Daniela Mendola guida turistica sicilia

02/01/2025

Al diciassettesimo minuto, troverete un mio intervento e, successivamente, a sei minuti dalla fine, un altro mio intervento sulla splendida Palermo .
Grazie a Migi press che, ancora una volta, ha creduto in me.

Lo speciale dedicato al magico Natale palermitano, con i suoi eventi, gli addobbi e i giochi di luci che illuminano tutta la città, i magnifici monumenti e uno sguardo sempre attento a chi attraversa un momento di difficoltà.

25/07/2024

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Da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

25/06/2024

Domenica 30 giugno, a partire dalle 17,00, visita guidata di Cefalu’.
Per informazioni e prenotazioni, telefonare al 328 792 2015.

13/06/2024

Si organizzano tour " a raccolta" di Cefalù e di Palermo.
Per informazioni, chiamare il 328 792 2015

25/02/2024

Invito al viaggio.
Non smetterò mai di viaggiare per Cefalù , pur abitandola ...
Kefale’ è uno sconfinato mare di squadrate pietre che penetrano le rocce ; è ventre di un fiume che copula nel mare , dalle forme cangianti , profumate di capuna ,argentate di sarde.
Cefalu e’ un'odalisca mai paga di danzar
e, sinuosa dei suoi regali sfarzi,
nuove movenze prende,
ammaliando vecchi e nuovi amanti.
Ruggero guarda, ancora una volta sedotto,
alla sua dimora di Luce.
Diana, anche lei presa, ma non vinta,
di alterigia fiera, intreccia i suoi lunghi capelli,
lì,nel suo tempio, lì tra le sue acque, fonte di intrigati espedienti .
Dafni, possente nella sua rocca,
intona un canto d'amore.
Giù, nella sua casa, il barone filantropo
continua a guardare lo sguardo beffardo
di quel maschio volto.
Non è tutto: vi sono altre Cefalù ed io non finirò mai di contarle , nel vano tentativo di raccontarle.
Cefalù è ancora tutto questo e assai di più per me, in un innamoramento dove il tempo, le incurie degli altri e le delusioni non hanno sfiancatato la passione

24/02/2024

Iddu ❤️

23/02/2024

Tutto L universo obbedisce all’ amore

23/02/2024

Luna normanna

21/02/2024

Erano gli anni ‘80, frequentavo le elementari e il Prof Amedeo Tullio scavava l’ antica Cefalu’. Fu invitato a scuola a parlarci dell’ importanza del passato e del suo valore nel nostro presente . Da quel giorno , capii che di quel passato, in tutte le sue declinazioni materiali e immateriali, io non avrei potuto fare a meno e avrei voluto e dovuto raccontarlo agli altri . Conoscere la Sicilia , per un siciliano, significa assolversi o condannarsi ed io non ho mai smesso di fare entrambe le cose. Non ho mai smesso di studiare, non lo farò mai e, sapendo di più , diventerò sempre più consapevele di saper meno . È quasi una dannazione! Non ne posso fare a meno. Partorirò, col Travaglio dello studio e del sacrificio, parole di bellezza per i miei ospiti e , ogni volta, sarà sempre una prima volta, tra pudicizia e audacia. Le mie sono tante Sicilia e non mi basterà una vita per conoscerle e per farle conoscere. Buona giornata della guida turistica ( che non è una mera intrattenitrice !) .
Auguri e a me e ai miei colleghi, soprattutto a Mario Marino , che mi ha fatto conoscere questa splendida professione.

16/02/2024

Durante la Quaresima era usanza celare l’altare con panneggi che richiamavano la dimensione penitenziale.
Alla guisa di sipari, sete, rasi viola e purpurei ricoprivano altari e nascondevano croci.

Nella chiesa di San Domenico in Palermo, è possibile ammirare ,durante il tempo di Quaresima,una tela tra le più grandiose d’Italia e d’Europa.
In San Domenico è, infatti, issata davanti la grande abside, 'a Tila: un tessuto alto 30 metri e largo quanto l'arco absidale in tessuto di canapa. Sulla tela è riprodotta la deposizione di Cristo in braccio a Maria vergine, la quale lo porge ai frati e alle monache dell’Ordine domenicano. Durante la celebrazione della notte di Pasqua, al canto del Gloria, 'a Tila viene lasciata cadere dall’alto, svelando così l'altare maggiore, dove appare in tutto il suo splendore la statua del Cristo Risorto.
 calata 'a Tila è un rito che appartiene al teatro liturgico barocco.

24/01/2024

Nordica miscela d'acqua anice cielo mare Trapani | ingabbiato di gru metalliche galleggianti | e torbide scritture di pioggia grafomane in necrologie.
Filippo Tommaso Marinetti

24/01/2024

Museo Pepoli di Trapani: Polittico della Madonna di Trapani.
Provenienza:chiesa della confraternita trapanese di Sant’Antonio Abate.
Privo di cornice originale.
Da quest’opera prende il nome l’ignoto pittore, detto appunto Maestro del Polittico di Trapani, la cui identità non ci è stata finora restituita né da testimonianze storiche né da ricerche documentarie. La sua personalità artistica è stata delineata attraverso le complesse influenze culturali presenti nelle sue tavole, individuate e attribuitegli proprio per le affinità stilistiche con il Polittico trapanese. Probabilmente, formatosi nell’ambito delle maestranze che lavorarono alla decorazione della Sala Magna dello Steri di Palermo tra il 1377 e il 1380, l’ignoto maestro ci appare sensibile al gusto franco iberico, ma aperto verso la tradizione toscana e la cultura islamica soprattutto nei particolari decorativi. La molteplicità dei riferimenti culturali presenti nei suoi dipinti riflette la vivacità degli scambi e della cultura figurativa in Sicilia tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo.

24/01/2024

Museo Pepoli di Trapani: crocefisso attribuito a Fra’ Matteo Bavera, metà del 1600.
Corallo, ebano, tartaruga, madreperla e argento.
Provenienza: chiesa di San Francesco di Trapani.
Superlativo.

24/01/2024

Museo Pepoli di Trapani: Capezzale con Madonna di Trapani, 1700.
Provenienza: antiquario di Palermo.

17/01/2024

Oggi Sant" Antonio, protettore degli animali. Così scrive Giuseppe Pitrè in Feste popolari siciliane:
“Sotto la tutela di questo Santo il popolo ha messo il maiale: e per tutta la città di Palermo, qualche giorno innanzi la festa, si vendono paste dolci in forma di maiale, di grandi e picciole dimensioni. In Acireale non solo questi ma anche i cavalli, gli asini, i muli si parano con fettucce e si menano in chiesa per averli benedetti. Il prete che benedice riceve una elemosina e dà una figurina di Sant’Antonio abate e un panellino; questo si dà a mangiare agli animali, quella si attacca ad una parete della stalla. Là si vendono certe ciambellette di pane, che poi si danno ai bambini; vi son però famiglie e persone che si astengono dal mangiar pane come si fa per S. Lucia e, nella “terra del Burgio” fino al 1793 coloro ch’eran travagliati dal mal di scabbia si limitavano a mangiare coccìa“.

14/01/2024