20/11/2023
La terza giornata del Press tour “Alla scoperta della Valle del Belìce” si è aperta con un interessante convegno sulla viticoltura mediterranea alla sfida del cambiamento climatico. L'evento, ospitato dalla Biblioteca di Menfi, ha visto la partecipazione di rinomati esperti, che hanno presentato le ultime ricerche e le strategie per contrastare la desertificazione e adattare i sistemi agricoli alla crisi climatica.
Il primo intervento è stato affidato a Matteo Bellotta, del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), che ha fornito un quadro aggiornato della situazione climatica nel Mediterraneo: aumento delle temperature, riduzione delle precipitazioni e un'intensificazione degli eventi estremi.
Alessandra Biondi Bartolini, agronoma e direttrice scientifica di Millevigne, ha poi presentato le prospettive di adattamento della viticoltura mediterranea alla crisi climatica. Biondi Bartolini ha sottolineato che la viticoltura è esposta al cambiamento climatico, ma che esistono strategie per ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici. Tra queste, la scelta di varietà di viti più resistenti al caldo e alla siccità, l'utilizzo di tecniche di irrigazione efficienti e l'adozione di pratiche agronomiche sostenibili.
Guido Bissanti, presidente del Coordinamento Agroecologia Sicilia, ha poi parlato della transizione agroecologica come risposta al cambiamento climatico. Bissanti ha sottolineato che l'agroecologia è un approccio che mette al centro la sostenibilità ambientale e sociale, e che può contribuire a ridurre l'impatto dell'agricoltura sul clima.
Isabella Ghiglieno, dell'Agrofood Research Hub dell'Università di Brescia, ha poi presentato un progetto di ricerca sull'utilizzo della biodiversità funzionale per migliorare la resilienza dei vigneti. Ghiglieno ha sottolineato che la biodiversità è fondamentale per la salute degli ecosistemi, e che può contribuire a migliorare la resistenza dei vigneti ai cambiamenti climatici.
Infine, Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture arboree dell'Università di Palermo, ha parlato dell'arboricoltura e delle coperture vegetali in aree urbane e periurbane. Barbera ha sottolineato che gli alberi e le piante possono contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, riducendo l'inquinamento atmosferico e migliorando la qualità della vita nelle città.
Il convegno è stato un'occasione importante per approfondire le conoscenze sulla viticoltura mediterranea e sulle strategie per contrastare la desertificazione e adattare i sistemi agricoli alla crisi climatica. L'evento ha inoltre contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della sostenibilità ambientale e sociale dell'agricoltura.