo di Leonardo

LEONARDO A MANTOVA: IL RITRATTO DI ISABELLAInverno 1499. Leonardo abbandona Milano e arriva a Mantova. Qui la marchesa p...
30/07/2018

LEONARDO A MANTOVA: IL RITRATTO DI ISABELLA

Inverno 1499. Leonardo abbandona Milano e arriva a Mantova. Qui la marchesa può finalmente realizzare il suo sogno: avere un ritratto dall'autore della Dama con l'ermellino, avuta in prestito da Cecilia Gallerani nel 1498.

Fu proprio quel ritratto, prima grande espressione della poetica vinciana del "moto mentale", che mette in guardia Isabella d'Este. Le discussioni con Gian Cristoforo Romano che sempre nel 1498 aveva realizzato la medaglia in bronzo con il suo profilo, convinsero la marchesa di Mantova ad "annacquare" la portata troppo introspettiva che Leonardo poteva infondere al suo ritratto, peraltro fortemente voluto.

Cosí Leonardo semplifica il profilo eseguito dal Romano, elimina i capelli mossi dal vento (peraltro suo marchio di fabbrica) insieme alla grossa collana e, con una rotazione del busto di tre quarti ma che pare ancora in completamento, conferisce autoritá e severità al ritratto "neutrale" di Isabella.

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26/07/2018

LE STRADE DI LEONARDO - IL MULINO DI MORA BASSA

Dopo il Castello, un Mulino speciale. Sede dell'ecomuseo delle acque e della mostra permanente delle macchine di Leonardo fedelmente costruite in legno e funzionanti.

UN ITINERARIO SPECIALE.

Musement Ticino Turismo Bellenzier Turismo Bella Turismo Bellinzonese e Alto Ticino Turismo Visita Novara Vercelli & Pavia Assessorato Turismo - Acqui Terme Calyx Turismo Turismo Repubblica Dominicana Consolato generale di Svizzera a Milano Agenzia Svago Viaggi E Turismo Ascona-Locarno Turismo Novara Vercelli Turismo Didatica Turismo Turismo Didattico Dell'alto Piemonte Romagnese Pro Loco Pro Loco Scaldasole Pro Loco di Morimondo Pro Loco San Colombano al Lambro Pro Loco di Sozzago PROMOLTREPO' Pro Loco Stradella Pro Loco Novara Loco Lanzo Torinese Pro Loco Lanzo Torinese Pro Loco Valeggio sul Mincio

Le strade di Leonardo: Castello di Vigevano.
15/07/2018

Le strade di Leonardo: Castello di Vigevano.

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I CAPELLI DI LEONARDOGià ai suoi tempi erano una meraviglia riverita e ammirata, come i suoi abiti eleganti e freschi di...
13/07/2018

I CAPELLI DI LEONARDO

Già ai suoi tempi erano una meraviglia riverita e ammirata, come i suoi abiti eleganti e freschi di lino bianco.
Nel “Libro della Pittura” lo scritto dedicato alla bellezza nemica dell’affettazione, Leonardo consiglia di disegnare teste in modo da consentire a:

“li capegli scherzare insieme col finto vento intorno alli giovanili volti e con diverso revoltare graziosamente ornargli, e non far come quelli che gli 'npiastrano con colle e fanno parere e visi come se fussino invetriati”.

Nel Codice Arundel a c.170r. ci consegna invece una ricetta – rimedio per far diventare i capelli da neri in biondi. Gli ingredienti da utilizzare sono: targirio di piombo, calcina viva, scorze di noce verde o secca, aceto forte sei boccali. Il tutto va fatto bollire a fuoco lento per un’ora e alla fine.

“cola a feltro in mentre è caldo, eco’l’acqua bagna i capelli”

Per scacciare le lentiggine invece la ricetta di Leonardo prevedeva: tartaro, polvere di zucchero, mele da distillare in un alambicco.

LEONARDO E BRAMANTE AL CENTRO DELLA MODERNITÀNella vita di Leonardo quello con Bramante è uno dei rapporti  più fecondi ...
24/06/2018

LEONARDO E BRAMANTE AL CENTRO DELLA MODERNITÀ

Nella vita di Leonardo quello con Bramante è uno dei rapporti più fecondi e interessanti. Entrambi alla corte di Ludovico il Moro negli stessi anni, entrambi improvvisatori di rime e sonetti, entrambi grandi intrattenitori.

