Puglia Forever

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Turismo Digitale
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Il Bocconotto di Martina Franca si distingue per la sua unicità, una perfetta armonia tra la delicatezza della sfoglia e...
20/11/2024

Il Bocconotto di Martina Franca si distingue per la sua unicità, una perfetta armonia tra la delicatezza della sfoglia e la ricchezza del ripieno. Tra le tante varianti, quella con ricotta e marmellata di pere rappresenta una vera eccellenza, capace di esaltare il connubio tra dolcezza e freschezza in modo equilibrato e raffinato.
Questo dolce locale racchiude in sé l’autenticità e la creatività della tradizione culinaria martinese. La morbidezza della ricotta si fonde con la dolcezza leggermente acidula della marmellata di pere, creando un gusto unico che rende ogni assaggio un’esperienza indimenticabile. La sfoglia, friabile ma resistente, custodisce con cura il ripieno, esaltandone i sapori e conferendo al Bocconotto quella nota di eleganza che lo rende inimitabile.
Il Boccoonotto di Martina Franca, specialmente nella variante ricotta e marmellata di pere, è molto più di un dolce: è un simbolo della tradizione, una celebrazione del territorio e un invito a rallentare e godere di un momento di autentico piacere. Questo dolce, prodotto con passione e maestria, merita di essere conosciuto e apprezzato ben oltre i confini della Valle d'Itria.

Bocconotto del Bar Adua Martina Franca

20/11/2024
Non potevo dire di no all’invito del mio amico Vito Sumerano  per assistere a una dimostrazione sulla preparazione delle...
19/11/2024

Non potevo dire di no all’invito del mio amico Vito Sumerano per assistere a una dimostrazione sulla preparazione delle pettole pugliesi. Le pettole rappresentano per me un viaggio nel tempo, un tuffo nei ricordi della mia infanzia. Mi riportano a quelle fredde giornate d’inverno, quando mia madre, con amore e dedizione, le preparava e le lasciava al caldo sulla stufa a legna. Quelle dolci bontà, spesso accompagnate da zucchero o vin cotto, erano per me un vero conforto, sia per il corpo che per l’anima.
Non vedevo l’ora di rincasare, riscaldarmi con il calore della stufa in ghisa e assaporare quel gusto unico, semplice e autentico. Ecco perché partecipare a questa dimostrazione è per me qualcosa di più di un semplice evento culinario: è rivivere un momento speciale della mia vita, ma anche scoprire quali materie prime utilizzano oggi per mantenere intatta quella tradizione.
Sono grato per questo invito e non vedo l’ora di assistere e imparare. Sarà un’occasione per immergermi nei sapori autentici della mia terra e forse, chissà, portare a casa qualcosa di più di una semplice esperienza. Vi racconterò tutto!

𝙊𝙝 𝙘𝙝𝙚 𝙗𝙚𝙞 𝙘𝙖𝙨𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙋𝙪𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙖𝙛𝙛𝙖𝙨𝙘𝙞𝙣𝙤𝙨𝙖Non perdete l’occasione di leggere l’articolo di Enrica Simonetti, che racco...
19/11/2024

𝙊𝙝 𝙘𝙝𝙚 𝙗𝙚𝙞 𝙘𝙖𝙨𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙋𝙪𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙖𝙛𝙛𝙖𝙨𝙘𝙞𝙣𝙤𝙨𝙖

Non perdete l’occasione di leggere l’articolo di Enrica Simonetti, che racconta l’importante lavoro di censimento e studio condotto da Antonella Calderazzi e Marina De Marco. Un viaggio alla scoperta delle torri, dei castelli e delle fortezze pugliesi, simboli di un passato ricco di storia, difesa e tradizioni.
Grazie a questo progetto, il patrimonio architettonico della Puglia rivive, portando alla luce non solo i dettagli costruttivi di queste opere, ma anche le storie e i miti che le circondano. La mappa realizzata dalle due studiose diventa un invito a riscoprire e valorizzare questi monumenti, che raccontano l’identità di una terra unica.
Una lettura che unisce storia, passione e valorizzazione del territorio. Immergetevi nel fascino senza tempo dei castelli pugliesi!

𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗼𝗴𝗴𝗶𝗮 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗲𝗺𝗽𝗶𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲"Finalmente, oggi è arrivata la pioggia su questa Puglia assetata....
15/11/2024

𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗶𝗼𝗴𝗴𝗶𝗮 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗲 𝗿𝗶𝗲𝗺𝗽𝗶𝗲 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲"

Finalmente, oggi è arrivata la pioggia su questa Puglia assetata. Avevo in programma di continuare a raccogliere olive, ma il cielo ha deciso diversamente. Così mi sono fermato, ho lasciato cadere gli attrezzi e ho semplicemente osservato. Ho ammirato il paesaggio intorno a me che si trasformava sotto la pioggia, avvolto da una leggera nebbiolina che rendeva tutto magico, sospeso.
Gli ulivi, che da sempre conosco come compagni silenziosi del mio lavoro, sembravano quasi sollevati, come se finalmente potessero respirare dopo un'estate infinita e arida. Il profumo della terra bagnata mi ha avvolto, e ho sentito un sollievo profondo, come se anche io stessi assorbendo quella pioggia tanto attesa.
Oggi non ho raccolto olive, ma ho raccolto qualcosa di diverso: la bellezza di un momento inatteso, di una pausa che mi ha permesso di apprezzare ciò che spesso, nella fretta del fare, dimentico di osservare. Mi sono reso conto di quanto sia prezioso il tempo speso a guardare, ascoltare e sentire il respiro di questa terra che amo. Forse è proprio questo il segreto: lasciarsi sorprendere, lasciarsi fermare dalla bellezza, anche quando il piano era un altro.
Oggi non ho portato a casa ceste piene di olive, ma il cuore è tornato pieno, traboccante di gratitudine per questo dono inaspettato.

Peperoni cruschiCi sono momenti in cui mi rendo conto di quanto la natura e la tradizione possano trasformare anche il p...
09/11/2024

Peperoni cruschi

Ci sono momenti in cui mi rendo conto di quanto la natura e la tradizione possano trasformare anche il più semplice degli ingredienti in una vera e propria opera d'arte. È così che vedo i peperoni cruschi che ho immortalato in questa fotografia: appesi come gioielli, riflettono la luce calda e avvolgente del Sud Italia. Per me, questi peperoni, conosciuti come "oro rosso" della Basilicata, rappresentano una delle specialità gastronomiche più affascinanti della nostra regione. Sono peperoni dolci essiccati al sole e poi fritti brevemente per ottenere quella consistenza croccante che regala un'esperienza sensoriale unica. Quando si sente quel tipico suono croccante sotto i denti, capisco perché vengono chiamati "cruschi".
La preparazione di questi peperoni è un'arte che ho visto tramandarsi di generazione in generazione. Tutto inizia con la raccolta dei peperoni maturi, verso la fine dell’estate. Infilzati a mano su lunghe corde, li vedo appesi ad asciugare al sole, un processo che richiede cura e pazienza, ma che preserva il loro colore brillante e il sapore intenso. Una volta essiccati, mi piace friggerli velocemente in olio caldo, il tempo giusto per renderli croccanti senza bruciarli. Mi accorgo che la sfida è trovare il giusto equilibrio tra croccantezza e delicatezza, così che i peperoni mantengano quel gusto dolce e aromatico che adoro.
Per me, i peperoni cruschi non sono solo un ingrediente: rappresentano un simbolo di convivialità e di tradizione. Li porto in tavola spesso, come accompagnamento a piatti tipici lucani, come la pasta fatta in casa con mollica di pane e caciocavallo, o semplicemente come antipasto, magari con un buon bicchiere di vino rosso locale. Quando li guardo appesi, mi sembrano raccontare una storia: la storia delle mani sapienti che li hanno preparati, dei campi assolati dove sono stati coltivati e delle tavole imbandite dove, ancora oggi, li servo con orgoglio. Sento un filo che unisce passato e presente, e amo celebrare la bellezza delle piccole cose fatte con amore.
Oggi noto che i peperoni cruschi stanno vivendo una sorta di rinascita. Chef e appassionati di cucina ne riscoprono la versatilità, e anch’io mi diverto a sperimentare: non solo nei piatti tradizionali, ma anche in salse, creme e persino gelati. Trovo che il contrasto tra dolce e salato sia sorprendente. Tuttavia, nonostante queste innovazioni, per me il vero fascino dei cruschi rimane legato alla loro essenza originaria. Forse è proprio questo il segreto: restare fedeli alla terra che li ha generati, senza cedere alle mode passeggere, e continuare a raccontare, con ogni piatto, una storia fatta di sole, lavoro e passione.
Quando riguardo la mia foto, sento di aver catturato l'essenza di questi peperoni: un'opera d'arte culinaria che racchiude in sé il profumo e il calore del Sud Italia. E per me, non è solo una celebrazione di un ingrediente, ma un tributo a tutto ciò che rappresenta per la cultura e la tradizione della mia terra.

