07/05/2024
Verrà inaugurata sabato 11 maggio alle 11 al museo “Paolo Orsi” di Siracusa la mostra “Il regno di Aḫḫijawa. I Micenei e la Sicilia”.
Divisa in otto sezioni, nasce come approfondimento di conoscenza della straordinaria civiltà, ricordata nei testi ittiti col nome di Aḫḫijawa, che, intorno alla metà del II millennio a.C., prende forma nella Grecia continentale, definita micenea dal nome del più importante sito di questa fase, Micene in Argolide. Essa occuperà l’intero arco della tarda età del Bronzo in Grecia, tra il XVII/ XVI e l’XI sec. a.C., definito Tardo Elladico.
Le tematiche in cui è suddiviso il progetto sono dedicate agli aspetti caratteristici della società micenea tramite testimonianze della cultura materiale che meglio potessero riflettere la ricchezza e la complessità sociale in questa fase della storia del Mediterraneo.
I manufatti scelti provengono da contesti rappresentativi in tombe, palazzi e insediamenti nonché da ripostigli e servono a illustrare le caratteristiche della società palaziale micenea; i diversi tipi di lavoro condotti dalla popolazione sotto il controllo amministrativo dei palazzi e la loro vita quotidiana; il settore specifico del lavoro delle donne, come sacerdotesse potenti o come operaie nella produzione di tessuti, nonché la vita dei bambini; i meccanismi dell’amministrazione e di applicazione del potere attraverso l’esercito; la religione, che fornisce il quadro ideologico per il funzionamento della società e dell'apparato statale; l'impatto sulla cultura materiale derivante dai contatti trans mediterranei su entrambe le sponde del Mar Ionio, con particolare attenzione alla Sicilia sudorientale; la società post-palaziale con la sua espressione marziale che trova sorprendenti parallelismi nella Sicilia del XII e XI secolo nelle sepolture di guerrieri.
Le opere in mostra, oltre 180, provengono da vari musei greci, Archeologico Nazionale di Atene, Patrasso, Micene e da prestigiose istituzioni museali italiane, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Cagliari, Soprintendenza di Brindisi e Lecce. Presenti anche manufatti siciliani da Agrigento e dal museo di Caltanissetta e dallo stesso Paolo Orsi di Siracusa.
La mostra, interamente finanziata dal Parco Archeologico di Siracusa, Eloro villa del Tellaro e Akrai, è frutto della collaborazione tra l’Ente siciliano e l’Istituto Archeologico Austriaco di Vienna ed è curata da Anita Crispino, funzionario archeologo del Parco e Reinhard Jung, ricercatore dell’Istituto Archeologico Austriaco. È previsto anche un catalogo edito da “L’Erma di Bretschneider”. Ingresso gratuito.