Varese e dintorni

Varese e dintorni Questa pagina intende diffonderne le bellezze.

L'Insubria è una regione storica con cui viene designato il territorio abitato ab antiquo dagli Insubri, popolazione che si stanziò in epoca protostorica nella regione compresa fra il po e i laghi alpini.

Repubblica dell'OssolaLe Repubbliche partigiane, o zone libere, furono delle entità statuali provvisorie create in Itali...
25/04/2024

Repubblica dell'Ossola

Le Repubbliche partigiane, o zone libere, furono delle entità statuali provvisorie create in Italia dai partigiani nell'estate del 1944 in alcuni territori montani e collinari dell'Italia settentrionale, provvisoriamente liberati dall'occupazione nazi-fascista.

La Repubblica dell’Ossola è certamente la più nota e prestigiosa delle 18 “zone libere”. Durò solamente 33 giorni. Un territorio di quasi duemila chilometri quadrati fu liberato dai partigiani e diventò un vero e proprio Stato con un governo, un esercito e una capitale: Domodossola.

Fu un esperimento democratico che stupì il mondo intero perché venne realizzato all’interno di un paese in guerra.

Grotta dell'Alabastro - Valganna (VA)
21/04/2024

Grotta dell'Alabastro - Valganna (VA)

Slogan fascista a Beura (VCO)Durante il ventennio fascista i muri delle case posti in posizione strategica, all’ingresso...
07/04/2024

Slogan fascista a Beura (VCO)

Durante il ventennio fascista i muri delle case posti in posizione strategica, all’ingresso dei centri abitati o lungo le vie di scorrimento, venivano usati come lavagne per diffondere il verbo del Duce. Si trattò di una propaganda capillare, martellante e diffusa in ogni borgo abitato. Erano scritte a caratteri cubitali e quindi leggibili anche da lontano, per lo più nere su fondo bianco, per meglio essere notate. Fu un sistema efficace per i tempi e adatto a una popolazione dove la radio non aveva ancora una grande diffusione.

Ca d'Ia Norma a Mergozzo (VCO)Nei boschi a settentrione dell’abitato di Mergozzo, in località Groppole, raggiungibile a ...
01/04/2024

Ca d'Ia Norma a Mergozzo (VCO)

Nei boschi a settentrione dell’abitato di Mergozzo, in località Groppole, raggiungibile a piedi da Bracchio, sorge una curiosa struttura megalitica denominata Ca d’la Norma.

Si tratta di un piccolo ambiente a camera di forma ellittica, delimitato da grosse pietre a secco e coperto da un grande masso erratico sulla cui sommità sono incise due coppelle ed una scanalatura.

Non ci sono certezze sulla datazione della struttura, ma pare che il manufatto sia ascrivibile al vasto e variegato fenomeno del megalitismo (età del Bronzo ??).

Il territorio della Val d’Ossola conserva altre testimonianze simili quali il muraglione con camere interne detto “Muro del Diavolo” a Crodo-Arvenolo e i circoli o allineamenti di pietre abbinati a muraglioni con camere interne a Montecrestese, in località Castelluccio e Croppola.

Fonte:
https://www.visitossola.it/poi/ca-dla-norma/

In alcuni tratti del Corso Matteotti a Varese è possibile ammirare il rosso ammonitico veronese, una roccia sedimentaria...
23/03/2024

In alcuni tratti del Corso Matteotti a Varese è possibile ammirare il rosso ammonitico veronese, una roccia sedimentaria ricca di calcare e ammoniti fossili, risalenti a circa 180 milioni di anni fa.

Greenway Lago di ComoStupenda passeggiata di circa 3-4 ore (10km) sul Lago di Como da Griante a Colonno.
16/03/2024

Greenway Lago di Como
Stupenda passeggiata di circa 3-4 ore (10km) sul Lago di Como da Griante a Colonno.

