Passaggio a Nord Est

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Passaggio a Nord Est Il viaggio in barca a vela tra i ghiacci, da Giappone alla Norvegia passando tra l'Artico e la Siberia.

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30/04/2024

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King Cove, AlaskaPassaggio a Nord Ovest 2012 - Best Explorer – Dal Mar di Bering a King Cove – fino a sabato 13 ottobreI...
23/04/2024

King Cove, Alaska

Passaggio a Nord Ovest 2012 - Best Explorer – Dal Mar di Bering a King Cove – fino a sabato 13 ottobre
Il tempo si mantiene sereno e noi filiamo veloci. In tre giorni copriamo circa 500 miglia. La superficie del mare non è favorevole alle osservazioni, ma qualche cetaceo si fa scorgere. Di notte alcuni pescherecci sfavillano carichi di fari anche dietro l’orizzonte. Quando arriviamo all’Unimak Pass tra le prime due isole Aleutine il vento per qualche ora cessa e noi assaggiamo in calma le prime potenti ondulazioni del Pacifico rese dolci dalla corrente di due nodi verso nord. Condizioni quasi ideali per il difficile e pericoloso passaggio. Ce ne sarebbe stato un altro più breve, l’Isanotski Strait, tortuoso e molto stretto. A Nome un giovane della guardia costiera ci aveva fortemente sconsigliato di usarlo: è lì dove recuperano la maggior parte degli annegati! I vulcani di Unimak Island coperti di neve ci accolgono indifferenti, ma ci tendono una trappola: ventiquattr’ore di lotta contro trentacinque nodi e mare corrispondente. Filippo e Salvatore mi spediscono in cuccetta: sono molto stanco. Si sorbiscono loro tutta la fatica con l’assistenza di Heike e Paola. King Cove, con i suoi pontili nuovi, comodi e riparati ci accoglie verso le 11 di sabato 13 ottobre. Due ore dopo il vento soffia a 80 nodi, 100 subito all’ingresso della baia. L’abbiamo scampata bella! Sono passati 140 giorni e abbiamo percorso 8.181 miglia. Non male!
Nanni (Giovanni Acquarone, Comandante spedizione Passaggio a Nord Ovest)

Ci avevamo creduto!
Dai canali tra le isole Aleutine, a poche miglia davanti a noi, ci giungeva un onda lunga e morbida che lasciava presagire un ingresso "pacifico" nel Pacifico.
Anche le previsioni erano confortanti.
Superato l'Unimak Pass avremmo avuto solo un centinaio di miglia per King Cove ... il termine della nostra straordinaria impresa.
Ci avevamo creduto, forse sperato, ma non è andata così!
Girato l'angolo, per così dire, prua verso est-nord-est, c'è stato giusto il tempo di ammirare tra le nuvole le due vette vulcaniche dell'Unimak Island per trovarsi in una centrifuga di vento, mare e onde che rimbalzando l'ungo la costa dell'isola ci tornavano addosso da ogni direzione.
Non è il caso di stare da soli al governo della barca e Filippo e io decidiamo di alternarci ogni mezzora stando al timone o di supporto e mandando Nanni , Paola e Heike a riposare.
In alcuni momenti avanzavamo appena a 2 nodi contro mare e, probabilmente, corrente ...
Sembrava che la distanza dalla nostra meta crescesse invece di diminuire e solo all'imbocco del breve fiordo che ci introduceva a King Cove riprendiamo fiato.
Anche per noi è il momento di rilassarsi e rimettere il comando nelle mani di Nanni per l'ormeggio.
Intanto, il vento sale!
Salvatore Magri, Environmental and Climate Change Observer presso Arctic Sail Expeditions - Italia - Crew

E poco dopo il nostro arrivo... il delirio! La tempesta si scatena. Uno spettacolo fantastico e selvaggio che dal pontile possiamo finalmente godere in tranquillità.
Il giorno dopo i pescatori di granchi del Mare di Bering partivano per la nuova stagione di pesca. 😏
Filippo Mennuni - Crew

PhotoCredit: Salvatore Magri

Questa è un’occasione unica per una associazione o una scuola di altura, oppure per un privato che abbia voglia di navig...
01/04/2024

Questa è un’occasione unica per una associazione o una scuola di altura, oppure per un privato che abbia voglia di navigare in oceani e mari freddi o temperati, magari dando a Best Explorer nuove opportunità per condividere avventure!