Un rapporto straordinario che vede i due lavorare insieme in imprese capitali per la storia dell’arte occidentale: Santa Maria delle Grazie, la Piazza e il Castello di Vigevano, ispezioni a fortificazioni, progetti urbanistici, decorazioni nel Castello Sforzesco, organizzazione di feste e rappresentazioni teatrali.

Nei suoi manoscritti Leonardo cita esplicitamente Bramante per idee o disegni comunicatigli dall’amico:

- “gruppi di Bramante”, ovvero “nodi”,disegni d’intrecci simili a quelli che Leonardo ideò per la Sala delle Asse nel Castello Sforzesco

- “Edifitii di Bramante”

- l’appunto più significativo è quello in cui Leonardo cita Bramante col diminutivo più familiare e intimo, Donnino: “Modo del ponte levatoio che mi mostrò Donnino” (manoscritto M, c. 53v, ca. 1499).

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2019: NOI CI SIAMOIeri sera al Castello di Vigevano abbiamo presentato, insieme alla ricerca sulla presenza di Leonardo ...
18/05/2018

2019: NOI CI SIAMO

Ieri sera al Castello di Vigevano abbiamo presentato, insieme alla ricerca sulla presenza di Leonardo a Vigevano, alcune delle nostre proposte per i 500 anni della morte del Grande Genio.

1. La riscoperta e ripristino della Scala d'acqua della Sforzesca, disegnata nel Ms H e nel Ms Hammer oggi Gates.

2. Un percorso sui luoghi di Leonardo a Vigevano: Sforzesca, mulini, cascine, incastri d'acque, fiume Ticino.

3. Una mostra sui ponti di Leonardo

VERSO IL 2019: UN LEONARDESCO A VIGEVANOAccanto alla grande tela della Crocifissione conservata nella Chiesa Cattedrale ...
10/05/2018

VERSO IL 2019: UN LEONARDESCO A VIGEVANO

Accanto alla grande tela della Crocifissione conservata nella Chiesa Cattedrale di Vigevano, Cesare Magni(1492-1536) ha realizzato queste altre "meraviglie".

Insieme ad altre di cui parleremo a breve, formano il catalogo di un artista che seppe raccogliere al meglio l'insegnamento di Leonardo.

Venerdi 17 maggio alle ore 21.00 in Sala dell'Affresco (Castello) presentiamo l'associazione Leonardoroads e il libro di Mario Cantella "Leonardo e Vigevano".

LEONARDO, I PONTI E UNA INTITOLAZIONELeonardo da Vinci è insieme a Leon Battista Alberti e prima del Palladio è  dei poc...
22/03/2018

LEONARDO, I PONTI E UNA INTITOLAZIONE

Leonardo da Vinci è insieme a Leon Battista Alberti e prima del Palladio è dei pochi architetti del Rinascimento che si occupa di ponti in legno e in muratura. Ha studiato le macchine da impiegare nella costruzione, la tecnica della fondazione dei pali, si è dedicato per tutta la sua esistenza alla scienza idraulica intesa come comportamento dell’acqua, modificazioni di sponde, alvei, fiumi e canali.

Una mostra sui ponti di Leonardo era stata realizzata nel 1993 da Carlo Pedretti in tre città svedesi tra cui Stoccolma per celebrare l’ingresso della Svezia nella comunità europea. Grazie a quella esposizione nel 2001 venne realizzato ad Aas, cittá a trenta chilometri da Oslo, il ponte chiamato “Monna Lisa” che riprende il progetto di Leonardo del 1503 per il ponte sul Bosforo.

In occasione del 2019, cinquecentenario della morte, e della straordinaria concomitanza dell'inaugurazione del nuovo ponte sul Ticino che collega la provincia di Pavia con la Lomellina a Milano, come associazione abbiamo proposto alle istituzioni l’intitolazione del nuovo ponte a Leonardo da Vinci e sarebbe il primo in Italia, insieme ad esposizioni ad Abbiategrasso, Vigevano, Pavia, sugli studi leonardeschi e sul significato simbolico dei ponti come collegamento tra civiltà.