Arona (Mercurago) Motto Lagoni - Necropoli GolasecchianaNel corso degli anni Settanta è stata scavata, in più riprese ed...
03/03/2024

Arona (Mercurago) Motto Lagoni - Necropoli Golasecchiana

Nel corso degli anni Settanta è stata scavata, in più riprese ed in maniera non sistematica una piccola necropoli riconducibile alla cultura di Golasecca, costituita da una decina di sepolture ad incinerazione, utilizzata durante un ridotto arco cronologico (fine del VI secolo a.C.).

Le tombe, realizzate con cassoni litici o con pareti rivestite da ciottoli, conservavano in alcuni casi, nonostante qualche violazione antica, le coperture in lastre di pietra, talvolta sormontate da cumuli di ciottoli.

Il rito funerario osservato prevedeva la dispersione delle ceneri del defunto sul fondo della fossa.

I corredi associati alle tombe rivelano differenze di rango tra gli individui e sono formati da vasellame ceramico ed elementi di ornamento personale, quali vaghi di collana in ambra o pasta vitrea, anellini, ganci di cintura e fibule bronzee con piccoli inserti decorativi in legno.

L’unica eccezione al rito era rappresentata da una singola sepoltura ad inumazione, che conteneva una fibula di tipo tardo-halstattiano, indizio di una recenziorità della tomba rispetto al nucleo principale (prima metà del V secolo a.C.).

Fonte:
fil:///C:/Users/990554/Downloads/Sitinet%20completo.pdf

Il sentiero (sacro ?) Magognino-San Paolo (VCO)Lungo il sentiero che collega Magognino a San Paolo, dopo 15 minuti di ca...
24/02/2024

Il sentiero (sacro ?) Magognino-San Paolo (VCO)

Lungo il sentiero che collega Magognino a San Paolo, dopo 15 minuti di cammino si incontra la "pietra fulmine", una roccia recante 270 coppelle.

La presenza di massi coppellati sul vicino colle della Motta Rossa e nei paesi vicini suggerisce che in passato questi luoghi fossero meta di pellegrinaggi.

I pellegrini, arrivati alla montagna sacra, avrebbero lasciato tracce dei loro riti pagani sulle rocce.

Interessante la presenza di un'edicola votiva con affresco di S. Grato che scaccia i fulmini. Con l’arrivo del cristianesimo, la chiesa ha spesso combattuto contro i massi coppellari definendoli il frutto di demoniaci culti pagani.

Dopo altri 15 minuti si raggiunge una grande radura su cui sorge la chiesa di San Paolo.

Anticamente un piccolo villaggio forse di origine celtica?

In fondo alla radura nelle vicinanze del ruscello vi è il grande masso con incisioni coppellari. Forse serviva da altare ai culti e ai riti pagani?

Un altro masso, posto in verticale, presenta una figura che richiama un triscele celtico. Questa incisione, tuttavia, non sembra essere molto antica.

Monte Morissolo (VCO)
03/02/2024

Monte Morissolo (VCO)

Il Dolmen di Sesto Calende (VA)Non lontano dal Sass da Preja Buja a Sesto Calende, nascosto nel bosco e non raggiungibil...
20/01/2024

Il Dolmen di Sesto Calende (VA)

Non lontano dal Sass da Preja Buja a Sesto Calende, nascosto nel bosco e non raggiungibile tramite sentiero, quasi al culmine della collina a dominare il Lago Maggiore e il fiume Ticino, si trova un dolmen.

Dalle camera sepolcrale di questo dolmen, orientata a Sud, negli anni ‘60 del ‘900 è stata trafugata una non meglio definita urna golasecchiana.

calende

Sasso della Pila – Monte Barro (Lecco)Scendendo dalla vetta del Monte Barro si trova un piccolo masso erratico detto “Sa...
14/01/2024

Sasso della Pila – Monte Barro (Lecco)

Scendendo dalla vetta del Monte Barro si trova un piccolo masso erratico detto “Sasso della Pila” (mortaio) per la presenza di una cavità a forma di scodella.

Una cavità di questo tipo si poteva forse prestare alla macina dei cereali, utilizzando un pestello in legno?