Nanni…:
Best Explorer cerca casa – voi che mi leggete potete essere il giusto tramite!
È giunto il momento per noi di smettere di organizzare nostre spedizioni. L’età avanza e la nostra resistenza e agilità non sono proprio più sufficienti per sostenere la responsabilità del comando.
La barca è ora in vendita a Copenaghen dove ha un possibile mercato nei mari del nord e alcuni già interessati, ma desidereremmo tanto che fosse rilevata da un’associazione/ente/istituzione italiana (o anche privati, perché no?) perché si è distinta nel corso di imprese che nessuna imbarcazione italiana aveva (ha tuttora) realizzato prima, portando in giro per il mondo il nostro tricolore. La vendita è quotata a un valore ridotto anche perché, dopo tanti anni di servizio, c’è bisogno di qualche significativo restauro. Ci sono ovviamente margini di trattabilità che, però, dipendono dall'interlocutore che mostrasse interesse e dal tipo di utilizzo che ne vorrebbe fare. La soddisfazione di dare a questa barca - che ha scritto alcune pagine della storia della navigazione italiana - una seconda vita in Italia, magari operando in settori nei quali si è mostrata particolarmente votata, potrebbe incidere sulla richiesta. Ci auguriamo di sentire presto buone notizie!

Contattatemi o contattate Nanni Acquarone

“Viaggiare per mare non si improvvisa. Ci vogliono perizia e sagacia per trasformare la linea sinuosa segnata con un dit...
31/03/2024

“Viaggiare per mare non si improvvisa.
Ci vogliono perizia e sagacia per trasformare la linea sinuosa segnata con un dito sulla carta in manovre puntuali quand’anche improvvise, inventate al momento.
Viaggiare per mare è la condanna feroce a costruire per sempre un viaggio che non sarà mai completamente tuo. Decide il vento. Decide il mare. Poi, solo poi, arrivi tu.”

“Perché non è possibile uscire indenni dal viaggio per mare, dal viaggio per mare lungo una vita. Non è possibile giungere nel profondo del proprio mare, li dove mille cose indicibili vibrano sotto la superficie, e non portarne insegni per sempre.”

Salvatore Magri
Dalla prefazione dell’ultimo libro di Giovanni Acquarone (Nanni), dal titolo:
Il mare è il tuo specchio
Mursia editore

Ecco, questo libro non me lo perderei proprio se fossi in voi. Una vita dedicata al mare, quella di Nanni, e alla ricerca del senso dell’avventura, del senso della Vita stessa.
Orgoglioso e grato di averne potuto condividere almeno una parte.
(… sia con Nanni che con Salvatore!)

05/09/2023

Settembre qui in Svezia potrebbe essere sgradevole, ma quest'anno non è cosi. Sì certo, i giorni si stanno accorciando e la notte fa freschino, ma l'aria limpida e il sole ci lasciano stare molte ore in maglietta. La maggior parte delle barche è tornata ai propri ormeggi abituali e gli ancoraggi ...

Essere un marinaioLa vela è un’attività non adatta agli impostori. In molte professioni si può ingannare e bluffare nell...
03/09/2023

Essere un marinaio

La vela è un’attività non adatta agli impostori. In molte professioni si può ingannare e bluffare nella totale impunità. In barca o lo sai o non lo sai. Guai agli imbroglioni. L'oceano è spietato
Eric Tabarly

Posso dire di averne incontrati una bella serie di impostori? E che ancora oggi ne vedo parecchi tutto intorno a me?… 😏

Être Marin
Naviguer est une activité qui ne convient pas aux imposteurs. Dans bien des professions, on peut faire illusion et bluffer en toute impunité. En bateau, on sait ou on ne sait pas. Malheur aux tricheurs. L'océan est sans pitié.

