FVG-Taste Track

  • Home
  • FVG-Taste Track

FVG-Taste Track FVGTasteTrack, eventi enogastronomici in Friuli-Venezia Giulia e “terre di confine”
(5)

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗩𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲  𝗦𝗰𝗵𝗶𝗼𝗽𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗲𝗽𝗼𝘁𝘁𝗼.𝗟'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘃𝗶𝗻𝗼 "𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗼", 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗹...
08/11/2024

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗩𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗰𝗵𝗶𝗼𝗽𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗲𝗽𝗼𝘁𝘁𝗼.
𝗟'𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘃𝗶𝗻𝗼 "𝗽𝗮𝘁𝗿𝗶𝗼𝘁𝘁𝗶𝗰𝗼", 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗼.

𝗔𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮: Vigna Lenuzza

𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂: www.fvgtastetrack.com

Fondata dopo la fine del secondo conflitto mondiale, nel ’54, l’Azienda Vinicola Lenuzza è ora giunta alla sua 3° generazione, rappresentata – e guidata – dal giovane Daniele che, nell’Azienda di Famiglia e assieme alla moglie Tanika, ha “innestato” un modus operandi contemporaneo, anche sul fronte della vinificazione.

L’Azienda si trova nel Comune di Prepotto, notoriamente “terra feconda” per l’autoctono Schioppettino, che non poteva non rientrare fra i vitigni coltivati – in questo caso, in regime biologico.


Uno Schioppettino approcciato “alla francese”, di cui si producono attorno alle 10.000 bottiglie/anno, non orizzontale ma verticale.


Le uve, vendemmiate manualmente, prevedono una fermentazione sulle bucce di circa 20 giorni in tini troncoconici di cemento non vetrificati, a cui seguono 12 mesi in barriques di rovere francese e altri 12 mesi sempre in cemento, all’interno delle cosiddette “uova” – o otri.

Uno Schioppettino che viene vinificato con l’utilizzo di lieviti selezionati a Prepotto, dall’Università di Udine, a partire da bucce di Schioppettino di Prepotto.

Lieviti, dunque, autoctoni.

Una scelta non scontata, legata ad una precisa motivazione: ricercare l’impatto del terroir, preservandone le caratteristiche anche “nel bicchiere”.

Un vino, lo Schioppettino Lenuzza, dalla anima fieramente “patriottica”, che avremo occasione di approfondire con una inedita verticale 𝗦𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟯𝟬/𝟭𝟭, 𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟬.𝟯𝟬.

𝗔𝗻𝗻𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗱𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: 2021/2017/2015/2013 + una a sorpresa

Un approfondimento che ci consentirà di “porre l’accento” su un vino che nasce per essere “libero e radicale”; il vino di un’Azienda legata con il cuore al territorio ma, al contempo, visionaria, capace di “guardare oltre” ed interfacciarsi con uno scenario più ampio, internazionale.

𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔𝗚𝗟𝗜:

• Sabato 30/11, dalle ore 10.30, a Prepotto
• Numero max. partecipanti: 15 pp.
• Quota d’iscrizione: 40 euro/persona (incluso accompagnamento con prodotti tipici)
• Acconto: 10 euro/persona

La mancata presenza – quanto meno in evidenza – di note “verdi” potrebbe, inizialmente, destabilizzare i sensi di coloro...
04/11/2024

La mancata presenza – quanto meno in evidenza – di note “verdi” potrebbe, inizialmente, destabilizzare i sensi di coloro che sono abituati ad una versione più “rude” e diretta del Cabernet Franc, ancora diffusa in certi contesti (frasche, osterie ecc.).

Tuttavia, se pensiamo al Cabernet Franc prodotto in Francia oppure – per restare in Italia – in Toscana, ci accorgiamo che questo vitigno può “dar vita” anche a vini di grande eleganza e profondità, con un buon potenziale di invecchiamento; un’anima “raffinata” che poche Aziende sono in grado di cogliere e “raccontare”.

Tra queste, in Regione, c’è senz’altro l’Azienda Vinicola Ferlat Silvano Soc. Agr. di Cormons che su un piccolo appezzamento di terra, per anni gestito “in affitto” e finalmente acquisto nel 2024, coltiva vecchie viti di Cabernet Franc, da barbatelle francesi. Un Cabernet Franc che tende, di fatto, a non sviluppare note verdi, di foglia di peperone; note che, talvolta, possono risultare predominanti, tanto da “coprire” tutte le altre, nobili, sfumature fruttate e floreali.

La degustazione inizia con l’annata 2019, attualmente in commercio, ancora un po’ tesa e contratta a livello palatale ma con un interessante profilo aromatico, dove emergono fiori (ciclamino) e spezie scure (pepe nero/radice di liquirizia).

La 2018 è stata un’annata molto positiva e gli aspetti sensoriali del Cabernet Franc lo confermano: un vino pieno, di bella progressività palatale e dai tannini gentili, con richiami all’amarena, alla susina, alla genziana e alla radice di liquirizia. Un vino coerente, dall’inizio alla fine.