““Pensiamo al progetto del 1503 di un ponte sul Bosforo – fa notare Marco Versiero, studioso di Leonardo e componente del comitato scientifico di Leonardoroads - presentato da Leonardo al Sultano turco Baiazeth II e che avrebbe dovuto unire l'Europa all'Asia, da Pera (ora Galata) a Costantinopoli in un'unica campata sul C***o d'Oro. Un grande simbolo ancora oggi eloquente dello scambio tra culture e della circolazione di conoscenze lungo il bacino del Mediterraneo”.
Giá nella letterra di presentazione a Ludovico il Moro del 1481 Leonardo evidenzia la sua perizia nella costruzione di ponti spostabili e trasportabili per uso militare. Proprio in Lombardia Leonardo ci lascia disegni di ponti come quello a due luci del Ms H o codice vigevanese e altri nel codice Atlantico.

“Si trattava di ponti “leggerissimi e forti” quelli che Leonardo intendeva costruire per Ludovico il Moro, come lui stesso scrive nella famosa Lettera del 1481 - spiega Sara Taglialagama della Fondazione Pedretti e componente del comitato scientifico di Leonardorads - Rapidamente costruibili, spostabili e trasportabili, costruiti con piccoli pezzi di legno e tenuti insieme da incastri oppure da robusti legacci, questi ponti avevano una vocazione militare di permettere lo scavalcamento di un fiume o il superamento di un terreno fortemente accidentato, permettendo alle truppe rapidi e impossibili spostamenti di fortuna. Questi miracoli della tecnologia sfruttavano leggi di statica e di resistenza che Leonardo aveva approfondito di pari passo agli studi architettonici"

"Luca Pacioli fa riferimento all’attività di un “giovane ingegnere” - continua Sara Taglialagamba - affermando che questi costruì per Cesare Borgia tre varianti di un ponte: quello leggero e smontabile costruito da pali, quello girevole e quello galleggiante su barche o botti. Questi dispositivi farebbero pensare proprio a Leonardo per due caratteristiche di base: da un punto di vista ideologico sono il risultato del recupero della tradizione (quella classica) e dell’innovazione (in particolare per l’impiego di contrappesi nel caso del ponte mobile) e da un punto di vista tecnologico il risultato delle riflessioni di statica dei pesi che da scienza speculativa teorica è adesso applicata a contesti di meccanica pratica. È il trionfo della scienza del “de ponderibus” nelle mani dell’homo faber, ovvero dello studio del comportamento statico e dinamico dei corpi, uno dei primi campi teorici di cui Leonardo si occupa durante il suo primo soggiorno milanese in parallelo all’architettura"

Quale miglior modo di onorare Leonardo, scienziato ma anche artista-architetto, se non quello di intitolargli il nuovo ponte sul Ticino?

Castello Sforzesco di Milano Comune di Vigevano Comune di Abbiategrasso Città metropolitana di Milanol MiBACT Fondazione Bussolera Branca Distretti Culturali - Fondazione Cariplo Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano Fondazione Renzo Piano Giunti Editore Electa editore Navigli Reloading Navigli Lombardi Vittorio Poma Vittorio Pesato Daniele Bosone Fabio Rugge Antonella Zucchella Stefano Denicolai Confindustria Pavia Giorgio Invernizzi Rai Cultura Focus Storia National Geographic Magazine Touring Club Italiano FAI - Fondo Ambiente Italiano Azienda Agricola Biodinamica Cascine Orsine Cascina Caremma

LEONARDO E IL CANTICO DELLE ACQUE (2)Rispetto al concetto degli autori antichi e medievali per Leonardo la fisica è movi...
16/01/2018

LEONARDO E IL CANTICO DELLE ACQUE (2)

Rispetto al concetto degli autori antichi e medievali per Leonardo la fisica è movimento continuo, impossibile da fermare in alcuna forma stabile. Le ACQUE giocano in questa visione applicata alla pittura un ruolo fondamentale.

Dalla “Vergine delle Rocce”, alla “Sant’Anna” alla “Gioconda” la terra è percorsa e quindi “erosa e modellata dalle acque in una infinità pssibile di forme”.

Una visione dinamica della realtà che, allorchè Leonardo tratta delle acque, lo obbliga a rincorrere ad un linguaggio, a periodi, frasi verbi in grado di comunicare e far percepire - come già per i disegni (vedi post precedente) - lo scorrere, il movimento, il continuo fluire.

