09/12/2023
VICUS CAPRARIUS, LA CITTÀ DELL’ACQUA NELLA ROMA SOTTERRANEA
🔹A pochi metri dalla fontana di Trevi si trova Vicus Caprarius, la Città dell’Acqua, un sito archeologico nascosto nelle viscere di Roma e riportato alla luce da poco meno di un ventennio, nel corso dei lavori per la una nuova sala cinematografica. Al centro di Roma, a pochi passi dalla fontana della Dolce Vita, scendendo sotto l’attuale piano di calpestìo si accede ad un complesso edilizio di epoca imperiale con i resti di un serbatoio di acqua.
🔸Nella nuova concezione di città ideata da Nerone subito dopo il devastante incendio del 64 d.C., qui fu edificato un caseggiato (insula) costituito da più piani in cui avevano alloggio numerose famiglie. Si trattava di un tipo di residenza ‘intensiva’ che riuniva una molteplicità di individui nello stesso edificio. L’insula, nel corso del IV secolo, fu trasformata in una residenza nobiliare (domus) ed il pianterreno venne riutilizzato per l’installazione dei servizi igienici. Le pareti furono decorate e le scale, tuttora visibili, furono ricoperte con del marmo. Il piano nobile doveva svolgere funzioni di rappresentanza della famiglia considerato che vi è stato ritrovato un mosaico pavimentale che ne abbelliva il pavimento.
🔹La parte dell’edificio a sud venne invece trasformata nel corso del II secolo d.C. per consentire la costruzione di un enorme serbatoio idrico, il cosiddetto Castellum Aquae, dove confluivano le acque dell’unico acquedotto romano ancora oggi funzionante: l’acquedotto Vergine (rifornisce, oltre alla Fontana di Trevi, la Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona e la Fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna). Il Castellum Aquae, con una capacità di circa 150.000 metri cubi di acqua, era costituito da due stanze comunicanti e rivestite da una miscela di laterizi e calce che venivano utilizzati per isolare le pareti dall’umidità (il cocciopesto). L’acqua, in epoca romana, penetrava nel Castellum dal Vicus Caprarius (lungo la Via Salaria Vetus) per poi uscire, attraverso due condotte, verso il lato meridionale. Uno scroscio d’acqua sgorga ancora all’interno dell’antico serbatoio.
🔸Accanto al Castellum Aquae sono state infine rinvenute due abitazioni databili al XII e XIII secolo, i cui muri sono stati realizzati con marmi e laterizi di spoglio di epoca romana, secondo la consuetudine medievale dell’impiego di elementi architettonici preesistenti.
🟪L’area archeologica sotterranea del Vicus Caprarius è visitabile in Vicolo del Puttarello 25 (a pochi passi da Fontana di Trevi).
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📷Vicus Caprarius