Si passa, dunque, alla 2015 – un’annata più fredda rispetto alle precedente – che all’olfatto “estrae” note balsamiche, di eucalipto e mentuccia, che si avvinghiano ad un frutto succoso: una susina matura, che trova conferma anche al palato.
Un vino sicuramente più “smilzo” rispetto al precedente, figlio di un’annata meno generosa – come conferma anche la dimensione del cuore in etichetta, legata appunto alla “qualità” dell’annata.

È il momento della sorprendente 2011, ancora con tappo in sughero monopezzo.
Sul fronte aromatico, si rincorrono ricordi di mirtillo selvatico, ibisco, thé nero, radice di liquirizia, fragoline di bosco e tabacco dolce. Profondo e complesso, fresco e raffinato, dai tannini sottili, con accento su frutto e spezie.

E poi, l’annata a sorpresa: un’eccezionale 2020, non ancora in commercio.
Un Cabernet Franc rotondo, composto, con una “collana” di note suadenti, di caffè verde, ciclamino, amarena, foglie di tabacco e radice di liquirizia – che, nel caso del Cabernet Franc di Ferlat è un’apprezzabile costante.
Un Cabernet Franc per cui vale la pena attendere, ancora per un po’.
Un “fuoriclasse” nella sua categoria, a livello regionale.

Un ringraziamento a Moreno Jep Ferlat e per aver dato questa opportunità di approfondimento agli appassionati di FVGTasteTrack.

Photo Credits: Federico Ruggeri Photographer

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗶𝗻𝗼𝘁 𝗚𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗺𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗿𝗼𝘁𝘁𝗮, 𝗱𝗮 𝗰𝗹𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝘀𝗮𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮, 𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼-𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗹’“𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁...
21/10/2024

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗣𝗶𝗻𝗼𝘁 𝗚𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗺𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗿𝗼𝘁𝘁𝗮, 𝗱𝗮 𝗰𝗹𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗹𝘀𝗮𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮, 𝗮 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼-𝘀𝗲𝗻𝘀𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲, 𝗹’“𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮” 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 “𝗯𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮” 𝗲 “𝗿𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮”?

𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂: www.fvgtastetrack.com

L’Azienda Colmello di Grotta si trova esattamente sul “confine” fra due DOC - Collio ed Isonzo – e tra i vitigni che “coltiva ed accudisce” - su circa 15 ettari di superficie, “sorvegliati” dall’agronomo Roberto Ottogalli - c’è anche un raro clone di Pinot Grigio Alsaziano, unico nel suo genere, presentato sia nella versione “bianca” che “ramata” - a partire da viti di oltre trent’anni d’età, le cui radici affondano nella ponca del Collio.

In entrambe le versioni, la fermentazione avviene in acciaio ed è seguita da un periodo di maturazione in anfore di ceramica microporosa.

A cambiare è, di fatto, la modalità di vinificazione: “in bianco” nel primo caso, quindi senza contatto con le bucce; “in rosso” nel secondo, con una macerazione che si protrae per oltre dodici giorni, facendo acquisire al vino un caratteristico color “buccia di cipolla”, dai luminosi riflessi ramati.

Quello che andremo ad indagare con FVG-Taste Track, 𝗶𝗻 𝗱𝗮𝘁𝗮 𝟭𝟰/𝟭𝟭 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟵.𝟯𝟬 𝗮 𝗙𝗮𝗿𝗿𝗮 𝗱'𝗜𝘀𝗼𝗻𝘇𝗼, è “l’impatto dell’annata” nelle due diverse versioni: quali sono le differenze percettivo-sensoriali che riusciamo ad evidenziare tra una e l’altra versione, nella medesima annata di riferimento? È vero che la macerazione tende ad omologare i vini e ad appiattire l’effetto dell’annata oppure non sempre è così?

Un unico vitigno, due diverse modalità di vinificazione, tre annate speciali da approfondire, per un totale di sei calici da degustare.

𝗣𝗶𝗻𝗼𝘁 𝗚𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼 “𝗕𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼” 𝟮𝟬𝟮𝟭-𝟮𝟬𝟮𝟬-𝟮𝟬𝟭𝟵
𝗣𝗶𝗻𝗼𝘁 𝗚𝗿𝗶𝗴𝗶𝗼 “𝗥𝗮𝗺𝗮𝘁𝗼” 𝟮𝟬𝟮𝟭-𝟮𝟬𝟮𝟬-𝟮𝟬𝟭𝟵

Una degustazione che verrà guidata dal Direttore Commerciale Carlo Maria Fossaluzza e che ci porterà alla scoperta di una realtà che ha un profondo legame con la Città di Venezia, per anni al servizio dello storico Hotel Bauer (5*); Azienda che ora è arrivata alla terza generazione “in rosa”: con Olimpia Possati “al comando”, assieme alla madre Francesca Bortolotto.

𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔𝗚𝗟𝗜:

• Giovedì 14 Novembre, dalle ore 19.30, a Farra d’Isonzo
• Numero max. partecipanti: 15 pp.
• Quota d’iscrizione: 35 euro
• Acconto: 20 euro

Con FVG-TasteTrack abbiamo consegnato ad Alessandro Pascolo dell’Azienda Pascolo Vigne di Ruttàrs il “certificato di ecc...
16/10/2024

Con FVG-TasteTrack abbiamo consegnato ad Alessandro Pascolo dell’Azienda Pascolo Vigne di Ruttàrs il “certificato di eccellenza” ed il “bollino adesivo” della Guida 2025 di FVGTT, per premiare la qualità dei suoi vini, con menzione speciale per il suo Merlot 2004.

La nostra Guida Digitale nasce dalla volontà di creare uno strumento di pubblica utilità, per la valorizzazione prolungata - e continuativa - delle realtà meritevoli; una risorsa che si rivolge tanto agli appassionati quanto agli operatori di settore che, con il proprio lavoro, hanno la possibilità di sostenere concretamente e attivamente la f***a rete di imprese (Agricole e Alimentari) che caratterizza la Regione Friuli-Venezia Giulia e le “Terre di Confine”.

Per ulteriori informazioni sulla nostra Guida, potete collegarvi a: https://www.fvgtastetrack.com/guida-2025-fvgtastetrack

Un grazie speciale al nostro fotografo Federico Ruggeri Photographer che ci segue in tutte le nostre uscite ed attività, aiutandoci a valorizzare anche con le immagini le imprese locali.

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗖𝗮𝗯𝗲𝗿𝗻𝗲𝘁 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰 “𝗦𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗮” 𝗔𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮: FERLAT 𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂: www.fvgtastetrack.com ...
03/10/2024

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘁𝗶𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗖𝗮𝗯𝗲𝗿𝗻𝗲𝘁 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰 “𝗦𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝘁𝗮”

𝗔𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗩𝗶𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮: FERLAT

𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂: www.fvgtastetrack.com

Le piccole conquiste quotidiane; i risultati – crescenti ogni anno – ottenuti “con le proprie mani”: questo, per alcuni, significa “gratificazione”.

Moreno Jep Ferlat e Federica Tabacchi, amici e ora anche soci, credono fermamente nella loro piccola realtà, l’Azienda Vinicola Ferlat Silvano Soc. Agr. di Cormons; così fermamente da investirci con costanza, tempo e anche denaro.
Un’Azienda che, a dispetto delle dimensioni, ha saputo rendersi autonoma, arrivando a rinnovarsi completamente nel 2021, con l’adozione di alcune nuove tecnologie – dalla pressa che opera in assenza di ossigeno, all’imbottigliatrice di ultima generazione.
Una “scalata”, quella del marchio Ferlat, che festeggia un ultima conquista: l’acquisto di un nuovo terreno (< 1ha), sinora in affitto.

Un piccolo “lembo di terra”, dove crescono vecchie viti di Cabernet Franc, dalle cui uve nasce il “Sessanta”; un Cabernet Franc in purezza, prodotto in edizione limitata (non più di 1000 bottiglie/anno), che conosce un mese di macerazione sulle bucce in vasche di cemento, due anni di maturazione in tonneau di rovere francese e altri due anni di affinamento in bottiglia, prima di finire sul mercato.

Un Cabernet Franc che non ha nulla a che vedere con quel vino, spesso ispido, rude e dalle marcate note vegetali al quale siamo abituati, poiché ancora molto diffuso in Friuli-Venezia Giulia.

Un Cabernet Franc che, all’opposto, si distingue per eleganza ed “avvolgenza”, anche al naso, con una sequenza (profonda) di richiami ai frutti neri, alle spezie dolci e al tabacco da p**a.

Un vino, ottenuto a partire da lieviti indigeni, che avremo il piacere di proporvi come FVGTT in un’esclusiva verticale, gentilmente concessaci dalla proprietà.

In particolare, le annate che andremo ad approfondire saranno:

𝟮𝟬𝟭𝟵-𝟮𝟬𝟭𝟴-𝟮𝟬𝟭𝟱-𝟮𝟬𝟭𝟭 + 𝗮𝗻𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝘀𝗼𝗿𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮.

𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔𝗚𝗟𝗜:

· Sabato 26 Ottobre, ore 10.30
· Numero max. partecipanti: 12
· Quota di iscrizione: 40 euro
· Acconto: 10 euro.

Fu uno dei primi a “scommetterci” e, oggi, possiamo affermare abbia fatto “bingo”.  Antonio Venier, dell’ Agribirrificio...
27/09/2024

Fu uno dei primi a “scommetterci” e, oggi, possiamo affermare abbia fatto “bingo”.

Antonio Venier, dell’ Agribirrificio Villa Chazil, fu uno dei primi a dedicarsi alla coltivazione del luppolo in Friuli-Venezia Giulia: fino ad una quindicina di anni fa, infatti, era possibile parlare solo di isolati “test colturali” - di cui, molti, erano risultati deludenti, anche a causa di studi approssimativi sulle esigenze delle diverse varietà.

