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Visit Leonessa Pagina di promozione Turistico Culturale, a cura del Comune di Leonessa (RI)
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13/10/2024
La Sagra della Patata di Leonessa sta arrivando! Il programma completo della 34esima edizione:
06/10/2024

La Sagra della Patata di Leonessa sta arrivando!
Il programma completo della 34esima edizione:

🥔😍
03/10/2024

🥔😍

Durante l'evento, oltre 100 quintali di patate saranno preparati in vari modi, tra cui la rinomata “rescallata”, gnocchi al tartufo e dolci come le ciambelle di patate.

Ci siamo quasi. 34esima Sagra della Patata di Leonessa. 11,12 e 13 ottobre
01/10/2024

Ci siamo quasi. 34esima Sagra della Patata di Leonessa. 11,12 e 13 ottobre

11-12-13 OTTOBRE
🥔🥔Sagra della patata🥔🥔

20/09/2024
Gli altri appuntamenti di questo week end. I festeggiamenti per il Santo Patrono e la mostra delle icone
06/09/2024

Gli altri appuntamenti di questo week end. I festeggiamenti per il Santo Patrono e la mostra delle icone

Sabato 7 settembre ore 17,30 Auditorium Santa Lucia, proiezione di un film di Fulvio Porticelli: Il 7° centenario - cron...
06/09/2024

Sabato 7 settembre ore 17,30 Auditorium Santa Lucia, proiezione di un film di Fulvio Porticelli:

Il 7° centenario - cronache delle manifestazioni del 7° centenario della fondazione di Leonessa dell'anno 1978

Attraverso l'altopiano - cronache di vita dell'altopiano leonessano, commento in vernacolo di Marino Boccanera

27/08/2024

RIETI - Per una personalità come la sua i fuori programma non sono inconsueti, ma nessuno a Leonessa si aspettava che Vittorio Sgarbi, atteso per la presentazione del suo libro “Arte e...

Gli appuntamenti di oggi, 14 agostoOre 15 Caccia al tesoro - ex lavatoio via Amore della Patria Ore 18 Concerto del Trio...
14/08/2024

Gli appuntamenti di oggi, 14 agosto

Ore 15 Caccia al tesoro - ex lavatoio via Amore della Patria

Ore 18 Concerto del Trio 99 al chiostro di San Francesco o all' Auditorium di corso San Giuseppe in caso di maltempo

Ore 21,30 i Parsifal in concerto in piazza 7 Aprile 1944

Le serate a Leonessa. Oggi h 21 Jobel Teatro al Chiostro di San Francesco. "Colombo, al di là del mare". Domani, 10 agos...
09/08/2024

Le serate a Leonessa.

Oggi h 21 Jobel Teatro al Chiostro di San Francesco. "Colombo, al di là del mare".

Domani, 10 agosto, la musica dei Cosmos in piazza 7 aprile dalle h 21,30. "Concerto d'autore"

Domenica, 11 agosto, la disco in piazza 7 aprile con lo spettacolo "La smania degli anni '90". Dj set, acrobati, performer, special effects

Libri ad alta quota 2024Il programma completo del Festival della letteratura Città di Leonessa.  Anima Reatina
30/07/2024

Libri ad alta quota 2024

Il programma completo del Festival della letteratura Città di Leonessa.

Anima Reatina

16 LUGLIO 1278  NASCE GONESSA-LEONESSA(Di Luigi Nicoli)Il presente contributo è un breve estratto del libro sulla storia...
16/07/2024

16 LUGLIO 1278 NASCE GONESSA-LEONESSA

(Di Luigi Nicoli)

Il presente contributo è un breve estratto del libro sulla storia di Leonessa di prossima pubblicazione

