26/11/2015
Esattamente un’anno e due giorni dalla partenza, mi ritrovo nello stesso posto: Casa. Strane sensazioni.
È stato un anno dal quale sicuramente ho imparato molto e, un viaggio, che ha segnato per sempre la persona che sono, o che sarò.
Sono passati 362 giorni di viaggio effettivo, nei quali ho percorso 71.000 chilometri. Ho toccato i 4750 m del passo Jama in Argentina, e i -86 m in California, nella Death Valley.
Ho guidato per le strade di Ushuaia, città più australe del mondo, come per quelle di Fairbanks in Alaska. Ho guidato sulla via più larga del mondo a Buenos Aires, e tracciato sentieri larghi come le mie ruote.
Ho attraversato il deserto più secco del mondo, quello di Atacama, e la jungla più umida, in Amazzonia.
Ho affrontato ogni clima, passando dai -5 gradi, fino ai +52.
Mi sono stupito dei pinguini in Patagonia, ho sorriso dei leoni marini in Chile, ho guidato fianco a fianco con un bufalo in Alaska e sono rimasto impietrito davanti ai grizzly del Canada.
Ho nuotato tra i pesci più colorati del mondo ai Caraibi, e ho volato in parapendio tra le aquile, nelle montagne della Colombia.
Ho raggiunto la cima di un vulcano, passeggiato su ghiacciai e remato in una palude.
Ho guidato su asfalto, terra, sabbia, sale, fango, ghiaia, rocce e pietra.
Ho accampato in boschi, deserti, laghi salati e praterie, con il sole, con la pioggia e con il vento. Ho avuto l’onore di piantare la tenda nella terra dei Navajo, e in zone dominate da orsi o altri animali selvaggi.
Ho dovuto caricare la mia fedele compagna di viaggio su 7 traghetti.
Ho consumato 3 paia di guanti, 12 copertoni e ho bucato gomma 13 volte.
Ho attraversato le più grandi metropoli e scoperto minuscoli villaggi sperduti, ho assaggiato cibi di ogni provenienza e bevuto una pozione magica.
Ho attraversato 20 frontiere internazionali e 21 nazionali guidando letteralmente da un emisfero all’altro; in lungo e in largo.
Ho persino seguito una Dakar!!!!
Purtroppo le parole non basteranno mai a descrivere quest’anno magnifico, ma una cosa è certa: Non avrebbe avuto alcun senso senza il calore di nuovi amici con i quali condividere ogni momento. È proprio vero che viaggiare da soli sia il modo per stare meno soli in assoluto. Questo viaggio è quindi dovuto, e dedicato a tutte quelle persone che ne hanno fatto parte e che sono riuscite a lasciare un segno sulla mia strada.
Quindi GRAZIEGRAZIEGRAZIE
Grazie a tutti.
Grazie di tutto.
Grazie vita.