Quello di Villa Chazil, di fatto, può essere considerato il primo – vero – luppoleto della Regione.

Stiamo parlando di circa 3.300 m2 di terra (1/3 di ettaro), dedicati alla coltivazione di luppoli americani – quelli che si adattano meglio al nostro clima – di varietà Cascade e Chinook, rinomati per le loro caratterizzanti note agrumate; luppoli che vengono raccolti, solitamente, fra l’ultima settimana di Agosto e la prima settimana di Settembre – con possibili modifiche alla “tabella di marcia”, in base all’annata.

Il luppoleto soddisfa tra il 70 e il 75% del fabbisogno di luppolo del Birrificio che, attualmente, genera sui 900 ettolitri di birra all’anno.

Le birre “esplorano” stili diversi, dove l’impatto del luppolo – da amaro oppure da aroma – risulta più o meno evidente.

Ecco il resoconto del nostro approfondimento.

𝗟𝗮 𝗕𝗹𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 - 𝗕𝗹𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲

nomen omen, per questa birra dal color biondo opalescente, con un profilo aromatico incentrato su “fiori e frutti”: fiori di limone, pesca nettarina, pompelmo e coriandolo.
Fresca e “allegra”, dalla grande facilità di beva.

𝗠𝗼𝘀𝗮𝗶𝗰 - 𝗦𝘂𝗺𝗺𝗲𝗿 𝗜𝗣𝗔

Arancia rossa, resina, caramello, rooibos, nespola e papaya sono le note prevalenti in questa birra che fa “dry hopping” – ovvero, che conosce una luppolatura aggiuntiva subito dopo la bollitura, con luppoli in pellet. Dal gusto pieno e rotondo, chiude su piacevoli note candite, risultando al contempo fresca e dissetante.

𝗖𝗿𝗲𝗽𝘂𝘀𝗰𝗼𝗹𝗼 – 𝗣𝗮𝗹𝗲 𝗔𝗹𝗲

Dal colore ambrato che ci riconduce l’immaginazione all’imbrunire, rivela confortanti aromi di pesca nettarina, miele di castagno, arancia rossa, calendula e buccia di mandarino; aromi che trovano conferma anche al palato, che risulta pieno, ricco.

𝗕𝗮𝗹𝗲𝗻𝗼 – 𝗕𝗿𝗲𝗮𝗱 𝗜𝗣𝗔

Ottenuta a partire dai residui del pane, questa birra fa perno sulla sensazione amara.
Una birra sui generis, che al gusto conserva note di sfoglia e tostatura; note calde, che non “appesantiscono” il sorso, comunque piacevole e dinamico.

𝗦𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗽𝗮 – 𝗕𝗲𝗹𝗴𝗶𝗮𝗻 𝗜𝗣𝗔

Una doppio malto in stile “abbazia”, dalle calde e rassicuranti sfumature di caramello, panforte, datteri e pesca matura. Un sorso profondo, articolato, che la rende perfetta anche “fuori abbinamento”, come “birra da pensiero”, da sorseggiare in Autunno, accanto al focolare.

L’Agribirrifcio Villa Chazil ed uno dei pochi in Italia a potersi definire “a filiera corta”. Infatti, non solo i luppoli sono autoprodotti ma anche l’orzo da cui, successivamente, viene ricavato il malto.

Una realtà interessante da conoscere, anche per il curioso passato di Antonio: iniziato alla chimica e convertito alla brassicoltura, per passione.
Ma questa, è una storia che vi racconterà lui stesso, quando andrete a trovarlo nel suo locale a Nespoledo di Lestizza, attiguo al birrificio.

Un grazie ad Antonio per la grande disponibilità ad accoglierci, ospitando uno dei nostri approfondimenti. E grazie - come al solito - ai partecipanti di FVGTT, sempre curiosi di scoprire nuove realtà di valore del Friuli-Venezia Giulia.

Photo Credits: Federico Ruggeri Photographerral

𝗔𝗴𝗿𝗶𝗯𝗶𝗿𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗵𝗮𝘇𝗶𝗹𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗯𝗶𝗿𝗿𝗲 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗲𝗱 𝗼𝗹𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶...
05/09/2024

𝗔𝗴𝗿𝗶𝗯𝗶𝗿𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗶𝗼 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗵𝗮𝘇𝗶𝗹

𝗗𝗲𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗯𝗶𝗿𝗿𝗲 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗴𝗶𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝘃𝗮𝗹𝘂𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗴𝘂𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗲𝗱 𝗼𝗹𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼𝗹𝗶.

𝗣𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗲 𝘀𝘂: www.fvgtastetrack.com

Inizia dodici anni fa la storia dell’ Agribirrificio Villa Chazil, partendo da un’idea ben precisa: produrre una birra artigianale a “filiera corta”, con materie prime (soprattutto) di origine aziendale.

