Materaviglia

Materaviglia Materaviglia è per chi vuole un’esperienza di visita guidata diversa dall'ordinario!

Nel 2016, un po’ per “sbaglio” è un po’ per “gioco”, mi iscrivevo al bando della Regione Puglia per diventare guida turi...
21/02/2023

Nel 2016, un po’ per “sbaglio” è un po’ per “gioco”, mi iscrivevo al bando della Regione Puglia per diventare guida turistica.
Avevo 27 anni e ancora non sapevo cosa avrei fatto “da grande”.

Per di più, le lungaggini della burocrazia prorogarono il concorso che, infine, si tenne ben due anni dopo.

Molti avevano perso ogni speranza, altri avevano legittimamente cambiato idea e altri ancora avevano già trovato lavoro.

Io, invece, all’ufficializzazione delle date avvertii nitidamente dentro di me una scintilla, una vocina che mi sussurrava di dedicarci tutto me stesso.

Così feci…

L’abilitazione a guida turistica resta una di quelle soddisfazioni che ricorderò per sempre.

Mi ha aperto un mondo e soprattutto mi ha permesso di mettermi in contatto con un mondo, il vostro!

Oggi sono già passati quattro anni da quando lavoro a Matera, quasi due da quando mi ci sono trasferito.

Soprattutto negli ultimi due, ho impiegato gran parte del mio tempo per formarmi: sia come uomo che come professionista.

Spesso sento dire da molte persone che amano il proprio lavoro.
Io, invece, non amo il mio lavoro, amo quello che ricevo Grazie al mio lavoro.

È diverso.

Amo vedere i vostri visi distendersi, emozionarsi, meravigliarsi e alle volte commuoversi.
Amo accompagnarvi, rispondere alle vostre domande e ascoltarvi.

Perché se c’è scambio, c’è arricchimento, e se c’è arricchimento ogni giorno vale la gioia di essere vissuto!

Giornata internazionale della guida turistica.

Un grande abbraccio.

09/02/2023

I 7 migliori punti panoramici sui Sassi di giorno!

☀️Dallo sperone del Monterrone

☀️Dai gradoni di Sant'Antonio

☀️Da Via Muro

☀️Da Piazza Pascoli

☀️Da Piazza Duomo

☀️Da Belvedere Guerricchio

☀️Da Belvedere Emilio Colombo

Visitare Matera significa scattare decine e decine di foto, per questo ho selezionato i 7 migliori punti panoramici al mattino.

C'è davvero l'imbarazzo della scelta, sono tutti bellissimi.

Personalmente, ho un debole per il "Belvedere Emilio Colombo".

Ogni volta che mi affaccio da lì, mi chiedo ancora se Matera sia vera.

qualcuno che verrà a Matera!

Fammi sapere quale punto panoramico preferisci!

Ti aspetto a casa!

Se nel post precedente (che ti invito a leggere) abbiamo visto e parlato della Cattedrale di Matera, oggi vorrei sofferm...
07/02/2023

Se nel post precedente (che ti invito a leggere) abbiamo visto e parlato della Cattedrale di Matera, oggi vorrei soffermarmi sul suo rosone che non rappresenta soltanto un magnifico elemento architettonico e decorativo ma anche un piccolo quanto prezioso insegnamento di vita.

Esso riprende un tema assai in voga nel Medioevo, quello della “ruota della fortuna”.
Ai suoi lati, infatti, si vedono due figure maschili appartenenti a due distinte classi sociali (nota il diverso abbigliamento) che lo stanno si ruotando, ma… in senso opposto!
La figura di sinistra lo rivolge verso destra e quello di destra lo rivolge verso sinistra, con il rosone che quindi risulta praticamente immobile.

Staticità che, però, verrebbe meno se uno dei due lo lasciasse.

Ecco, allora, il messaggio da cogliere: tutto quello che accade non è fermo ma, proprio come succede nelle nostre vite, può cambiare..

“Prima o poi la ruota gira per tutti”, dice un adagio vecchio quanto il mondo, “oggi a me domani a te.”

Ed e’ veramente così.

Siamo tutti, senza nessuna eccezione, accomunati da alti e bassi, da vittorie e sconfitte, da periodi sì e altri no, ma è solo quando riusciamo a trovare (ed allenare) il nostro equilibrio che le cose girano per il verso giusto!