Carlo Vecce nel suo bellissimo saggio “Leonardo e il cantico delle acque” (1997) cita i passi dei foglio 57r e v. del codice Arundel dove:

“l’azione dell’acqua viene introdotta sempre dalla parola “quando” come la successione di fotogrammi in un filmato” e richiama la definizione di un’altra grande studiosa di Leonardo, Anna Maria Brizio, che parlava di questo passo come di un “cantico delle acque”

L’ultima parte del “Cantico” leonardesco è questa:

“Quando aprende il foco,
quando lo spegne, calda, freda;
quando leva o pone,
quando cava o alza,
quando ruina o stabilisscie,
quando rienpie o vota,
quando s’inalza o profonda,
quando corre o ssi quieta,
quando di vita o morte è causa,
quando di gieneratione o privatione,
quando notrica e quando il contrario,
quando salata o disipita,
quando con gran diluvi le basse le anplie valli sommerge.

Col tempo ogni cosa va variando”.

L’aforisma finale porta Leonardo dall’osservazione delle acque alla riflessione sull divenire e variare dell’essere nel tempo. Riflessione che gli aveva qualche anno prima fatto scrivere su codice Trivulziano (f.35v):

“L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò, e la prima di quella che viene, così il tempo presente”

UN PREZIOSO POST DA Leonardo2019
07/01/2018

UN PREZIOSO POST DA Leonardo2019

IL MORO, CECILIA E VIGEVANOIl Mulino di Mora Bassa come pied-à-terre discreto degli amori tra Cecilia Gallerani e Ludovi...
15/11/2017

IL MORO, CECILIA E VIGEVANO

Il Mulino di Mora Bassa come pied-à-terre discreto degli amori tra Cecilia Gallerani e Ludovico il Moro, al di là della suggestione del luogo, rimane una leggenda popolare. Il Castello di Vigevano ha invece storicamente a che fare con il duca di Milano e la sua fascinosa amante ritratta da Leonardo.

Nonostante le nozze con Beatrice d'Este celebrate il 16 gennaio 1491 nel Castello di Pavia, il Moro si guardò bene dall'interrompere la relazione con Cecilia avviata ad inizio 1489.

Anzi proprio la passione e l'affetto per Cecilia, presentata a corte e che lo seguiva in modo ufficiale in tutti i suoi spostamenti suscitando grande scandalo, gli fece perdere l'entusiasmo per il matrimonio.

A febbraio 1491 Beatrice scopre il rapporto neanche troppo segreto del marito e lo mette alle strette. La nascita del figlio di Cecilia e del Moro il 3 maggio 1491 chiamato Cesare e riconosciuto dal padre, convinse Ludovico a interrompere la relazione e a provvedere al futuro dell'amante e del figlio.

E qui entra in scena il Castello di Vigevano da dove il 18 maggio 1491 Ludovico detta, firma e sigilla il privilegio di concessione del feudo di Saronno a Cecilia.

Il Moro con abilità retorica e grande abilità da volpe e leone giustifica la donazione partendo dalla “devozione e meriti della nobile famiglia milanese Gallerani, di cui presentemente ricordo la magnifica Cecilia”.

E più avanti rimarca la dose: “costei infatti è dotata di quelle virtù ed eccelle per costumi morigerati”. Da qui la decisione di concederle “un qualche dono grazie al quale si senta benemerita presso di noi per i servigi dei suoi antenati e per le sue virtù”.

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Un prezioso contributo d Leonardo2019
14/11/2017

Un prezioso contributo d Leonardo2019

A VIGEVANO UN SABATO DUCALEMetti una Torre attribuita al Bramante. Metti di essere ospite dei Duchi e di assistere a un ...
28/10/2017

A VIGEVANO UN SABATO DUCALE

Metti una Torre attribuita al Bramante. Metti di essere ospite dei Duchi e di assistere a un loro ricevimento. Il tutto in un Castello sforzesco di sera.

www.visitvigevano.it

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LEONARDO E GLI AFFETTI: CATERINA"Adì 16 luglio / Caterina venne a dì 16 di luglio 1493" è la scritta che troviamo sul co...
20/09/2017

LEONARDO E GLI AFFETTI: CATERINA

"Adì 16 luglio / Caterina venne a dì 16 di luglio 1493" è la scritta che troviamo sul codice Forster III (f.88r.) e qui riprodotta nell'immagine di sinistra.