Più a valle se ne trova un altro non censito in questo caso il masso sembra capovolto.

Sospetta la presenza di ruderi di una cappelletta (la dimensione ridotta fa pensare che non si tratti di rudere di casa) e incisione triangolare su masso a pochi metri di distanza.

Balma dei Cervi di Crodo (VCO)Il territorio di Crodo ospita una delle più importanti pareti con pitture rupestri preisto...
30/12/2023

Balma dei Cervi di Crodo (VCO)

Il territorio di Crodo ospita una delle più importanti pareti con pitture rupestri preistoriche di tutto l'arco alpino.

Oltre 100 figure dipinte, di cui trenta umane, schematiche, a braccia in su e in giù, quasi tutte prive di testa.

Sono figure preistoriche plurimillenarie, di datazione incerta, al momento possibile solo su base stilistica: risalgono alle fasi antiche e medie del Neolitico (oltre 6mila anni fa) oppure all'età del Bronzo Medio-Recente e Finale (più di 3mila anni fa).

Il riparo (balma nella parlata locale), una cengia scoscesa, impervia e quasi inaccessibile, è rifugio notturno dei cervi, dai quali prende il nome.

Buon Natale
25/12/2023

Buon Natale

Muro del Diavolo - Crodo (VCO)Imponente struttura megalitica di epoca protostorica, realizzata completamente a secco, lu...
23/12/2023

Muro del Diavolo - Crodo (VCO)

Imponente struttura megalitica di epoca protostorica, realizzata completamente a secco, lunga circa 20 metri, alta 6,30 metri e profonda 13.

Le pietre disposte orizzontalmente di dimensioni maggiori sono lunghe fino a 4-6 metri per un peso stimabile in più di 10 tonnellate.

I ritrovamenti archeologici dell’età del Ferro e di epoca romana testimoniano la frequentazione antica del sito e la posizione panoramica fanno pensare a un luogo di culto.

Nella vicina zona di Aleccio vi sono molti massi con coppelle e sulla sommità del muro di Arvenolo resta ancora un grosso masso in cui è stata scavata una piccola cavità simile a una coppella.

Gli affioramenti di porfido al Monte Martica (VA)Nelle immediate vicinanze di Varese in direzione Nord-Ovest, vi è una d...
17/12/2023

Gli affioramenti di porfido al Monte Martica (VA)

Nelle immediate vicinanze di Varese in direzione Nord-Ovest, vi è una delle più interessanti e una fra le più belle (dal punto di vista Geologico e Naturalistico) montagne delle Prealpi Varesine, è il massiccio della Martica.

La formazione di questa montagna con le sue effusioni di porfido è antichissima, con ogni probabilità, la sua storia geologica risale al periodo Triassico (200 milioni di anni fa).

In quel periodo iniziava quel processo di evoluzione della terra conosciuto come deriva dei continenti, le enormi forze e le enormi pressioni in gioco, pressioni e forze che avrebbero spostato continenti innalzato montagne, creato mari e nuovi oceani, hanno prodotto fratture sul mantello originario di basalto (lo strato solido del mantello terrestre, strato sul quale posano i continenti) permettendo così la fuoriuscita delle rocce allo stato plastico sottostanti, fra queste il Porfido che è classificata come una roccia effusiva.

Gli affioramenti di porfido nell'alto Varesotto sono concentrati in un'area abbastanza limitata che comprende la dorsale che va da Cuasso al Monte al monte Piambello, al monte Mondonico, ed alla Martica, queste alture sono di gran lunga più antiche di tutte le altre che gli stanno attorno, infatti solo dopo alcuni milioni di anni si sarebbero innalzati dal fondale marino, cozzando contro lo zoccolo di porfido esistente, il Campo dei Fiori, il Minisfreddo, il Poncione di Ganna, ecc, le rocce che le formano sono infatti sedimentarie, cioè dolomie e calcari che costituivano il fondo marino del periodo Triassico.