𝙄𝙡 𝙍𝙖𝙘𝙘𝙤𝙡𝙩𝙤 𝙋𝙧𝙚𝙯𝙞𝙤𝙨𝙤: 𝙇’𝙊𝙡𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝘾𝙤𝙧𝙖𝙩𝙞𝙣𝙖 𝙩𝙧𝙖 𝙏𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙋𝙖𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚Dopo aver portato a termine la raccolta delle olive, è...
05/11/2024

𝙄𝙡 𝙍𝙖𝙘𝙘𝙤𝙡𝙩𝙤 𝙋𝙧𝙚𝙯𝙞𝙤𝙨𝙤: 𝙇’𝙊𝙡𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝘾𝙤𝙧𝙖𝙩𝙞𝙣𝙖 𝙩𝙧𝙖 𝙏𝙧𝙖𝙙𝙞𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙋𝙖𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚

Dopo aver portato a termine la raccolta delle olive, è stato il momento di vederle trasformarsi nel prezioso olio extravergine di oliva. Quest'anno, con una resa un po' più modesta rispetto all'abbondanza dell'anno scorso, abbiamo scelto di molire le nostre olive coratine in un frantoio moderno, dove la tecnologia permette di preservare al meglio le caratteristiche aromatiche e organolettiche di ogni goccia d’olio.
Con cura, abbiamo riversato il nostro olio nelle lattine, un gesto che segna il culmine di mesi di attesa, lavoro e dedizione per ottenere il miglior prodotto possibile. Per celebrare questo momento, abbiamo invitato alcuni amici esperti: assaggiatori ufficiali di olio extravergine e membri di vari panel test. Il loro giudizio non è stato solo una conferma della qualità del nostro raccolto, ma una vera e propria esaltazione dei profumi e dei sapori racchiusi nel nostro olio.
L’olio, infatti, ha sprigionato note intense e caratteristiche che raccontano l’essenza delle olive coratine, con sentori di erba fresca, ca****fo, mandorla e un pizzico di piccante e amaro ben bilanciati. Un prodotto che non solo soddisfa, ma che rappresenta un tributo alla terra e alle sue generosità, una gioia da condividere con amici e familiari attorno alla tavola.
Questa esperienza, fatta di lavoro in campo e di degustazione, è un rituale che ogni anno ci ricorda quanto sia prezioso e insostituibile il nostro olio, simbolo della nostra tradizione e passione per l'autenticità.

𝗜𝗹 𝗥𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗢𝗹𝗶𝗼 𝗘𝘅𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮Ieri si è rinnovato un rito antico: la ...
04/11/2024

𝗜𝗹 𝗥𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗹𝘁𝗮: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗢𝗹𝗶𝗼 𝗘𝘅𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮

Ieri si è rinnovato un rito antico: la raccolta delle olive per la produzione dell'olio. Un’esperienza che è difficile definire, poiché si mescolano il senso del rito, del dovere e di un diritto che si tramanda da generazioni. Alzarsi presto, distendere i teli sotto le fronde degli ulivi, fare appello ad amici e familiari, stabilire chi porterà il caffè e la merenda – ogni piccolo gesto è parte di una coreografia che segue il ritmo della terra.
La raccolta richiede concentrazione: il rumore del compressore e il ronzio del rastrellatore pneumatico scandiscono i tempi e ci si immerge nel lavoro senza distrazioni. Nel frattempo, tra battute, canti e qualche barzelletta, i sacchi si riempiono di olive miste a foglie. La fatica si fa sentire, ma è appagata dalla vista dei teli pieni, pronti per riempire i sacchi e i cassoni che verranno poi trasportati al frantoio.
È lì, nel frantoio, che il miracolo si compie. Il processo di molitura ha subito cambiamenti importanti grazie alla tecnologia, rivoluzionando il modo in cui l'olio viene estratto, ma senza mai intaccare il valore e l’autenticità di questo prodotto prezioso. La tecnologia moderna consente di ottenere un olio extravergine di oliva dalla qualità superiore, preservando i profumi, i sapori e le proprietà nutrizionali delle olive di Puglia. L’evoluzione del processo di estrazione permette un controllo preciso della temperatura e dell’ossidazione, mantenendo intatta l’essenza dell’olio e donandogli quelle caratteristiche organolettiche che fanno la differenza.
Così, questo rito secolare si rigenera in una nuova forma, mantenendo lo spirito delle antiche tradizioni pugliesi. L’olio extravergine che ne deriva è l’espressione della terra e del lavoro collettivo di chi ama e rispetta questa pratica, simbolo di un legame profondo con le radici, e insieme di una continua ricerca della qualità.

𝗜 𝗠𝗮𝗴𝗶𝗰𝗶 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗱’𝗔𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼: 𝗨𝗻 𝗜𝗻𝘃𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗦𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗙𝗼𝗹𝗶𝗮𝗴𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗩𝗶𝗴𝗻𝗲 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗶In questo periodo dell'anno, le campagne ...
31/10/2024

𝗜 𝗠𝗮𝗴𝗶𝗰𝗶 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗱’𝗔𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼: 𝗨𝗻 𝗜𝗻𝘃𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗦𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗙𝗼𝗹𝗶𝗮𝗴𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗩𝗶𝗴𝗻𝗲 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗶

In questo periodo dell'anno, le campagne pugliesi si trasformano in un'esplosione di colori mozzafiato. Le viti si tingono di sfumature che vanno dal rosso intenso al giallo dorato, offrendo un vero e proprio spettacolo per gli occhi. È una magia naturale che sembra fatta apposta per incantare chiunque si trovi a passeggiare tra i filari. L'aria è intrisa del profumo dell'erba appena calpestata e della rugiada che si deposita delicatamente sulle foglie, creando un'atmosfera unica, quasi sospesa.
Il foliage delle viti, che hanno regalato vendemmie di grande qualità, continua ad affascinare chiunque abbia la fortuna di visitare questi luoghi. Ogni foglia racconta la storia della stagione passata, del sole che ha baciato i grappoli e delle mani che hanno raccolto il frutto maturo per creare vini straordinari. Questo periodo è perfetto per esplorare i vigneti pugliesi, immergendosi nei colori vibranti della natura e riscoprendo il legame profondo con la terra.
Vi invito a vivere questa esperienza unica, a camminare tra le vigne, a lasciarvi avvolgere dall’atmosfera autunnale e a sentire il contatto con la natura in un modo autentico e puro. Non perdete l'occasione di visitare questi angoli magici della Puglia, dove ogni sfumatura di colore sembra raccontare una storia antica e preziosa, pronta a essere scoperta.

𝗠𝗲𝗹𝗼𝗴𝗿𝗮𝗻𝗼: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗲 𝗦𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗳𝗼𝗼𝗱 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗲Il melograno è un frutto prezioso, sia per le sue pro...
28/10/2024

𝗠𝗲𝗹𝗼𝗴𝗿𝗮𝗻𝗼: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗲 𝗦𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗦𝘂𝗽𝗲𝗿𝗳𝗼𝗼𝗱 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗲

Il melograno è un frutto prezioso, sia per le sue proprietà nutrizionali che per il suo valore simbolico. Ricco di vitamine, minerali e potenti antiossidanti come i polifenoli, è considerato un superfood per il benessere. I suoi benefici per la salute sono molteplici: supporta il sistema cardiovascolare riducendo la pressione sanguigna e il colesterolo LDL, ha proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre i dolori articolari, rafforza il sistema immunitario grazie alla vitamina C e può avere effetti anticancerogeni, con alcuni studi che suggeriscono il suo ruolo nel rallentare la crescita delle cellule tumorali. Inoltre, i tannini e le fibre del melograno favoriscono la digestione, mentre gli antiossidanti aiutano a mantenere la pelle giovane e luminosa.
In Puglia, grazie al clima mediterraneo, il melograno cresce rigoglioso e viene trasformato in succhi, confetture e sciroppi, preservando le sue qualità benefiche. La tradizione locale lo celebra come simbolo di abbondanza, fertilità e rigenerazione, integrandolo nei sapori autentici della regione. Un bicchiere di succo di melograno non è solo un piacere per il palato, ma anche un concentrato di storia, cultura e salute, che unisce passato e presente in un sorso.

