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Rome Me Tender Nata e cresciuta a Roma, adoro girare il mondo per poi tornare tra le braccia di questa città che s
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Tour leader e guida turistica, mi piace scoprire gli angoli nascosti dei luoghi, offrire proposte mirate su temi particolari, esplorare nuovi modi per entrare in contatto con il cuore pulsante di Roma. Contattami per ricevere una proposta personalizzata di tour o se hai delle domande da fare.

17/06/2023

Siamo abituati a vedere San Girolamo in eremitaggio mentre prega, legge, medita sulla morte; abbastanza raro è vederlo, come in questo dipinto, nell’atto di sigillare una lettera. Eppure l’epistolario di San Girolamo è una delle fonti più ricche per ricostruirne sia il lato umano, sia l’erudizione e la cultura biblica.
Dopo un lungo eremitaggio nel deserto siriano, Girolamo si stabilisce a Roma, assunto da papa Damàso come segretario e consigliere; proprio qui si formerà attorno a lui un circolo di coltissime nobildonne romane, che non lo abbandonerà più. Una parte lo seguirà in Terrasanta, dove Girolamo vivrà fino alla morte, con un’altra parte manterrà un’assidua corrispondenza, discutendo di testi sacri.
Famoso l’incipit dell’Epistola 65:

«So, o Principia, figlia in Cristo, di essere biasimato dai più perché talora scrivo alle donne e preferisco il sesso più debole ai maschi. Perciò devo prima rispondere ai miei detrattori e poi ve**re alla piccola spiegazione che mi hai chiesto. Se gli uomini mi facessero domande sulla Scrittura non parlerei alle donne».


In foto: Giovan Francesco Barbieri detto Guercino (Cento 1591 - Bologna 1666), San Girolamo sigilla una lettera, 1617-1618, olio su tela
Crediti fotografici: Gallerie Nazionali di Arte Antica - Bibliotheca Hertziana, Enrico Fontolan

Bellissimo convegno sul Papa Urbano VIII Barberini poeta, intervallato da una visita guidata alla mostra temporanea "Imm...
17/04/2023

Bellissimo convegno sul Papa Urbano VIII Barberini poeta, intervallato da una visita guidata alla mostra temporanea "Immagine sovrana". Un volto inedito della figura chiave del barocco romano! Non perdetevi la mostra.

La colonna di Costantino, composta da varie parti e così detta perché il primo imperatore cristiano la spostò da Roma a ...
31/01/2023

La colonna di Costantino, composta da varie parti e così detta perché il primo imperatore cristiano la spostò da Roma a Costantinopoli (attuale Istanbul), facendola smontare e riassemblandola in loco. Più facile che trasportare obelischi dall'Egitto, che invece erano monoliti! 😉

Istanbul, Costantinopoli, Bisanzio... Tanti nomi per una città incredibile, crocevia di culture e commerci, che si trova...
30/01/2023

Istanbul, Costantinopoli, Bisanzio... Tanti nomi per una città incredibile, crocevia di culture e commerci, che si trova a cavallo tra due continenti!
Voi direte, che c'entra con Roma? Beh, se l'imperatore Costantino scelse questo luogo come capitale dell'impero romano d'Oriente avrà avuto le sue buone ragioni... 😉

Buon Natale a tutti!
25/12/2022

Buon Natale a tutti!

ACCADDE OGGI: LE OLIMPIADI DI ROMAIl 25 agosto 1960 fu il giorno d'inizio della XVII Olimpiade di Roma.Il ritorno di una...
25/08/2022

ACCADDE OGGI: LE OLIMPIADI DI ROMA

Il 25 agosto 1960 fu il giorno d'inizio della XVII Olimpiade di Roma.

Il ritorno di una grande tradizione che aveva importato l'imperatore Domiziano direttamente dal mondo greco, inaugurando nell'86 il grande Stadio di Domiziano, nel luogo in cui oggi sorge la splendida Piazza Navona.