Qui, infatti, malto e luppoli utilizzati sono prodotti perlopiù internamente, con rispettive percentuali superiori all’85% e al 75%.

In particolare, per quanto concerne i luppoli, questi vengono coltivati su circa 2000 mq. Di terreno, da cui si ricavano attorno ai 400 kg/anno di prodotto secco.

Le varietà principali sono Cascade (agrumato/floreale) e Chinook (agrumato/speziato); varietà che una volta raccolte, vengono trasferite nell’essiccatoio e pressate, per formare piccoli “mattoncini” di luppolo.

Luppoli che si dividono in due categorie, da amaro e da aroma, e che vengono aggiunti in 3 diversi momenti della produzione brassicola:

• 1°LUPPOLTURA (DA AMARO): effettuata prima della bollitura del mosto
• 2°LUPPOLATURA (DA AROMA): effettuata dopo la bollitura del mosto
• 3°LUPPOLATURA (OPZIONALE): definita Dry Hopping ed eseguita “a freddo”, per accentuare il profumo, a fine fermentazione

I luppoli – e il loro diverso “impatto” nelle caratteristiche gusto/olfattive della birra – saranno il tema che approfondiremo assieme ad Antonio Venier, proprietario dell’Azienda, con una degustazione organizzata da , che verrà accompagnata da una selezione di formaggi locali.

𝟱 𝗯𝗶𝗿𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼:

1. Alba (APA)
2. Crepuscolo (PALE ALE)
3. Mosaic (Session IPA)
4. La Blanche (Blanche)
5. Straripa (Belgian IPA)

*La sequenza di degustazione e le etichette in assaggio potrebbero subire piccole variazioni, in relazione alla disponibilità.

𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔𝗚𝗟𝗜:

• Giovedì 19 Settembre, dalle ore 19.00, a Nespoledo di Lestizza
• Numero max. partecipanti: 25 pp.
• Quota di iscrizione: 30 euro/persona
• Acconto 10 euro/persona

23/08/2024

3 nuove Aziende friulane segnalate sulla Guida 2025 di FVGTasteTrack ✨

𝐂𝐨𝐧𝐠𝐫𝐚𝐭𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚:

Pascolo Vigne di Ruttàrs
Vini Puntin Aquileia
Caseum Srl.

La montagna è luogo adatto, per (ri)scoprire la tradizione ed il legame tra uomo e natura. E, in quest’ottica, l’esperi...
08/08/2024

La montagna è luogo adatto, per (ri)scoprire la tradizione ed il legame tra uomo e natura. E, in quest’ottica, l’esperienza vissuta a Malga Losa Famiglia Petris, sotto la guida del casaro Luca Petris, ci ha ricordato in che misura il cibo sia uno dei punti d’incontro più importanti tra ambiente ed essere umano.

A quota 1765 m.sl.m., proprio sopra la piccola località montana di Lateis, si trova Malga Losa che, da oltre vent’anni, è “nelle mani” della Famiglia Petris.

Il percorso per raggiungerla “a piedi” richiede all’incirca due orette e, nonostante possa risultare “impegnativo” per i meno allenati, permette di entrare in contatto con tutti quegli elementi che concorrono a definire le caratteristiche organolettiche delle produzioni casearie della Famiglia Petris.

Con FVG-Taste Track ci siamo “entrati in punta di piedi” in questa piccola realtà a conduzione familiare, per comprendere i diversi “passaggi” previsti dalla produzione casearia, dall’alimentazione delle bovine da latte, alla lavorazione “a crudo” del latte appena munto, fino alla stagionatura delle singole forme.

E sono proprio le essenze - fra fiori eduli ed erbe aromatiche – ed i batteri che risiedono nei pascoli di montagna a rappresentare il “fattore X”, il presupposto per ottenere formaggi sempre diversi, non omologabili. Un’unicità senz’altro coadiuvata dalla lavorazione “a crudo” del latte, ovvero senza pastorizzazione, che consente di preservare gli originari profili aromatici e nutrizionali del latte.

Mentre ci avvicinavamo alla Malga, infatti, Luca ci ha mostrato le specie botaniche che “arricchiscono” il latte delle vacche, conferendo particolari note olfattive e gustative.

Questa ricchezza è stata confermata, successivamente, anche all’assaggio: dai latticini “morbidi e freschi”, dal tipico ritorno lattico e leggermente acidulo, alla cremosa ricotta e caciotta fresca, per poi passare al “Latteria” - stagionato due mesi e mezzo - dal sapore più marcato, comunque equilibrato, con note di fieno e camomilla, per poi passare alla ricotta fumé – affumicata con legni di Faggio ed Abete – e al raro Çuç di Mont: un formaggio a pasta dura tutelato dal Presidio Slow Food, dal colore giallo paglierino intenso (dovuto alla concentrazione di beta carotene nell’alimentazione naturale degli animali) e gusto deciso, sapido, con sfumature riconducibili al fieno, alle nocciole, al cumino selvatico; note riferibili alla ricca biodiversità che contraddistingue i prati di montagna, dove le vacche pascolano libere, dall’alba fino al tramonto perché – come afferma Luca – “nella retro etichetta di un formaggio, sarebbe corretto inserire anche gli alimenti di cui si nutrono gli animali, per trasparenza verso il consumatore finale”.