Fonti:
https://win.caivarese.it/gruppo_ag/itinerari/MinieraMarticaPragambaritBrinzio_ag.html

15/12/2023

Fornace 'Del Pinet' - Ispra ( VA)

Le ‘Cavagnette’ di Trontano (VCO)A Trontano, per la festa della Natività di Maria Vergine, la prima domenica di agosto e...
08/12/2023

Le ‘Cavagnette’ di Trontano (VCO)

A Trontano, per la festa della Natività di Maria Vergine, la prima domenica di agosto e per la festa di San Leonardo, il 6 novembre, le donne in costume sfilano portando in testa le “cavagnette”.

Le “cavagnette” sono tradizionali alberi rituali diffusi in tutta l’Ossola. L’oggetto rituale ha alla base un cestino (cavagn), entro cui è montata una struttura di legno finemente decorata con nastri, fiori finti, collanine e monili vari.

Questi oggetti rituali, che rimandano ai culti ancestrali di rinascita e vegetali, vengono portati in processione dalle donne in costume tipico alla fine della messa.

Qualcuno sostiene che le “cavagnette” venissero portate in parata solo dalle fanciulle “in età da marito” e non sposate (e quindi vergini), mentre ora, a causa del progressivo abbandono delle tradizioni e delle difficoltà di trovare “forze nuove” che si impegnino nelle celebrazioni festive, vengono portate dalle donne appartenenti a gruppi folk.

Stele di Trontano (VCO)A est di Trontano, lungo la ferrovia Locarno-Domodossola (o Vigezzina-Centovalli), si trovano set...
24/11/2023

Stele di Trontano (VCO)

A est di Trontano, lungo la ferrovia Locarno-Domodossola (o Vigezzina-Centovalli), si trovano sette edifici agricoli, ora abbandonati, formanti la località di Causasca di Sotto.

Nel febbraio 2015 Riccardo Carazzetti, ex curatore del Museo Archeologico di Locarno, mentre si trovava in treno sulla Ferrovia Vigezzina-Centovalli, notò una delle stele dal finestrino del treno e, dopo aver fatto qualche ricerca, riuscì a identificare e raggiungere il sito a piedi.

Le stele sono realizzate in pietra locale, il serizzo, e hanno un'altezza compresa tra i 1,5 e i 2 metri. Sono scolpite a forma di figura umana, forse dell'età del rame.

L’Ossola ha sempre rappresentato un territorio problematico per l’identificazione di eventuali monumenti megalitici. I litotipi locali, gneiss, beole, serizzi, si spaccano in lastre e sono ampiamente utilizzati come materiale di costruzione per edifici e altre strutture, dai recinti in lastre ai pilastrini per le vigne e per delimitazioni, che possono suggestionare l’appassionato che ne attribuirà a tempi remoti, preistorici, la costruzione e la frequentazione.

Lo scopo delle stele è ancora oggetto di dibattito tra gli archeologi. Alcuni ritengono che fossero utilizzate per scopi religiosi, come monumenti funerari o altari. Altri ritengono che fossero invece utilizzate per scopi più pratici, come punti di riferimento o segnali di confine.

Fonte:
Quaderni Archeologia Piemonte 4 2020 Trontano statue stele Francesco Rubat Borel 2020, Quaderni di Archeologia del Piemonte

A poco più di un'ora da Varese - Il Monferrato. Bello come nelle Langhe, ma molto meno turistico
28/10/2023

A poco più di un'ora da Varese - Il Monferrato.
Bello come nelle Langhe, ma molto meno turistico

Le Fornaci di Ispra (VA)Servivano per “cuocere” la pietra calcarea della montagna per ricavare la calce.Allora la calce ...
21/10/2023

Le Fornaci di Ispra (VA)

Servivano per “cuocere” la pietra calcarea della montagna per ricavare la calce.

Allora la calce serviva non solo per le costruzioni, ma era un ottimo disinfettante e concime per l’agricoltura ed era indispensabile anche per la concia del pellame.