Se vi capita di visitare Roma in questo mese di maggio non potete assolutamente perdervi il roseto, che sorge su un luog...
06/05/2022

Se vi capita di visitare Roma in questo mese di maggio non potete assolutamente perdervi il roseto, che sorge su un luogo dedicato ai fiori fin dal III secolo a. C e di cui ci narra Tacito negli Annales.

Il Roseto comunale di Roma si trova appena sopra il Circo Massimo, sull'Aventino, di fronte al Palatino - già di per sé una posizione unica al mondo! - .

Da luogo di celebrazione dei floralia, che si svolgevano in primavera, fu ricoperto da vigne ed orti fino a tutto il XVI secolo e nel 1645 divenne l'Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della comunità, finché questo nel 1934 venne trasferito al Verano.

A ricordare questo utilizzo dell'attuale roseto comunale resta una stele all'ingresso ed il tracciato dei sentieri nell'area collezione che ricordano la Menorah, il candelabro a sette braccia simbolo della comunità giudaica.

Nella parte del roseto posta più in basso invece si svolge il Premio Roma, e vi si trovano anche le rose che dal 1933 (prima edizione del premio) sono risultate vincitrici del concorso.

1100 varietà di rose provenienti da tutto il mondo sono quelle che potrete ammirare visitando questo splendido roseto, ma non tutte sono profumate: la Rosa Foetida ad esempio ha questo nome proprio perché emana un cattivo odore! :-D

Ripropongo questo post scritto un anno fa perché oggi è una data importante.Ricordiamo un grande pensatore libero, che h...
17/02/2022

Ripropongo questo post scritto un anno fa perché oggi è una data importante.
Ricordiamo un grande pensatore libero, che ha dato la vita pur di non rinunciare alle sue teorie (che poi a distanza di secoli si sono rivelate esatte!) e non ha vacillato in anni di processo e torture della cosiddetta "Santa Inquisizione".
Onore a lui e a tutti gli eretici!

"Chi sa vedere le cose belle è perché ha la bellezza dentro di sé".Gustav Klimt ci saluta così alla fine della mostra a ...
17/12/2021

"Chi sa vedere le cose belle è perché ha la bellezza dentro di sé".

Gustav Klimt ci saluta così alla fine della mostra a Roma che indaga il rapporto particolare che lega l'artista all'Italia.

È stato un piacere accompagnarvi di persona alla scoperta di uno dei più importanti artisti eclettici a cavallo tra Ottocento e Novecento!

Un abbraccio e a presto

HALLOWEEN NELL’ANTICA ROMA: I LEMURALIAOvidio nei suoi Fasti ci riporta la testimonianza che gli antichi Romani credevan...
31/10/2021

HALLOWEEN NELL’ANTICA ROMA: I LEMURALIA

Ovidio nei suoi Fasti ci riporta la testimonianza che gli antichi Romani credevano che in alcuni giorni dell'anno gli spiriti dei morti, i Lemuri, tornassero sulla terra.

Questi spiriti/ombra non erano entità maligne come le Larve, ovvero gli spiriti degli uomini che in vita furono malvagi.

I Lemuri tuttavia terrorizzavano i viventi, che per scacciarli dalle case mettevano in atto un rituale: il capofamiglia offriva loro delle fave nere, dandogli le spalle e recitando la formula "Manes exite paterni", ovvero "uscite spiriti degli antenati".

È curioso ricordare come anche oggi in alcune regioni italiane i dolcetti tradizionali della festa di Halloween siano proprio le fave dei morti!
Questo nel segno di una continuità di tradizione che associava già all'epoca degli antichi Romani le fave nere con il regno dei morti, fave nere che si pensava contenessero le lacrime o l'anima dei defunti.

IL GIGANTE BUONO È gigantesco! Ed è stato realizzato da 11 indigeni della famiglia Atan provenienti dall'isola di Rapa N...
16/10/2021

IL GIGANTE BUONO

È gigantesco! Ed è stato realizzato da 11 indigeni della famiglia Atan provenienti dall'isola di Rapa Nui, in Cile, con asce manuali e pietre taglienti.

