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AZZORRE: NUOVA PARTENZA A OTTOBRE!Balene, vulcani, vino, l'Oceano: le Azzorre estraggono emozioni dagli abissi del mare ...
06/04/2025

AZZORRE: NUOVA PARTENZA A OTTOBRE!

Balene, vulcani, vino, l'Oceano: le Azzorre estraggono emozioni dagli abissi del mare e da quelli del sottosuolo, fuori sul gommone tra le onde a cercare balene e la sera tutti assieme nelle taverne, nei riflessi cupi e profondi dei bicchieri di vino.
L'oceano con "l'aspetto del vino", come già aveva detto Omero, come se il suo ritmo non si fermasse nemmeno a terra, nemmeno quando saremo la sera a brindare e a raccontarci storie di mare e di cetacei.

Il porto di Horta, crocevia di barche che arrivano dagli oceani più lontani, la discesa sottoterra nel vulcano, a scoprire la geologia estrema che qui decide tutto, e a capire perchè, chi vive in questa manciata di isole sperdute nell'Atlantico, tiene lo sguardo sempre in due direzioni: nella tavola blu dell'Oceano, nei picchi vulcanici avvolti dalle nuvole.

Partiamo per le Azzorre tra pochissimo, ma abbiamo programmato una nuova avventura in mezzo all'atlantico il prossimo ottobre.
In autunno ci aspettano CAPODOGLI, GLOBICEFALI, BALENOTTERE BOREALI E DI BRYDE, STENELLE MACULATE, GRAMPI, PSEUDORCHE ETC, oltre a SQUALI BALENA, SQUALI BLU, BERTE, TARTARUGHE...
Gruppo piccolo, avremo un gommone tutto per noi, sarete accompagnati da un nostro biologo dall'Italia, oltre che affiancare i ricercatori direttamente sul campo.

Qui trovate il programma: https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/portogallo-azzorre-whale-watching/
Per info e contatti scrivere a: [email protected] (0685376500)

ISCRIZIONI APERTE!

Nelle immagini alcune delle emozioni vissute alle Azzorre, tra osservazioni in mare, scienza, storia e geologia.
Foto vostre, scattate con noi

🇮🇳 Avventura nel Ladakh: tra fauna selvatica e paesaggi innevatiSiamo tornati da uno dei viaggi più intensi ed emozionan...
05/04/2025

🇮🇳 Avventura nel Ladakh: tra fauna selvatica e paesaggi innevati

Siamo tornati da uno dei viaggi più intensi ed emozionanti che si possano immaginare. Il Ladakh, con le sue vette innevate, i silenzi profondi e le creature rare, ci ha regalato un’avventura straordinaria.

❄️ Tutto comincia a Leh, dove l’aria rarefatta e l’imponenza dell’Himalaya impongono rispetto e contemplazione. L’acclimatazione è necessaria, ma già dal primo pomeriggio l’incontro con quattro linci euroasiatiche ci fa intuire la magia che ci attende.

🐆 L’incontro con il leopardo delle nevi – nel suo regno bianco e silenzioso – è un momento irripetibile, da togliere il fiato. Un’apparizione elegante, silenziosa, che ripaga ogni attesa e ogni sforzo.

🏔️ Nel Parco Nazionale di Hemis, ci immergiamo tra blue sheep, gipeti, aquile reali e lupi che attraversano i paesaggi immacolati. Le notti in tenda, fredde ma cariche di adrenalina, sono parte integrante di quest’esperienza a contatto diretto con la natura più autentica.

🌨️ Una forte nevicata rischia di bloccarci, ma l’imprevisto diventa parte dell’avventura. Rientriamo a Leh solo per ripartire verso Ulley, dove un secondo leopardo delle nevi ci regala un’altra emozione indimenticabile.

✨ Anche senza avvistamenti al Warila Pass, il soggiorno in casa ladakhi è tra le esperienze più umane e preziose: ospitalità, calore e cultura si intrecciano in ogni gesto.

🥟 E poi la cucina locale, fatta di thukpa, momos e sorrisi. Ogni pasto un rito, ogni incontro un dono.

🐾 Il viaggio si conclude ad Hanle, nel cuore di un altopiano remoto. Qui, tra volpi tibetane, kiang e gazzelle, compare il misterioso gatto di Pallas. Due avvistamenti – uno dei quali ravvicinato – che suggellano un’avventura che va oltre la natura: è emozione, scoperta, connessione.

Un viaggio che lascia il segno.
Un Ladakh che non si dimentica.

Dalle distese artiche alle meraviglie dell’Antartide, vivi l’emozione dell’estremo.🐋 NORVEGIA ESTATE La natura tra i fio...
04/04/2025

Dalle distese artiche alle meraviglie dell’Antartide, vivi l’emozione dell’estremo.

