AbstrArt - I tour di chi ama Firenze

AbstrArt - I tour di chi ama Firenze Visite e passeggiate guidate per musei, monumenti e mostre a Firenze. Corsi di storia dell'arte.

È un giorno triste per il mondo dell'arte. La perdita di un maestro visionario come Bill Viola lascia un vuoto enorme, m...
13/07/2024

È un giorno triste per il mondo dell'arte. La perdita di un maestro visionario come Bill Viola lascia un vuoto enorme, ma la sua eredità continuerà a vivere attraverso le sue opere. Grazie, Bill, per averci donato una prospettiva unica e profonda sulla vita.

Conosci la storia del Ponte alle Grazie?Il primo ponte costruito sul sito dell'attuale Ponte alle Grazie risale al 1237 ...
25/06/2024

Conosci la storia del Ponte alle Grazie?

Il primo ponte costruito sul sito dell'attuale Ponte alle Grazie risale al 1237 e si chiamava Ponte Rubaconte, dal nome del Podestà Rubaconte da Mandello, promotore della sua edificazione. Con le sue nove arcate, era il ponte più lungo della città e collegava la via Cassia Nova (oggi via di S. Niccolò) con la strada esterna alle mura erette nel 1172, che correvano dove oggi è via de' Benci. Due arcate sulla riva sinistra furono chiuse nel 1347 per creare Piazza de’ Mozzi e, nell’Ottocento, il numero di arcate si ridusse a sei per la costruzione dei lungarni.

Questo ponte, sorprendentemente resistente a tutte le alluvioni dell'Arno, era caratterizzato da piccole strutture sopra ogni pilastro, utilizzate nel tempo per diverse funzioni: da luoghi di clausura a botteghe.

Sulla riva destra, all'estremità del ponte, sorgeva una ca****la di proprietà degli Alberti, che ospitava un'immagine della Madonna ritenuta miracolosa e fonte di grazie, da cui il nome ancora in uso del ponte.

Nel 1876, l'esigenza di far transitare il tram sul ponte richiese l'allargamento della carreggiata e la conseguente demolizione delle strutture sulle pile; in quell'occasione, l'immagine della Madonna fu trasferita in un oratorio costruito appositamente sul lungarno.

Distrutto nel 1944 dai tedeschi in ritirata, il ponte fu ricostruito nel 1957 da un gruppo di architetti, tra cui Giovanni Michelucci, vincitori del concorso bandito nel 1945.

22/06/2024

Visita guidata

Maura a bordo!
07/06/2024

Maura a bordo!

29/05/2024

Siamo curiose!
Qual é il vostro museo preferito a Firenze e dintorni?

02/05/2024

Visita guidata

02/05/2024

Visita guidata

Siamo in trepidante attesa per la riapertura della Grotta degli Animali alla Villa Medicea di Castello.
25/04/2024

Siamo in trepidante attesa per la riapertura della Grotta degli Animali alla Villa Medicea di Castello.

La Pala Pucci, dipinta da Jacopo Carucci, meglio conosciuto come Pontormo, è il capolavoro che si nasconde nella Chiesa ...
25/04/2024

La Pala Pucci, dipinta da Jacopo Carucci, meglio conosciuto come Pontormo, è il capolavoro che si nasconde nella Chiesa di San Michelino Visdomini in via dei Servi. Commissionata nel lontano 1518 da Francesco di Giovanni Pucci, questa straordinaria opera d'arte cattura lo spettatore con la sua rappresentazione unica della Sacra Conversazione. Nella Pala Pucci, la tradizione si fonde con l'innovazione attraverso l'originale espressione dei personaggi influenzata dallo stile di Leonardo da Vinci. L'uso magistrale dello sfumato intensifica l'intensità emotiva delle figure, trasportando chiunque in un mondo di bellezza senza tempo. Quest'opera non è solo un dipinto, ma un vero e proprio manifesto della rivoluzione artistica di Pontormo, segnando l'inizio della straordinaria Maniera Moderna.

