18/05/2022
Oggi pensavamo di fare qualcosa di estremamente pericoloso ma eravamo indecisi sul da farsi:
una partita a tre sette col morto contro Vladimir Puttin?
Un torneo di "schiaffo del soldato" con Kim Jong-un ?
No.. molto più pericoloso, parliamo di navi da crociera ed inquinamento, un argomento al calor bianco da trattare con le pinze.
Dopo due anni di silenzio, non eravamo ancora riusciti a toglierci di dosso l' odore di naftalina quando, al primo post pubblicato, ci siamo trovati irrimediabilmente taggati in un esposto presentato a vari enti riguardante inquinamento provocato dalle navi da crociera e ci siamo detti: Ecco, cominciamo bene!
Facciamo alcune premesse:
Ognuno ha il pieno diritto di protestare e di scrivere tutti gli esposti che vuole.
Le navi da crociera, così come qualsiasi altra attività umana, hanno un impatto sull' ambiente,
"Crociere La Spezia" su temi quali lavoro, soldi, amore, numeri del Lotto ed inquinamento purtroppo non può farci proprio niente..
Detto questo partiamo a razzo..
Sarà il ritorno delle grandi navi, sarà il clima elettorale, sarà che la nostra classe politica è assai incline a tirar fuori dal cilindro
soluzioni semplici a problemi complessi, è ritornata in voga la soluzione a tutti i mali: L' ELETTRIFICAZIONE DELLE BANCHINE.
Da destra a sinistra, tra candidati in odore di fascia tricolore, si alza la protesta: Elettrifichiamo tutto! Elettrifichiamo subito! Tu mi voti ed io elettrifico!
Ma siamo sicuri che questa sia la soluzione?
Non vogliamo fare i professori o insegnare niente a nessuno ma noi la situazione l' abbiamo analizzata e ci siamo fatti un' idea abbastanza chiara:
Per le navi da crociera l' elettrificazione delle banchine serve a poco, molto poco.
Credete che un gigante del mare come quelli che sempre più spesso arrivano in porto, una volta attraccato cali i cavi a terra e si colleghi al sistema cold ironing del porto?.. secondo noi NO!
Facciamo due conti e cerchiamo di capire il perchè dando un occhiata alla nave che è oggi in porto, Wonder Of the Seas.
Una città galleggiante di quelle dimensioni ha una capacità di generazione di circa 100 MegaWat suddivisa tra diversi generatori. Parte di questa potenza serve per la propulsione (su per giù 20 MW) che ovviamente in banchina non viene è utilizzata, parte viene tenuta come riserva ovvero, non tutti i DG sono in funzione contemporaneamente, una parte invece è utilizzata per i servizi alberghieri ed il condizionamento e viene utilizzata anche quando la nave è ferma in porto.
Per farvi avere un metro di paragone, il gruppo a carbone della nostra "amata" centrale Eugenio Montale aveva una capacità di generazione di 600MW, una centrale come la nostra, grande come mezza città, avrebbe potuto alimentare in contemporanea un massimo 6 navi diclasse Oasis e qui viene il primo problema:
Dove produciamo e come trasportiamo un quantitativo così grande di energia??. La butto li, magari riaccendiamo il gruppo a carbone dell' Enel, mi sembra una buona idea!.. (no, scherzavo..)
Secondo problema: Le navi predisposte per prendere alimentazione da terra sono pochissime e non è un problema di evoluzione tecnologica, anche le più recenti navi uscite dai cantieri come Wonder O.t.S, non sono dotate di queste tecnologie per ragioni sia tecniche che economiche.. Calare i cavi è un probblema, trasferire i carichi è un problema.. coordinarsi con chi da terra gestisce il sistema è un problema, Insomma: una bella complicazione da aggiungere a tutte le altre procedure di attracco.
Terzo problema: Una grande nave da crociera non potrà mai permettersi di alimentarsi esclusivamente da terra per motivi di sicurezza e di continuità operativa, in caso di blackout dovrà sempre avere dei generatori in funzione per sopperire alla mancanza di approvvigionamento da terra. Riavviare i sistemi di una grande nave da crociera dopo un blackout totale non è una barzelletta e nessun comandante dotato di buon senso sarebbe disposto ad accollarsi un rischio del genere.
Quarta ragione, LA PIU' Importante: In Italia l' energia COSTA TROPPO
L' esempio più lampante lo abbiamo vicino a noi, a Livorno, dove dal 2017 in porto è in funzione un super-tecnologico impianto di alimentazione da terra finora rimasto praticamente inutilizzato e sul quale la corte dei conti ha aperto un' inchiesta per danno erariale.
Le compagnie hanno spinto l' economia di scala ai massimi livelli ottimizzando i costi in maniera quasi maniacale,
per l' approvvigionamento del carburante vengono utilizzati i Futures, contratti che stabiliscono oggi il prezzo ed il quantitativo di carburante che comprerò domani, credete che sarebbero disposti a rimanere alla mercè dei prezzi dell' energia elettrica che variano dal mattino alla sera? Non parliamo di economia domestica, parliamo di bollette da
decine di milioni di Euro.
A questo punto qualcuno di voi potrebbe dire: "Si, ma il porto è il nostro e le regole le dettiamo noi, Attracchi a Spezia e la corrente la compri da noi!
Niente di più sbagliato, in mancanza di una regolamentazione Europea che uniformi le regole in tutti i porti, saremmo soggetti ad un feroce dumping commerciale e le compagnie si sposterebbero all' istante verso porti dove vigono regole meno restrittive con buona pace dell' ambiente.
Allora a cosa serve il cold ironing, (sistema che attualmente, ricordiamolo, è in fase di realizzazione anche se con tempi biblici) ?...
Sarà utile per le navi da carico, navi che in banchina hanno
un ridottissimo bisogno di energia per le quali spegnere i generatori potrebbe essere una possibilità, quindi andiamo avanti con il progetto ma non aspettiamoci che sia la soluzione a tutti i nostri problemi.
Allora come ne usciamo?
La vera svolta ci sarà in un futuro prossimo con sempre più navi alimentate ad LNG ed in un futuro più remoto con navi alimentate da celle combustibile ed idrogeno. Nell' immediato
bisogna mettere in campo tutte le misure possibili per mitigare il problema e su questo la Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento causato da Navi (MARPOL) è un buon inizio... è un primo passo verso un futuro sicuramente più green.