La costituzione del comune di Lamezia Terme è relativamente recente, risale infatti al 4 gennaio 1968 a seguito dell'unione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia. È il terzo comune calabrese per popolazione ed è fra i primi 100 comuni più popolosi d'Italia, inoltre è il settimo comune più esteso della Calabria. La città della piana ha una notevole import
anza dal punto di vista agricolo, commerciale, industriale e infrastrutturale per la sua posizione centrale nella regione e il suo territorio pianeggiante. Infatti, è sede del principale aeroporto della Calabria e uno dei primi del Mezzogiorno per traffico passeggeri, di una stazione ferroviaria tra le più importanti della ferrovia Tirrenica Meridionale e di uno svincolo autostradale dell'A3. Vanta una vivace e rinomata coltivazione dell'olivo da cui si produce l'olio Lametia DOP e un'importante viticoltura dalla quale si ricavano i vini Lamezia DOC. La città prende il nome dal fiume Amato, un tempo chiamato Lametos, che l'attraversa nella sua parte più periferica. Questo nome fu originariamente dato solo all'ex comune di Sant'Eufemia Lamezia. Con l'unione amministrativa del 1968, si è scelto il nome di Lamezia per l'intera città, a cui è stato aggiunto Terme, per via delle terme di Caronte che si trovano nell'omonima frazione nei pressi dell'ex comune di Sambiase. Il clima di Lamezia Terme è come per gran parte delle città mediterranee, in generale mite, con sbalzi contenuti fra inverno ed estate. Tuttavia, non manca qualche punta continentale, probabilmente favorita dalla relativa distanza dal mare della stazione meteorologica di riferimento, situata presso l'aeroporto. I valori più bassi sono di pochi gradi sotto lo zero e si riscontrano in presenza di avvenzioni di aria fredda, provenienti da nord-est (dicembre 1988, febbraio 1992, dicembre 2001, febbraio 2008) e di fenomeni moderati di inversione termica. Per contro, i più elevati, prossimi o di poco superiori ai 40 °C, si verificano in presenza di ondate di calore di origine africana (luglio 2005, giugno 2007, agosto 2007). Tradizioni e folclore
Feste in onore dei Santi :
1, 2, 3 febbraio: festa in onore di San Biagio;
Venerdì santo: interessante e molto suggestiva è la processione dei "Mistiari" che si svolge nel centro storico di Sambiase, nella quale vengono portate delle statue lignee che rappresentano tutte le fasi della passione, morte e risurrezione di Cristo. Le statue, molto belle e di ottimo valore artistico, risalgono alla fine del Settecento, e sono esposte nelle chiese dell'Annunziata e dell'Immacolata;
31 maggio, 1, 2 giugno: festa in onore di San Francesco di Paola;
12, 13, 14 giugno: festa in onore di Sant'Antonio di Padova;
27, 28, 29 giugno: festa in onore dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Lamezia Terme;
Durante la seconda settimana di luglio, a Sant'Eufemia Lamezia, si celebra la festa patronale che inizia il giovedì con l'accoglienza delle reliquie del Santo Patrono della Calabria custodite a Sambiase. In processione le reliquie e una statua lignea di San Francesco di Paola che viene custodita nella piccola chiesa omonima, raggiungono la moderna parrocchia San Giovanni Battista dove iniziano le celebrazioni con il Solenne Triduo. La domenica, infine, dopo la celebrazione serale della Santa Messa e l'offerta del cero da parte del Sindaco di Lamezia Terme, sono portate in processione per le strade del quartiere le reliquie di Sant'Eufemia di Calcedonia, le reliquie di San Francesco di Paola e la statua del Santo paolano. Il solenne rito è un tripudio di preghiere, canti e gesti di devozione. I quattro giorni della festa, che si svolgono in piazza Italia, sono caratterizzati da importanti spettacoli e da una apprezzata sagra di beneficenza. Fiere :
Fieragricola di Lamezia Terme, cinque giorni tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio in concomitanza con la festa di San Biagio;
Fiera di San Biagio, dall'1 al 3 febbraio;
Fiera di San Francesco di Paola, dal 31 maggio al 2 giugno;
Fiera di Sant'Antonio di Padova, dal 12 al 14 giugno;
Fiera dei Santi Pietro e Paolo, dal 27 al 29 giugno. Quartieri storici, rioni e contrade :
Anzaro, Aquadauzano, Aquafredda, Bella, Belvedere, Bosco Amatello, Cafaldo, Cafarone, Calabria, Calia, Calvario, Capizzaglie, Caronte, Carrà, Cerasolo, Coschi, Craparizza, Donna Mazza, Felicetta, Gabella, Lagani, Lamezia Golfo-Ginepri, Macello, Magolà, Marinella, Miraglia, Misà, Palazzo, Patelli, Prunia, Razionale, Richetti, San Francesco, San Nicola, San Teodoro, Santa Eufemia Vetere, Santa Lucia, San Minà, San Sidero, Savutano, Scinà, Spanò, Spartivento, Stradella, Timpone, Torre, Trempa, Villaggio Kennedy. vi è la frazione Fronti, la più popolosa del comune di Lamezia Terme. Dalla posizione panoramica in cui si trova, domina la piana lametina e il golfo di Sant'Eufemia, lasciandosi alle spalle boschi tipici mediterranei;
Particolarmente importanti le frazioni San Pietro Lametino, poiché sede dell'area industriale di Lamezia e Caronte per le omonime terme;
Importanti dal punto di vista storico sono le frazioni Zangarona (zona Arbëreshë) e Sant'Eufemia Vetere, antica sede del feudo dei Cavalieri di Malta, dal 1638 alla sua scomparsa risalente agli inizi del 1800;
Da ricordare anche le frazioni: Acquadauzano, Acquafredda, Annunziata, Bucolia, Cantarelle, Caria, Crozzano, Fantomazzo, Gabella, Miglierina, Mitoio, Piano Luppino, San Minà, San Sidero, Sant'Ermia, Santa Maria, Serra, Serra Castagna, Sorbello, Telara, Vallericciardo Inferiore, Vallericciardo Superiore, Vonio. Calcio :
Vigor Lamezia: nel 1919 Carlo Pietro Baccari fondò l'Unione Sportiva Vigor Nicastro che iniziò l'attività locale nel 1920, e vincendo sempre, fu soprannominata il tifone. Venne chiamata Vigor per voler simboleggiare l'incrollabile fede e speranza nel gioco del calcio dei giovani, che la componevano con forza, vigore e coraggio. Cambiò nome dopo la costituzione del comune di Lamezia Terme, in modo da rappresentare la nuova città. I colori della squadra sono il bianco e il verde: il primo venne scelto per sottolineare la massima lealtà che animava i giocatori, il secondo per significare la speranza di far sempre meglio e conquistare vette sempre più alte.