Tratturi e Cammini

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Tratturi e Cammini Cammini, itinerari turistico-culturali, religiosi e sportivi.

30/01/2025

Il Cammino d'Abruzzo
diventa a colori !!!!
Qualunque sia il tuo percorso preferito ...sei sul sentiero giusto ...a ruota e... a
Piede Libero Cammino d'Abruzzo .
www.ilcamminodabruzzo.it

25/01/2025

LA VIA TIBURTINA. DA STRADINA PER PASTORI AD ARTERIA DELL'IMPERO ROMANO

In un'epoca in cui le strade romane rappresentavano il cuore di un impero in espansione, la via Tiburtina Valeria era sicuramente uno dei più antichi e importanti percorsi che attraversavano l'Italia centrale. Nata come un semplice tracciato di transumanza, divenne col tempo una delle principali vie consolari, capace di collegare Roma al mare Adriatico, passando per le valli montane e i territori strategici degli Equi, dei Marsi e dei Peligni.

LE ORIGINI

Le radici della via Tiburtina Valeria affondano nella preistoria dell’Italia centrale. Prima di divenire una strada consolare, il percorso era utilizzato dai pastori che conducevano le greggi dagli altopiani dell’Appennino alla fertile valle del Tevere. Questo antico tragitto si rivelò strategico per l’espansione di Roma nei territori limitrofi e per la fondazione delle colonie di Carsioli e Alba Fucens nel 304-303 a.C., baluardi essenziali per consolidare il controllo sui bellicosi Equi.

LA COSTRUZIONE DELLA VIA CONSOLARE

La trasformazione del sentiero in una via lastricata si deve al console Marco Valerio Massimo Potito, che attorno al 286 a.C. ne organizzò la pavimentazione e la sistemazione fino a Corfinium, nel cuore del territorio peligno. Da Roma a Tibur (oggi Tivoli), la strada mantenne il nome di via Tiburtina, mentre il tratto successivo, prolungato verso i territori interni, assunse il nome di via Valeria, in onore del console che ne promosse la costruzione.

Durante l’età imperiale, fu l’imperatore Claudio a completare il collegamento tra Corfinium e l’Adriatico, estendendo la strada fino a Aternum (oggi Pescara). Questo ultimo segmento, noto come via Claudia Valeria, rappresentò l’anello finale di una rete infrastrutturale che univa il cuore dell’Italia centrale al mare.

IL PERCORSO

Dentro Roma, la via Tiburtina prendeva origine nel Foro Romano, attraversando quartieri come l’Argiletum, il vicus Patricius o il clivus Suburanus, per poi uscire dalle antiche mura attraverso la porta Viminalis o la porta Esquilina. In seguito, il tracciato oltrepassava le più moderne mura aureliane attraverso la porta Tiburtina, avventurandosi verso il nord-est.

Lungo il suo cammino, la via incrociava luoghi di grande interesse storico e culturale:

Ponte Mammolo e Ponte Lucano, i punti in cui attraversava il fiume Aniene.
Villa Adriana, l’imponente residenza dell’imperatore Adriano, situata poco prima di giungere a Tibur.
Il Santuario di Ercole Vincitore, simbolo della potenza e della religiosità romana.

Proseguendo verso gli Appennini, la strada toccava luoghi cruciali come Varia (l’attuale Vicovaro), Carsioli, Alba Fucens e Marruvium, seguendo il margine settentrionale del Lacus Fucinus (oggi prosciugato). Superato il passo del Mons Imeus (Forca Caruso), il tracciato si inoltrava nel territorio dei Peligni, fino a Corfinium, capitale della Lega Italica durante la Guerra Sociale.

Grazie ai lavori di Claudio, la via Valeria si prolungò verso i territori costieri dei Marrucini e dei Vestini, passando per Teate (Chieti) fino a raggiungere l’Adriatico presso Aternum, allora conosciuta come Ostia Aterni.

La via Tiburtina Valeria non fu soltanto una strada commerciale e militare, ma un vero e proprio ponte tra culture. Attraverso i suoi lastricati transitarono soldati, mercanti, idee e innovazioni. Le colonie fondate lungo il percorso, come Alba Fucens e Carsioli, divennero centri di romanizzazione e avamposti strategici per il controllo delle tribù appenniniche.