🐋 NORVEGIA ESTATE La natura tra i fiordi
Paesaggi artici in estate, tra fiordi, whale watching e sole di mezzanotte
📆 Partenza: 3 agosto

🐺 FINLANDIA ESTATE Le foreste dei grandi carnivori
Un viaggio nel cuore della foresta africana, un abisso verde dove andare alla scoperta dei gorilla di pianura e degli elefanti di foresta.
📆 Partenza: 10 agosto

❄️ SVALBARD Periplo polare
L’esplorazione dell’incredibile fauna del grande Nord delle Svalbard, dove ghiaccio e luce creano paesaggi al limite dell’immaginazione.
📆 Partenza: 13 agosto

🐧ANTARTIDE Terra incognita Australis
Spedizione in nave da crociera nel continente ghiacciato più remoto della Terra: l’Antartide
📆 Partenza: 1 novembre

🐬NORVEGIA In mare con le orche
Whale Watching safari e aurora boreale nella Norvegia artica
📆 Partenza: 24 novembre; 1 dicembre; 1 gennaio

🧭 Le terre polari ti aspettano. Sei pronto?

L' ORNITORINCO VEGETALEFriedrich Welwitsch, botanico, esploratore e medico austriaco, nel 1859 nel deserto del Namib, ne...
02/04/2025

L' ORNITORINCO VEGETALE

Friedrich Welwitsch, botanico, esploratore e medico austriaco, nel 1859 nel deserto del Namib, nel sud dell'Angola si imbatte in questa strana cosa, un agglomerato di tentacoli vegetali che sembra uscire dalla sabbia.
Come se la gorgone Medusa fosse stata decapitata lì, a marcire sotto il sole del deserto.
La storia racconta che Welwitsch fu talmente sopraffatto dalla sua scoperta che si inginocchiò accanto ad essa e si limitò a fissarla incredulo.

La pianta che aveva di fronte, prenderà il suo nome - "Welwitschia" - e l'aggettivo che meglio la descrive: "mirabilis" .

La "scoperta botanica più incredibile del secolo, la pianta più incredibile, e br**ta, mai portata in Inghilterra" - così la definì il botanico Sir Joseph Ho**er nel 19esimo secolo, quando la descrisse.
"L'ornitorinco del regno vegetale", disse Darwin.
E, anche più recentemente nel 20esimo secolo, il "mostro" ha continuato a esercitare il suo fascino, con titoli drammatici: "Welwitschia: il paradosso di un paradiso arido"; "Welwitschia, la Meravigliosa"; "Viaggio nell'impossibile: ho incontrato la Welwitschia"...
Ma è davvero così strana?

Decisamente sì.

Distribuita solo nei 1000 km del Deserto del Namib settentrionale,tra Namibia e Angola, con due sottospecie (W.m.mirabilis e W.m.namibiana, con le due sottospecie isolate geograficamente a 18.7°S in Namibia da un confine biogeografico non visibile, coincidente con il limite meridionale dell'ecoregione desertica del Kaokoveld), Welwitschia mirabilis è una gimnosperma, isolata filogeneticamente dentro l'ordine Gnetales, affine alle conifere più che ad altre gimnosperme, e che affonda le sue origini 112 milioni di anni fa, nel Cretaceo dei dinosauri. Fossili simili all'attuale Welwitschia, risalenti a questo periodo, sono stati trovati nel Brasile nordorientale.

Praticamente la pianta è fatta di radici poco profonde, un fusto praticamente interrato (alto al massimo mezzo metro, e che interrompe straordinariamente la sua crescita), e due foglie che crescono per tutta la vita (circa 13 cm all'anno). Che può essere anche di oltre 1000 anni.

Da sempre sono circolate idee sbagliate sul suo conto:

-il suo presunto sistema di radici a fittone, profondo dai 30 ai 45 metri, per accedere all'acqua sotterranea. FALSO (le radici sono piuttosto superficiali e semplici, al massimo un paio di metri sottoterra.
-la Welwitschia ha pochissimi stomi che si chiudono durante il giorno per ridurre la traspirazione nel caldo del deserto.FALSO (I numerosi stomi, sia sulla parte superiore e inferiori delle sue foglie si aprono durante il giorno, con una conseguente perdita significativa di acqua, fino a 1,4 litri al giorno per metro quadrato di foglia. ma le foglie hanno anche strutture rigide che supportano le cellule del mesofillo, impedendo il loro collasso nei periodi di stress idrico)
-La Welwitschia assorbe la nebbia e la rugiada mattutina attraverso le foglie. FALSO (si affida a numerose piccole radici laterali situate a circa due centimetri sotto la superficie del suolo per assorbire l'acqua superficiale del suolo.
-Per quanto riguarda la sua via fotosintetica, Welwitschia è stata spesso ritenuta in grado di utilizzare il Metabolismo Acido Crassulaceo (CAM)
per adattarsi all'ambiente arido. FALSO (la Welwitschia impieghi principalmente la via fotosintetica C3).