01/09/2023

Preparazione per l’invernaggio

Uummaa è un nomade. Per trascorrere un buon inverno, dovevi trovare un porto per la prossima partenza. Sarà Saqqaq. Sulla piccola spiaggia sotto la casa blu. La casa di Marta ed Elionora.
Qui l'aiuto reciproco è ovvio, i ragazzi sono scesi a terra dopo cena per aiutarci a smontare e spostare questa buffa barca senza motore. Sarà riparato dalle tempeste invernali, su questa riva di fronte agli iceberg, accanto al vecchio essiccatoio del pesce. Sotto lo sguardo attento delle sorelle Broberg. Ad aspettarci, il tempo di un inverno, in compagnia dei cani da slitta, suoi vicini di casa.

Nello splendore ramato del sole al tramonto, diventiamo ancora una volta “proprietari terricoli”, che presto diventeranno abitanti delle città, e Uummaa si sistema per l’inverno.

Come la bandiera della Groenlandia, il cielo è rosso vibrante dei momenti intensi di questa spedizione che volge al termine.

Takuss!

Dominique Bleichner & Paola Beneton

https://youtube.com/

29/08/2023

Paola Beneton

Sogni, perseveranza e libertà.

Ci sono sempre 3 fasi nei progetti di avventura. Quelli di navigare lungo la costa occidentale della Groenlandia a bordo di un catamarano sportivo non fanno eccezione: sono prima “stupidi”, poi “pericolosi” e infine “ovvi”. Spesso è nelle ultime tappe che si prende la misura piena. Questi bordi diventano l'immagine della tua vita. Ti trasformano in un Uomo Libero. Giustificano tutto...

La stupidità o la chiaroveggenza del sogno iniziale. Il viaggio interiore. Il lungo viaggio di preparazione dei materiali. Momenti di dubbio. Rinunce di qualsiasi genere. Il dolore dei silenzi in cui a volte era necessario affrontare gli sguardi colpevoli e disfattisti. Questi spigoli cancellano le preoccupazioni del passato: quando si tratta di acquistare una barca senza averla provata, avere infinite liste di controllo sapendo che un pezzo mancante metterà fine al progetto, decidere di partire anche senza tutti i finanziamenti, per essere alla fine del mondo senza sapere in quali condizioni sarebbe arrivata la barca dal trasporto di container. E se, e se, e se... e se i nostri gusci di pochi millimetri si perforassero a vicenda quando colpiscono una roccia? Cosa succederebbe se i nostri scafi imbarcassero molta acqua? E se il vento si alza furiosamente? E se disalberassimo lontano dalla costa? E se il freddo e l'umidità ci logorassero? Se ci disgustassero? E se questa panca di discesa alla deriva che sostiene le nostre borse e il nostro peso dovesse cedere e ribaltarsi? E se uno dei nostri timoni si rompesse? E se si schiantasse su uno scoglio durante la bassa marea? E se ci capovolgessimo? E se non troviamo un riparo per le prossime notti? Un'immagine: abbiamo scelto di non aggrapparci mai alla nostra “ancora di salvezza”, che dovrebbe garantire la nostra sicurezza. Per quello ? Per restare liberi. Liberi, nella solitudine delle nostre scelte.

Alle generazioni esitanti: sognate. Sogna forte. Sogna con brio. Un progetto che non ti sfida non ti trasformerà. Allora perseverate, non cedete alla tentazione di arrendervi. Infine, benvenuto all'inaspettato!

Pensiamo anche ai nostri partner che vedono nella comunicazione il sogno della libertà e non il rischio. Così raro. Il loro sostegno morale e il loro impegno sono cruciali. Ci catalizza.

19/08/2023

Da

Saqqaq - il lato soleggiato

Quello che cercavamo con la nostra Spedizione, lo abbiamo ritrovato qui a Saqqaq… Uummaa, la vibrazione, il battito del cuore, il legame con la Natura, la magia nella spontaneità dell'incontro con i Groenlandesi, le emozioni della Prima volta.

Questa volta, attraverso gli occhi di due bambini, sperimentando per la prima volta la navigazione su una barca a vela, senza motore, solo il vento...

Chiudi gli occhi e ricorda "la tua prima volta"!
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Saqqaq - Iniziazione alla meraviglia

Uummaa, ci siamo!

Tutto quello che cercavamo qui, in Groenlandia, lo abbiamo ritrovato, con forza e dolcezza, a Saqqaq.