Anche la religione e l’architettura furono influenzate da questo tracciato. Templi, santuari e ville imperiali si ergevano lungo la via, confermando l’importanza del percorso per la vita culturale e politica dell’epoca.

Ricalcata in gran parte dalla moderna Strada Statale 5, la via Tiburtina Valeria conserva ancora oggi frammenti del suo antico splendore. Resti di ponti, pietre miliari e antichi tratti lastricati raccontano la storia di un’arteria che, nel corso dei secoli, ha collegato Roma con il cuore dell’Italia e il mare Adriatico, mantenendo viva la memoria di un passato glorioso.

NOTA
Nella cartina la via Tiburtina è la terza più in basso

16/01/2025

🗺️ Avete mai visto una mappa dei Regi Tratturi? 🐑✨

In questa mappa potete vedere la rete di tratturi che veniva utilizzata per la transumanza. Pensate che è stata realizzata nel 1959! Spesso la transumanza viene raccontata come un’attività relegata a un passato remoto, ma documenti come questo testimoniano quanto sia stata, e in parte sia ancora, rilevante anche in tempi recenti.

Un’altra cosa che forse non tutti sanno è che i tratturi non erano semplici sentieri, i tratturi principali erano 5 e ognuno era largo ben 111 metri, l’equivalente di un’autostrada a 24 corsie! Erano infrastrutture imponenti che attraversavano Abruzzo, Molise e Puglia per permettere ogni anno il passaggio di milioni di pecore.

Sorge spontanea una domanda: se oggi queste tre regioni sono collegate da una sola autostrada a 4 corsie, perché dal 1400 fino al primo dopoguerra esisteva una rete viaria così vasta dedicata alla transumanza? Non può essere solo una questione folkloristica: dietro a quei percorsi c’è una storia ricca e complessa, fatta di economia, cultura e identità.

🎥 Nel nostro documentario sveleremo tutto questo, raccontando perché quei tratturi sono molto più di un ricordo del passato.

14/01/2025

La Transumanza, Il movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi, è un'antica tradizione pastorizia iscritta nel...

28/12/2024
17/12/2024

🎥 È il set di un film western? 🐑✨

Forse non tutti sanno che il “selvaggio west” lo abbiamo avuto anche qui in Italia e molto prima degli USA!

Guardando questa foto, sembra di trovarsi sul set di un film di cowboy e indiani: treni fermi, uomini con i cappelli e quell’atmosfera da “corsa all’oro”. Ma niente rapine spettacolari o assalti al treno in stile Far West! Qui, il tesoro non erano pepite d’oro o casse di denaro… ma pecore! 🐑🚂

Negli anni ’50 e ’60, dopo secoli di lunghi viaggi a piedi, i pastori iniziarono a usare i treni per spostare i loro greggi dall’Abruzzo alla Puglia. Una svolta che univa modernità e tradizione, mostrando come la transumanza abbia saputo adattarsi ai tempi, pur restando fedele alle sue radici.

🌿 Nel nostro documentario “Le vie della lana” raccontiamo anche questi straordinari viaggi, fatti di fatica, drammi familiari e un profondo amore per un mestiere antico e nobile.

Ringraziamo Edmondo Di Loreto per aver condiviso con noi questa foto, che fa parte del suo prezioso archivio fotografico sulla transumanza. Lui è uno dei custodi di questa interessante storia ed è uno dei protagonisti del nostro documentario.

Questo è solo un piccolo assaggio del “selvaggio west” italiano che vogliamo raccontarvi, le cui origini risalgono a più di 500 anni fa. Se siete curiosi di saperne di più, restate sintonizzati…

09/12/2024

𝐑𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐧𝐚𝐫𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞:
𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬𝐮𝐦𝐚𝐧𝐳𝐚!

L'eredità della transumanza
Lunedì 9 Dic
Informazioni per partecipare di Google Meet
Link alla videochiamata: https://meet.google.com/frw-ccwf-fyt

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