21/11/2024
Port'Alba: Storia e Fascino della Porta Letteraria di Napoli
Port'Alba, situata nel cuore del centro storico di Napoli, è molto più di una semplice porta d’accesso alla città. Questo monumento è un simbolo della storia napoletana e della sua vivacità culturale. Collegando Piazza Dante con la vivace Via Port'Alba, è famosa per essere il centro nevralgico della cultura letteraria partenopea, grazie alle librerie che la circondano, ma la sua storia risale a un’epoca ben più remota.
Le Origini: Una Porta per la Città Nuova
Port'Alba fu aperta nel 1625 per volere del Duca di Medina, viceré spagnolo di Napoli, durante il periodo in cui la città era sotto il dominio spagnolo. Originariamente, la zona era chiusa dalle mura aragonesi, costruite nel XV secolo per proteggere la città. La necessità di una nuova porta nacque dal crescente sviluppo urbanistico e dal desiderio di rendere più agevole l’accesso alla città dalla zona collinare del Vomero e dai campi circostanti.
Il progetto della porta fu affidato all’architetto Giovan Giacomo Di Conforto, uno dei più importanti ingegneri del tempo, che progettò una struttura elegante e funzionale. La porta fu dedicata al Duca d’Alba, da cui prende il nome, in omaggio alla sua figura e al ruolo degli spagnoli nello sviluppo urbanistico della città.
Struttura Architettonica e Decorazioni
Port'Alba è un arco in pietra tufacea semplice ed elegante, coronato da stemmi e decorazioni in marmo. Uno degli elementi distintivi è la presenza di un’effigie di San Gaetano Thiene, posta sopra l’arco, che era considerato il protettore della città e delle mura durante quel periodo. La scelta di questo santo riflette la forte devozione religiosa che caratterizzava Napoli nel XVII secolo.
Ai lati dell’arco si trovano due nicchie che in origine contenevano statue di santi. La struttura, pur nella sua semplicità, riesce a coniugare la funzionalità militare con una certa grazia estetica, tipica delle architetture vicereali.
L’Evoluzione Culturale: Port'Alba e le Librerie
Nel XIX secolo, Port'Alba divenne il punto di riferimento per la cultura napoletana, grazie alla concentrazione di librerie e bancarelle di libri che ancora oggi caratterizzano la zona. La vicinanza con l’Università Federico II e con il centro culturale della città contribuì a trasformare la porta in un luogo d’incontro per studenti, intellettuali e amanti della letteratura.
Secondo la tradizione, fu proprio a Port'Alba che nacque il concetto di "libreria a cielo aperto". Gli editori e i librai locali, approfittando dell’intenso passaggio di persone, iniziarono a esporre i loro libri lungo le mura della porta, dando vita a un mercato vivace e unico nel suo genere.
Un aneddoto curioso riguarda l’usanza, nel XIX secolo, di accendere piccole candele all’interno delle bancarelle per consentire agli avventori di sfogliare i libri anche di sera. Questo gesto simbolico era visto come un modo per "illuminare" la conoscenza e diffondere la cultura, un concetto che ha contribuito a consolidare la fama di Port'Alba come centro intellettuale.
Port'Alba e la Cucina Napoletana: La Pizza nel Folklore
Un’altra tradizione legata a Port'Alba riguarda la gastronomia napoletana. Si narra che proprio nei pressi della porta si trovasse una delle prime pizzerie di Napoli, dove si iniziò a sperimentare la preparazione della pizza in forno a legna, con condimenti semplici come pomodoro, aglio e olio. Anche se la vera origine della pizza napoletana è oggetto di dibattito, Port'Alba rimane associata a questo simbolo culinario della città.
Port'Alba nel Novecento: Tra Decadenza e Riscoperta
Nel corso del Novecento, la zona di Port'Alba subì un periodo di declino. La crescita caotica della città e la perdita di interesse per il centro storico portarono a un parziale abbandono della zona. Tuttavia, negli ultimi decenni, Port'Alba ha vissuto una rinascita grazie agli sforzi di restaurazione e valorizzazione del patrimonio storico.
Oggi, passeggiare lungo Via Port'Alba significa immergersi in un’atmosfera unica, dove passato e presente si fondono. Le librerie, molte delle quali storiche, sono ancora un luogo di incontro per gli amanti dei libri, mentre le bancarelle di libri usati offrono tesori inaspettati a prezzi accessibili.
Aneddoti e Curiosità
La Porta dei Fantasmi: Una leggenda locale racconta che, di notte, Port'Alba sia frequentata dai fantasmi di vecchi letterati e studenti che non abbandonano mai la loro passione per la conoscenza. Secondo i racconti, si possono udire sussurri e fruscii di pagine, soprattutto nelle sere di tempesta.
Il Mercato dei Libri Vietati: Durante il periodo borbonico, Port'Alba era nota per essere un punto di riferimento per il commercio di libri proibiti. I librai, spesso in conflitto con la censura, nascondevano testi controversi o rivoluzionari tra i loro scaffali, vendendoli di nascosto ai lettori più audaci.
Il “Libraio Filosofo”: Uno dei personaggi storici più noti di Port'Alba fu un libraio soprannominato “il Filosofo”. Si narra che passasse le sue giornate discutendo con i clienti di argomenti che spaziavano dalla politica alla metafisica, trasformando il suo negozio in un piccolo salotto letterario.
Port'Alba Oggi
Oggi, Port'Alba rappresenta un luogo simbolo della cultura napoletana. È una tappa obbligata per chi desidera esplorare il cuore autentico della città. La presenza di librerie storiche, come la celebre Libreria Berisio, e delle bancarelle di libri usati continua a mantenere viva la tradizione culturale del luogo.
Inoltre, la posizione strategica di Port'Alba, che collega Piazza Dante al cuore del centro storico, ne fa un punto di passaggio per turisti e cittadini, attirando chiunque voglia immergersi nell'atmosfera magica di Napoli, dove la storia e la cultura sono parte integrante del quotidiano.
Conclusione
Port'Alba non è solo una porta fisica, ma una soglia simbolica che collega il passato e il presente, la cultura e la tradizione, la letteratura e la vita quotidiana. È un luogo dove ogni pietra racconta una storia, e ogni libro venduto porta con sé un frammento di Napoli. Visitare Port'Alba significa vivere un’esperienza che unisce l’anima vibrante della città alla sua eredità storica e culturale, facendo di questo luogo una delle perle nascoste di Napoli.