11/04/2024
La vicenda, dell'incontro tra Gigi Riva e Fabrizio De André, sconfina nella leggenda. Sappiamo, per certo, che il carattere schivo, malinconico e solitario di Riva fu alla base della nota passione del nostro campione per la musica del cantautore genovese. Ci sono varie interviste e varie foto che confermano questa storia e che ritraggono un giovane Riva alle prese coi dischi, in vinile, di De André, e un vecchio giradischi, pronto ad accoglierne la musica nel piatto. Si racconta che entrambi affermassero, di continuo, la loro reciproca ammirazione. Due personaggi che condivisero, appieno, un destino di una vita approdata, vissuta e, poi, terminata in Sardegna. Un amore tardivo, che divenne viscerale, inscindibile. Di entrambi, si può riconoscere, oltre la smisurata umanità e intelligenza, la stessa dote di aver saputo capire e valorizzare la dignità di un intero popolo: uno a suon di gol, l'altro con la poesia e le canzoni. Entrambi adulati e corteggiati dal mondo importante di allora e che, invece, rimasero contro ogni apparente convenienza, nell'isola e lontano dai riflettori: Gigi rimase, anche finita la carriera calcistica e Fabrizio, dopo aver subito un brutale rapimento insieme a Dori. Quando l'intelligenza, la profondità d'animo e la generosità incontrano certe persone, si creano, davvero, i miti. Queste rare persone hanno saputo leggere e proiettare le proprie vite verso la comprensione profonda delle persone, senza pregiudizi e senza alcuna superficialità. Due calamite così potenti, prima o poi, si attraggono e così fu che, un giorno, l'unico, della loro storia, i due s'incontrarono. In un'intervista, Riva raccontò del felice incontro che, per via dei loro caratteri, non decollò, da subito: "rimanemmo in silenzio, senza dire una parola, per ore. Poi, al terzo whisky, fu vera amicizia". I due si donarono, vicendevolmente, una chitarra e una maglietta numero 11 e non si rividero più. In una recente intervista, Riva ha affermato che, in passato, gli capitò di viaggiare, dalle parti di Tempio, e di aver provato il desiderio di rincontrare De André: "poi, alla fine, non sono andato. Non volevo disturbare. Quando, con la squadra, salivamo, sul pullman, io avevo conquistato il privilegio di sedermi accanto all'autista e, insieme, la gestione dei nastri musicali. Mettevo, sempre, Bocca Di Rosa e La Canzone Di Marinella. Anche se la mia preferita era Preghiera In Gennaio". E i suoi compagni, cantavano? "Macché, mi tiravano di tutto, ma non mollavo. De André mi ha insegnato tanto, che se dicessi, non saprei, esattamente, neanche che cosa. Forse, ho ammirato il suo comportamento". Oggi, alla luce di questo racconto, siamo convinti che i due, in qualche sera solitaria d'inverno, continueranno a bersi un whisky, come avvenne in quel lontano 1969.
Gigi Riva con Gianni Tassio nel suo negozio in via del Campo con la chitarra di Fabrizio .