17/11/2014
Vorrei dire qualcosa sulla situazione di Secondary action, chiarisco subito che intendo parlare per me, Simone Peracchi.
Penso che questo non sia un buon momento per il collettivo (come si capisce dal silenzio diffuso)
Siamo, tutti, chi più chi meno, in un momento della vita tanto intenso quanto complesso, chi lavora, chi studia, chi fa un po' di tutto, chi parte.
Tutti impegnati a capire il proprio posto in questo mondo, come è giusto che sia per persone della nostra età, anche se spero di avere gli stessi dubbi a 50 anni.
Ammesso che un posto sia necessario, ammesso che un posto ci sia e non sia semplicemente il prodotto di riflessi accecanti di una generazione che ci da già per sconfitti.
Una generazione a cui dico, mi spiace deludervi, io sono felice.
I social non sono mai stati il nostro forte cari 153 mi piace.
Non siamo anti tecnologici, semplicemente non abbiamo anteprime, non abbiamo nulla da dire che non sia già comunicato meglio da altri, non abbiamo materiale, in pratica aspettiamo di mettere le parole nel giusto ordine prima di cominciare a parlare, e questo a volte ha bisogno di tempo.
Abbiamo cominciato un lungo e impegnativo progetto e lo stiamo portando avanti, chi più chi meno, un po' a singhiozzo.
Arriveremo, penso, a farvi vedere una cosa davvero molto bella, ma non ora.
Ora ci trovate un po' ovunque, li a spostare tavoli, altrove ad ascoltare poesie e organizzare concerti.
Siamo sciolti in una rete di persone che sta cercando, ogni giorno, di portare vita e valore in questa nostra città di Milano.
Ogni tanto mi chiedo cosa abbiamo lasciato alle persone che hanno lavorato con noi.
Io so cosa è stato per me questo collettivo
2A, pulire il muro su cui si appende il quadro perchè io so che è rovinato anche se il pubblico non lo vedrà mai.
2A, tagliare, incollare, bucare, correre e sudare, poi se c'è tempo fare una mostra.
2A, c'è sempre qualcosa sotto.
2A, consapevolezza che l'altro sono io per qualcun altro, quindi fai attenzione perchè io sono attento.
2A, parliamo, perchè di me stesso non ne posso più.
Se queste poche cose sono arrivate, basta, sono contento.
Se in futuro riusciremo a ti**re fuori altro da questo mondo e riuscire addirittura a raccontarlo bene, spero di essere li.
Simone Peracchi