Ps. In basso, a sorreggere il rosone troviamo un Atlante, riferimento a quel titano figlio di Zeus che nella mitologia -per punizione- sorreggeva su di sé il peso della volta celeste; in alto, invece, abbiamo l’Arcangelo Michele nell’atto di sconfiggere il drago, allegoria del male.

03/02/2023

Maestosa, sul colle della Civita, si erge la Cattedrale di Matera, chiesa madre dedicata ai due santi patroni della città: Maria Santissima della Bruna e Sant’Eustachio.

Nonostante l’esterno -da poco ristrutturato- ci inganni, la Cattedrale è molto antica; i lavori per la sua costruzione vennero avviati nel 1230 e quindi terminati ben 40 anni dopo, al 1270.

Il restauro esterno, invece, è iniziato nel 2003 e terminato nel 2016.

La Cattedrale si presenta esternamente in stile “romanico pugliese”, sobrio e lineare, laddove internamente è barocca.

Interessante la scelta prospettica: rivolgerla verso”il Sasso Barisano” piuttosto che al visitatore che entra in Piazza, qui “Piazza Duomo”.

Ed è bellissimo raggiungerla in piazza e trovarla, regale, a porgerci il suo fianco.

Degna di nota la facciata a capanna.
Si presenta tripartita e dalle arcatelle cieche, in alto, scendono 12 colonnine, chiaro riferimento ai dodici che seguiranno Gesù. Ne seguono altre quattro -dal diametro maggiore -, gli Evangelisti: Luca, Matteo, Marco e Giovanni.

La torre campanaria, imponente, è alta ben 52 metri.

Riferimento religioso, storico e culturale, la Cattedrale non può mancare nella tua visita a Matera!

🚪 Ingresso: Via Riscatto
🎟️ Ticket di entrata: 3,5€ a persona

✨Le Incisioni rupestri della Val Camonica (1979)✨Il centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa S...
29/01/2023

✨Le Incisioni rupestri della Val Camonica (1979)

✨Il centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le mura (1980 e 1990)

✨La Chiesa e il Convento domenicano di Santa Maria delle Grazie e il “cenacolo” di Leonardo da Vinci (1980)

✨Il centro storico di Firenze (1982)

✨Venezia e la sua laguna (1987)

✨Piazza del Duomo a Pisa (1987)

✨Il centro storico di San Gimignano (1990)

Questi i patrimoni italiani tutelati e valorizzati dall’Unesco prima dei Sassi di Matera.

Non solo alcuni dei posti più belli d’Italia, ma tra i più incredibili che siano mai stati concepiti dall'ingegno umana.

Come scritto nel post precedente (che ti invito a leggere), al 1993 la città di Matera non era ancora né pronta né matura a reggere un confronto così grande.

La ribalta culturale era ancora lontana dopo l’abbandono degli anni '50, e i Sassi versavano in precarie condizioni strutturali e non.
Già si parlava di riqualificazione ma bisognava interve**re su una superficie (sconnessa) di oltre 30 ettari.
Non proprio un gioco da ragazzi.

L’iscrizione all’albo delle meraviglie mondiali non fu quindi per Matera il punto d’arrivo, ma di partenza.
Fu proprio dal 1993 che si accesero i riflettori sulla città che cominciò ad essere considerata per la sua architettura urbana, il suo contesto naturalistico e paesaggistico, le centinaia di ambienti ipogeici e le sue innumerevoli chiese rupestri.
E non solo come l'emblema di una "civiltà contadina" oramai scomparsa.

Certo, nessuno, neanche il più ardito dei visionari avrebbe immaginato quella che sarebbe stata l’evoluzione dei Sassi, ma si cominciò.

Oggi, quando rivolgo il mio sguardo indietro mi commuovo.
Conosco i sacrifici di questa gente e li riconosco in quelli dei miei genitori o ancora di mio nonno, Giuseppe, che come tanti lasciò la campagna per ve**re “in città”.

Sono loro, e chi li ha preceduti, i veri artefici di quel sogno che diventerà Matera Capitale Europea per la Cultura nel 2019, degna rappresentante di quello che per tutti, non a caso, è il “Bel Paese”.