In noi e qui risuona il grido d'allarme di Jean Malaurie che ci ha ispirato: “c'è nelle rocce, nei mari, nel ghiaccio, un uummaa, un palpito. Sta all'uomo entrare in sintonia con questa energia”.

Quindi in questi giorni navighiamo leggeri, senza bagagli, intorno al villaggio di Saqqaq, solo per il piacere della passeggiata tra gli Iceberg, solo per quel battito cardiaco.

Oggi abbiamo risposto anche alla curiosità dei bambini del villaggio che giravano intorno alla barca. Avevamo prurito dall'inizio della spedizione. Quindi abbiamo imbarcato 2 bambini: Inaluk, 13 anni, poi Inuk, 7 anni.

Mentre loro sono abituati a navigare su piccoli motoscafi in mezzo agli iceberg, guardandoli scoprire l'acqua frizzante attraverso il trampolino, il vento nelle vele ci ha fatto sciogliere. Sì, ci siamo meravigliati della loro meraviglia. Condividiamo silenziosamente la magia di muoverci con la sola forza del vento. Abbiamo di nuovo 7 e 13 anni. Ci tornano in mente i ricordi del nostro primo imbarco. Solo lo sguardo vigile di Inuk e Inaluk che guardano l'onda dopo la fragorosa caduta di un pezzo di ghiaccio riflette la loro abitudine di stare fianco a fianco con questi giganti.

Stiamo bene, in sintonia con il nostro profondo desiderio di trasmettere e sviluppare con le giovani generazioni la gioia vitale di ritrovarsi nella Natura e l'assoluta necessità di preservarla al meglio.

Uumma!

Dominique Bleichner / Paola Beneton

https://youtube.com/

16/08/2023

Da Paola Beneton, donna, marinaia, esploratrice e soprattutto grande amica.
Ha fatto parte del mio equipaggio in Terra del Fuoco e in Alaska.
Ora naviga su progetti personali.

Dalla Groenlandia…

Attraversando il Vaigat - Costa orientale dell'isola di Disko - Da Qeqertarsuaq a Saqqaq.

Ancora una volta, una tappa cruciale del nostro viaggio, per la sua distanza tra due villaggi. Mentre pensiamo che ci vorranno dai 3 ai 5 giorni per raggiungere Saqqaq da Qeqertarsuaq, il nostro Hobie Cat Tiger copre i 130 km in 34 ore. Poco sonno, più che galleggianti venti meridionali...

Nonostante una preannunciata finestra meteo favorevole, la prima giornata si è svolta nella calma più totale, remando in mezzo agli onnipresenti iceberg, affascinanti e pericolosi al tempo stesso. Ad ogni detonazione, osserviamo il loro crollo o inversione.

In una nebbia ormai familiare, ci fermiamo alle 2 del mattino su una spiaggia di ciottoli neri molto in pendenza. Troppo per spiaggiarci in sicurezza o mantenere la nostra barca perpendicolare alle onde. Stanchi, gettiamo ancora l'ancora a riva rimanendo a bordo, e cerchiamo di dormire qualche ora sul trampolino senza sacco a pelo. Nonostante le nostre tute di sopravvivenza e la nostra attrezzatura per il freddo estremo, non ci assopiamo per più di un'ora e ci svegliamo, come al solito, tremanti, intirizziti dal freddo e dall'umidità. Dopo aver riscaldato l'acqua e riacquistato un po' di forze, ripartiamo per attaccare Vaigat, (nome danese dato all'insenatura settentrionale della baia di Disko)… Faremo i nostri sonnellini in mare!

Eolo finalmente si presenta. Dalle 6:00 alle 20:00, inghiottiamo con gioia i chilometri sotto spinnaker, lungo le spiagge di sabbia chiara di Disko. Siamo molto tentati di bivaccare lì per riprenderci dalla nostra notte insonne.

Le previsioni del tempo annunciano un calo di vento il giorno successivo, decidiamo di intraprendere la traversata del Vaigat. Sono le 20:00 Il vento sta aumentando rapidamente. Calata spinnaker. Barriera corallina. Il mare diventa molto mosso. Ci impone una estenuante ipervigilanza: presenza di growler a livello dell'acqua, presa d'acqua in uno scafo, monitoraggio permanente della comparsa di eventuali debolezze nel sartiame. In una strambata, il boma graffia il naso di Pao, senza gravità.