Le bizzarrie non sono finite.

Il corto fusto, ad esempio, ha gli anelli di accrescimento non all'interno, ma all'esterno.
Come altre gimnosperme, è dioica (con piante maschio e femmina separate) con semi nudi, ma i “fiori” maschili ricordano le angiosperme, e anche il tessuto che conduce l'acqua (xilema) è tipico delle angiosperme. La pianta, anche se è una gimnosperma, è impollinata non dal vento ma dagli insetti: almeno 24 morfospecie di mosche e vespe che veicolano i servizi di impollinazione sono stati identificati.

Tra due settimane torneremo in Namibia.
Ci sarà anche lei.

PS
Torneremo in Namibia anche questa estate, per chi volesse unirsi a noi

https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/namibia-safari-deserto/
https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/namibia-adventure-self-drive/

Foto di Giacomo Telmon, con noi in Namibia.

ANIMALI CHE IMITANO LA NOSTRA LINGUACi sono animali che possono imitare le nostre parole.Molti pensano subito ai pappaga...
31/03/2025

ANIMALI CHE IMITANO LA NOSTRA LINGUA

Ci sono animali che possono imitare le nostre parole.

Molti pensano subito ai pappagalli. Alex, forse il pappagallo più famoso nella storia (1976-2007), era un pappagallo grigio africano in grado di riprodurre 100 "parole" per indicare oggetti, colori, azioni, sapeva contare (fino a sei), aveva "capacità matematiche" un proprio concetto di "zero".
Il Cacatua ninfa, o Calopsitta, può anche andare oltre, cantando canzoni umane. Molti animali cantano insieme, formando duetti o cori come ad esempio i lupi quando ululano -dando luogo a modelli acustici che formano un'eterofonia- o le coppie di gibboni quando emettono insieme i loro potenti richiami, con il tempo vocale di un individuo che probabilmente dipende da quello dell'altro. Ma i Cacatua ninfa invece - come anche i maschi e le femmine di alcuni tessitori- non si accontentano di cantare semplicemente nello stesso momento, ma possono cantare in unisono, in monofonia. Possono, per dirla breve, cantare seguendo la colonna sonora di "Star Wars", ascoltata o fischiata da noi, in perfetta sincronia.

Poi ci sono i mammiferi. La cosa qui si complica, e gli esempi di "vocal learning" -la capacità di ampliare il proprio repertorio vocale con nuovi suoni appresi da altri individui o altre specie - sono moto più rari.

Sono quasi nulli negli ominidi, anche se Rocky, un Orangutan tenuto nello zoo di Indianapolis, anni fa divenne famoso nel riprodurre esattamente delle vocalizzazioni prodotte dall'uomo con un profilo spettrale unico nel repertorio vocale degli oranghi ("wookies"), regolando anche la frequenza in alto o in basso per seguire il nostro richiamo e generando sottovarianti frequenziali uniche.

C'è Hoover (1971-1985), una foca comune dell'Acquario di Boston che cominciò a imitare parole inglesi (con un marcato accento del Maine): “hello there”, “come over here”, “hurry”, “hey hey”, “Hoover”.
O Koshik, un elefante asiatico maschio che imitava parole in coreano.
O Wikie, un'orca femmina tenuta in cattività nell'Acquario di Antibes che ha imparato (in fretta) a produrre suoni fuori dal proprio repertorio abituale, imitando parole come "hello", "bye-bye", "Amy".

Nei mammiferi, la capacità di imitare suoni inusuali e nuovi ("vocal learning") sembra essere collegata ad un'altra capacità di vocalizzazione: quella di forzare l'"allometria acustica". L' allometria acustica rappresenta il modo in cui le vocalizzazioni degli animali riflettono le loro dimensioni corporee, e le deviazioni da questa caratteristica possono portare ad anomalie inaspettate. Immaginate di sentire un cane volpino abbaiare come un alano, ed ecco la deviazione dall' allometria acustica (o "segnale disonesto"): apparire più grandi di quanto si sia.

La cosa incredibile è che studiando 164 specie di mammiferi, dai primati ai lamantini, dai pipistrelli alle megattere, si è scoperto che le specie che barano
abbassano la voce per sembrare più grandi sono spesso le più abili nel produrre nuovi segnali vocali attraverso l'imitazione o la modifica di vocalizzazioni esistenti.

