22/05/2024
Le giornate importanti vanno festeggiate. E con oggi son 10 anni.
Ma diciamoci la verità: non è il lavoro più bello del mondo. Non per tutti quantomeno.
Per me lo è diventato. Giorno dopo giorno. Un’esperienza dietro l’altra. Perché fare la guida turistica per me significa tante cose.
È passione, dedizione, è amore per la propria città, nonostante tutto. È inveire contro chi prova a sminuire quello che fai, contro chi ostacola la qualità dei tuoi servizi, tra ignoranza e una giungla cittadina sempre più anarchica ed efferata.
È una sfida continua tra studio, aggiornamenti e sopralluoghi. È curiosità, interesse, voglia di migliorarsi sempre. Ma è anche ansia da prestazione, paura di fallire e di non farcela. È accettare servizi che magari non ti vanno a genio perché poi chissà se ce ne sarà l’occasione.
È comunicazione, ma prima ancora ascolto, carpire i bisogni dell’altro, i suoi gusti, i suoi interessi. È condivisione, arricchimento, soddisfazioni personali. Ma anche infinita pazienza, accettazione, compromesso.
È rispetto, confronto, supporto e sfogo tra colleghi.
È non avere tempo per se stessi e nemmeno per gli altri, è sacrificare weekend e uscite con gli amici, è lavorare anche e soprattutto a Natale Pasqua e Ferragosto.
È macinare chilometri sotto al sole cocente o sotto la pioggia incessante e tornare a casa distrutti. Ma è anche sentirsi a casa perché quella strada percorsa è già casa tua.
È arte, cultura, tradizioni. È buon cibo, atmosfere uniche, paesaggi mozzafiato e incontri speciali che diventano amicizie. È sapersi guardare dentro, cogliere il valore di ciò che si ha e provare a tirarlo fuori. Arricchendo ciò che di valore ne ha già tanto ma in tanti non riescono a vederlo.
È emozionarsi ma soprattutto riuscire ad emozionare gli altri, attraverso storie, aneddoti e racconti. È provare a guardare oltre, cambiare prospettiva, crederci ancora un po’. È continuare a sognare quell’isola che forse ancora non c’è.