Ti invitiamo a ve**re con noi per ammirare questa splendida pala e non solo. Partecipa alla visita 👇
https://www.abstrartfirenze.org/evento/firenze-insolita/

Come nasce l'Opificio delle Pietre Dure: una storia di arte e restauroNel 1588, Ferdinando I de' Medici riorganizzò le b...
25/04/2024

Come nasce l'Opificio delle Pietre Dure: una storia di arte e restauro

Nel 1588, Ferdinando I de' Medici riorganizzò le botteghe al servizio granducale, dando vita alla Galleria dei Lavori, una manifattura alloggiata nel Palazzo degli Uffizi. Presto, il fiore all'occhiello della Galleria divenne la lavorazione delle pietre dure, in particolare la realizzazione di opere in commesso fiorentino. Questa tecnica, unica nel suo genere, consiste nell'assemblare con estrema precisione lastre di pietra di diversi colori, sagomate secondo un disegno preciso, per ottenere preziosi mosaici dall'effetto straordinariamente pittorico, da cui deriva il nome "pittura di pietra".

Con il passare dei secoli, la manifattura continuò la sua produzione anche dopo il 1737, quando, con l'estinzione della dinastia medicea, la Toscana passò sotto il governo degli Asburgo Lorena. I nuovi sovrani apprezzarono particolarmente la lavorazione delle pietre dure e promossero la realizzazione di opere destinate ad adornare le proprie dimore e ad essere donate ai potenti d'Europa. Fu il secondo granduca lorenese, Pietro Leopoldo, a trasferire la manifattura nella sua sede attuale, in via degli Alfani, cambiandone il nome in Opificio delle Pietre Dure. Era il 1796.

Con la nascita del Regno d’Italia, l'attività dell'Opificio conobbe un momento di crisi, rischiando la chiusura. Fortunatamente, dopo anni di difficoltà, il direttore Edoardo Marchionni ebbe l'idea di trasformare l'Opificio in un centro di restauro, combinando l’abilità tecnica delle maestranze dell'opificio con il lavoro svolto dal Gabinetto Restauri della Soprintendenza delle Belle Arti di Firenze, fondato nel 1932 da Ugo Procacci. A seguito dell'alluvione del 1966, tale Gabinetto trovò sede negli ampi spazi della Fortezza da Basso e nel 1975 venne riunito con l'Opificio delle Pietre Dure in un'unica entità, dando vita all'istituto moderno.

Oggi, l’Opificio si occupa di vari settori di restauro e di ricerca, dedicati ai diversi materiali costitutivi delle opere d'arte, oltre a svolgere attività di formazione. L'istituto dispone di tre sedi diverse: quella storica in via degli Alfani, che ospita il Museo e il laboratorio di restauro lapideo; quella alla Fortezza da Basso, dedicata al restauro pittorico; e infine la Sala delle Bandiere in Palazzo Vecchio, dove si restaurano arazzi e tappeti.

Unisciti a noi per visitare il Laboratorio di Restauro Pittorico alla Fortezza 👇
https://www.abstrartfirenze.org/evento/laboratorio-restauro-dellopificio/

Ringraziamo Giovanni Bergamin e Isabella de Giorgi per l’articolo
14/04/2024

Ringraziamo Giovanni Bergamin e Isabella de Giorgi per l’articolo

Flush è indubbiamente un cane importante: non è da tutti essere il cane di una poetessa come Elisabeth Barrett Browning e di meritare una…

Punti di vista privilegiati  #2
07/04/2024

Punti di vista privilegiati #2

Punti di vista privilegiati  #1
06/04/2024

Punti di vista privilegiati #1

Sono disponibili gli ultimi posti per visitare la mostra "Anselm Kiefer: Angeli caduti", giovedì 4 aprile alle ore 21.00...
03/04/2024

Sono disponibili gli ultimi posti per visitare la mostra "Anselm Kiefer: Angeli caduti", giovedì 4 aprile alle ore 21.00, con la conduzione della nostra Maura Chiavacci.
Ino e prenotazioni 333 480 1894

🙋 VISITA GUIDATA  giovedì 4 aprile 2024, ore 21.00⚠️ ULTIMISSIMI POSTI DISPONIBILIUna nuova grande mostra monografica de...
01/04/2024