La zucca.......la mangeremo senzase e senza ma !!
23/10/2024

La zucca.......la mangeremo senzase e senza ma !!

𝗟𝗮 𝗥𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗲: 𝗧𝗿𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗘𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗣𝗲𝗿𝗱𝘂𝘁𝗲Negli ultimi anni, il panettone ha subito una v...
23/10/2024

𝗟𝗮 𝗥𝗶𝘃𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗲: 𝗧𝗿𝗮 𝗣𝗿𝗲𝘇𝘇𝗶 𝗘𝘀𝗼𝗿𝗯𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗣𝗲𝗿𝗱𝘂𝘁𝗲

Negli ultimi anni, il panettone ha subito una vera e propria "rivoluzione commerciale", passando da un dolce tradizionale, simbolo del Natale e delle festività, a un prodotto di lusso confezionato in maniera estrosa, con prezzi spesso ingiustificati. Si trova di tutto, ovunque: dai panettoni "artigianali" a quelli industriali mascherati da opere d'arte, con vincitori di concorsi dolciari e maestri pasticceri che spuntano come funghi in ogni angolo del paese. Quello che una volta era un dolce semplice, genuino, è ora circondato da packaging multiforme e innovativo, tutto per giustificare costi spesso esorbitanti.
Mi sembra assurdo pagare 40 euro o più per un panettone, soprattutto se analizziamo attentamente il costo degli ingredienti e il tempo di preparazione. Si parla di farine, b***o, uova, lievito, canditi e uvetta, tutti ingredienti che, presi singolarmente, non giustificano affatto un tale prezzo finale. Con una spesa inferiore a 10 euro, si potrebbe produrre un ottimo panettone in casa o acquistarne uno da una pasticceria onesta che non approfitta della moda del "panettone gourmet". Eppure, molti furbetti confezionano panettoni industriali con scritte che richiamano alla tradizione e all’artigianalità, ingannando i consumatori meno attenti.
Il panettone è ormai diventato un oggetto di status, un regalo da mostrare ed esibire sulla tavola natalizia o da portare quando si è invitati a casa di amici e parenti. Purtroppo, in molti casi, si perde il vero valore del dolce, che dovrebbe essere legato alla convivialità, alla condivisione e alle tradizioni familiari, non al prezzo o al marchio che porta.
Personalmente, continuo a preferire il panettone classico, semplice, ma di buona qualità, acquistato ad un prezzo giusto Trovo più molto sensato investire in dolci tipici natalizi della tradizione nostra regionale, che raccontano la nostra storia. In Puglia abbiamo una vasta gamma di dolci natalizi meravigliosi, molti dei quali a base di mandorle, vin cotto o mostocotto, che conferiscono un valore aggiunto grazie alla loro autenticità.
Mi piacerebbe ricevere consigli su dove poter acquistare un buon panettone artigianale, con un buon rapporto qualità-prezzo, ma sono anche interessato a scoprire dolci tipici di piccoli borghi italiani. Credo che i dolci natalizi locali, spesso poco conosciuti, rappresentino davvero il cuore delle nostre tradizioni e meritino di essere riscoperti e valorizzati.
Accetto volentieri suggerimenti sia sul panettone che su altre prelibatezze natalizie, soprattutto quelle che raccontano storie autentiche e genuine, lontane dal marketing sfrenato a cui siamo ormai abituati.