Il giorno dell’Epifania dell’anno 1266 Clemente IV, Guy Foulques papa francese ex cancelliere di Luigi IX, incoronò a Roma il conte Carlo D’Angiò, fratello del re Santo, come re di Sicilia. Egli era in procinto di scontrarsi con le truppe del grande nemico ghibellino Manfredi di Hoenstaufen, figlio di Federico II di Svevia. Manfredi aveva avuto il torto di insediarsi sul trono del regno di Sicilia, che già fu di suo padre, senza il beneplacito del Pontefice. La battaglia finale si svolse il 26 febbraio del 1266 nei pressi Benevento. Carlo d’Angiò sbaragliò le truppe di Manfredi, che fu ucciso. Diverse purtroppo furono le atrocità commesse dalle truppe francesi che non risparmiarono neanche la famiglia dell’Hoenstaufen. Ma due anni dopo un altro pericolo turbò Carlo I: Corrado IV di Svevia, Corradino, il quindicenne nipote di Manfredi, che voleva vendicare lo zio e restaurare il Regno del nonno Federico II. Ma anche Corradino fu sconfitto da Carlo, nel 1268, a Tagliacozzo. Il giovane principe fu decapitato a Napoli il 29 ottobre del 1268. A partire da quella data tutti i territori e i possedimenti proprietà di Federico II, furono incamerati da Re Carlo. Analoga sorte ebbe anche il castello di Ripa di C***o.
Dal 1274 gli uomini del distrutto castello di Narnate (da identificarsi con gli abitanti di Valle Arenaria) che, per motivi politici si erano ribellati al dominio della Chiesa e del Ducato di Spoleto, iniziarono minacciosamente a gravitare intorno a Ripa di C***o (che sorgeva nei pressi della Fonte della Ripa), tanto da conquistare il castrum. Allora, la guarnigione angioina, per sedare la rivolta, fu costretta a chiamare in aiuto le universitates dell’Aquila e di Atri e i feudatari della contrada, con l’obiettivo dichiarato di sterminare i rivoltosi, contrari a qualsiasi trattativa di pace.
Re Carlo, però, nel settembre del 1275, mutato il clima politico e riappacificatosi con il Rettore del Ducato di Spoleto, colse l'occasione per dare asilo politico e per annullare ogni persecuzione contro gli sbandati del confinante Ducato, pensando di potersene servire per rafforzare la sua posizione in quel delicato settore. Tuttavia trascorsero due anni prima che Carlo I emanasse precisi provvedimenti di rinforzo dei castelli di Ripa di C***o e di Intra ( sopra Piedelpoggio), con una lettera inviata al Giustiziere d’Abruzzo, nella quale si legge che i castelli di Ripa d C***o e Intra«castra nostra Ripe de cornu et Rocce de Intro» erano bisognosi di riparazioni e anche di uomini fedeli e idonei (alla loro custodia)«viros fedeles et idoneos». Era dunque finalmente emersa la necessità di rafforzare i due castelli dopo la rivolta del 1274 cui si aggiunse, con ogni probabilità, la volontà di contrapporsi al castrum di Monteleone di Spoleto, baluardo del Ducato appena oltre il confine, ricostruito a partire dal 1266 nel luogo dove già sorgeva la rocca di Brufa.
L'esigenza del rinforzo dei confini si fece ancor più pressante nella primavera del 1278, allorché il nuovo pontefice Nicolò III revocò la nomina a Senatore di Roma, e di Vicario Imperiale, a Carlo I. Il sovrano angioino, temendo un’invasione delle truppe Pontificie, incaricò il Giustiziere d’Abruzzo Giovanni Scotto, il milite Matteo de Plexiaco, il Capitano Teodino de Rodio, Basilio de Vigiilis cassiere, di effettuare un sopralluogo per studiare la possibilità di edificare una nuova inespugnabile roccaforte a difesa dei confini.
Nel mese di giugno dello stesso anno gli emissari di Carlo I risposero al sovrano con una missiva, con acclusa la pergamena del progetto, relativa all'ndivduazione del sito per la costruzione del nuovo centro demico, da realizzarsi a ridosso del castello di Ripa di C***o.
Il 16 luglio Carlo I dava il su assenso con una sua lettera, che costituisce l’atto di fondazione di Leonessa. In questo documento, re Carlo, prima di approfondire i dettagli dell’operazione, sottolineava l'importanza della posizione strategica del sito individuato che lo spingevano a intervenire con urgenza: «Qui locus est infra fines regni per miliare uno et tran-seunt per ipsum due strate, una quarum itur aput Reate et altera aput Spoletum» (questo luogo si trova circa un miglio all'interno dei confini del Regno, e lo attraversano due strade, una delle quali va verso Rieti e l'altra verso Spoleto. Si tratta di due relitti di percorsi molto più antichi: uno che va verso Nord, transitando per Monteleone di Spoleto, per Sant'Anatolia di Narco e la Valnerina arriva a Spoleto; l'altro che transitando per i Prati dell'Osteria, Cima di Monte, Cantalice, giunge a Rieti.
Accanto a questi due antichi tracciati presto un altro divenne assai più importante: quello che collegava Gonessa con L'Aquila, che costituiva parte integrante della cosiddetta “Via Degli Abruzzi” o Via della Lana: una strada commerciale che nel medioevo collegava Firenze con Napoli attraversando l'Umbria e l'Abruzzo.
Gonessa – con le altre città di recente fondazione – si trovava in una posizione strategica rispetto a questo asse viario. Infatti venendo da Perugia poi Spoleto la via più breve per raggiungere L'Aquila, è quella che transita per Ferentillo, Salto del Cieco, Villa Pulcini, Villa Bigioni, Leonessa, Albaneto, Posta, Borbona, Montereale. Dall'Aquila proseguiva per Sulmona, Castel Di Sangro, Isernia, Venafro e Capua.
Nel suddetto documento di fondazione, re Carlo, dopo aver specificato l'ubicazione del nuovo centro, re Carlo parla del restauro di un'antica torre del castello, della quale darà poi precise istruzioni per la sua costruzione (non dimentichiamo che Carlo I e Luigi IX erano anche valenti esperti di architettura), e della edificazione di una nuova.