🙋 VISITA GUIDATA
giovedì 4 aprile 2024, ore 21.00
⚠️ ULTIMISSIMI POSTI DISPONIBILI

Una nuova grande mostra monografica dedicata da Palazzo Strozzi ad uno dei più noti artisti contemporanei.
Costo della visita guidata: € 28,00 comprensivi del biglietto di ingresso

👉 Prenota ora il tuo posto! 📝
https://www.abstrartfirenze.org/evento/anselm-kiefer-angeli-caduti/

Secondo la tradizione riportata dal cronista trecentesco Giovanni Villani (Cronica, libro I°, cap. IX), la cerimonia del...
30/03/2024

Secondo la tradizione riportata dal cronista trecentesco Giovanni Villani (Cronica, libro I°, cap. IX), la cerimonia dello "scoppio del carro" sarebbe da collegarsi alla Prima Crociata, alla quale parteciparono oltre duemilacinquecento fiorentini, guidati da Pazzino di Ranieri de' Pazzi.

Il 15 luglio 1099, dopo un lungo assedio, l'esercito crociato conquistò Gerusalemme, e fu proprio Pazzino a innalzare per primo il vessillo cristiano sulle mura della Città Santa. In riconoscimento di questo atto, ricevette in dono dal comandante della crociata, Goffredo di Buglione, tre schegge di pietra dal santo Sepolcro di Cristo, che custodì gelosamente e portò a Firenze nel 1101.

Inizialmente conservate dalla famiglia Pazzi, le pietre furono utilizzate durante la Pasqua per generare una scintilla di fuoco "novello", simbolo della Risurrezione di Cristo, che veniva distribuito al clero ed al popolo su un carro.

Dopo la congiura dei Pazzi, le schegge furono consegnate alla chiesa di S. Maria sopra Porta, successivamente dedicata a San Biagio, oggi sede della biblioteca del Palagio di Parte Guelfa. Nel 1785, con la soppressione di questa chiesa, le pietre furono trasferite nella chiesa dei Santi Apostoli, che assunse anche la titolazione a San Biagio.

Col passare del tempo, la cerimonia dello "scoppio del carro" divenne sempre più sontuosa, con l'introduzione dell'uso di caricare il carro, chiamato dai fiorentini "i' brindellone", con polvere pirica, la cui accensione avveniva, quasi certamente, a partire dal 1494, prima davanti al Battistero e poi al "Canto de' Pazzi", in memoria dell’impresa di Pazzino. Quest'ultimo "scoppio" cessò agli inizi del 1900.

Durante il pontificato di Leone X venne introdotta per la prima volta la "colombina", un razzo a forma di colomba, in evidente richiamo allo Spirito Santo. Ancora oggi, al termine della messa, con il fuoco benedetto, si accende la miccia della colombina. Quest'ultima, scorrendo su un cavo che parte dal coro maggiore del Duomo, va ad incendiare il carro, causandone così lo "scoppio"!

Giochiamo!!!… chi riconosce questo posto?
29/03/2024

Giochiamo!!!… chi riconosce questo posto?

Zoroastro da Peretola, il cui vero nome era Tommaso Masini, fu un eccentrico personaggio vissuto tra il Quattrocento e i...
28/03/2024

Zoroastro da Peretola, il cui vero nome era Tommaso Masini, fu un eccentrico personaggio vissuto tra il Quattrocento e il Cinquecento. Originario di una famiglia di ortolani di Peretola, cercò di migliorare il suo status sociale sostenendo di essere il figlio illegittimo di Bernardo Rucellai. La sua vita è avvolta da molte leggende e aneddoti. Appassionato di occultismo e magia, si diceva possedesse una vasta collezione di oggetti e ingredienti magici. Le sue pratiche alchemiche attiravano l'attenzione di curiosi e studiosi dell'epoca e gli valsero il soprannome di Zoroastro, in riferimento al profeta e fondatore della religione zoroastriana, noto per la sua conoscenza delle arti occulte. Ciò che è certo è che Zoroastro fu amico di Leonardo da Vinci, con il quale collaborò alla realizzazione della "macchina per volare". Fu anche il coraggioso ma sfortunato collaudatore di tale macchina, il cui tentativo si concluse con una rovinosa caduta, causando ferite ad entrambi.