“Merita questo riconoscimento una città che da quando ha avuto i 100 miliardi per la valorizzazione degli antichi rioni ...
26/01/2023

“Merita questo riconoscimento una città che da quando ha avuto i 100 miliardi per la valorizzazione degli antichi rioni (1986 n.d.r.) ha fatto poco più che aprire cantieri, organizzare convegni fiume e creare uffici singhiozzanti?”.

Con questo battesimo di fuoco la nostrana “Gazzetta del Mezzogiorno” dava il benvenuto a Matera come nuovo sito Unesco.
Rincarava la dose “Panorama”: “Nessun paese potrebbe essere peggio di Matera”.
Correva l’anno 1993.

Trent’anni fa i Sassi erano ancora lontani parenti da come ci appaiono oggi e non c’era nessun valido motivo per sognare un viaggio qui.
Certo, il periodo più buio post sfratto era ormai alle spalle (1952-1969) ma nulla lasciava presagire che i Sassi sarebbero diventati uno dei siti più belli a livello internazionale.

Il turismo era praticamente assente cosi come le maggiori infrastrutture, le strutture ricettive e i ristoranti, e i due rioni giacevano per lo più in condizioni di sporcizia ed abbandono.

L’iscrizione all’Unesco, dunque, non valse alla città quella fama che poi si sarebbe guadagnata e, crediamo, meritata nel tempo, ma solo una pioggia di critiche.

Dissensi resi ancor più aspri dal fatto che prima di Matera, i siti riconosciuti come patrimoni mondiali dell’umanità fossero non solo tra i posti più belli d’Italia ma certamente di tutto il mondo.

E nel prossimo post scopriremo di quali si tratta!

📸Foto di Henri Cartier Bresson, Matera 1973

"The Passion of the Christ" fu indubbiamente una pellicola molto controversa.Il film ripercorreva passo passo le ultime ...
24/01/2023

"The Passion of the Christ" fu indubbiamente una pellicola molto controversa.

Il film ripercorreva passo passo le ultime 12 ore della vita del Cristo, dall’arresto nel giardino dei Getsèmani, al processo davanti a Khaifa fino alla flagellazione e quindi la crocifissione.

Il tutto, documentato con vivida crudezza da parte del regista Mel Gibson.

Un film che fece ampiamente discutere e che ancora oggi viene ricordato soprattuto da chi lo vide al cinema.

La cornice fu Matera che, quasi 20 anni fa, si presentava ancora più "vicina" alla Terra Santa poiché meno turistica e ancor più vera.

Personalmente ho visto la pellicola due volte e in due diversi momenti della mia vita; la prima con meno consapevolezza, la seconda con uno sguardo più adulto.
Non so se ne seguirà una terza.

E tu, hai visto "La Passione di Cristo”?

In foto Jim Caviezel sulla sinistra e Mel Gibson a destra.

La domanda che maggiormente mi è stata posta in questi anni non è stata a proposito dei Sassi ma di… Salvador Dalí! Ques...
20/01/2023

La domanda che maggiormente mi è stata posta in questi anni non è stata a proposito dei Sassi ma di… Salvador Dalí!

Questo accade perché arrivando in città, sia in Piazza Vittorio Veneto che in Piazza San Francesco, sono collocate delle visibilissime installazioni che rimandano all’esposizione “La Persistenza degli Opposti”; si tratta di un’incredibile mostra composta da 150 opere originali che la Fondazione Dalí, in collaborazione con la Scaletta di Matera, ha prestato alla città per il 2019, anno di Matera Capitale Europea per la Cultura.

La mostra, dato il buonissimo riscontro, è ancora aperta e proprio in questi giorni ci sono ritornato con rinnovato piacere.

Ti confesso che al di là della grandezza e della stranezza di opere così tanto originali - non ho mai visto nulla di simile finora -, mi ha anche colpito l’allestimento museale: fine, sospeso, quasi onirico.

Un’atmosfera difficilmente traducibile a parole, enfatizzata dal contesto di due tra le chiese rupestri più affascinanti di Matera: San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù (già location dell’ultima cena di “The Passion” di Mel Gibson).

Mi sembrava di essere non solo in un altro posto, ma di galleggiare nel tempo, come se questo non esistesse.

Il tempo… proprio quello tanto caro a Dalí.

Insomma, una mostra nella mostra, un riconoscimento a Matera e un omaggio, l’ennesimo, al padre del Surrealismo.

