Come l'Albero-Studio di psicologia e psicoterapia

Come l'Albero-Studio di psicologia e psicoterapia Come L’Albero promuove salute e benessere nell’ambito della psicologia clinica, psicologia perinatale e psicologia della salute. C.

Sarah Meli è una psicologa psicoterapeuta, ha conseguito la laurea in psicologia clinica e di comunità con votazione 110/110 presso l’Università La Sapienza di Roma. Si è specializzata a Roma in psicoterapia ad orientamento psicoanalitico, presso la S.I.R.P.I.D.I. - Scuola Internazionale di ricerca e Formazione in Psicologia Clinica e Psicoterapia Psicoanalitica. Ha svolto alcuni corsi inerenti

le tematiche della psicologia perinatale presso la Scuola di formazione interdisciplinare dell’Associazione Nazionale Il Melograno, c/o “Il Melograno” Centro Informazione Maternità e Nascita di Roma; ha inoltre partecipato al Corso di Formazione "Fisiologia e Psicologia Perinatale", organizzato dal Movimento Italiano Psicologia Perinatale. Si è perfezionata in Psicologia dell’emergenza esperto in “Psychological Disaster Management” presso la S.I.P.E.M., Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza di Roma. Ha conseguito il Master in “Criminologia e Psicologia Giuridica” presso la Scuola di Formazione e Ricerca Permanente di Roma, direzione scientifica Prof. Serra,
Per alcuni anni ha svolto il suo aggiornamento professionale in qualità di psicologa presso l’ Istituto San Gallicano, Struttura Complessa di medicina preventiva delle migrazioni, del turismo e di dermatologia tropicale di Roma, nell’ambito del Servizio di etnopsichiatria rivolto alla cura e all’accoglienza dei migranti in attesa di riconoscimento dello status di rifugiati. Vincitrice di borsa di studio ha lavorato alcuni anni presso il Consultorio per genitori dell'Asl12 di Viareggio, offrendo consulenza psicologica, organizzando incontri di gruppo su tematiche legate alla genitorialitá e conducendo gli incontri del percorso di accompagnamento alla nascita e quelli del post-nascita. Ha condotto percorsi di educazione psico-affettiva, percorsi di educazione alla sessualità e formazione agli insegnanti per diverse scuole primarie e secondarie, sia attraverso collaborazioni con il privato sociale che con l’Asl 12 di Viareggio. E' socia fondatrice del Mippe (Movimento italiano di Psicologia Perinatale), la cui finalità è quella di promuovere la Psicologia Perinatale attraverso un’opera di informazione e formazione rivolta alle famiglie, ai professionisti e ai volontari che affiancano i genitori durante il periodo perinatale, cioè dal preconcepimento fino al quarto anno di vita. Presso lo studio Come l'Albero si occupa di psicologia clinica, psicologia perinatale, psicologia della salute, offrendo servizi di consulenza psicologica, psicoterapia, accompagnamento alla nascita e gruppi tematici. Come l’albero vuole essere un luogo dove poter incontrare e accogliere l’individuo nei suoi bisogni e nella sua ricerca di ben-essere psichico, emotivo e relazionale. Il contatto con le emozioni è posto al centro, perchè lì è il principio di ogni cosa…un ventre che contiene, braccia che accolgono e sostengono, presenza affettiva che alimenta un Io che sceglie di appartenere a se stesso.Come L’albero collabora anche con il mondo della Scuola proponendo percorsi di educazione psico-affettiva e di educazione alla Sessualità pensati per il gruppo classe o per gli insegnanti.

08/02/2025
29/12/2024

Non mi è mai piaciuta la parola resilienza! Prelevare dalla fisica un termine (resilienza) impiegato per indicare la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi, significa trattare l’uomo alla stregua di un oggetto. Significa trascurare il fatto che l’uomo non è una cosa. Perché in lui si agitano passioni, emozioni, sentimenti, angosce, dolori, fantasie in quel gioco vertiginoso e incerto che è la vita!

Ecco, io vorrei sapere se i resilienti sono anche capaci di comprendere chi non ce la fa, e quindi di assisterli, confortarli, aiutarli. Se conoscono, oltre alla resilienza, anche l’accudimento, il soccorso, la cura. Perché solo chi conosce la propria debolezza è in grado di comprendere la debolezza altrui. Solo chi è caduto può sostenere chi sta cadendo. E sa soccorrere con parole che non siano di generico incoraggiamento, ma di autentica partecipazione, quella che i greci chiamavano compassione, nell’accezione non di compatire ma di partecipare a quel «patire» comune di cui nessuno può dirsi immune.

Di partecipazione abbiamo bisogno. Di socialità e non di orgoglio individuale ostentato da chi ce l’ha sempre fatta. Mettere in comune le sconfitte mi pare molto più interessante che resistere o vincere a tutti i costi. Confucio una volta disse: Un uomo è grande non perché non ha fallito. O perché si è rialzato. Ma perché da quel fallimento ha imparato che quella che ora vedi come una debolezza, un giorno diventerà la forza di qualcun altro. Perché la vera forza non è sorpassare chi ti sta davanti, ma tendere la mano verso chi ti cammina dietro.

Umberto Galimberti

16/11/2024

La felicità dipende dalla profondità di rapporti che abbiamo con il mondo e con gli altri...

La solitudine come ri-torno a sé per centrarsi e ri-tornare…
19/10/2024

La solitudine come ri-torno a sé per centrarsi e ri-tornare…

Interessantissimo documentario non solo per le donne anzi forse soprattutto per le figure che ruotano intorno partner, f...
04/10/2024

Interessantissimo documentario non solo per le donne anzi forse soprattutto per le figure che ruotano intorno partner, familiari… per integrare le parti di una maternità che non è solo esercizi di meraviglia ma anche di emozioni ambivalenti che non trovano voce. Domani SABATO 5 Ottobre alle 13 su Rai3.

Sabato 5 ottobre 2024 alle ore 13.00 andrà in onda su RAI 3 in Prima Visione TV, il documentario a cura della dott.ssa Mariagrazia Contini, nel quale si affronta il delicato tema dei vissuti emotivi femminili nel periodo post-parto, seguendo la vita di quattro donne molto diverse tra loro.

25/05/2024

18/05/2024

L’uomo di desiderio è un uomo di fede e l’uomo di fede è un uomo di desiderio. È il punto cardine della mia lettura di Gesù. Ma, di fatto, è anche il centro dell’esperienza psicoanalitica: lo psicoanalista agisce tenendo conto di quello che c’è nel soggetto – del suo “resto”, della sua poca roba – per estrarre da esso la forza del suo desiderio bloccata nelle sue identificazioni, nelle sue inibizioni e nei tornaconti primari e secondari dei suoi sintomi. Non si tratta affatto di rafforzare l’Io contro il desiderio inconscio, ma di stabilire con questo desiderio una nuova alleanza. È quello che Freud aveva evidenziato con precisione: il metodo psicoanalitico non è una cura tra le altre perché la sua finalità non è la guarigione medica dei sintomi, ma la liberazione del desiderio che si trova incastrato in essi.

https://www.massimorecalcati.it/images/Il_vero_miracolo_si_chiama_desiderio_-_La_Repubblica_2024.pdf

Al link, "Il vero miracolo si chiama desiderio": l'articolo di Massimo Recalcati su La Repubblica di ieri.

Buona lettura!
SC

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