Le Potenze Festeggianti erano associazioni di persone legate ai quartieri di Firenze che, sin dal XIV secolo, si dedicav...
27/03/2024

Le Potenze Festeggianti erano associazioni di persone legate ai quartieri di Firenze che, sin dal XIV secolo, si dedicavano all'organizzazione delle feste rionali. Tra le varie attività promosse dalle potenze vi erano gli sbandieramenti, le esibizioni di artisti, l'organizzazione di banchetti e competizioni stravaganti, quali simulazioni di duelli eseguite con armi fittizie o "sassaiole", dove talvolta le conseguenze erano tragiche.

Queste combriccole erano caratterizzate da nomi eccentrici, come "Regno" e "Impero", e di conseguenza un "Re" o un "Imperatore" erano i capi eletti dai membri delle potenze stesse. A causa dell'aumento dei disordini, delle risse e delle rivalità tra le varie potenze, queste associazioni vennero sciolte definitivamente nel 1629 per decreto di Cosimo II.

Rimane traccia di una di esse sulla facciata della chiesa di Sant'Ambrogio, dove su una pietra d'angolo è raffigurata una fortezza rossa accompagnata dal nome della potenza "Città Rossa", forse dovuto al fatto che in questo quartiere, noto come "della Mattonaia", si producevano i mattoni. Più in alto, altre due targhe riportano una data e una corona rossa, simbolo del "Gran Sovrano" che guidava la congrega.

Sai cos'era la "Fiera dei Contratti"?Nella quinta domenica di Quaresima, a Porta Romana, si svolgeva una fiera originari...
20/03/2024

Sai cos'era la "Fiera dei Contratti"?

Nella quinta domenica di Quaresima, a Porta Romana, si svolgeva una fiera originariamente conosciuta come 'degli Spiantati', poi ribattezzata 'dei Contratti'. Durante questo evento, i contadini si recavano per valutare le potenziali spose proposte loro dal 'cozzone', un intermediario specializzato nell'organizzazione di matrimoni e nella mediazione delle vendite di cavalli.

Il 'cozzone', abituato a valutare le qualità fisiche degli animali, utilizzava lo stesso approccio per presentare le giovani, descrivendo la loro robustezza e le caratteristiche fisiche considerate idonee per il lavoro nei campi. La prosperità del petto e la larghezza dei fianchi delle donne erano considerate di buon auspicio per future maternità.

Se le trattative avevano esito positivo, il giovane invitava la ragazza a salire lungo la salita del Poggio Imperiale per valutarne se 'appettava' bene, in modo simile a come si sarebbe fatto con un cavallo. In cambio dei suoi servizi, il cozzone riceveva un compenso, spesso sotto forma di una camicia.

Conosci la Ca****la dei Pittori alla Santissima Annunziata?Il 25 marzo del 1250 veniva posta la prima pietra della Basil...
19/03/2024

Conosci la Ca****la dei Pittori alla Santissima Annunziata?

Il 25 marzo del 1250 veniva posta la prima pietra della Basilica della SS. Annunziata. Da quel momento la chiesa divenne il luogo prediletto dei fiorentini e andò arricchendosi, nel corso dei secoli, di moltissime opere d’arte.

Intorno alla metà del Cinquecento sorse la Ca****la di San Luca o dei Pittori che affaccia sul Chiostro grande dell’Annunziata. La sua nascita è legata al nome del frate servita, eccellente scultore fiorentino, Giovannangelo Montorsoli. Fu costui che, negli anni cinquanta del XVI secolo, continuando la tradizione del Convento nel prestare assistenza agli artisti, diede nuova vita alla Compagnia dei Pittori, destinandole come sede questo locale che era stato, in antico, sala Capitolare dei frati.