"Più di tutto, mi ricordo il futuro".

Ps. Per farti vivere un momento unico, ho preferito non fotografare (quasi) nessuna tra le opere presenti.

Info: daliamatera.it

La società dei Sassi non era una società basata sui consumi ma una realtà che oggi potremmo definire a “impatto zero”.C’...
16/01/2023

La società dei Sassi non era una società basata sui consumi ma una realtà che oggi potremmo definire a “impatto zero”.
C’era un rispetto totale per l’ambiente poiché non si producevano rifiuti e tutto veniva recuperato e riciclato, dagli escrementi degli animali che potevano essere prima utilizzati per riscaldare l’ambiente domestico e poi utilizzati come concime naturale, ai piatti che, una volta rotti, potevano essere ricuciti con questo magico strumento: il trapano a corde.

Si trattava di forare i due lembi del piatto rotto, l’unico da cui spesso si mangiava, per poi -letteralmente- ricucirli (un pò come quando ci mettiamo dei punti sulla pelle).
In questo modo, il piatto era nuovamente pronto all’uso e solo in casi eccezionali, quando non era più possibile ricomporlo, i suoi pezzi venivano polverizzati per comporre quella malta idraulica chiamata, non a caso, “cocciopesto”.

Insomma, ogni cosa aveva uno scopo preciso e non c’era chissà quale bisogno di danaro.

Oggi, sorrido quando sento parlare di “minimalismo” o di “zero waste” (“nessuno spreco”) perché è un pò come la scoperta dell’acqua calda.

L’autoproduzione e il riciclo sono diventati temi avvezzi all’uomo e alla donna moderni che aspirano a diventare “virtuosi”, ma fino al secolo scorso costituivano non solo la normalità, ma una necessità.

Necessità che, come si dice, aguzzava un ingegno raffinatissimo.

Quando, nel 2018, lasciavo casa alla volta di Firenze desideroso di dare uno slancio alla mia vita personale e professio...
31/12/2022

Quando, nel 2018, lasciavo casa alla volta di Firenze desideroso di dare uno slancio alla mia vita personale e professionale, non avrei neanche lontanamente immaginato quello che di lì a qualche anno mi sarebbe successo.
O, per meglio dire, ciò che avrei fatto accadere.

Una volta, un mio caro amico mi ha detto: il successo è fare accadere le cose importanti per se'.
E’ stata una rivelazione ✨

Lontano da casa fa evidentemente "più freddo”, ma è proprio la mancanza che ci spinge a dare quel qualcosa in più.

Io, come tanti, sono partito così, un pò “all’avventura”, e non avrei mai immaginato che questo lavoro sarebbe stata la mia strada.
O, semplicemente, una delle tante che percorrerò.
Non avrei mai intuito che proprio Firenze, mi avrebbe condotto nuovamente qui, a casa.
Ha ragione la canzone: “si ritorna solo andando via”.

Nel 2019, da quando ho cominciato questa meravigliosa professione, non ho mai smesso di emozionarmi.

Credimi, credetemi, non c’è mai stato un sol giorno in cui abbia pensato: “oggi non mi va”.

Conservo dentro di me tanti volti, tante belle parole e persone che in questi anni ho avuto il privilegio e il piacere di incontrare.

A voi, soprattutto, rivolgo il mio grazie più sentito.

Buona fine, buon inizio.

Ci vediamo a Matera, ancora una volta.

LA MATERIA DI MATERAUno dei tanti luoghi comuni quando si parla dei Sassi è pensare che si tratti di antiche abitazioni ...
28/12/2022

LA MATERIA DI MATERA

Uno dei tanti luoghi comuni quando si parla dei Sassi è pensare che si tratti di antiche abitazioni o, meglio ancora, grotte scavate all’interno di un banco roccioso tufaceo (di tufo).

In realtà, non c’è niente di vero in questa affermazione e di seguito scopriamo perché.

Anzitutto, i Sassi non sono le abitazioni o le grotte scavate nella roccia, bensì i due storici rioni di Matera: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso.
E, entrambi i rioni, non poggiano su un plateau tufaceo, ma calcarenitico.

Questa roccia, cosi tanto friabile, si chiama calcarenite ed ha un’origine marina; ecco perché ovunque, passeggiando tra i Sassi, potrai facilmente scorgere dei fossili ancora “intrappolati” al suo interno.