Questa scultura sacra di peperino è l'unico esemplare di moai esistente AL MONDO fuori dall'Isola di Pasqua, e si trova appena fuori dal borgo di Vitorchiano, nel Lazio.

UNO SCHIAFFO E UNA CAREZZAL'11 ottobre del 1303 muore il Papa Bonifacio VIII, famoso per l'episodio dello "Schiaffo di A...
11/10/2021

UNO SCHIAFFO E UNA CAREZZA

L'11 ottobre del 1303 muore il Papa Bonifacio VIII, famoso per l'episodio dello "Schiaffo di Anagni", che segna la fine della Teocrazia e la nascita degli Stati nazionali. Era il Papa che aveva indetto il primo giubileo della storia, nel 1300, dalla Loggia delle Benedizioni di San Giovanni in Laterano.

Molti secoli dopo, l'11 ottobre del 1962, un altro Papa, Giovanni XXIII, apre ufficialmente il Concilio Ecumenico Vaticano II. In tale occasione, rimase celebre la frase che pronunciò il Papa buono: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa”.

LA PRIMA AUTOMOBILEEra il 4 ottobre 1895 quando a Roma si inaugura sulle strade la prima automobile, detta "veicolo semo...
04/10/2021

LA PRIMA AUTOMOBILE

Era il 4 ottobre 1895 quando a Roma si inaugura sulle strade la prima automobile, detta "veicolo semovente": un triciclo con gomme piene di marca Benz che raggiungeva la velocità massima di 15 km orari. Le persone all'epoca non erano certo abituate a vedere circolare tali mezzi di locomozione! Immaginate quanti incidenti...

IL FUOCO SULL'ACQUA L'incendio al Ponte dell'Industria, o Ponte di Ferro come lo chiamiamo familiarmente noi romani del ...
03/10/2021

IL FUOCO SULL'ACQUA

L'incendio al Ponte dell'Industria, o Ponte di Ferro come lo chiamiamo familiarmente noi romani del quartiere Ostiense, mi ha provocato una reazione di rabbia mista a tristezza; perché non sappiamo tutelare la nostra storia ed i nostri monumenti, perché qui a Roma, la città che dovrebbe essere il biglietto da visita dell'Italia, il nostro bellissimo Paese, regnano incuria ed indifferenza.

Perché si deve ancora fare la conta dei danni, forse irreparabili, che ha sofferto un ponte completato nel 1863 che serviva da collegamento per la linea ferroviaria Roma-Civitavecchia ed inaugurato con una cerimonia presenziata dal Papa Pio IX.
Un ponte che all'epoca si apriva al centro per permettere il passaggio dei battelli sul Tevere. Una testimonianza preziosa di archeologia industriale, che non ha ancora compiuto 160 anni.

E poco importa che la causa sia stata un corto circuito o un incendio divampato dalla baraccopoli circostante. L'unica fortuna è che la caserma dei Vigili del Fuoco si trova proprio lì, a due passi dal Ponte di Ferro, sul fiume. Sono riusciti a domare le fiamme poco prima dell'una. Chissenefrega dei problemi alla viabilità che inevitabilmente comporterà questo tremendo rogo. A me piange il cuore per la ferita inferta ad un pezzo della nostra storia.

AL PASCOLO SUL MONTE DEI COCCISe il titolo di questo post vi sembra strano, sappiate che esistevano anche altri pascoli ...
16/09/2021

AL PASCOLO SUL MONTE DEI COCCI

Se il titolo di questo post vi sembra strano, sappiate che esistevano anche altri pascoli nel centro di Roma, prima di tutto il Campo Vaccino nel Foro Romano e poi il Monte Caprino, corrispondente al colle del Campidoglio.

