07/02/2025
🌹Il prossimo evento della stagione del Teatro Clitunno Trevi è davvero prezioso e importante, realizzato nell'ambito delle celebrazioni del Giorno del Ricordo che ricorre il 10 febbraio di ogni anno.
AUTODAFE’ DI UN ESULE. Viaggio in Istria
di Diego Zandel
con Roberto Biselli
Musica dal vivo Mirco Bonucci
tecnica Tommaso Cellini
organizzazione Biancamaria Cola Tds
Produzione Teatro Di Sacco
🎭Domenica 9 febbraio alle ore 17.00 presso il Teatro Clitunno di Trevi, andrà in scena il reading AUTODAFE’ DI UN ESULE. Viaggio in Istria, su testo di Diego Zandel, con Roberto Biselli e l’accompagnamento musicale di Mirco Bonucci. Si tratta di un progetto teatrale originale ispirato al drammatico tema dell’esodo giuliano – dalmata, noto anche come esodo istriano, che ancora oggi rappresenta una delle pagine più buie della storia italiana del secolo appena trascorso e che ha visto l'afflusso di profughi mai sufficientemente riconosciuti dalla nostra storiografia recente.
L’esodo giuliano-istriano-dalmata è un evento storico consistito nell’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, l'Istria e dalla Dalmazia, nonché di un consistente numero di cittadini italiani (o che lo erano stati fino poco prima) di nazionalità mista, slovena e croata, che si verificò a partire dalla fine della seconda guerra mondiale 1945 e per tutto il decennio successivo. Si stima che i giuliani ( istriani e fiumani ) e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250.000 e le 350.000 persone. L’esodo venne gestito in maniera ambigua dallo stato italiano e agli esuli non venne riconosciuta pienamente la propria condizione, né a livello istituzione né tra i loro connazionali e furono isolati con una specie di “damnatio memoriae” poiché simbolo ancora vivente della sconfitta subita dell’Italia durante la seconda guerra mondiale.
La volontà di realizzare il progetto sull’esodo parte dalla convinzione che sia urgente trasmettere la memoria e parteciparla, quanto più possibile ai più giovani soprattutto oggi, periodo storico ancora fortemente interessato da drammi analoghi. Tale volontà racchiude anche un significativo valore aggiunto: l’avere individuato un tema di carattere storico-civile che ancora nel nostro Paese, e nella coscienza collettiva dei cittadini, stenta ad assumere una riconoscibilità definita.
L’autore della drammaturgia originale del testo teatrale è lo scrittore Diego Zandel, figlio di esuli fiumani nato in Italia, vincitore del prestigioso premio Tomizza 2023 con la motivazione "personalità che nel tempo si è distinta nell'affermazione concreta degli ideali di mutua comprensione e pacifica convivenza tra le genti delle nostre terre”(giuliano-istriano-dalmate); la testimonianza di Zandel vuole inserirsi nel solco della memoria condivisa, tesa a rivendicare con forza il tragico ruolo di quei nostri connazionali condannati ad un trasferimento senza ritorno – un esilio appunto – a cui lo Stato italiano ha, da pochi anni attraverso l'istituzione del Giorno del Ricordo - 10 febbraio, restituito la dignità della storia e della memoria civile.