18/01/2024
Da febbraio 2024 le revisioni delle auto comprendono verifiche attraverso la porta OBD e ulteriori controlli. Ecco cosa cambia
Nuova stretta sulle revisioni delle auto, che da febbraio 2024 prevedono:
controlli obbligatori tramite la porta OBD
lettura degli errori memorizzati nella centralina se la spia motore MIL rimane accesa.
prevista, ma non obbligatoria, anche la comunicazione dei consumi di carburante rilevati dalla centralina OBFCM.
ulteriori controlli riguarderanno i chilometri percorsi/VIN memorizzati nella centralina, per smascherare eventuali “ritocchi” per ringiovanire la vettura
Tutte queste misure sono volte ad assicurare controlli più serrati sui veicoli e dare di fatto piena legittimità alla verifica tramite OBD, che è in realtà già da tempo la modalità principale di ogni controllo tecnico ma che non era stata ancora formalmente introdotta nei regolamenti delle revisioni.
In sostanza, non si potrà più “chiudere un occhio” – anche se per fortuna sono rimasti in pochi a farlo – se la spia motore MIL resta accesa dopo la revisione. L’auto sarà obbligatoriamente “bocciata” e la revisione dovrà avere esito irregolare.
Revisione: i dettagli dei nuovi controlli
Con la Circolare prot. n. 33287 pubblicata il 7 novembre 2023 (vedi file allegato), la Direzione Generale della Motorizzazione ha presentato nel dettaglio le novità introdotte, specificando quali controlli dovranno fare gli autoriparatori e le modalità di implementazione presso i centri di revisione.
Il riferimento è al capitolato tecnico di approvazione dell’attrezzatura Scantool cosiddetta OBD (emanato con il Decreto Dirigenziale n. 330 del 11 agosto 2023) che avrà decorrenza al 24 febbraio 2024.
Come prima cosa, i centri di revisione devono accertare, entro il 31 gennaio 2024, la conformità dei software PCPrenotazione e PCStazione.
Se i software al 1° febbraio non risultano aggiornati, i CPA autorizzati non potranno fare le revisioni.
A partire dal 1° febbraio 2024 sarà obbligatorio per i centri di revisione adottare l’attrezzatura OBD (Scantool) per effettuare le revisioni, comunicando all’UMC lo schema di collegamento (entro 30 giorni dall’inizio dell’utilizzo) o aggiornando i contagiri esistenti nei termini stabiliti.
Viene dunque di fatto formalizzato il controllo attraverso la porta OBD, cosa che in realtà gli autoriparatori sono abituati a fare da decenni.
Se la spia motore resta accesa, l’auto non passa la revisione
Tutti sanno che, una volta che l’auto è uscita dalla revisione, nessuna spia dovrebbe essere accesa, come previsto dai regolamenti e dalle prescrizioni dei Costruttori. Se tuttavia l’auto è particolarmente vecchia e poco efficiente, di fronte ad una spia motore MIL rimasta accesa, più di qualcuno si è mostrato disposto a fare delle “eccezioni”.
Questo non sarà più possibile, perché con i controlli tramite OBD la lettura degli errori memorizzati diventa vincolante nella valutazione dell’efficienza del veicolo.
La circolare spiega infatti che se un’auto si presenta alla revisione con la spia MIL accesa, dovranno obbligatoriamente essere rilevati gli errori memorizzati in centralina e, di conseguenza, l’auto non potrà superare la revisione.
L’obbligo di controllo tramite scantool OBD e lettura degli errori memorizzati scatta per tutti i veicoli M1, M2, N1