2 del mattino. Alla luce dell'imbrunire (le notti iniziano a scurirsi), ci avviciniamo a Saqqaq al galoppo, facendo slalom tra gli iceberg incagliati davanti all'ingresso del porticciolo naturale, fronte aperta. Un provvidenziale container ci accoglie. Siamo nervosamente stanchi ma ne vale la pena… Il villaggio di Saqaq è grandioso. Senza dubbio uno dei più belli che abbiamo visto, per la quantità e la bellezza degli iceberg che vediamo e che galleggiano vicino a noi.

Paola Beneton
Dominique Bleichener

13/08/2023

Cambio di percorso - Attraversamento della baia di Disko da Aasiaat a Qeqertarsuaq via Kitsissuarsuit.

Dopo molte riflessioni e discussioni con la gente del posto, ci sembra preferibile andare a nord aggirando la costa orientale dell'isola di Disko (dimensioni paragonabili alla Corsica) piuttosto che seguire il fondo della baia via Illulissat. Evitiamo così una zona con poco vento dove il ghiaccio può essere molto denso a causa dell'Isfjord, uno dei ghiacciai più attivi al mondo.

Questa opzione, 60 km in mare aperto è l'occasione per scoprire l'affascinante villaggio di pescatori di Kitsissuarsuit (le isole occidentali in Groenlandia) e per fermarsi a Qeqertarsuaq.

Ancora e ancora, l'ospitalità groenlandese ci apre la porta, l'opportunità di bellissimi incontri. Grazie a Erneeraq Abelsen, Kasper Broberg, Leif Andersen e Hanne Andersen per l'accoglienza, i consigli ei sorrisi.

Il nostro nuovo percorso, una tappa di 170 km senza villaggio, in totale autonomia, sarà più selvaggio. Contiamo da 3 a 6 giorni a seconda dei venti.

Gli iceberg segnano il nostro percorso, nella nebbia - onnipresenti, assumono sagome fantasmagoriche. Qui il profilo di un vecchio pescatore, lì orsi giocosi, e regolarmente, in una detonazione o in uno strappo, un pezzo di ghiaccio si strappa e cade in mare.Un getto di balena tra le onde ci annuncia la sua presenza. Stamattina era a due passi dalla spiaggia di sabbia nera...

Dominique Bleichner
Paola Beneton

06/08/2023

Navigare in Groenlandia è ben lungi dall'essere un gioco da ragazzi
Selvaggio, ipnotizzante, sorprendente...

Navigare in una baia protetta durante la bassa marea può essere una sfida per i marinai e la loro pazienza... Come può una pietra trasformare un porto sicuro in una trappola 😊
Paola Beneton
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Rilassati e contempla il sole che sorge mentre aspetti la marea che sale 🇬🇱

Attù. Primi iceberg. Una trappola di ancoraggio.

Ad Attu ci sono normalmente quasi 250 abitanti. Ma come ovunque, dal 1° agosto è aperta la stagione della caccia alle renne, quindi il villaggio è vuoto. Questa è LA grande occupazione dei groenlandesi. Un momento sacro per trascorrere del tempo in famiglia nella natura, una o due settimane in tenda, cacciando renne o affumicando il pesce e tramandando tradizioni.

Ieri, per mancanza di vento, abbiamo dovuto remare molto. Nel cielo scarlatto di mezzanotte, abbiamo trovato un meraviglioso rifugio. Ma la differenza di 80 cm tra l'escursione di marea notturna e quella diurna non ci permette di uscirne oggi pomeriggio. Siesta forzata, in attesa della prossima serratura di mezzanotte 😉

Grazie a Karina per le sue lezioni di groenlandese (la parola più lunga di una lingua agglutinante e la versione locale dei calzini dell'arciduchessa).

Dominique Bleichner
Jean-Christian Kipp

04/08/2023

Stroemfjord, dal nome appropriato

A Sissimiut siamo stati nuovamente accolti come principi fin dal primo minuto del nostro arrivo. Molte grazie a Knud e Agnes per la loro calorosa accoglienza e sistemazione.