Nel caso della Famiglia Petris, non è solo il nutrimento dei capi ad essere “centrale” ma anche il loro benessere “le vacche devono stare bene, non devono essere sottoposte a stress, altrimenti ne risente anche il prodotto finito” – sottolinea Luca.

Ogni passaggio della filiera viene infatti affrontato con attenzione, cura e precisione, garantendo il rispetto assoluto per l’animale, tanto che alcune vacche hanno vissuto fino a vent’anni.

“Da consumatori abbiamo un ruolo importante: per riavvicinarci ad un cibo che restituisca quel legame autentico tra uomo e natura, dovremmo allontanarci dalla mentalità che ricerca un prodotto sempre uguale, perfetto ed uniforme; un prodotto che denota il ricorso a qualche trucchetto, che ne facilita la standardizzazione” – ricorda Luca.

In un epoca in cui “l’identità̀ rischia di perdersi in favore del perfetto” , in cui gli allevamenti puntano ad una produzione sempre più intensiva e – spesso – irrispettosa degli animali come “esseri viventi e senzienti” l’invito di Luca è “mangiamo meno e meglio, quando abbiamo realmente fame e con più attenzione”.

✍️ il report della nostra Caterina Licata

Photo Credits: Federico Ruggeri Photographer

Parla sottovoce, Giacomo Orlando, mentre racconta la sua storia, ricordando i “passi” che l’hanno condotto sino alle “re...
06/08/2024

Parla sottovoce, Giacomo Orlando, mentre racconta la sua storia, ricordando i “passi” che l’hanno condotto sino alle “regia” della sua - omonima - Azienda, in località Craoretto, a Prepotto.

Quella di quest’anno, sarà la sua 21° vendemmia – lo annuncia con orgoglio, affermando con lucida consapevolezza che “le ultime annate lo hanno messo a dura prova”.

Un’area, questa, “colpita” – a più riprese – da forti burrasche e grandinate, che hanno “ferito” le viti, costringendolo alla rinuncia della conversione biologica, per poter intervenire e salvaguardare quel raccolto che significa, per un piccolo Produttore, vita – e, alle volte, sopravvivenza.

Gli ettari sono, di fatto, 4.
Potrebbero sembrare pochi ma, per chi, è solo in Azienda (o quasi) sono già tanti.

Di questi 4 ettari, un’importante rappresentanza è data dal Tocai Friulano di varietà “gialla” – antecedente a quella “verde”, più produttiva ma meno resistente, diffusasi a partire dagli anni ’70, fino a prevalere.

Verso il Tocai Friulano Giallo, Giacomo prova un sentimento d’affezione: si tratta, infatti, di una delle prime uve vinificate.

Proveniente da viti “vecchie”, negli anni, l’approccio al Tocai Friulano Giallo è mutato, passando dalla “vinificazione in bianco” alla “vinificazione in rosso”, con la volontà di “ripescare dalla tradizione” – come afferma lo stesso Giacomo.

L’attitudine è chiara: una vita ed un lavoro in costante e consapevole “evoluzione”, con l’obiettivo di individuare la miglior espressione (personale) del Tocai Friulano Giallo, dell’uva che – più di tutte – rappresenta l’identità enologica friulana.

Iniziamo la degustazione verticale di FVG-Taste Track con l’annata 2022, da vinificazione in rosso. Al naso, c’è tutta la tipicità del vitigno d’origine: Mela Golden, salvia, fiori di sambuco ed una leggera speziatura, riconducibile al pepe bianco.
Al palato, risulta caldo, ampio e al contempo scorrevole, ancora un po’ teso per la giovane età, con caratteristica chiusura sulla mandorla dolce.
In questo caso, parte di grappoli presentavano muffa nobile che, in fase di degustazione, si è manifestata con dolci e delicate sfumature di Moscato.

Proseguiamo con la 2021, un’annata di buon equilibrio, che ha portato ad un vino dal profilo aromatico intrigante, con richiami alla nespola, al glicine, alla scorzetta di limone e al melone giallo, fino allo zafferano – che già avevamo riscontrato in alcuni precedenti assaggi di Tocai Friulano Giallo.
Anche in questo caso, vinificazione in rosso, con passaggio prima in acciaio e successivamente in barriques di rovere francese.

Arriviamo, dunque, alla sorprendente 2020, vinificata in bianco con crio-macerazione: è il momento ottimale per il suo assaggio, che si dispiega in un tripudio di note fruttate, floreali e agrumate, spaziando dal melone giallo alla pesca bianca, dal cedro al limone candito, fino ai fiori di tiglio e allo zafferano in pistilli.
Equilibrato, rotondo, di ottima motilità palatale, con tipica chiusura sulla mandorla dolce.