Nel Medioevo, infatti, i luoghi simbolo della grandezza di Roma erano stati riadattati a pascolo di pecore e capre, in una città abbandonata a se stessa e quasi disabitata.

Fu soltanto il 16 settembre del 1744 che i Conservatori di Roma si mossero a difesa del Monte dei Cocci di Testaccio, apponendo una targa proprio all'ingresso dell'altura per proibire il pascolo degli animali.

La parola Testaccio deriva dal latino testaceus, e cioè fatto di ceramica: nello specifico proprio dei cocci (riconoscibili anche nella foto) di anfore che erano servite perlopiù per il trasporto dell'olio.

I frammenti di queste anfore, rotte perché inutilizzabili dopo l'uso, furono collocati ordinatamente dai Romani a formare un monte artificiale che oggi è un'area archeologica.

Domani alle 9:00 sarò intervistata da Radio Roma Capitale sulla professione di guida turistica e sull'impatto della pand...
30/08/2021

Domani alle 9:00 sarò intervistata da Radio Roma Capitale sulla professione di guida turistica e sull'impatto della pandemia sul settore del turismo! Stay tuned!

Comunicazione appena ricevuta da Onair, se volete guardare la diretta della mia videointervista eccovi il link ed i dett...
09/08/2021

Comunicazione appena ricevuta da Onair, se volete guardare la diretta della mia videointervista eccovi il link ed i dettagli qua sotto:

Gentile Ospite,

Come anticipato nel momento successivo alla registrazione, La informiamo che la messa in onda del suo servizio radiofonico è programmata tra 2 giorni , nello specifico il giorno 11/08/2021 alle ore 13:41 e sarà disponibile nelle sezione Regione Lazio Categoria Generica al seguente indirizzo:

https://radio.onairpodcastvideo.it/

UNA SCULTURA NEL CIELO"Cervara di Roma è una scultura nel cielo, che al cielo volerebbe, se l'aria la sostenesse", scriv...
30/07/2021

UNA SCULTURA NEL CIELO

"Cervara di Roma è una scultura nel cielo, che al cielo volerebbe, se l'aria la sostenesse", scriveva il famoso poeta spagnolo Raphael Alberti.

La bellezza della natura di questo borgo che si trova a 1.053 metri sopra il livello del mare si fonde con le testimonianze di numerosi artisti di fama internazionale che nell'Ottocento scelsero Cervara come musa ispiratrice.

Il borgo più alto della provincia di Roma ed il secondo più alto del Lazio prende il suo nome dai numerosi cervi che popolavano questi sperone roccioso.

Dagli anni Ottanta del secolo scorso Cervara di Roma è conosciuta anche come "il paese scolpito nella roccia" grazie al contributo degli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Firenze che, insieme agli abitanti del luogo, diedero vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto scolpendo e dipingendo la montagna.

Alla scoperta di uno dei tesori rimasti nascosti per secoli alla vista dei più... Fino a quando nel '400 attraverso un'a...
02/07/2021

Alla scoperta di uno dei tesori rimasti nascosti per secoli alla vista dei più... Fino a quando nel '400 attraverso un'apertura comparsa per caso nel terreno soprastante vennero indagati gli affreschi della Domus Aurea di Nerone, copiati e riproposti da tutti i più importanti artisti rinascimentali, e che proprio perché comparivano in quelle che ormai sembravano delle vere e proprie grotte assunsero il nome di pitture a grottesca.

Una bellissima mattinata portandovi a scoprire le meraviglie del Museo delle Mura a Porta San Sebastiano! Grazie a Desir...
21/06/2021

Una bellissima mattinata portandovi a scoprire le meraviglie del Museo delle Mura a Porta San Sebastiano! Grazie a Desirée Di Porto per le foto!

Le due edizioni del tour Il quartiere Ostiense tra archeologia industriale e street art svolta nel weekend del 22 e 23 m...
23/05/2021

Le due edizioni del tour Il quartiere Ostiense tra archeologia industriale e street art svolta nel weekend del 22 e 23 maggio in collaborazione con Solid e Keep It. Che emozione lavorare di nuovo dal vivo, per di più nel mio quartiere!