Potrebbe essere che il prerequisito per arrivare a essere degli abili imitatori di suoni nuovi ("vocal learning"), sia quello di evolvere la capacità di modulare l'emissione di suoni infrangendo l"allometria acustica".

Entrambe le strategie - sembrare più grandi attraverso i suoni emessi e impararne dei nuovi - sono probabilmente guidate dalla selezione sessuale e potrebbero avere un ruolo nella spiegazione delle origini di quello che ci caratterizza noi umani di più rispetto a tutte le altre specie: l'evoluzione del linguaggio umano.

Siamo tornati da un viaggio esplorativo nel cuore selvaggio dell’Australia, un continente unico al mondo, dove la vita s...
31/03/2025

Siamo tornati da un viaggio esplorativo nel cuore selvaggio dell’Australia, un continente unico al mondo, dove la vita si è evoluta in forme straordinarie e irripetibili.

🌿 Dalle foreste pluviali alle terre rosse dell’outback – Il nostro itinerario ci ha portati attraverso ecosistemi diversissimi: le foreste antiche del Lamington National Park, le maestose distese di eucalipti, gli habitat costieri brulicanti di vita e le vaste terre semi-aride dell’entroterra australiano.

🦘 Fauna da record – Non eravamo certi di riuscire a osservare tutte le specie target, ma la spedizione ha superato ogni aspettativa! Ornitorinchi, echidne, koala, wombat, dingo, 11 specie di canguri, bandicoot, wallaby, dugonghi, possum, petauri e persino otarie e il raro Sousa sahulensis, il delfino scoperto nel 2014.

🦅 130 specie di uccelli – Dagli emù ai cacatua, dagli uccelli lira ai pinguini blu, passando per i coloratissimi lorichetti e gli straordinari uccelli giardinieri, veri architetti della natura.

🐍 E poi rettili spettacolari, in un viaggio che è stato più avventuroso del previsto, con condizioni meteo estreme e tappe ridisegnate all’ultimo minuto. Ma la natura australiana ci ha ripagati con incontri indimenticabili e la soddisfazione di aver trovato tutte le specie target senza l’ausilio di guide locali.

📸PH e Marco Meroni.

Maggiori foto su christianpasseri.com.

Un viaggio intenso, sorprendente, che ha lasciato il segno. L’Australia continua a stupire! 🇦🇺✨

TANZANIA ADVENTURE: FUORISTRADA, TENDE, FALO' E CIELI STELLATIE' come una danza.Danzano i nostri fuoristrada, di giorno,...
27/03/2025

TANZANIA ADVENTURE: FUORISTRADA, TENDE, FALO' E CIELI STELLATI

E' come una danza.

Danzano i nostri fuoristrada, di giorno, granelli minuscoli nell'immensità del Serengeti.
Danzano le fiamme del falò la sera, nell'ora magica del racconto e della condivisione, noi viaggiatori come nomadi mesolitici a raccontarci storie di leoni e di leopardi, di mandrie infinite di gnu e di elefanti colossali.

Danza lo Zodiaco la notte sopra il nostro accampamento, quando si percepisce un mondo selvaggio che pulsa fuori dalla tenda, la zip della tenda che allora si apre, la trasgressione di vedere l'infinito che incombe sopra la savana, stelle, nebulose, galassie remote.

Vivere la Tanzania in tenda e fuoristrada è un'esperienza acustica oltre che visiva, si sente tutto, la tenda è solo un diaframma virtuale che amplifica i suoni della savana, disorienta e confonde.

I leoni riempiono le iridi di giorno ma scuotono con i loro ruggiti le casse toraciche di notte, le mandrie di gnu in perenne movimento sono rombi tellurici nell'oscurità, gli elefanti sono alberi che si muovono, gli sciacalli diventano bombe che precipitano tra i grilli, le iene metalupi metallici.

Ngorongoro, la notte in tenda sulla sua bocca, sarà un cratere marziano che brulica di vita.
Tarangire, Serengeti, Manyara, Arusha, saranno parchi strepitosi di giorno, e misteriosi di notte.

Siamo felici di presentarvi un nuovo itinerario in Tanzania, tutto in tenda, adatto a chi vuole sentire oltre che ammirare.
Avremo un nostro fuoristrada, le nostre tende, e l'immensità dei grandi spazi africani.

Programma: https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/safari-tanzania-tenda-grande-migrazione/
Date: 11-21 Agosto 2025
Info e iscrizioni: [email protected], 06 85376500

Gruppo piccolo, guidati da un nostro biologo dall'Italia.