𝗜𝗹 𝗡𝗲𝗴𝗼𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗮: 𝗨𝗻 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗦𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁àQuesto negozio di Martina Franca, per me, rappresen...
23/10/2024

𝗜𝗹 𝗡𝗲𝗴𝗼𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗮: 𝗨𝗻 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗦𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à

Questo negozio di Martina Franca, per me, rappresentava molto più di un semplice punto vendita. Ogni volta che mi fermavo davanti alla sua porta, mi sembrava di entrare in un piccolo mondo fatto di tradizione, di legami con la terra e di gesti antichi tramandati nel tempo. I cesti intrecciati appesi all'ingresso mi riportavano indietro a quando tutto aveva una sua funzione ben precisa, quando l'artigianato era parte integrante della vita quotidiana. Ogni cesta raccontava una storia: c'erano quelle utilizzate per raccogliere frutta, altre per il pane o per i formaggi, oggetti che avevano un legame profondo con la ruralità pugliese.
Guardando l'esposizione di mele cotogne, pomodori regina, funghi e origano, non potevo fare a meno di sentire il profumo della stagionalità, come un richiamo alla memoria della terra e dei suoi frutti. Ogni prodotto mi parlava di un tempo scandito dalle stagioni, dove la freschezza e la genuinità erano la norma, non l'eccezione. Mi ritrovavo a riflettere su quanto queste piccole botteghe fossero luoghi di incontro, di socialità, dove si condividevano non solo beni materiali, ma anche esperienze, ricordi e conoscenze.
Purtroppo, ora questo negozio a Martina Franca ha chiuso, e con esso sembra svanire anche una parte di me, del mio legame con il territorio. So che potrebbe essere destinato a un’altra attività, forse moderna e distante da ciò che rappresentava. Questa trasformazione mi fa pensare a come il nostro mondo stia cambiando, a come stiamo perdendo pezzi della nostra identità, sostituendoli con una frenesia consumistica che nulla ha a che fare con la lentezza e l'autenticità di un tempo.
Eppure, mi piace immaginare che lo spirito di questo luogo, l'anima che racchiudeva in sé la stagionalità e l'amore per la terra, continui a vivere in qualche modo, magari nei ricordi di chi, come me, ne ha assaporato ogni dettaglio.

𝗥𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱'𝗔𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼: 𝗨𝗻 𝗩𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗲, 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗡𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮L’autunno per me è una stagione magica, e basta fare un picco...
22/10/2024

𝗥𝗶𝗳𝗹𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱'𝗔𝘂𝘁𝘂𝗻𝗻𝗼: 𝗨𝗻 𝗩𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗲, 𝗖𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗡𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮

L’autunno per me è una stagione magica, e basta fare un piccolo giro nei dintorni di casa per catturare la sua essenza. Le ultime lucertole che si godono il sole, le farfalle che sembrano distendersi per assorbirne il calore, e i frutti – mele cotogne, cachi, olive pronte per la raccolta – sono tutti segni di una stagione che si avvicina al suo culmine.
Le foglie iniziano a cambiare colore, diventano pastello, e tutto intorno sembra essere avvolto da una luce più morbida e calda. Mi fermo spesso ad ammirare queste trasformazioni, perché ogni singolo dettaglio mi parla di vita, di cicli che si ripetono, ma mai nello stesso modo.
Poi arrivo all'abbazia di Cuti, un luogo che mi incanta sempre. Il tufo, così eterno, sembra cambiare colore man mano che il sole cala, quasi fosse un essere vivente che respira con la luce. È uno spettacolo che non mi stanca mai, perché mi ricorda quanto la natura e le opere dell'uomo possano coesistere in armonia.
Fotografare tutto questo è il mio modo di fermare il tempo, di custodire questi attimi fugaci prima che l'inverno prenda il suo posto. L’autunno mi regala una sensazione di pace, di connessione profonda con il mio ambiente, e mi fa riflettere su quanto sia prezioso osservare, vivere e celebrare ogni piccola sfumatura di questa stagione meravigliosa.