Essendo le zone insubriche ricche di pietra calcarea (una volta c’era il mare), sorsero molte cave a partire dal Medioevo (Ispra, Caldè, Rasa, Cunardo, Cittiglio, …)

Le fornaci raggiunsero il maggior sviluppo e produttività tra la seconda metà del XIX e l’inizio del XX secolo. L'ultima è stata spenta nel 1960.

Oggi le fornaci sono interessanti monumenti di archeologia industriale e rappresentano un elemento emblematico del paesaggio, a ridosso della sponda dove i barconi attraccavano per il carico e trasporto del materiale.

La strage di Meina e l'eccidio del Lago MaggioreTra la metà del settembre e i primi giorni dell'ottobre 1943, sulle spon...
08/10/2023

La strage di Meina e l'eccidio del Lago Maggiore

Tra la metà del settembre e i primi giorni dell'ottobre 1943, sulle sponde del Lago Maggiore e nelle zone immediatamente adiacenti, le forze d'occupazione naziste compirono la loro prima strage di ebrei sul territorio italiano.

Le unità militari tedesche avevano preso il controllo dell'area (corrispondente alle attuali provincie di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola) subito dopo l'armistizio dell‘8 settembre, installando il comando militare all’Hotel Beaurivage di Baveno. I rastrellamenti degli ebrei iniziarono proprio da Baveno il 13 settembre, per terminare il 10 ottobre.

Gli arresti e le stragi avvennero nei territori di nove comuni dell'area: Arona, Baveno, Bée, Meina, Mergozzo, Novara, Orta, Stresa e Verbania. Le vittime accertate furono cinquantasette, almeno altrettanti invece gli ebrei che riuscirono a salvarsi, nascondendosi o riuscendo a raggiungere la Svizzera.

Quando i militari nazisti presero il controllo del Nord Italia, nell'area di Novara e Verbania si trovavano un centinaio di ebrei. Alcuni di essi risiedevano già da tempo in quelle località, altri erano lì sfollati dalla Lombardia e da altre zone del Piemonte per sfuggire ai bombardamenti, altri ancora vi avevano trovato rifugio dall'estero. Tra questi ultimi il gruppo più consistente proveniva da Salonicco, dove gli ebrei con passaporto italiano, grazie all'aiuto del Consolato italiano erano riusciti a scampare alle deportazioni già messe in atto nella città greca dalle truppe d'occupazione naziste.

Nel comune di Meina avvenne la strage più nota. La mattina del 15 settembre i militari nazisti occuparono l'Hotel Meina: i sedici ospiti ebrei dell'albergo vennero rinchiusi in un'unica stanza all'ultimo piano dell'edifici

Dopo una settimana di prigionia, nel corso delle notti del 22 e 23 settembre, i sedici prigionieri furono uccisi e i loro corpi gettati con delle zavorre nelle acque del lago a poche centinaia di metri dal centro abitato. Alcuni cadaveri riaffiorarono il giorno dopo le esecuzioni e vennero riconosciuti da alcuni abitanti del paese. Le vittime della strage erano in prevalenza ebrei provenienti da Salonicco e sfollati da Milano.

A loro sono state negli anni dedicate due stele commemorative e sedici pietre d'inciampo.

Fonti testo:
https://deportati.it/dizionario/m/diz_meina/ #:~:text=Primo%20eccidio%20di%20ebrei%20sul,italiana%20o%20sfollati%20da%20Milano
https://www.scuolaememoria.it/site/it/2021/09/17/la-strage-di-meina-e-leccidio-del-lago-maggiore/

02/10/2023

I bramiti dei cervi a In La Piana (Valgrande)

Traversata Val Grande (2gg) in solitariaPrimo giorno:Fondo Li Gabbi - Scaredi - In La Piana5h, 10 km, salita 630m, disce...
01/10/2023

Traversata Val Grande (2gg) in solitaria

Primo giorno:
Fondo Li Gabbi - Scaredi - In La Piana
5h, 10 km, salita 630m, discesa 930m

Lasciato la macchina a Malesco. Raggiunto Fondo Li Gabbi con taxi.
Pernottamento nei bivacchi di In La Piana

Secondo giorno:
In La Piana - Val Gabbio - Colma di Premosello - Premosello
8h, 14.5 km, salita 930m, discesa: 1600m
Per tornare alla macchina, ho preso il treno da Premosello a Domodossola e da Domodossola a Malesco.