Foto vostre, scattate con noi in Tanzania

Report di viaggio India 🇮🇳Siamo rientrati da un viaggio che è stato molto più di un semplice itinerario: l’India ci ha i...
22/03/2025

Report di viaggio India 🇮🇳

Siamo rientrati da un viaggio che è stato molto più di un semplice itinerario: l’India ci ha insegnato ad aspettare, a guardare oltre, a lasciarci stupire.

🐅 La pazienza dell’attesa – Undici volte è apparsa la tigre. A volte un’ombra tra le foglie, altre un fulmine di fuoco a pochi metri da noi. Ogni ora di attesa, nel caldo o nel freddo, è stata un esercizio di meraviglia.

🐘 Il piccolo e il grande – Qui ogni gerarchia si ribalta. Gli erbivori possono essere giganteschi e imponenti – bufali, rinoceronti, elefanti – mentre i carnivori possono essere agili e furtivi come lontre, sciacalli dorati e gatti della giungla. E poi, quando meno te lo aspetti, compaiono i giganti: i leoni della foresta di Gir, il leopardo, l’orso labiato, la tigre, i dhole.

🦚 Troppo belli per stancare gli occhi – Qui la bellezza non diventa mai abitudine. I cervi pomellati, i pavoni, i langur, le ghiandaie marine colorano la giungla come in un quadro di Rousseau.

⛰️ Lasciarsi andare – Salire sulla collina di Palitana e i suoi mille templi, lasciando andare il proprio ego. Fermarsi tra sorrisi e sguardi curiosi, dimenticando ogni timidezza. Alzare gli occhi al cielo notturno, abbandonandosi allo stupore.

Un viaggio che ha lasciato il segno, in attesa della prossima avventura. ✨

FINLANDIALa Finlandia naturalistica è il luogo dove umani e bestie si incontrano, e le frontiere tra i mondi implodono.E...
18/03/2025

FINLANDIA

La Finlandia naturalistica è il luogo dove umani e bestie si incontrano, e le frontiere tra i mondi implodono.

E' in questo Nord d'acqua e di legno, dove l'encefalogramma del paesaggio è piatto, che vedrete, in un susseguirsi sonnambolico, l'Orso, il Lupo, il Ghiottone, animali che attraversano tutto e sembrano portare con sè antiche risonanze sciamaniche e capacità metamorfiche.
E' nella groviera di terra e laghi che vedrete la Foca dagli anelli di Saimaa, sigillata per sempre lontano dal mare.
E' a queste latitudini che gli uccelli fuggono dal mondo ogni estate, come gli Olimpi mutati in uccelli fecero fuggendo in Egitto in preda al terrore quando Tifeo rubò le folgori di Zeus.

Spingersi fin quassù significa ammirare animali che escono dalle pagine delle fiabe, significa riparare la frattura tra i viventi, umani e bestie.

Torniamo nell'incredibile Karelia finlandese questa primavera e questa estate, per un'overdose di animali e natura senza pari in Europa.
Sarete come sempre accompagnati da un nostro biologo dall'Italia

Date:
PROGRAMMA PRIMAVERA: 27 maggio-2 giugno 2025 (https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/il-regno-dei-grandi-carnivori-speciale-primavera/)
PROGRAMMA ESTATE : 10-20 agosto 2025 (https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/finlandia-selvaggia-foreste-estate/)

Info e iscrizioni:
[email protected] (06 85376500)

Foto di Ruggero Menzolini, Federica Zuffi e Carlo Poiani, in Finlandia con noi

GLI ABISSI DELLA NORVEGIAUn nuovo itinerario è emerso nei mari acciaio della Norvegia.Questa estate, preparatevi ad una ...
17/03/2025

GLI ABISSI DELLA NORVEGIA
Un nuovo itinerario è emerso nei mari acciaio della Norvegia.

Questa estate, preparatevi ad una vertiginosa interrogazione sull'ignoto, a capodogli che vi spingeranno a raggiungere gli abissi incubali del mare, a cieli che non conoscono la notte, ad alveari di uccelli che stridono, foche color antracite, montagne come denti di draghi addormentati.

Vesteralen, l'ultima frontiera di terra prima del grande vuoto marino che si schianta contro la Groenlandia.
E' qui, in questo mare che echeggia di tutti i mari e gli oceani del pianeta, che incanala Moby Dick e l'Odissea, la Charta Marina di Olaus Magnus e il Maelstrom di Poe, gli abissi di Verne e le maledizioni di Hemingway, è qui che vagheremo, su gommoni come esploratori, per vedere il capodoglio, la tentazione e l'ossessione di sempre, la raffigurazione della grandezza e dell'ignoto.

"Nessun’opera grande e duratura potrà mai ve**re scritta sulla pulce, benché molti abbiano tentato”.
Quando la massa scura, enorme, del capodoglio salirà nell'aria davanti a voi, capirete.
Queste parole diventeranno materia.

