02/12/2023
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Il divieto di retribuzione dei medici specializzandi può compromettere il sistema delle donazioni. A causa del recente decreto dei ministeri Economia, Salute e Università a rischio i prelievi in almeno metà dei centri prelievo, in particolare in Piemonte.
Come avranno notato molti donatori di sangue, sono numerosi i centri prelievo che si basano sul lavoro degli specializzandi che, fuori orario lavorativo, prestano servizio dietro un compenso. Con il nuovo decreto dei ministeri dell’Economia, della Salute e dell’Università, ciò non sarà più possibile se non a titolo gratuito: una pretesa impossibile e anche ingiusta, considerate le responsabilità professionali.
Nella nostra Regione, i prelievi sono a rischio in almeno metà dei centri: che ne sarà, ad esempio, delle sei convenzioni attive all’ospedale di Cuneo e di quelle di Savigliano, tra cui l’accordo con l’Università che si sta chiudendo in questi giorni?
I vertici nazionali delle due principali associazioni di donatori, Avis e Fidas, si sono già espressi in maniera contraria esprimendo dubbi e perplessità: è mai possibile che il governo Meloni sia stato così superficiale, mettendo a rischio il sistema delle donazioni di sangue e plasma? In un Paese dove per l’invecchiamento della popolazione è sempre più difficile reperire sacche di sangue, questo governo ha pensato ai costi e ai rischi di incrementare l’importazione dall’estero?