Cambio di equipaggio per alcuni giorni, Jean-Christian ha sostituito Pao. Dopo tre giorni di attesa, una finestra meteorologica ci permette di partire. Sotto spinnaker e con le correnti, la nostra progressione è così veloce che decidiamo di fare due tappe in un giorno. Indaghiamo passaggi importanti: due promontori (sempre più ventosi) e gli ultimi due grandi fiordi. Eppure, ben consapevoli della presenza di correnti e vortici, ci siamo gettati inconsapevolmente in una "pentola" all'uscita dello StroemFjord. La superficie dell'acqua trema, ribolle, si fa prendere dal panico in tutte le direzioni e trascina la barca in potenti vortici. Essendo diventati non manovrabili, abbiamo letteralmente vagato di isola in isola prima di poter finalmente uscire da questi famigerati pentoloni. Poi il vento cala improvvisamente. Finiamo pagaiando per un'ora per raggiungere un rifugio. Mettiamo la barca troppo in alto sulla spiaggia - coefficiente di marea alta - dobbiamo aspettare fino alle 20 per poter partire. Trascorriamo una "notte" insonne in mare, incontrando sempre zone di turbolenza. A poco a poco il paesaggio si appiattisce. Le montagne sono sempre meno alte e le isole sempre più numerose. La notte ancora non cala del tutto ma sentiamo che l'oscurità si posa più a lungo. Il freddo comincia a prendere anche i nostri piedi inzuppati dallo spruzzo gelido (nonostante le nostre due paia di calze e ciabatte). Verso le 9 arriviamo finalmente ad Attu. Stanchi ma con gli occhi spalancati davanti a tante bellezze. Queste onde ribelli. Il bagliore del cielo. L'accoglienza dei paesani non si fa attendere... 🇬🇱

Dominique Bleichner
Jean-Christian Kipp

31/07/2023

Cento volte avremo fatto fortuna in mare Quella sera, era nell'incandescenza di una notte insonne. Il tramonto è deliziosamente infinito. Il tempo lo allunga all'infinito. La notte è generosa per i nottambuli che siamo.
La calma è assoluta.
Il silenzio è d'oro. Le nostre pagaie tagliano le onde con fluidità. Solo pochi rivoli d'acqua gorgogliano lungo i timoni.

Siamo felici in questa magia misteriosa e serena. Anche questa sera vive in noi l'intima percezione del nostro ambiente. Ed eccoci di nuovo stregati dalla “vibrazione”. Questo è tutto il senso della nostra spedizione Uummaa 🇬🇱

Dominique Bleichner
Paola Beneton

28/07/2023

Tra Kangaamiut e Itilleq, c'è un rifugio particolare: le Terre del Re Frederik IX.

Basti dire che poche persone hanno accesso ad esso. L'ingresso, difficilmente individuabile dal mare, è uno stretto canale lungo circa 500 metri tra due piccole scogliere, valorosamente difeso da vortici di marea. Solo le navi con un pescaggio molto basso possono accedervi. Il riparo è vantaggioso dopo una navigazione di più di quindici ore virando contro una fredda tramontana e un arrivo alle 7 del mattino. Se per caso vorrai entrare o uscire contro le correnti di marea, dovrai avere pazienza e perseverare nelle virate brevi, che richiedono precisione e sostenerli con la pagaia. Poi si apre su un'ampia conca con molteplici calette sabbiose. L'acqua è traslucida. Vi si addossano due montagne monumentali. Abbiamo lasciato che il vento lo attraversasse per due giorni. Approfittando di questi momenti per fare escursioni. Numerosi legni e stampe testimoniano la presenza di Renne. Questo rifugio ben protetto sarebbe stato un rifugio perfetto per un villaggio... Leif Eriksson dove sei? La nostra immaginazione ci trasporta, cullati dalla magia del luogo 🇬🇱

Dominique Bleichner
Paola Beneton

27/07/2023

Viva gli sposi!
È tempo di festa in paese!

Karl Johan e Johna Larsen si sposano!
E siccome l'ospitalità del villaggio richiede, tutti sono invitati ai festeggiamenti! Ammiriamo i colorati abiti tradizionali, le donne (kalaallisuut), i loro pantaloncini di pelle di foca, i loro stivali (kamik), così come le giacche da uomo più sobrie (bianche, blu o marroni a seconda dell'età),...