Questa estate, Norvegia Artica. Ecco cosa vi aspetta in questo nuovo itinerario:

Whale-watching tra i fiordi – capodogli, globicefali e delfinidi oceanici

Gli altri protagonisti – l’Alce europeo, la lontra e le ultime renne selvatiche

Insieme ai ricercatori artici – la biologia marina vissuta sul campo, lecture naturalistiche per un approfondimento unico

In gommone sotto il sole di mezzanotte – con i ricercatori alla ricerca di cetacei, foche colonie di sule e pulcinella di mare

Isola di Senja – l’isola in assoluto più scenografica di tutta la Scandinavia

Il Parco Nazionale di Anderdalen – lo scenografico paesaggio costiero e le ultime foreste di pini secolari

Andenes – la capitale del whale watching, proprio davanti gli abissi marini del Mar di Norvegia

Vesterålen – l’arcipelago sopra il Circolo Polare Artico dai paesaggi incredibili

Gruppo piccolo, sarete accompagnati da un nostro biologo dall'Italia.

ISCRIZIONI APERTE!

Date: 3-9 Agosto 2025
Programma: https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/viaggio-norvegia-estate-fiordi/
Info e iscrizioni: [email protected], 06 85376500

Foto di Ruggero Menzolini e Federica Zuffi, in viaggio con noi in Norvegia artica

Ricordi di viaggio alle   🏝️✨ Siamo tornati dalle Galapagos con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore colmo di avvent...
16/03/2025

Ricordi di viaggio alle

🏝️✨ Siamo tornati dalle Galapagos con gli occhi pieni di meraviglia e il cuore colmo di avventure. Come novelli Darwin, abbiamo esplorato un paradiso incontaminato, tra spiagge infinite, vulcani addormentati e un oceano pulsante di vita.

🐢 A pochi passi dalle leggendarie tartarughe giganti, ci siamo immersi nelle acque cristalline con i pinguini dell’Equatore, i leoni marini giocosi e gli squali eleganti (fino a 80 in un solo tuffo!).

🦩 Abbiamo assistito alla danza d’amore delle sule piedi azzurri, ammirato le colonie di sule di Nazca e piedi rossi, e seguito il volo delle fregate dalla gola scarlatta. Senza dimenticare le straordinarie iguane marine e di terra, vere icone dell’evoluzione.

🌊 Dopo i saluti, la nostalgia è stata inevitabile: sogniamo già di tornare a navigare nelle acque del Pacifico, alla scoperta di queste isole leggendarie e della loro fauna senza paura.

ROMANIA SELVAGGIALa Romania naturalistica è forza e urto, potenza primigenia.Ha l’energia di chi afferra i fiumi per la ...
14/03/2025

ROMANIA SELVAGGIA
La Romania naturalistica è forza e urto, potenza primigenia.

Ha l’energia di chi afferra i fiumi per la criniera, di chi può spezzare le redini del cosmo, afferrare le costellazioni per le corna, fare carneficina di stelle.

Qui, gli orsi che vedrete non si muoveranno in un paesaggio come mera decorazione. Qui ogni montagna, foresta, gola dei Carpazi, saranno dei prodigi concreti, ziggurat di pietra, tarocchi vegetali dal fragore ligneo, cicatrici dallo scalcio taurino. Il Delta del Danubio sarà fiume e mare, terra e acqua, il pendolo perfetto dove perdersi nella meraviglia dell'instabilità.

In questa spedizione, vedrete orsi e castori, sciacalli e camosci, uccelli come non ne avete mai visti. Una cornucopia di animali, una fontana orfica di emozioni, un albero immenso che attraversa tutta la terra con i rami che si perdono tra le costellazioni.

Torniamo in Romania questo giugno, per una spedizione naturalistica incredibile, accompagnati da un nostro biologo.

Ecco cosa ci aspetta:

Lo straordinario Delta del Danubio – un dedalo di vie d’acqua da esplorare in barca alla ricerca di mammiferi e uccelli

L’avifauna più spettacolare d’Europa – due specie di pellicani, il Mignattaio, diverse specie di aironi, il Falco cuculo, il Lodolaio, l’Aquila di mare, lo Sparviere levantino, l’Aquila anatraia minore, la Civetta nana

L’ Orso bruno – escursioni all’alba e al tramonto e appostamento dal capanno per la specie più iconica d’Europa

La fauna dei Carpazi in Transilvania – il Castoro e l’endemico Camoscio dei Carpazi, l’avifauna di montagna

Piatra Craiului National Park – il Parco più affascinante di tutti i Carpazi

Mito e Medioevo – Il Castello Bran di Dracula e l’incredibile borgo medievale di Brasov