𝐋'𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐨: 𝐔𝐧𝐚 𝐓𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞 𝐔𝐨𝐦𝐨In un mondo sempre più dominato dalla produzione di m...
21/10/2024

𝐋'𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐨: 𝐔𝐧𝐚 𝐓𝐫𝐚𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐒𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐓𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞 𝐔𝐨𝐦𝐨

In un mondo sempre più dominato dalla produzione di massa e dai materiali sintetici, l'antico mestiere del cestaro si erge come un simbolo potente dell'armonia tra la natura e l'uomo. L'intricato e laborioso processo di intrecciare cesti—utilizzando canne, vimini o altri materiali naturali—mostra un profondo rispetto per l'ambiente e un legame con la terra che spesso viene oscurato dalle comodità moderne. Questi cesti fatti a mano non sono solo strumenti funzionali; sono vere e proprie opere d'arte, cariche di storia e maestria, capaci di raccontare storie di ingegnosità umana, pazienza e dedizione.
Nelle immagini che vediamo, un giovane artigiano è intento a intrecciare un cesto—una tradizione che, nonostante le sue radici storiche, sta lentamente scomparendo. I gesti ripetitivi dell'intreccio, l'intrecciarsi delle fibre, sembrano una danza, un rituale meditativo tramandato di generazione in generazione. L'artigiano raccoglie con cura le fibre naturali, rispettando i ritmi della terra e trasformandole in oggetti robusti e resistenti, che esprimono la saggezza dei tempi passati.
Il processo richiede molte ore di lavoro e una notevole abilità manuale, rendendo la produzione più costosa rispetto agli articoli industriali. Questo spesso relega questi cesti artigianali a semplici elementi decorativi o ne ostacola la vendita, poiché i loro costi non possono competere con quelli della produzione di massa. Tuttavia, questi cesti rappresentano molto più che semplici oggetti: sono testimonianze viventi di una tradizione che affonda le sue radici in una profonda relazione con la natura.
È un gran peccato che questi mestieri, che incarnano il rispetto per l’ambiente e l’abilità umana, stiano scomparendo. Eppure, ogni cesto intrecciato porta con sé l’essenza di un mondo che dovremmo proteggere: un mondo fatto di gesti antichi, di materiali semplici, di attenzione e amore per l'ambiente.
Sostenere questi artigiani significa non solo preservare un’arte antica, ma anche contribuire a un futuro più sostenibile, dove i materiali naturali e il lavoro manuale possano ancora trovare spazio. Il cestaro non crea solo cesti; crea un legame indissolubile tra uomo e natura, un intreccio infinito di fibre che racconta la storia di un’arte che non dovrebbe essere dimenticata.

𝗜𝗹 𝗥𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗼𝗹𝗽𝗼: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗦𝗮𝗽𝗼𝗿𝗶 𝗔𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮I polpi, per noi pugliesi, rappresentano una tradizione che...
20/10/2024

𝗜𝗹 𝗥𝗶𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗼𝗹𝗽𝗼: 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗦𝗮𝗽𝗼𝗿𝗶 𝗔𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝘂𝗴𝗹𝗶𝗮

I polpi, per noi pugliesi, rappresentano una tradizione che non conosce tempo. Non possiamo farne a meno, è quasi un rito atavico, radicato nella nostra cultura e nei nostri ricordi. Ci piace prepararli seguendo le antiche tecniche tramandate di generazione in generazione. Li mangiamo spesso crudi, ma prima li "arricciamo" con cura, sbattendoli violentemente sugli scogli o colpendoli con una mazza per sfibrarli e renderli più teneri. Questo processo richiede tempo, dedizione e una certa abilità, ma è fondamentale per ottenere la consistenza perfetta, quella che ci fa ve**re l'acquolina in bocca solo al pensiero.
Una volta completata la preparazione, ci riuniamo intorno al fuoco o alla brace, pronti per arrostire i polpi. L'odore che si sprigiona nell'aria è inconfondibile: un mix di mare e terra che evoca estati passate lungo la costa, quando la brezza marina si mescolava con il profumo del cibo che cuoceva lentamente. I polpi alla brace hanno un sapore unico, profondo, che racchiude tutta l'essenza del Mediterraneo e della nostra cucina. Il loro utilizzo è versatile, ma la versione arrosto è insuperabile: morbidi dentro e leggermente croccanti fuori, ogni boccone è un’esplosione di sapore.
E poi, come non menzionare il mitico panino con il polpo? Un must del nostro street food, ormai diventato un simbolo della cucina pugliese. È un'esperienza che chiunque venga a trovarci deve assolutamente provare, magari accompagnata da un bicchiere di vino locale e da una chiacchierata con gli amici o la famiglia. Siamo orgogliosi delle nostre tradizioni culinarie, e il polpo ne è uno degli emblemi più forti. Ogni volta che ci ritroviamo a prepararlo, ripercorriamo con il cuore e con i sensi le storie delle nostre radici, una connessione profonda con il passato che si rinnova ad ogni morso.
Se passi in Puglia, ti accoglieremo con i profumi, i sapori e i colori della nostra terra, e ti faremo scoprire perché, per noi, i polpi non sono solo un piatto, ma un simbolo di ospitalità e appartenenza.

𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗣𝘂𝗹𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗿𝗶: 𝗧𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗲, 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗩𝗶𝘁𝗮 𝗤𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮Ogni volta che torno a questo angolo di Bari, il Teatro ...
20/10/2024

𝗹 𝗖𝘂𝗼𝗿𝗲 𝗣𝘂𝗹𝘀𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗕𝗮𝗿𝗶: 𝗧𝗿𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗲, 𝗧𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗩𝗶𝘁𝗮 𝗤𝘂𝗼𝘁𝗶𝗱𝗶𝗮𝗻𝗮

Ogni volta che torno a questo angolo di Bari, il Teatro Margherita mi accoglie con la sua imponente presenza, come se fosse un vecchio amico. Mi piace osservare i gozzi dei pescatori, alcuni un po’ malconci e dismessi, altri ancora vivi, pronti a salpare all’alba. È un pezzo di storia che resiste, un cuore che continua a pulsare, fedele alle sue radici. Quando mi fermo qui, è come se anche io facessi parte di questa tradizione, di questo scambio silenzioso tra il mare e la terra, tra il passato e il presente.
Ogni volta vedo la vita che si muove intorno, i pescatori che parlano tra di loro, i passanti che si fermano per ammirare la vista. Mi sento parte di questa Bari che non dimentica chi è, che evolve ma mantiene un legame profondo con le sue tradizioni. I gabbiani, sempre presenti, speculano e litigano tra loro, appollaiati e attenti, pronti a rubarsi il cibo. Restano lì, vigili, mentre i pescatori sistemano le reti, mettono ordine nelle barche e preparano il pescato. È un’armonia fatta di gesti semplici e di ritmi antichi, che mi ricorda ogni volta quanto sia importante non perdere questo legame con il mare, con la terra e con la nostra storia.

𝗜𝗹 𝗚𝘂𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮̀: 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻’𝗢𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮Quando vedo questa foto, mi riporta indietro, non tanto n...
19/10/2024

𝗜𝗹 𝗚𝘂𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮̀: 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻’𝗢𝘀𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗮

Quando vedo questa foto, mi riporta indietro, non tanto nel tempo, ma ai ricordi della mia infanzia. Ricordo quei momenti in cui, con pochi e semplici movimenti, si preparavano focacce, pane o altre delizie per gli ospiti, magari per qualche festa, un compleanno o semplicemente per condividere qualcosa insieme. Ogni gesto era parte di una socialità diversa, più intima, legata alla terra e ai suoi ritmi. Era un'ospitalità contadina genuina, fatta di semplicità e calore umano.
Non c'erano congelatori da aprire per ti**re fuori cibi già pronti, processati e pieni di conservanti. Tutto veniva fatto al momento, con ingredienti freschi e locali. Ricordo bene quel profumo di pomodori e olio che riempiva la casa mentre la focaccia cuoceva lentamente nel forno, e l’attesa che si creava attorno a quel momento. Il cibo non era solo nutrimento, era un modo di stare insieme, di creare legami, di prendersi cura degli altri.
Oggi tutto è cambiato. Si aprono i congelatori e, in pochi minuti, si possono mettere in tavola piatti che vengono da ogni parte d’Italia o del mondo, ma che non hanno niente a che vedere con l’autenticità di un tempo. Olive ascolane, arancini siciliani, piatti già pronti che non raccontano più nessuna storia, pieni di conservanti e spesso di ingredienti di dubbia qualità. Non c’è più quella lentezza, quel rituale che trasformava ogni gesto in qualcosa di significativo.
Mi mancano quei momenti, la semplicità e la bellezza del preparare qualcosa con le proprie mani, il calore del forno a legna, la freschezza degli ingredienti raccolti magari poco prima. Era un modo di vivere più vicino alla terra, più vero, e forse più umano.

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