Il sovrano transalpino volle chiamare la nuova città Gonessa, in ricordo della cittadina francese di Gaunissa (IX-X secolo) – poi Gonesse – alla quale il sovrano era particolarmente legato per aver dato i natali a suo nonno Filippo II l’Augusto, il grande restauratore del regno di Francia, e per avervi trascorso l’infanzia.

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30/06/2024

Il Palio del Velluto al TgR Lazio

Parlano di noi
20/06/2024

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CENNI STORICI SUL PALIO DEL VELLUTOA cura di Luigi NicoliI primi riferimenti scritti relativi al Palio del Velluto si tr...
18/06/2024

CENNI STORICI SUL PALIO DEL VELLUTO

A cura di Luigi Nicoli

I primi riferimenti scritti relativi al Palio del Velluto si trovano nei Libri Camerlengo – il tesoriere del Comune – relativi agli anni 1538-1546. Tuttavia, considerando sia che la gara si svolgeva durante la festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo - originari Patroni di Leonessa - istituita da Ferdinando I d’Aragona nel 1464 con la relativa fiera, sia la nutrita partecipazione di fantini leonessani al Palio di Rieti, almeno dal ‘400, è lecito supporre che il palio si sia cominciato a correre almeno dal finire del XV secolo.

Come si evince dai “Capitula et ordines nundirarum seu ferie celebrandum in terra Leonisse”, trascritti dal calligrafo leonessano G.B. Ciucci, e dal “Calendario delle feste del Regno di Napoli...", la festa durava otto giorni, dal 25 giugno al 3 luglio; venivano sospese tutte le cause civili e penali e l’Università metteva a disposizione una somma di danaro per gli indigenti.

La ricorrenza era allietata da una ventina di musici: (bifferai, citaristi, trombetti ,tubicini ciarammellari e timpanari et altri sonatori), molti dei quali leonessani, tra cui i suonatori di tubicini (chiarine) della famiglia Palla Pallis: Ercole, Meo, Orazio, Ippolito.

Il giorno più importante era il 29 giugno, festa dei Patroni. Al mattino, durante la solenne Santa Messa celebrata nella chiesa di San Pietro, avveniva l’offerta dei ceri da parte delle Corporazioni delle Arti e dell’Università. Quest’ultima, secondo gli Statuti della città, ne doveva donare uno di ben cinque libbre (circa due Kg. e mezzo). Seguiva la nomina e il giuramento dei tre nuovi Consoli dell’Arte della Lana, da parte di quelli uscenti – ricordiamo che in quel periodo c'erano un centinaio di imprese che lavoravano questa materia prima.