E’ un pò come se si camminasse su di un fondale marino di qualche milione di anno fa o è come quando si dice che “nelle Dolomiti c’è il mare”.
Questo accade perché un tempo il territorio non era nella posizione in cui è adesso, bensì completamente sommerso dalle acque; è straordinario immaginare quante cose possa raccontarci il posto in cui abitiamo!

Ritornando alla calcerinite, è stata proprio questa roccia così tanto tenue, ma non troppo, a permettere quella meravigliosa opera di scavo e costruzione che sono diventati i meravigliosi Sassi di Matera.

Rioni che, tra uno scorcio e l’altro, ci raccontano anche questa storia inaspettata!

Il periodo natalizio, al di là dei facili luoghi comuni, conserva ancora lo straordinario potere di abbellire tutto: per...
24/12/2022

Il periodo natalizio, al di là dei facili luoghi comuni, conserva ancora lo straordinario potere di abbellire tutto: persone, cose, luoghi e situazioni.

Finalmente, a Natale, ci si ferma, si sta un pò più insieme e
la fretta lascia spazio alla tranquillità, il lavoro al tempo da trascorrere con i propri cari e gli impegni giornalieri a momenti di svago e rilassatezza.

Personalmente, mi sono sempre chiesto: che cosa accadrebbe se ciascuno di noi s’impegnasse per portare con se’ questa “magia” per tutto l’anno e non solo per un singolo giorno?

Chiaramente, una risposta ancora non c’è l’ho, eppure credo -anzi ne sono convinto- che le luci, le decorazioni e i sapori di questo periodo potremmo distribuirli un pò alla volta… almeno fino al prossimo Natale.
Così, anche l’anno alle porte sarebbe diverso, forse migliore.

Quando mi capita di sentirmi solo, provo a mettere un pò di pane sul balcone di casa, ed è il canto degli uccellini a risvegliarmi, non la solita sveglia.

Basta poco.

Un pò come quando arriva il Natale e avvolge la città con quell’atmosfera che solo lui sa dare.
Perché, in fondo, in tutti i giorni ci può essere un pò di Natale.

Un grande abbraccio e buone feste ✨

Giuseppe

Anche il mitico Topolino non ha resistito al fascino dei Sassi e ha fatto tappa qui, ma non nella classica veste di “tur...
19/12/2022

Anche il mitico Topolino non ha resistito al fascino dei Sassi e ha fatto tappa qui, ma non nella classica veste di “turista”, bensì in quella che meglio gli si addice: risolvere un intricato mistero, il “mistero dei Sassi”.

Per me è stato un tuffo al cuore… e uno nel passato.

Come immaginerai, l’uscita del nuovo numero con in copertina Matera ha subito fatto il giro della città al punto che il giorno della sua pubblicazione, il 9 Novembre, non ero riuscito a trovarlo da nessuna parte.
Ovunque andassi la risposta, accompagnata da un sorriso tra il compiaciuto e l’inorgoglito, era sempre la stessa: “Topolino è finito”.
Addirittura, qualche edicolante, “stanco” delle continue richieste, annunciava il sold out del fumetto all’esterno del gabbiotto per placarne le richieste.
Insomma, in tutta Matera e dintorni, era praticamente andato a ruba!

Io, proprio quando stavo per alzare bandiera bianca, ricevo un messaggio: “Ho trovato Topolino!”.
Gulp!
 Maria, a ben 90 km da Matera, era riuscita in una missione ormai quasi impossibile!

Leggerlo è stato bellissimo, emozionante con una inaspettata sorpresa. 
La guida turistica, anche se del Parco del Pollino, si chiamava… prova ad indovinare... Giuseppe. Paz-zes-co!

“E’ sempre bello tornare in Italia e scoprire luoghi incredibili come questo” dice Topolino ammirando i Sassi, “devo davvero ringraziarti”.

In questo caso, però, sono io a ringraziare te, caro Topolino. 
Perché, talvolta, la realtà può anche superare la fantasia.

Indirizzo

Sassi Di Matera
Matera
75100

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 19:00
Domenica 09:00 - 19:00

Telefono

+393398805753

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Materaviglia pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Materaviglia:

Video

Condividi