19/06/2021
Originario di Frosinone, figlio del papa s. Ormisda, salì al soglio pontificio nel giugno 536,
Alla morte di s. Agapito I avvenuta a Costantinopoli il 22 aprile 536, Silverio fu eletto papa,
Però buona parte del clero si oppose a questa elezione, accettandola alla fine dopo l’avvenuta consacrazione. Il suo pontificato fu breve e molto travagliato; venne coinvolto suo malgrado, nelle lotte politiche e religiose che in quegli anni turbarono l’Italia e la Chiesa,
Qualche mese dopo la sua elezione, il re Teodato suo protettore, fu deposto ed ucciso dai Goti; a dicembre 536 giunse alle porte di Roma, il generale Belisario con le sue milizie e Silverio insieme al Senato, si adoperò perché la città fosse occupata senza combattimenti.
Tre mesi dopo, nel febbraio 537 fu la volta del nuovo re degli Ostrogoti, Vitige a cingere d’assedio Roma con il suo esercito, con vari attacchi per ritornarne in possesso, distruggendo i dintorni compreso i cimiteri cristiani e le chiese.
E fu durante l’assedio degli Ostrogoti che cominciò la tragedia di Silverio;
Silverio si dimostrò intransigente di fronte alla richiesta di Teodora di avere una maggiore tolleranza nei confronti dei monofisiti. L’imperatrice bizantina, servendosi di Vigilio, mise in atto il suo piano: tramite una lettera contraffatta, il papa fu accusato di essersi accordato con il re goto Vitige, che nel 537 mise Roma sotto assedio. Silverio fu costretto ad abdicare, secondo la tradizione, l’11 novembre del 537.
Al suo posto subentrava Vigilio (537-555), mentre Silverio fu deportato a Patara nella Licia; il vescovo di Patara si recò a Costantinopoli a protestare presso l’imperatore Giustiniano, dicendo che nel mondo vi erano molti re ed un solo papa e questi era stato scacciato dalla sua sede.
Giustiniano, vincendo le resistenze di Teodora, rimandò a Roma Silverio, Vigilio impaurito dall’inaspettato ritorno, convinse Belisario di deportarlo nell’isola Palmarola (Ponza); qui papa Silverio, per porre fine allo scisma che si era creato, abdicò l’11 novembre 537 e consunto dagli stenti e dalla fame, morì martire il 2 dicembre successivo.
Il suo corpo, contrariamente a quelli di altri papi morti in esilio, non fu trasferito a Roma, rimanendo nell’isola; il suo sepolcro divenne centro di guarigioni e miracoli e quindi meta di pellegrinaggi.
Notizie del culto tributatogli a Roma sono documentate solo qualche secolo più tardi.
Il 20 giugno, festa in onore a S. Silverio, e' la festa dell'intera isola di Ponza. La festa di ogni famiglia ponzese, e non c'e' ponzese sparso nel mondo, che non commemori questa ricorrenza.
W.S.Silverio ⚘