Oggi la città festeggia il suo Patrono, il SS Crocifisso
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Calatafimi Segesta un territorio che merita di essere visitato, un'ulteriore meta da mettere in evidenza è il sacrario di Pianto Romano
@fan più attivi Calatafimi terra ricca di tradizioni, storia e orgoglio sociale
Segesta la città millenaria che ancora oggi vive immersa in un territorio incontaminato
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Si Viaggiare... E le bellezze calatafimesi
Il più bel Natale a Calatafimi Segesta, il presepe vivente e il villaggio di babbo natale e il trenino dei sogni.
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La 'Nmaculatedda, la processione più mattiniera della pen*sola
All'alba dell’8 Dicembre, dopo la tradizionale tavulidda (scampagnata che si prolunga per tutta la notte, in attesa dell'alba) si svolge a Calatafimi Segesta, la solenne processione detta “Mmaculatedda”. Dalla Chiesa di San Michele alle ore 4 del mattino, i fedeli disposti in due file precedono il piccolo simulacro illuminando i vicoli del centro storico con le tradizionali “ciaccule”, (fiaccole fatte con fasci di steli secchi di “disa”), un'atmosfera unica caratterizzata dall'odore del fumo, dietro la piccola Mmaculatedda il popolo, che inneggia la madonna tramite le "vuciate" (invocazioni gridate a sguarcia gola), "Trema lu `nfernu e trionfa Maria" oppure “Sintennu lu nnomu di Maria lu `nfernu trema” etc... Il popolo a gran voce risponde "Viva Maria Mmaculata", se per caso, o perché distratti o perché prevalsi dal sonno, qualcuno dimentica o si dimostra restio nel rispondere alle invocazioni, colui che ha "vuciato" interviene con l'ironica invocazione "E chi semu surdi e muti", che, oltre a suscitare un sottile sorriso, ridesta la mente e sprona ad inneggiare alla Vergine Maria. Processione unica per la sua particolarità che attrae visitatori da tutta la Sicilia e non solo.
La tradizione nasce nella seconda metà del '700, la madonnina custodita in quegli anni da Giuseppe Vasile veniva trasportata in chiesa alla fine della novena dell'Immacolata e poi portata in processione. L'evento si ripete ogni anno trasformandosi in una vera e propria processione, per poter illuminare il tragitto, in assenza d’energia elettrica, si cominciarono ad utilizzare fiaccole realizzate con gambi d’ampelodesmo, "i busi di ddisa".
Segesta e la sua Storia hanno attraversato i millenni, ed oggi ci regalano testimonianze uniche tra paesaggi e leggende uniche.
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La particolarissima ricorrenza dei Santi Quattro incoronati
Alcuni giorni dopo la ricorrenza dei Morti i muratori Calatafimesi festeggiano i loro protettori, i Santi Quattro Coronati: Carpoforo, Secondo, Severiano e Vittorino, martirizzati a Roma nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano. Una festa che mantiene viva, da tanti secoli, una tradizione popolare che va dalla celebrazione religiosa, alla tradizionale distribuzione notturna dei pani motivi detti “mufuletti”. La caratteristica di questo evento tra il sacro e il profano - è costituita dai pani che la caratterizzano detti “mufuletti” conditi con ricotta zuccherata o olio d’oliva. L’evento procede una processione che giunge alla Chiesa madre, luogo in cui si trova il dipinto raffigurante i Santi Quattro Coronati, per partecipare alla Santa Messa. Al termine della Celebrazione ci si avvia verso un locale aperto a tutti, dove vengono distribuiti “mufuletti” e “cannoli”. Questa distribuzione continua dopo la mezzanotte per le vie cittadine accompagnata da tradizione da simpatiche serenate, suonate dal vivo da musicisti, con fisarmonica, chitarra e sax. La notte si conclude con la nomina del nuovo Presidente del comitato organizzativo, il quale riceve in dono “lu Coppu”, un contenitore cilindrico di metallo con una traghetta in argento raffigurante l’immagine dei Santi Quattro Coronati. La festa si conclude all’alba del mattino successivo, quando già il paese sta iniziando a svegliarsi.