Al contrario della 2020, la 2019 è risultata un po’ “stanca”: naso stretto in fase iniziale ed un sorso un po’ smilzo, con nota alcolica in evidenza – non è il primo assaggio del 2019 che ci lascia l’amaro in bocca, nonostante l’entusiasmo iniziale.

Ci si riprende egregiamente, invece, con la 2018 (vinificazione in bianco, crio macerazione, acciaio e legno): pesca bianca, b***o di cacao, amoli, bergamotto, camomilla e stecca di vaniglia.
Un bouquet aromatico seducente e “piacione”, che “flirta” con l’assaggiatore, combinandosi ad un sorso largo, sferico, lungo e contraddistinto da una raffinata sapidità.

Chiudiamo, in bellezza e con un pizzico di emozione condivisa, con la 2017, che coincide con il primo anno di imbottigliamento, presso una “realtà amica”.
Solo acciaio, per questo Tocai Friulano Giallo ancora in “gran forma”, dal profilo aromatico sfaccettato, con note di pera, rosmarino, limetta e radice di zenzero.
Agile, fresco, di vibrante sapidità.

Vini, quelli di Giacomo Orlando, che non seguono uno “standard”, che trovano bellezza nella loro diversità; diversità che testimonia, oltre che l’anima sperimentatrice del Produttore, la volontà di “ascoltare e rappresentare” l’annata, così com’è, nella sua naturale essenza.

Non volevamo fosse la “solita” Guida ma uno strumento di “pubblica utilità”, che si riappropriasse del significato origi...
31/07/2024

Non volevamo fosse la “solita” Guida ma uno strumento di “pubblica utilità”, che si riappropriasse del significato originale del termine, che fosse capace – appunto – di “guidare”, di indirizzare appassionati ed anche professionisti di settore nella scelta dei prodotti da valorizzare all’interno delle proprie attività, come atto di sostegno – consapevole, concreto ed attivo – a quella f***a rete di imprese, spesso ancora a conduzione familiare e fuori dai circuiti promozionali “classici”, che rendono la nostra Regione un territorio ricco, di saperi e mestieri.

Nasce così, da questa riflessione, la Guida Digitale di FVG-Taste Track, dedicata interamente ai Produttori: realtà agricole, zootecniche e vitivinicole che si distinguono, con fatica e dignità, dalla “massa”, per la qualità delle proprie produzioni e anche per il “capitale umano”.

Dopotutto, il successo dei cuochi – e in generale di un ristorante – è legato, oltre che alla tecnica, anche alla validità delle materie prime e dei fornitori scelti.

La Guida “scandaglierà” tutto il Friuli-Venezia Giulia e le “Terre di Confine”, percorrendo chilometri, dalle montagne al mare, per individuare non normali Aziende ma Imprese che danno un senso al tanto inflazionato termine “eccellenza”.

Una Guida, aggiornata annualmente, legata ad un preciso Regolamento (potete scaricarlo sul sito) che contempla un “patto di trasparenza” e 3 fasi di selezione; fasi che uniscono il parere degli esperti alla vox populi, alle opinioni dei partecipanti agli eventi organizzati da FVGTT.

Sul sito sarà possibile segnalare nuove aziende, conoscere le realtà selezionate e ottenerne i contatti per programmare una visita in loco, scoprire i prodotti premiati e tante altre funzionalità in fase di implementazione.

Nota di chiusura, ma non per questo meno importante: superato il processo di selezione, l’Azienda viene inserita a titolo completamente gratuito sul sito.

Online trovate già le prime Aziende che hanno meritato l’inserimento.

Complimenti a Simon di Brazzan, Gli asini di Manute e Azienda Agricola Stroppolatini - Casali Del Picchio.

Grazie a tutti, per il supporto e l'entusiasmo con cui partecipate ai nostri approfondimenti.
Grazie ai Produttori ed ai Ristoratori per la disponibilità ad "accoglierci" nel loro mondo, con rispetto e professionalità.
E ovviamente grazie a tutta la squadra: Fabrizio Peressutti, Federico Ruggeri Photographer e Beatrice Melocco.

*𝙍𝙞𝙘𝙤𝙧𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙘𝙝𝙚, 𝙖𝙡 𝙢𝙤𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤, 𝙨𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙞𝙣 𝙥𝙖𝙪𝙨𝙖 𝙚𝙨𝙩𝙞𝙫𝙖: 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙫𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙧𝙞𝙥𝙧𝙚𝙣𝙙𝙚𝙧𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙧𝙚𝙜𝙤𝙡𝙖𝙧𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙧𝙚 𝙙𝙖 𝙢𝙚𝙩𝙖' 𝙎𝙚𝙩𝙩𝙚𝙢𝙗𝙧𝙚.