La “Compagnia de’ pittori” o, per meglio dire, la “Compagnia del glorioso messer Santo Luca Evangelista” (loro patrono celeste), era nata nella Firenze medievale, nel lontano 1340 ed aveva visto, tra i suoi iscritti, artisti del calibro di Donatello, Ghiberti, Leonardo da Vinci e persino Michelangelo. Tuttavia alla metà del XVI secolo, essa era “quasi del tutto dismessa”. Fu il Montorsoli sopra citato che dette nuova linfa vitale alla Compagnia, proponendo di accoglierla nel capitolo del convento dei Servi di Maria con il proposito di sistemarvi la propria tomba e quelle di tutti gli artisti che non avessero ricevuto degna sepoltura. La proposta piacque e l’avello, restaurato a spese del servita, fu inaugurato nel 1562 alla presenza di quarantotto pittori, scultori e architetti che avevano avallato il progetto. Primo ad esservi sepolto fu, nel maggio di quell’anno, il Pontormo.

Entrando al suo interno, si rimarrà meravigliati dal perfetto connubio delle arti. Difatti gli affreschi, realizzati dal Vasari, Alessandro Allori, Santi di Tito e Pontormo, dialogano in maniera sublime con le dieci statue inserite entro nicchie e dedicate a personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Se i nomi degli scultori che realizzarono quelle opere non sono ancora oggi tra i più noti – Valerio Cioli, Vincenzo Danti, Zanobi Lastricati, Vincenzo Casali -, non mancherà tuttavia di colpirci la loro straordinaria capacità esecutiva.

Un luogo unico, dunque, nella Firenze del XVI secolo. Un piccolo ma prezioso scrigno che ci fornirà lo spunto per parlare anche della nascita dell’illustre Accademia delle Arti del Disegno, patrocinata da Cosimo I dei Medici e dedicata al divino maestro, Michelangelo Buonarroti.

Sai chi era "Il Lachera"?Giuseppe Lacheri, (Firenze 1811, ivi 1864), conosciuto come "Il Lachera", è stato un venditore ...
18/03/2024

Sai chi era "Il Lachera"?

Giuseppe Lacheri, (Firenze 1811, ivi 1864), conosciuto come "Il Lachera", è stato un venditore ambulante celebre per la sua allegria e il suo tagliente sarcasmo. L'uomo era solito trascorrere le sue giornate per le strade di Firenze, offrendo una varietà di prodotti in base alle stagioni, all'ora del giorno e ai gusti del pubblico: dalle ciambelle alla schiacciata con l'uva, dalle frittelle alle pere cotte, dal castagnaccio alla trippa. Mentre vendeva, non perdeva mai l'occasione di commentare gli avvenimenti del giorno in maniera pungente, esprimendo spesso il pensiero della parte più popolare della città.

Ad esempio, nel 1849, quando il Granduca Leopoldo II fece ritorno in città dopo il suo coinvolgimento nei moti del '48 a favore degli austriaci, e nello stesso anno fu ripulito e restaurato il Porcellino, il Lachera vendeva le sue prelibatezze gridando: "...e l'hanno ripulito, ma rimane sempre un porco...".

Carlo Collodi, nel suo libro "Gli Ultimi Fiorentini", ricorda questo personaggio singolare con le parole: "...Il Lachera non era un semplice individuo, ma piuttosto l'incarnazione dell'arguzia fiorentina, trasformata in uomo; era il vero spirito sarcastico fiorentino, mascherato da venditore di pere cotte o torta con l'uva, a seconda della stagione. La sua morte portò via una parte del riso geniale che faceva prosperare la città nei tempi passati, quando la gente sapeva ridere così bene...".

Dal 2005, una targa dedicata al Lachera si trova proprio di fronte alla Loggia del Porcellino, in piazza del Mercato Nuovo all'angolo con via di Capaccio.

18/03/2024

Nel cortile di Palazzo Strozzi si trova ora installata la grande opera “Engelssturz” (Caduta dell’angelo), concepita e realizzata appositamente da Anselm Kiefer per la mostra “Anselm Kiefer. Angeli caduti”.
Con i suoi sette metri di altezza, il dipinto ha per soggetto il celebre brano dell’Apocalisse che descrive il combattimento tra l’arcangelo Michele e gli angeli ribelli, metafora della lotta tra Bene e Male. L’opera è il punto di partenza dell’esposizione e ci invita a riconsiderare il nostro rapporto tra dimensione terrena e mondo spirituale.