ISCRIZIONI APERTE!
Date: 7-14 Giugno 2025
Programma: https://wwftravel.it/viaggi/wildlife-watching/romania/
Info e iscrizioni: [email protected] 06 85376500

Foto di Federica Zuffi, Simonetta Turbessi e Carlo Poiani, scattate con noi in Romania

LA PRIMAVERA, LA SPAGNA, LA LINCEUn vento africano che disidrata, e fa ondeggiare pigramente le querce.Un'azzurra luce l...
14/03/2025

LA PRIMAVERA, LA SPAGNA, LA LINCE

Un vento africano che disidrata, e fa ondeggiare pigramente le querce.
Un'azzurra luce liquida che di giorno avvolge tutto, la notte stelle cadenti così grosse che rombano nel loro precipitare.
Foreste mediterranee, massi ciclopici, un paesaggio di attesa, sincopato, l’elettrocardiogramma di un’ossessione.

Quando poi la Lince iberica apparirà davvero davanti a voi, sarete come tutti vittime del suo incantesimo, sembrerà galleggiare nell'aria, vedere il vento, fermare il tempo.

Questa primavera, torniamo in Spagna, per vedere lei, la Lince iberica.

Ecco cosa ci aspetta:

-La lince pardina – una creatura al limite del mito, un cacciatore ultra specialista, il felino più minacciato sul pianeta.

-La Sierra de Andújar – uno degli ecosistemi mediterraneo – montuosi meglio preservati dell’Andalusia.

-Il Parco Nazionale di Monfrague – il paradiso per i birdwatchers.

-Gli altri protagonisti – ungulati, lontra, aquila reale, aquila imperiale iberica, il grifone e l’avvoltoio monaco.

-Appostamenti all’alba e al tramonto,trekking naturalistici – il paradiso per gli appassionati di natura.

Gruppo piccolo e motivato ad osservare il "gioiello di Spagna", la Lince iberica. Sarete come sempre accompagnati da un nostro biologo dall'Italia.

Iscrizioni aperte!

Date: 25 Aprile- 1 Maggio 2025

Programma: https://wwftravel.it/viaggi/spagna-il-lupo-e-la-lince-primavera/

Info e iscrizioni: [email protected], 06 85376500

Foto incredibile di Monfrini, scattata con noi in Spagna

Oggi i nostri pensieri sono tutti per Fulco, monumento dell'ambientalismo italiano e mondiale, ispirazione per tutti que...
01/03/2025

Oggi i nostri pensieri sono tutti per Fulco, monumento dell'ambientalismo italiano e mondiale, ispirazione per tutti quelli che come noi hanno deciso di dedicare la propria esistenza alla protezione dell'ambiente.

Grazie per quello che hai fatto e per quello che sei stato; una persona straordinaria in grado, con un semplice sorriso o con poche parole, mai banali, di dare un senso al lavoro e all'impegno di chiunque incrociasse la tua strada.

Sei stato un grande viaggiatore, uno straordinario osservatore, per questo noi continueremo a viaggiare, nel mondo, ispirandoci a te e alla tua passione. Grazie Fulco, ciao.

India: partenza!!
20/02/2025

India: partenza!!

AUSTRALIA, UN MONDO A PARTE. REDIVIVI - il team in esplorazione ha decisamente compiuto l'impresa. Viaggio un po' piu' "...
19/02/2025

AUSTRALIA, UN MONDO A PARTE. REDIVIVI - il team in esplorazione ha decisamente compiuto l'impresa. Viaggio un po' piu' "avventuroso" del previsto (condizioni meteo eccezionali, che ci hanno impedito di raggiungere alcune location nella parte settentrionale del Queensland, tecnicamente isolate dalle alluvioni) ma iperproduttivo in termini di osservazioni di fauna e ambienti. Di fatto, con l'eccezione dei taxa limitati nella distribuzione alle aree piu' a nord (essenzialmente casuario e canguri arboricoli) abbiamo visto TUTTO, con la soddisfazione aggiuntiva di avere raggiunto tutte le specie target senza l'ausilio di guide locali.
Una trentina di specie native di mammiferi, comprendenti i soggetti piu' iconici del continente (Koala, echidna, ornitorinco, canguri e wallabies, wombat..); almeno 130 specie di uccelli, oltre a numerosi rettili spettacolari.
Ci vorra' tempo per costruire un report dettagliato, ma abbiamo gia' tutti gli elementi per costruire l'itinerario aperto al pubblico. Puntiamo a fine febbraio 2026 ma non escludiamo una prima edizione a ottobre 2025 una volta incrociate le informazioni sulle condizioni meteoclimatiche.
Per ora godetevi le prime, bellissime immagini di Christian Passeri (www.christianpasseri.com) impeccabile, as usual
https://www.instagram.com/chrissparrows/
Nelle foto:
Canguro grigio orientale, Emu', Lorichetto arcobaleno, Koala, Ornitorinco, Echidna dal muso corto, Tacchino di boscaglia australiano, Wallaby agile, Vipera della morte, Parrocchetto reale, Rosella cremisi, Kookaburra sghignazzante, Dingo. E noi

DINGO!!Ecco una delle prime foto della nostra ultima spedizione in Australia, eccezionale e piuttosto..."avventurosa".La...
18/02/2025

DINGO!!