Una ripetezione delle date con un risvolto psicologico di non poco conto. Leonardo annota prima la data e poi ancora la data e l'anno dell'arrivo a Milano della madre, Caterina maritata nel 1453 (un anno dopo aver messo al mondo illegittimanente Leonardo da Piero) a un contadino tal Antonio Buti soprannominato l'Accattabriga.

Morto il marito legittimo e maritate le figlie, Caterina raggiunge Leonardo a Milano e vive con lui a bottega. Il ms H riporta una lista della spesa con 10 soldi dati a Caterina per le compere domestiche.

L'immmagine di destra (codice Foster II, f.64v.) è invece l'elenco completo delle spese sostenute da Leonardo per la sepoltura della madre, risalente al 1494. Come scrive Carlo Vecce:
"colpisce l'apparente freddezza del documento che non lascia trasparire alcuna emozione, la maniacale precisione cje distingue i diversi oggetti" la campana, i libri, le spese per 4 preti e 4 chierici, i sotterattori, le candele.

"Con questa scrittura - continua ancora lo studioso Carlo Vecce - Leonardo allontana da sé l'evento traumatico della morte, lo inserisce nella contabilitàdi tutti i giorni come quello di un giorno in cui è registrata qualche spesa in più. Ma il suo elenco resta testimonianza muta di un dolore immenso: tutto interiore"

Dagli amici di Leonardo2019 riceviamo e pubblichiamo:
08/09/2017

Dagli amici di Leonardo2019 riceviamo e pubblichiamo:

23/08/2017

COSI' DISEGNAVA LEONARDO

Chiaro, essenziale, ben fatto. A volte non servono grandi mostre, pesantissimi cataloghi, saggi sterminati, A volte serve un video, una capacità di racconto, una chiarezza di idee.

https://www.facebook.com/royalcollectiontrust/videos/562707083888847/

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L'ULTIMA VISIONE DI LEONARDOAlla fine del 1517 Leonardo si sposta da Amboise alla residenza reale di Romorantin. Ha 65 a...
22/08/2017

L'ULTIMA VISIONE DI LEONARDO

Alla fine del 1517 Leonardo si sposta da Amboise alla residenza reale di Romorantin. Ha 65 anni ma una forza vitale ed immaginativa potente. Lì lo aspetta il re Francesco I per mostrargli il luogo sul quale edificare un immeno palazzo reale.

A Romorantin era nata la madre del re di Francia e Francesco I vuole dar vita ad un progetto politico, inneggiante a Roma e rispondente alla sua volontà di diventare il sovrano d'Europa.
Leonardo ci ha lasciato un disegno di questa sua ultima visione: uno studio d'insieme (The Royal Collection RL 12292 v) e due disegninel Codice Arundel (264 v. e 269 r.)

In Francia hanno fatto un film sulla ricostruzione di questo ennesimo sogno di Leonardo. Un film tutto da vedere e che ci dimostra cosa si potrebbe fare per il 2019.

http://www.lelokalproduction.com/…/le-reve-inacheve-de-leon

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo e pubblichiamo
13/08/2017

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo e pubblichiamo

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo e volentieri pubblichiamo:GLI ULTIMI ANNI DI LEONARDO:LA PARTENZA PER LA FRANCIAHa 6...
12/08/2017

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo e volentieri pubblichiamo:

GLI ULTIMI ANNI DI LEONARDO:
LA PARTENZA PER LA FRANCIA

Ha 64 anni Leonardo allorchè decide, prima dell'inverno 1516, di organizzare un nuovo viaggio. Il suo ultimo viaggio in direzione della Francia. Ad attenderlo il re Francesco I che gli mette a disposizione un piccolo castello di campagna a Cloux.

Ad accompagnare Leonardo nella impegnativa traversata del passo del Monginevro e poi attraverso la Savoia fino alla valle della Loira, ci sono Francesco Melzi e il domestico milanese Batista de Vilanis.

Nella nuova dimora francese Leonardo è preso da giovanile baldanza: dispone i dipinti che lo hanno seguito, dalle casse sistema i manoscritti e pensa ad assemblare i fogli per un libro sulla pittura.

