12/10/2024
My Working Union is pointing out some issues that are a little debated in our country: the use of for culture to raise money and the contrast with the (in Italy the is also regulated and needs a special with a final exam but I think it goes behind this.)
Read below and tell me how it works in your country and what do you think about it.
"AGTA's columns
🌏 Journey into the world of tour guides
TOUR GUIDE: HOBBY or PROFESSION?
There is an unresolved issue underlying some professions in the cultural sphere, including the one of tour guides: many believe that those who work surrounded by beauty should derive their compensation from gratitude for the “privileged” context in which they work. It follows that those who “demand” payment for this activity are mercenaries and that, on the contrary, those who perform it voluntarily demonstrate the necessary passion.
The issue of volunteering in the cultural world is a long-standing one that comes up periodically at major national events organized by foundations and nonprofit organizations. We take the opportunity of this column to provide some clarity:
§§§ Voluntary foundations working with cultural heritage are neither public nor charitable entities; they are private entities in their own right that get a lot of visibility and funding from these national events, which are often highly supported by media and public sponsorship. Those who participate in these events must join with a donation that often has a minimum amount set by the foundation organizing. These are not free events for the good of the community.
§§§ Passion for one's work should be the basis of every professional choice, but it does not exclude study, dedication, training, and continuing education. How many people have a passion for singing or dancing? However, not everyone becomes a professional singer or dancer because they do not have the talent or have not the necessary preparation. The fact that a person loves his or her profession cannot be a justification for not paying for it, not least because it does not mean that that work is not also extremely tiring and demanding.
§§§ the state or local government may decide to offer citizens free opportunities, but that does not preclude the work from being paid. It is simply the public body that pays for the service that is “given” to citizens ( or rather: a portion of the taxes paid is returned to citizens in the form of events and cultural opportunities)
Coming back to guided tours: we are aware that we are doing an exciting job, and that we have the responsibility of telling the story of a Heritage - the Italian one - that is extraordinary! That is why we prepare ourselves adequately by devoting time and study, just like for any other job. And work, by the Italian Constitution, should be favored and adequately remunerated.
Systematically using volunteer work creates two unemployed people: the volunteer and the professional who stays at home. And it clearly creates unfair competition to professional figures regularly provided for in our country.
We are not against the presence of volunteers at occasional major events, where they go alongside regularly paid professionals (even in Civil Defense, volunteers flank health professionals, psychologists, law enforcement to source exceptional situations). But when the use of volunteers becomes structural, sometimes even monopolistic (the case more significant in our universe are the guided tours offered at Palazzo Quirinale, our Presidential House, that are made by volunteers and students!), here when it becomes a “system,” it only leads to a vicious cycle: less professionalism, less contributions and taxes, less public funds, and more use of unpaid or underpaid figures.
We end with an advice: the figure of the tour guide is accessible to any age and there is no “closed number” of positions. Many of our colleagues - very good ones by the way - have come to our profession after other careers in very different fields. Those who feel a great interest in history, art and cultural outreach prepare for the guiding exam and practice regularly, even alongside another profession (this is also a frequent case in our world). He will avoid providing his expertise and passion to entities that exploit this enthusiasm for their own interests and good name.
Translated with DeepL.com (free version)
(Great service: I do not have so much time for social medias: I rather study to offer you more and better every day in the eternal city and surroundings... ☺️)
📕 Le rubriche di AGTA
🌏 Viaggio nel mondo delle guide turistiche
GUIDA TURISTICA: HOBBY o PROFESSIONE?
C’è una questione irrisolta alla base di alcuni mestieri dell’ambito culturale, tra cui quello di guide turistiche: molti ritengono che chi lavora circondato da bellezza dovrebbe trarre il suo compenso dalla gratitudine per il contesto “privilegiato” in cui opera. Ne deriva che chi “pretende” un pagamento per questa attività è un mercenario e che al contrario chi lo svolge su base volontaria dimostra la necessaria passione.