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Si Viaggiare, il cammino laico di Stefano Cascavilla, da Marsala a Palermo passando per il Sacrario di Pianto Romano, l'imponente mausoleo che ricorda l'epica battaglia dei Mille.
Visitate il sito storico di Pianto Romano, l'associazione "Segesta nel sogno" sarà pronta a guidarvi tra le vicende della battaglia del XV Maggio 1860.
Contatti
Telefono: +39 340 647 6174
Mail: [email protected]
Sito web: http://www.piantoromanocalatafimi.it
Fuoco e Grida per la Notte dell'Immacolata
All'alba dell’8 Dicembre, dopo la tradizionale tavulidda (scampagnata che si prolunga per tutta la notte, in attesa dell'alba) si svolge a Calatafimi Segesta, la solenne processione detta “Mmaculatedda”. Dalla Chiesa di San Michele alle ore 4 del mattino, i fedeli disposti in due file precedono il piccolo simulacro illuminando i vicoli del centro storico con le tradizionali “ciaccule”, (fiaccole fatte con fasci di steli secchi di “disa”), un'atmosfera unica caratterizzata dall'odore del fumo, dietro la piccola Mmaculatedda il popolo, che inneggia la madonna tramite le "vuciate" (invocazioni gridate a sguarcia gola), "Trema lu `nfernu e trionfa Maria" oppure “Sintennu lu nnomu di Maria lu `nfernu trema” etc... Il popolo a gran voce risponde "Viva Maria Mmaculata", se per caso, o perché distratti o perché prevalsi dal sonno, qualcuno dimentica o si dimostra restio nel rispondere alle invocazioni, colui che ha "vuciato" interviene con l'ironica invocazione "E chi semu surdi e muti", che, oltre a suscitare un sottile sorriso, ridesta la mente e sprona ad inneggiare alla Vergine Maria. Processione unica per la sua particolarità che attrae visitatori da tutta la Sicilia e non solo.
La tradizione nasce nella seconda metà del '700, la madonnina custodita in quegli anni da Giuseppe Vasile veniva trasportata in chiesa alla fine della novena dell'Immacolata e poi portata in processione. L'evento si ripete ogni anno trasformandosi in una vera e propria processione, per poter illuminare il tragitto, in assenza d’energia elettrica, si cominciarono ad utilizzare fiaccole realizzate con gambi d’ampelodesmo, "i busi di ddisa".
La particolarissima ricorrenza dei Santi Quattro incoronati
Alcuni giorni dopo la ricorrenza dei Morti i muratori Calatafimesi festeggiano i loro protettori, i Santi Quattro Coronati: Carpoforo, Secondo, Severiano e Vittorino, martirizzati a Roma nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano. Una festa che mantiene viva, da tanti secoli, una tradizione popolare che va dalla celebrazione religiosa, alla tradizionale distribuzione notturna dei pani motivi detti “mufuletti”. La caratteristica di questo evento tra il sacro e il profano - è costituita dai pani che la caratterizzano detti “mufuletti” conditi con ricotta zuccherata o olio d’oliva. L’evento procede una processione che giunge alla Chiesa madre, luogo in cui si trova il dipinto raffigurante i Santi Quattro Coronati, per partecipare alla Santa Messa. Al termine della Celebrazione ci si avvia verso un locale aperto a tutti, dove vengono distribuiti “mufuletti” e “cannoli”. Questa distribuzione continua dopo la mezzanotte per le vie cittadine accompagnata da tradizione da simpatiche serenate, suonate dal vivo da musicisti, con fisarmonica, chitarra e sax. La notte si conclude con la nomina del nuovo Presidente del comitato organizzativo, il quale riceve in dono “lu Coppu”, un contenitore cilindrico di metallo con una traghetta in argento raffigurante l’immagine dei Santi Quattro Coronati. La festa si conclude all’alba del mattino successivo, quando già il paese sta iniziando a svegliarsi.
Testo e video di Laura Spanò