Guida ai migliori Produttori e Prodotti del Friuli-Venezia Giulia e "Terre di Confine". Una selezione unica di Aziende che, con il loro quotidiano agire, danno un senso al tanto inflazionato termine "eccellenza".

Il “piacere a tutti” ha – certamente – i suoi vantaggi ma, nel lungo termine, può sconfinare nello “scontato” e se parli...
23/07/2024

Il “piacere a tutti” ha – certamente – i suoi vantaggi ma, nel lungo termine, può sconfinare nello “scontato” e se parliamo di vino, nel “tanto ormai ce l’han tutti”.

Avete presente quelle etichette che troviamo su ogni scaffale ed in ogni Carta dei Vini, da Nord a Sud, il cui acquisto è praticamente automatico, passivo? Ecco.
E voi giustamente direte: “buon per l’Azienda e complimenti al Reparto Marketing per l’attività di branding”.

Verissimo.

E infatti, il “piacere a tutti” non è necessariamente una colpa anzi, in molti casi ha fatto - letteralmente - la fortuna delle Aziende.

Tutto dipende da “chi vogliamo essere”, in quale spazio di mercato vogliamo inserirci e come desideriamo che il nostro marchio – e anche il nostro lavoro – venga percepito negli anni.

E la Famiglia Paraschos, in tal senso, ha fatto una scelta; la scelta di “non piacere a tutti”.

I loro vini, non sono vini popolari, volti ad accontentare – gustativamente parlando – la massa.
I loro, sono vini che nascono da una da una sperimentazione continua, dove la sapidità diventa il vero “marchio di fabbrica”.

✍️ l’articolo della nostra Beatrice Melocco, relativo alla verticale del Friulano “Kai” di Parashos.



Il Friulano senza solfiti "Kai" di Paraschos: l'esaltazione della sapidità che divide l'opinione pubblica.

Percorsi “già tracciati” possono rivelarsi limitanti nell’esercizio della “sensibilità personale”, al punto tale da fren...
12/07/2024

Percorsi “già tracciati” possono rivelarsi limitanti nell’esercizio della “sensibilità personale”, al punto tale da frenare – in taluni casi - l’approfondimento stesso. È infatti la libertà, di pensare ed agire, che consente di “assorbire e maturare” conoscenze.

Ed è proprio sul concetto di libertà, intesa come “esperienza non addomesticata”, su cui abbiamo lavorato con FVG-Taste Track con lo Chef Alessandro Businaro del Ristorante Da Boschet di Latisana e Alberto Pelos enologo e co-proprietario dell’Azienda Vinicola Murva Renata di Moraro (GO).

Due diverse varietà aromatiche di Sauvignon, Teolis e Corvatis, provenienti da due diversi Cru, identificati mediante un “laccetto colorato” - utile alla distinzione, anche delle due annate a confronto, 2022 e 2021.
Nessun suggerimento circa l’“abbinamento ideale” è stato fornito: a ciascun partecipante, infatti, è stato semplicemente richiesto di scegliere secondo il proprio “gusto personale”, la varietà e l’annata che riteneva più idonee ad accompagnare le diverse portate realizzate dalla cucina.

Un approccio che, oltre all’intrinseca ludicità, ha permesso di capire l’importanza di “coltivare” il proprio pensiero (allineato in alcuni casi, divergente in altri) anche a tavola, senza la paura di confrontarsi.

In particolare, dal lato della cucina, si è voluto esplorare “il mare” in un gradiente ascendente di complessità ed intensità gustativa, per arrivare al baccalà dissalato servito con friggiteli arrostiti, cipolle e peperoncino, improntato su note amare, piccanti e speziate.

Dal lato dei vini, invece, l’attenzione è stata posta su varietà, cru e caratteristiche dell’annata di riferimento. All’olfatto, le varietà Corvatis e Teolis si sono rivelate completamente diverse, rispettivamente: fruttato-balsamico; balsamico-floreale (ricorrente, in entrambi, la nota agrumata). Tra gli assaggi, spicca per precisione ed espressività il Sauvignon Teolis 2022, che nasce su terreni calcarei, proponendo al naso sfumature di fiori di mandorlo, caffè verde, acetosella, cedro e mela anurca, per un sorso stratificato, con una piacevole chiusura che ricorda la lemon tart.

Grazie di cuore ad Alessandro e ad Alberto per aver accolto la nostra iniziativa e anche per il grande spirito di cooperazione evidenziato.
E grazie anche al nostro Fabrizio Peressutti, per il supporto nella definizione del taglio da adare alla serata.

Photo Credits: Federico Ruggeri Photographer

Address


Alerts

Be the first to know and let us send you an email when FVG-Taste Track posts news and promotions. Your email address will not be used for any other purpose, and you can unsubscribe at any time.

Videos

Shortcuts

  • Address
  • Telephone
  • Alerts
  • Videos
  • Claim ownership or report listing
  • Want your business to be the top-listed Travel Agency?

Share