La questione del volontariato nel mondo culturale è annosa e si ripresenta periodicamente in occasione di grandi manifestazioni nazionali organizzate da fondazioni ed enti no profit. Cogliamo l’occasione di questa rubrica per fare un po’ di chiarezza:
§§§ Le fondazioni di volontariato che operano nel campo dei beni culturali non sono enti pubblici ne’ di beneficenza, sono soggetti privati a tutti gli effetti che ottengono molta visibilità e fondi da queste manifestazioni nazionali, spesso molto supportate da media e da patrocini pubblici. Chi partecipa a questi eventi deve associarsi con una donazione che spesso ha un importo minimo stabilito dalla fondazione stessa. non si tratta di eventi gratuiti per il bene della collettività.
§§§ La passione per il proprio lavoro dovrebbe essere alla base di ogni scelta professionale, ma non esclude studio, dedizione, formazione e aggiornamento. Quante persone hanno la passione del canto o della danza? Non tutti però diventano cantanti o ballerini professionisti, perché non ne hanno il talento o semplicemente non vi hanno dedicato la necessaria preparazione. Il fatto che una persona ami la propria professione non può essere una giustificazione per non pagarla, anche perché non significa che quel lavoro non sia anche estremamente faticoso ed impegnativo.
§§§ lo Stato o le amministrazioni locali possono decidere di offrire ai cittadini delle opportunità gratuite, ma questo non esclude che il lavoro debba essere retribuito. Semplicemente è l’ente pubblico a pagare il servizio che viene “regalato” ai cittadini ( o meglio: si restituisce ai cittadini una parte delle tasse pagate sotto forma di eventi ed opportunità culturali)
Tornando alle visite guidate: siamo consapevoli di svolgere un mestiere appassionante, di avere la responsabilità di raccontare un Patrimonio - quello italiano - straordinario! Per questo ci prepariamo adeguatamente dedicando tempo e studio, esattamente come per qualsiasi altro lavoro. E il lavoro, per la Costituzione italiana, va favorito ed adeguatamente retribuito.
Utilizzare in maniere sistematica il volontariato crea due disoccupati: il volontario ed il professionista che resta a casa. E crea evidentemente una concorrenza sleale verso figure professionali regolarmente previste nel nostro Paese.
Non siamo contrari alla presenza di volontari in occasione di grandi eventi saltuari, in cui vadano ad affiancarsi a professionisti regolarmente pagati (anche nella Protezione Civile i volontari affiancano professionisti sanitari, psicologi, forze dell’ordine per far fonte a situazioni eccezionali). Ma quando l’impiego di volontari diventa strutturale, talvolta addirittura monopolistico (𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑒𝑚𝑏𝑙𝑒𝑚𝑎𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑛𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 “𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜” 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑡𝑒 𝑔𝑢𝑖𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑙𝑎𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑄𝑢𝑖𝑟𝑖𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑎𝑓𝑓𝑖𝑑𝑎𝑡𝑒 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑢𝑛𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑇𝑜𝑢𝑟𝑖𝑛𝑔 𝐶𝑙𝑢𝑏 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛𝑜!)), ecco quando diventa un “sistema”, porta solo a un circolo vizioso: minor professionalità, meno contributi e tasse, meno fondi pubblici e maggior ricorso a figure non pagate o sottopagate.
𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨: la figura della guida turistica è accessibile a qualsiasi età e non esiste un "numero chiuso" di posti. Molti nostri colleghi - bravissimi tra l’altro - sono giunti alla nostra professione dopo altre carriere in campi molto diversi. Chi sente grande interesse per la storia, l’arte e la divulgazione culturale prepari l’esame di guida e svolga regolarmente la professione, anche in affiancamento ad un altro mestiere (anche questo è un caso frequente nel nostro mondo). Eviterà di fornire la sua competenza e passione a enti che sfruttano questo entusiasmo per i propri interessi e il proprio buon nome.