La sua mano è sempre ferma e inarrivabile, come dimostra il disegno del castello di Amboise risalente a quegi anni.

(1 - continua)

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo questo contributo. In vista dei 500 anni della morte nel 2019 parlare di Leonardo sf...
06/08/2017

Dalla pagina Leonardo2019 riceviamo questo contributo. In vista dei 500 anni della morte nel 2019 parlare di Leonardo sfatando luoghi comuni, è impresa quanto mai meritoria.

IL VOLTO DI LEONARDO:
UN MITO DA SFATARE

Il plurifotografato e citato autoritratto di Leonardo della Biblioteca Reale di Torino, è in realtà la testa di un vecchio, uno studio preparatorio dal vero per uno degli apostoli del Cenacolo.

Le scritte "Leonardus Vincius" e "ritratto da se stesso assai vecchio" sono di mani posteriori della metà ed oltre del Cinquecento.

Il foglio torinese è databile intorno agli anni ottanta del Quattrocento. In vista dei 500 anni della morte di Leonardo, cominciano dunque a combattere luoghi comuni.

Il primo ritratto di Leonardo (immagine a sinistra) è quello attribuito ad Ambrogio de Predis o a Francesco Melzi, risalente alla metà del XV secolo e conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ritrae un Leonardo intorno ai 45 anni.

Nel Codice Atlantico ritroviamo invece un occhio e una ciocca di capelli fluenti che possono essere considerati di Leonardo.

LEONARDO E IL FEMMINILEUn video del prof. Marco Versiero, socio fondatore di Leonardoroads, che ci spiega il legame di L...
24/07/2017

LEONARDO E IL FEMMINILE

Un video del prof. Marco Versiero, socio fondatore di Leonardoroads, che ci spiega il legame di Leonardo con il femminile e il corpo della donna.
Una grande lezione da un grande amico nostro.

https://www.youtube.com/watch?v=DsVby9p7o2k&feature=youtu.be

Leonardo da VinciLeonardo da VinciLeonardo Da VinciUmanesimo & RinascimentoRinascimento italianoCristina De StefanoRiccardo De GennaroAntonella TagliabueDonna FanpageLetteratura artisticaRai LetteraturaLetteraturaDonne del Medio Evo e del Rinascimento di Laura MalinverniGiunti EditoreGAmm - Giunti Arte mostre museiStudi Umanistici - Università degli studi di Napoli Federico IIDipartimento di Studi Umanistici - Università di MacerataItalia Patria della BellezzaMilena D'ImperioGiacomo GalazzoCittà metropolitana di MilanoMilano Cultura E ArteMilano CulturaMilano Per la Cultura

HABEMUS LEONARDOROADS!Oggi 14 luglio dopo 60 timbri, marche da bollo, code e ricode ce l'abbiamo fatta. Leonardoroads è ...
14/07/2017

HABEMUS LEONARDOROADS!

Oggi 14 luglio dopo 60 timbri, marche da bollo, code e ricode ce l'abbiamo fatta. Leonardoroads è una associazione culturale.

Chi l'avrebbe detto che una comunicazione innovativa social "Leoèsufb" iniziata nel febbraio 2016, si sarebbe trasformata in associazione con tanto di studiosi famosi e riveriti di Leonardo, esperti di acque, manager internazionali, architetti, dottori commercialisti, professionisti della comunicazione.

Grazie a tutti. E grazie a voi che ci seguite.

Marco VersieroSara TaglialagambaPaolo PugniBrusco Gian FrancoEnrica TamburiniStefano NoliStefano DenicolaiAntonella ZucchellaAntonella TagliabueDanilo RossiniPaviatourismI Viaggi di Tels - The English Language SocietyGiacomo GalazzoVittorio PomaFrancesco CaraccioloMilena D'ImperioFrigerio Viaggi NetworkSTAVCoop LombardiaTurismo Provincia di Pavia FontanaMassimo DepaoliMassimo BenedettiRenato ScaranoRiccardo GhiaAndrea CeffaSusanna RavelliSabrina MorabassaLaura MorandiAqQua RiverLuigi PigolaLuigi CasoniCarlo RespighiValeria Bertoglio Filippo Chiesa Ricotti

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