Nel menu, piatti tradizionali delle feste: baccalà e trota affumicati a caldo, mataaq di balena, focena e narvalo (pelle e grasso) al gusto di nocciola, agnello o renna essiccata, uova di lompo.

Mammaq! Pilluarit! 💚 🇬🇱

Dominique Bleichner
Paola Beneton

27/07/2023

Kangaamiut è l'isola dei bambini!
Dopo una ventosa traversata del Fiordo dell'Eternità, facciamo un
arrivo sportivo sottovento a Kangaamiut, villaggio panoramico, arroccato direttamente sopra il suo porto naturale tutto in fila.

L'ospitalità è ancora una volta straordinaria grazie al sostegno del villaggio precedente che aveva annunciato il nostro arrivo.

Ancora fradici per una giornata di navigazione sotto la pioggia, veniamo accolti con le nostre dieci borse impermeabili a casa di Maria e Søren in una casa che profuma di pane caldo.

Maria, che è infermiera d'asilo, ci apre le porte dell'asilo. Inizialmente intimiditi, la dozzina di bambini dai 3 ai 6 anni si è lasciata addomesticare dalle nostre frittelle. Prima ammutoliti davanti ai video del piccolo catamarano, finiscono per cantare filastrocche tradizionali tra cui Frere Jacques.
Un ripido sentiero che si snoda attraverso una faglia porta ad un campo da calcio del tutto improbabile e ad un laghetto di montagna in cui i bambini si bagnano e giocano come se l'acqua fosse a 25 gradi...

Un enorme grazie a Maria e Søren Egede per averci lasciato la vostra calda casa durante la vostra assenza e nella deliziosa compagnia di vostra figlia Nukannguaq - il tempo per trovare venti favorevoli e continuare il nostro viaggio.

Kangaamiut l'isola dei bambini, l'isola dei sorrisi.🇬🇱

Dominique Bleichner
Paola Beneton

22/07/2023

Passaggio 5: Maniitsoq

Dolcezza.
Dove la logica impone che le dure condizioni di vita rendano le persone difficili... è esattamente l'opposto con i groenlandesi la cui gentilezza e tenerezza ci sorprendono ogni giorno. Attenzione in ogni momento. Le parole e gli sguardi profondi arrivano rapidamente. Un po' come se l'isolamento di certi villaggi avesse dato loro più umanità. Dolcezza ovunque, gesti di amicizia e di aiuto reciproco. Apprezziamo questi gesti come amiamo i nostri ospiti, la loro gioia e il loro umorismo.

La musica è ovunque. Molti di loro suonano la chitarra e cantano in famiglia. Spesso pezzi composti da loro stessi e dedicati a ciò che amano: i loro cari, i loro antenati, il loro villaggio, la bellezza del mare e della montagna. Le loro melodie sono morbide e anche le loro voci. Così, come ad Atammik, lasciamo Maniitsoq con in mente le loro canzoni. La bellezza e la semplicità delle loro melodie risuonano con noi.

Bellezza.
Dopo una sportiva uscita dal porto, ci lanciamo di buon passo verso nord. Il nostro skiff fende le onde e solleva spruzzi ghiacciati. Beffa, il vento si alza e ci costringe a ridurre la vela prima di spegnersi capricciosamente. Dovremo pagaiare per attraversare la baia del Fiordo dell'Eternità. Il panorama diventa sempre più magico. Pan di zucchero? Sì, si susseguono pagnotte di zucchero di diverse centinaia di metri, lambite da nuvole avvolgenti! Qua e là, le nebbie fantasmagoriche rivelano con parsimonia i loro segreti. Ti permettono per un momento, non di più, uno sguardo furtivo a un pezzo unico di questo puzzle ammaliante e misterioso. Sullo sfondo si annunciano successioni di montagne meravigliose punteggiate da maestosi raggi di luce. Lungo i fiordi, le vette si dispongono in una perfetta giostra di mille gradazioni di contrasti.

