02/12/2013
L'Acqua ha un difetto, che la rende incompatibile con la nostra (sub)cultura e la nostra contemporaneità, l'Acqua ha memoria. Si ricorda la strada, il cammino che ha fatto 100, 200 anni fa su quel pezzo di terra e se ci ritorna, in quel pezzo di terra, farà di nuovo lo stesso cammino. Noi intanto quel cammino, quella strada, l'avremo disseminata di "indispensabili" scorie, monumenti al cosiddetto progresso. Ma l'Acqua ha un altro grande difetto, l'Acqua non fa eccezioni, sconti, deroghe, leggi ad hoc, distinguo, privilegi, dispense, differenze, distinzioni, riserve, obiezioni, emendamenti, esclusioni e tutto il nostro ridicolo rosario di illusorie giustificazioni. L'Acqua segue delle leggi "semplici", direbbe una società saggia, "spietate" dicono i neo-fatalisti post-cementificatori contemporanei. Non c'è futuro per una Società come la nostra che è in guerra con l'Acqua. Perché è una guerra persa in partenza. Il Nilo straripava ed era una benedizione di un dio benevolo, straripa il canale taldeitali ed è la maledizione di un dio spietato. (EA)