"Il cittadino che esce per porta Santi Quaranta e si rivolge verso tramontana, percorso un breve tratto di strada, entra in un ameno villaggio detto Santa Bona dove trova ville ridenti, campi ubertosi, orti ben coltivati, tra fonti e limpide acque torrenti". La vita alla Vigna come un tempo fluisce silenziosamente, priva di sussulti, immersa nella campagna della Marca Trevigiana "gioiosa et amoros
a". fonte di ulteriori ricchezze per quei gentiluomini veneziani che avevano investito nella terraferma quelle accumulate con i commerci. In una corte tranquilla, sul limitare delle coltivazioni e poco distante dalle mura cittadine, La Vigna annessa ad una villa veneta, restaurata nel rigoroso rispetto delle tradizioni architettoniche e sotto la tutela della Sovrintendenza ai Beni Architettonici di Venezia, è assorta nei delicati silenzi e nella sobria realtà contadina, imperturbabile alle trasformazioni urbane. Sulla sua facciata dal colore sfiorito si arrampicano timidamente delle rose. Era un tempo una semplice abitazione del gastaldo, una stalla con fienile e rimessa per i carri, appena illuminate da qualche lanterna. La casa dispone di due stanze, per un totale di 5 posti letto, con un bagno ad uso esclusivo degli ospiti due sale per il tempo libero e la prima colazione, un parcheggio, il portico e un ampio giardino privato. Alla Vigna non c'è confusione e neppure simmetria, non c'è nulla di sfavillante. Ci si ferma " come d'istinto alla maniera del viaggiatore che stanco del suo andare si siede quasi senza accorgersene non appena trova un letto d'erba, silenzio, ombra, frescura", un'atmosfera raccolta, un calmo tepore. La Vigna conserva, racconta ed esercita su chi l'abita per qualche giorno, un fascino rasserenante che conduce al sogno ed a ritornare.