Il Connestabile (l'alto dignitario con funzioni militari), per Statuto, era tenuto ad organizzare “la parata Militare”, ossia, “la mostra delle arme”, ed a far esplodere alcuni colpi di archibugio “si obbliga a cacciare fore tutta l’artiglieria (archibusis) et scaricare a spese della comunità”.

Seguiva la dichiarazione dei quantitativi di lana prodotti da ogni ditta di lanaioli, sotto giuramento prestato nelle mani dei nuovi Consoli, detta “assignazione”.

L’importante giornata si concludeva, il pomeriggio, con la gara per l'assegnazione del Palio del Velluto, che poteva consistere nella corsa dell’anello “Cursa Annulum”, talvolta affiancata da altre tenzoni (corsa dei cavalli, degli asini; tiro con la balestra o con l’archibugio, corsa dei ragazzi), secondo il modello tradizionale dei ricchi Palii di alcuni paesi Umbro-Abbruzzesi.

Le gare si svolgevano nella Piazza Grande In Platea Magna (l’attuale Piazza 7 Aprile), che per l’occasione veniva addobbata con ricchi drappi, compreso il campanile di San Pietro: era preceduta dall’offerta di un cesto di primizie alla chiesa di San Pietro, da parte di alcune fanciulle.

Al vincitore andava un pregiato drappo di velluto rosso “panno rubei”, della lunghezza di sei braccia e del costo di tredici Carlini d’argento.

Va sottolineato che la qualità del tessuto del drappo denotava l’importanza della manifestazione: più la stoffa era pregiata, più importante era il palio. Ed uno dei tessuti più pregiati era proprio il velluto, di solito di colore rosso. Troviamo questo tessuto nei palii di Pisa, di Perugia, di Terni, di Verona e dell’Aquila e di altre città.

Il Palio del Velluto toccò il suo massimo splendore dal 1540 al 1557, in concomitanza con quello dell’Arte della lana e con l’accorto governo della città da partedi Margarita d’Austria.

Era talmente sentito dai leonessani che spesso scoppiavano gravi tafferugli tra il pubblico. Particolarmente gravi furono quelli del 1557, che costarono la vita ad alcune persone L’Uditore Generale Alessandro Oliva, che assistette personalmente all’accaduto, fu costretto a sospendere definitivamente la manifestazione: “Per il che si disturba il quieto vivere, et se causa il disshonore del culto divino che in tanto grande solennità succedono questioni et effusioni di sangue humano”.

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18/06/2024

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Palio del Velluto a Leonessa

Una domenica a Leonessa/3
17/06/2024

Una domenica a Leonessa/3

PEDALATIUM OFF ROAD 2024
LEONESSA MARATHON CUP MTB , in attesa del link delle foto ufficiali della manifestazione , crediamo che anche con la prova di ieri si è dimostrato che il circuito è una garanzia ....ed è in crescita. Per il futuro porteremo alcune modifiche migliorative per rendere il circuito ancora più accattivante. Con le altre tre prove che mancano sino a fine stagione , LIVATA , LABICO e CASTELNUOVO DI FARFA.....saranno confermate tutte le situazioni sino ad oggi messe in campo .

LEONESSA 16 GIUGNO 2024 , L'ORGANIZZAZIONE della MANIFESTAZIONE , il circuito PEDALATIUM OFF ROAD , IERI ha dimostrato a 360° di essere all'altezza della situazione , lasciandoci dietro le disastrose edizioni , i partecipanti hanno dato fiducia ai nuovi organizzatori e creduto in un circuito tra i più belli d'Italia dove la prima priorità assoluta è il ciclista, sicuramente ci sono cose da migliorare e perfezionare ma siamo sulla buona strada, nessuno ce ne voglia ma credo se si vuol crescere bisogna un'attimo investire sulle manifestazioni a prescindere dal numero dei partecipanti , coinvolgere le varie amministrazioni e tutti coloro che sono coinvolti in tutte le forme . sempre a tutta ....GRAZIE ❤️❤️

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