Revöira - Val Verzasca (Ticino/Svizzera)L’abbondanza di acqua sul fondovalle a Lavertezzo non tragga in inganno, il vers...
25/08/2023

Revöira - Val Verzasca (Ticino/Svizzera)

L’abbondanza di acqua sul fondovalle a Lavertezzo non tragga in inganno, il versante sinistro della valle ha sempre sofferto di scarsità d’acqua. Sui monti di Revöira e Ca d Dént, a 850-1000 metri di altitudine, si cercò di porvi rimedio costruendo un ingegnoso sistema di vasche e pozzi che permettevano di raccogliere la poca acqua a disposizione.

Fonte testo:
https://www.museovalverzasca.ch/revira-ingegnosit-in-mancanza-di-acqua

Missoni e le incisioni sulle urne cinerarie Golasecchiane (VA)Rosita Jelmini Missoni, donna ed imprenditrice straordinar...
01/08/2023

Missoni e le incisioni sulle urne cinerarie Golasecchiane (VA)

Rosita Jelmini Missoni, donna ed imprenditrice straordinaria, è considerata un emblema del made in Italy.

Nata nel 1931 a Golasecca, un piccolo borgo nel Varesotto lungo le rive del Ticino, Rosita Missoni ha avuto un'importante connessione con il suo luogo di nascita.

Golasecca è conosciuta per aver dato il nome alla Cultura di Golasecca, una cultura di origine celtica che si è sviluppata a partire dall'età del bronzo finale nella pianura padana durante il IX-IV secolo a.C.

Alcuni disegni e pattern tipici dei tessuti Missoni pare siano stati ispirati da incisioni su urne cinerarie rinvenute in siti archeologici del territorio dei Golasecca, come ad esempio nell'area del Monsorino.

Fonti:
http://www.archiviomissoni.org/wp-content/uploads/1994-Missonologia-cat.pdf

Varese - Corso MatteottiMateriali da costruzione 'a km zero':Colonne: pietra di ViggiùPavimentazione: porfido rosa di Cu...
22/07/2023

Varese - Corso Matteotti

Materiali da costruzione 'a km zero':
Colonne: pietra di Viggiù
Pavimentazione: porfido rosa di Cuasso al Monte

Valle Verzasca - Ticino (Svizzera)
18/07/2023

Valle Verzasca - Ticino (Svizzera)

Lago cromatico
14/07/2023

Lago cromatico

Sentiero storico-archeologico Ghiffa (VCO)Spesso ai massi incisi si trovano associati segni di cristianizzazione, come c...
09/07/2023

Sentiero storico-archeologico Ghiffa (VCO)

Spesso ai massi incisi si trovano associati segni di cristianizzazione, come croci o edifici religiosi. Le incisioni precristiane, e pertanto pagane, sono state a lungo stigmatizzate e perseguite dalla chiesa.

Il Sacro Monte della Trinità di Ghiffa fa parte di una vera e propria rete di santuari eretti, soprattutto nel periodo della ‘controriforma’, a baluardo contro le eresie e i residui del paganesimo ancora diffuso nella millenaria cultura delle popolazioni alpine.

Nella riserva della Trinità quest’opera di cristianizzazione è stata particolarmente intensa, a testimonianza dell’esistenza in loco di una precedente cultura precristiana.

Fonte testo: pannello esplicativo lungo il sentiero archeologico

Alla ricerca delle sculture di Edoardo Caravati (Campo dei Fiori Varese)
27/06/2023

Alla ricerca delle sculture di Edoardo Caravati (Campo dei Fiori Varese)

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