Improvvisamente, mentre ci avviciniamo al “Fiordo dell'Eternità”, il vento, catabatico, diventa furioso in pochi secondi e ci ordina di andare avanti. Al limite delle sue capacità, la nostra barca è in pericolo. La padroneggiamo solo con estrema concentrazione. Come Icaro, rubiamo ancora uno sguardo alla scintillante bellezza del fondo del fiordo dove la calotta glaciale brilla di mille luci. Questi vigorosi contrasti di oscurità e luce non possono che essere l'orchestrazione di una forza creativa e poetica. In questo momento, la terra e il mare si sono uniti per offrirci per pochi secondi il diritto all'ultima meraviglia che stavamo aspettando. È questo il paradiso o è questo l'inferno? La porta a battente di questo passaggio mistico si chiude in un istante. Siamo inebriati da questa bellezza. Stregati dal potere di questo ambiente vertiginoso.

Grazie a Ole Zeeb Skifte e Grethe J Skifte e ai loro figli per l'ospitalità. Kujanarsuaq! 🇮🇱

Dominique Bleichner
Paola Beneton

18/07/2023

È divertente la pesca groenlandese!

Qui tutto ruota intorno alla pesca: nel villaggio di Atammik si trova una delle 37 fabbriche di lavorazione del pesce della costa occidentale della Groenlandia. Ogni giorno i 30 pescatori dei villaggi riportano il prodotto della loro pesca. Due squadre di sei persone, per lo più donne, si alternano per la preparazione: cernita, salatura (14 giorni) o surgelazione. Molto buon umore ed efficienza, questo piccolo team affiatato lavora da 4 a 5 tonnellate al giorno. Ogni due settimane, una barca della Royal Greenland raccoglie le casse, diretta a Nuuk e poi in Danimarca!

Grazie a Tippu-Bolatta Jakobsen, Plant Manager per la sua ospitalità ea tutto il suo felice team per l'accoglienza!

15/07/2023

Canzone di Atammik

Che sorpresa ! Non avremmo mai immaginato di essere accolti così. Questo primo villaggio della nostra odissea è stato importante perché ci ha fornito le chiavi per comprendere il popolo groenlandese e il suo rapporto con l'ambiente. Siamo rimasti solo 2 giorni e mezzo ma gli inviti sono volati. Abbiamo avuto tanti gesti di amicizia, calore umano, curiosità e apertura. Abbiamo capito, attraverso i testi di questa accattivante canzone, scritta da un bambino del villaggio, che si erano uniti qualche anno fa per lottare contro un progetto di chiusura del villaggio chiesto dallo Stato. Questo primo esempio testimonia in modo del tutto inaspettato l'importanza che i villaggi danno alla loro comunità e al loro luogo di vita ancestrale. La vita qui è tranquilla e libera. Semplicemente felice.

Grazie mille a tutti gli abitanti di Atammik (circa 180) per la vostra calorosa ospitalità.
Siamo rimasti profondamente toccati dalla tua gentilezza, dalla tua dolcezza, dalla tua tenerezza e dal tuo umorismo!

15/07/2023

Partiti!

11/07/2023

Paola e Dominique alla partenza!

Anche in Italia abbiamo grandi navigatori, marinai sognatori che realizzano i propri sogni nonostante la penuria di mezz...
29/03/2023

Anche in Italia abbiamo grandi navigatori, marinai sognatori che realizzano i propri sogni nonostante la penuria di mezzi finanziari, ma la ricchezza di spirito d’avventura.
Sono onorato di far parte di questo gruppo di avventurieri, amici per sempre con cui ho condiviso gli spruzzi di acqua salata, i milioni di onde sotto lo scafo, le albe e i tramonti, i timori e le gioie, i mesi di preparazione, la ricerca di informazioni per preparare i viaggi, le ansie per i movimenti dei ghiacci, i lunghi giorni al timone, gli incontri: la vita, insomma!
La nostra vita. Quella vita che ci appartiene per sempre e che riempie ora anche le giornate terrestri con le nostre famiglie, con i nostri ricordi.
Grazie Nanni Acquarone, Nicoletta Martini, Salvatore Magri, Mariele, Gianfranco, Romolo, Heike, Paola e tutti gli altri che hanno creduto che questi viaggi, i “nostri” viaggi, si potessero fare!

In libreria il nuovo libro di Nanni: guarda l'ultimo blog sulla nostra pagina!

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