Si riparte anche dal vivo!!!
05/05/2021

Si riparte anche dal vivo!!!

05/05/2021
UN MURALE PER IL 25 APRILEOggi, 25 aprile, si celebra la ricorrenza della liberazione d'Italia dal nazifascismo, avvenut...
25/04/2021

UN MURALE PER IL 25 APRILE

Oggi, 25 aprile, si celebra la ricorrenza della liberazione d'Italia dal nazifascismo, avvenuta nel 1945.
La città di Roma è stata uno dei baluardi della Resistenza anche grazie alla famosa battaglia di Porta San Paolo avvenuta il 10 settembre del 1943 - nonché la capitale europea che ha dato più filo da torcere al nemico, secondo la dichiarazione del generale tedesco Friedrich Dollmann -.

Ed è anche per questo che il mondo della street art romana due anni fa ha dedicato un murale alla partigiana Tina Costa su un muro di San Lorenzo, primo quartiere bombardato dagli Alleati prima della firma dell'armistizio, il 19 luglio 1943.

Tina Costa (nome di battaglia Silvana), riminese di nascita ma romana d'adozione, compì numerose missioni rischiosissime come staffetta sulla linea gotica e, una volta arrestata, riuscì a fuggire dall'internamento nel lager di Fossoli grazie ad un bombardamento.

Figure come questa ci ricordano l'importanza della partecipazione femminile alla liberazione d'Italia, armata e non, e per troppi anni taciuta. Tina Costa, in questo murale di No Art, stringe nel pugno destro la Costituzione Italiana, e ci ricorda l'importanza di studiare per la libertà, perché da ignoranti non si potrà mai essere liberi.

23/04/2021

Direttamente da uno dei luoghi cardine della Resistenza Italiana 🇮🇹 vi presento il tour di martedì prossimo (il 27 aprile alle 21!), per ricordare insieme eroi e luoghi che hanno portato alla liberazione d'Italia dal nazifascismo e che ricordiamo ogni anno il 25 aprile! 💪 Mi raccomando: non mancate!

Per prenotare il tour cliccate su questo link 👇

https://go.museumtribe.com/tour-virtuale-la-resistenza-in-italia/

Buon compleanno Roma!      https://youtu.be/WgU6JsJnjjM
21/04/2021

Buon compleanno Roma!



https://youtu.be/WgU6JsJnjjM

Ogni 21 aprile, a mezzogiorno,il sole entra nell’oculus del Pantheoncon un’inclinazione taleda creare un fascio di luce che centraperfettamente il portale d’...

IL SAN GIROLAMO DI LEONARDO DA VINCIIl dipinto del famoso genio rinascimentale nato il 15 aprile del 1542 si conserva ne...
15/04/2021

IL SAN GIROLAMO DI LEONARDO DA VINCI

Il dipinto del famoso genio rinascimentale nato il 15 aprile del 1542 si conserva nella Pinacoteca Vaticana, ed è l'unica opera di Leonardo presente a Roma, città dove l'artista fu solo di passaggio.

In questo dipinto San Girolamo, con a fianco l'immancabile leone che ci permette di identificarlo nell'iconografia, viene rappresentato come un eremita penitente nel deserto.
Sullo sfondo, un paesaggio appena abbozzato e sulla destra la facciata di una chiesa, forse quella fiorentina di Santa Maria Novella.

La resa anatomica dei dettagli dei muscoli, dei nervi e del corpo del santo ci colpiscono per la spietata e cruda naturalezza, nonostante l'incompiutezza del dipinto, che ha una storia travagliata e particolare: l'opera, di cui non conosciamo il committente né la destinazione, viene citata nel testamento della pittrice svizzera Angelica Kaufmann all'inizio dell'Ottocento, ma poi se ne perdono le tracce fino al suo ritrovamento da parte dello zio di Napoleone, il cardinal Joseph Fesch.