“Engelssturz” e la mostra vi aspettano dal 22 marzo. Scopri di più sulla mostra e acquista il tuo biglietto al link: https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/anselm-kiefer/
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Crediti: “Anselm Kiefer. Angeli caduti”, Palazzo Strozzi, Firenze, 2024. Photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Sostenitori pubblici: Città di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati: Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo. Con il contributo di Citta Metro Firenze. Con il supporto di Gagosian. Si ringrazia Maria Manetti Shrem e Fondazione Hillary Merkus Recordati.
La realizzazione di “Engelssturz” è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione Hillary Merkus Recordati.

Maura in visita alla Ca****la dei Pittori alla Santissima Annunziata ❤️
16/03/2024

Maura in visita alla Ca****la dei Pittori alla Santissima Annunziata ❤️

14/03/2024
🎨 Scopri il Genio di Giovanni da San Giovanni attraverso la sua straordinaria arte, raccontata nella sua terra d'origine...
28/02/2024

🎨 Scopri il Genio di Giovanni da San Giovanni attraverso la sua straordinaria arte, raccontata nella sua terra d'origine, San Giovanni Valdarno. Un'opportunità unica per immergersi nelle sfumature e nei capricci del suo talento senza eguali.

📅 Quando: Sabato 3 Marzo 2024, alle ore 15:30
📍 Dove: San Giovanni Valdarno
👩‍🏫 Guida: Maura Chiavacci
💰 Costo: € 15,00

📞 Prenotazioni e Informazioni:
Per prenotare il tuo posto o per ulteriori informazioni, visita il link dell'evento su https://www.abstrartfirenze.org/evento/giovanni-da-san-giovanni/
Oppure contattaci al numero 333 480 1894. Puoi anche inviare un messaggio su WhatsApp per garantirti un posto!

Giovanni Mannozzi (1592-1636), passato alla storia come Giovanni da San Giovanni, era apprezzato per la sua abilità nel dipingere ad affresco, per il suo originale gusto neo-manieristico, per le sue pennellate sintetiche, per la freschezza dei suoi colori e per il suo particolare estro che lo fecero emergere nel panorama artistico del Seicento fiorentino.

La nuova e ultima mostra di Terre degli Uffizi 2023 è allestita a San Giovanni Valdarno, terra di origine del pittore, ed è intitolata: “Bizzarro e capriccioso umore’. Giovanni da San Giovanni, pittore senza regola alla corte medicea”.
Le opere della mostra valorizzano in modo peculiare la dimensione innovativa e luminosa della sua pittura.

L’esposizione - a cura di Silvia Benassai, Cristina Gnoni Mavarelli e Valentina Zucchi e, per la sezione del Museo della Basilica, di Michela Martini - si articola come un viaggio speciale nell’arte di Giovanni da San Giovanni attraverso dieci tondi dipinti su stuoia e altre pregevoli opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi e da altre collezioni, tutti accolti dall’8 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 nel Museo delle Terre Nuove e nel Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie.

La mostra è promossa all’interno del programma espositivo di Fondazione CR Firenze e Le Gallerie degli Uffizi, all’interno dei rispettivi progetti Piccoli Grandi Musei e Uffizi Diffusi.

27/02/2024

Visita guidata

Indirizzo

Via Pietrapiana, 36
Firenze
50121

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AbstrART è un’associazione culturale nata dalla passione e dalla competenza di storici dell’arte e di architetti, per valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Firenze e del suo territorio.

Le nostre attività, caratterizzate dalla grande attenzione per i contenuti proposti e la loro comunicazione, vi accompagneranno alla scoperta della storia, dell’arte e delle tradizioni della città, attraverso i suoi capolavori o i luoghi meno noti.

AbstrART ama costruire le proprie proposte anche in base alle esigenze e le curiosità di ciascun socio, affinché quelle possano rispecchiarne la personalità e il gusto.


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