Secondo questa storia, il cardinale ritrovò la tavola del San Girolamo divisa in due parti: quella inferiore usata come coperchio di una cassa nella bottega di un rigattiere romano, e quella superiore riciclata come piano di uno sgabello.

Al di là di versioni e storie più o meno veritiere, il dipinto di Leonardo da Vinci è davvero tagliato in cinque pezzi.
La cosa certa è che però in seguito alla morte del cardinale Joseph Fesch il San Girolamo fu acquistato all'asta da Papa Pio IX per la Pinacoteca Vaticana, dove possiamo ammirarlo ancora oggi.

LA PASQUA DEGLI ANTICHI ROMANIOggi festeggiamo la Pasqua cristiana, ma questa ricorrenza come moltissime altre affonda l...
04/04/2021

LA PASQUA DEGLI ANTICHI ROMANI

Oggi festeggiamo la Pasqua cristiana, ma questa ricorrenza come moltissime altre affonda le sue origini nel mondo pagano, e più precisamente nel mito di Attis.

Attis era uno stupendo giovane amato dalla dea Cibele, che per scappare da un amore non corrisposto si autoevira; ma dal suo sangue si crea nuova vita, e questo aspetto del mito si ricollega con il significato di rinascita e resurrezione che accompagna la Pasqua, così come con i cicli della natura che ad ogni primavera si rigenera.

Quello di Attis era un culto misterico antichissimo proveniente dalla Frigia, che si diffuse a partire dalla Grecia per poi giungere in Italia e a Roma, collegato ai cicli naturali di morte e rinascita.

Ci sono diverse versioni del mito di Attis, ma la caratteristica comune a tutte è sia il legame con Cibele che quello tra morte e resurrezione, che veniva celebrato dagli antichi romani con il Sanguem, dal 15 al 28 marzo: una vera e propria festa della primavera, caratterizzata da riti orgiastici, in cui i fedeli si tagliavano e si autoflagellavano proprio per provocare lo spargimento del sangue che avrebbe originato nuova vita, e che talvolta culminava con l'autoevirazione.

IN MEMORIA DI GIORDANO BRUNOLa sua statua pensosa, lo sguardo torvo rivolto idealmente verso il Vaticano e la basilica d...
17/02/2021

IN MEMORIA DI GIORDANO BRUNO

La sua statua pensosa, lo sguardo torvo rivolto idealmente verso il Vaticano e la basilica di San Pietro, campeggia al centro di Piazza Campo de' Fiori: una delle poche piazze di Roma sprovviste di chiese, quasi a voler omaggiare la memoria del grande filosofo condannato dall'Inquisizione come eretico e per questo arso sul rogo il 17 febbraio del 1600.

Fu arrestato a Venezia nel 1592 su denuncia di Giovanni Mocenigo, nobile veneziano che lo aveva invitato presso di sé per apprendere la mnemotecnica, ossia l'arte di memorizzare, ma senza grande successo a quanto pare!

Tra le teorie del grande filosofo la più importante è quella dell'infinitezza dell'universo, a cui si affianca la critica al geocentrismo, che relativizza l'importanza della Terra e scardina quel sistema di credenze umanistico-rinascimentali che metteva l'uomo al centro del mondo.

Un pensiero rivoluzionario che si scontrerà con le istituzioni ecclesiastiche che lo condanneranno senza appello. Una sentenza che Bruno accoglierà dicendo: «Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla».

Venne condotto al rogo con la lingua serrata perché non parlasse, nello stesso luogo dove ora sorge il suo monumento, inaugurato nel 1889 nonostante l'opposizione della Chiesa, ancora contraria alla celebrazione del grande filosofo e pensatore a quasi tre secoli dalla morte.

Ed è ancora lì, fiero ed orgoglioso, manifesto della libertà di pensiero e d'opinione.

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