Ecco una delle prime foto della nostra ultima spedizione in Australia, eccezionale e piuttosto..."avventurosa".
La foto, magnifica, è di Passeri (www.christianpasseri.com, https://www.instagram.com/chrissparrows/).

Ma cosa è un Dingo?

La sua posizione tassonomica rimane ancora oggi un dilemma. E' un cane ancestrale? O una sottospecie di lupo? O forse merita una propria specie?
C'è chi, negli anni 90 e duemila, lo ha piazzato come Canis lupus dingo, chi come Canis familiaris dingo, chi come Canis familiaris e chi come Canis dingo.

I primi esploratori olandesi e inglesi rimasero colpiti nel vedere questo strano canide in Australia: l'inglese William Dampier nel 17° secolo alla vista dei dingo li descrisse come "dei piccoli lupi affamati, magri come scheletri". Esemplari venivano portati in Inghilterra ed esposti negli zoo, stimolarono la curiosità scientifica su cosa esattamente fossero. Il tenente generale Watkin Tench nel 1789, nel vederli associati agli indigeni a Port Jackson (l'attuale porto di Sydney), credette fossero imparentati con le volpi rosse. Nell''800 i dingo venivano ammirati per la loro tenacia e intelligenza, superiore a qualsiasi altro cane, oltre che per la loro capacità di evitare di essere catturati. Per breve tempo, attorno al 1830 a Sydeny, si provò a tenere i dingo come animali domestici, ma la loro "natura selvaggia" rese impossibile la domesticazione.

Da sempre, i dingo hanno un ruolo importante nella vita e nel patrimonio culturale di molte popolazioni indigene australiane, pervadono le loro storie e credenze spirituali, vengono addirittura occasionalmente sepolti nello stesso modo dei membri della comunità.

Oggi, grazie alla paleontologia e alla biologia molecolare, sappiamo diverse cose.
I dingo sono geneticamente più vicini ai cani dell'Asia orientale rispetto al lupo o ad altri canidi selvatici, ma presentano contemporaneamente una serie di tratti comportamentali e fenotipici paragonabili ai canidi selvatici che sono assenti o comunque insoliti nei cani domestici. I dingo sono “cani” che mantengono popolazioni selvatiche stabili e del tutto indipendenti dalla dipendenza da risorse di origine umana e/o dal reclutamento da popolazioni domestiche, uno status di naturalizzazione unico, condiviso solo dai cani strettamente imparentati che si trovano negli altopiani della Nuova Guinea (i "singing dogs"). Sono considerati tra i più antichi mammiferi che sono passati dallo stato domestico a quello selvatico, e il più antico esempio di Canis familiaris.

Ma quando sono arrivati in Australia? E da dove?

I dati molecolari ci dicono che potrebbero essere arrivati in Australia prima di 5000 anni fa insieme alle migrazioni umane, quando in qualche modo si sono differenziati dalla loro controparte domestica asiatica della Nuova Guinea, anche se il fossile più antico che abbiamo è di soli 3500 anni fa. I dingo ancestrali erano più piccoli di quelli moderni, e questi ultimi rappresenterebbero quindi il ramo superstite della prima incursione meridionale di Canis familiaris nella regione dell'Australasia.

Le popolazioni attuali di dingo sono classificate in gruppi orientali e occidentali, che in passato si pensava si fossero formati durante la colonizzazione umana post-coloniale. Ma, grazie all'analisi del Dna antico, ora sappiamo che la diversità genetica dei dingo moderni era già presente molto prima che i cani domestici fossero introdotti in Australia dai colonizzatori europei. Molto prima dell'invasione europea dell'Australia, i dingo avevano già popolazioni regionali distinte, suddivise all'incirca lungo la Great Dividing Range.

Forse bisognerebbe anche smettere di chiamarli volgarmente "wild dogs".
I test morfometrici del cranio di dingo fatti negli anni '80 del secolo scorso (e un test del DNA fatto negli anni '90), avevano dato l'idea che pochi dingo puri fossero rimasti nell'Australia orientale, la maggior parte ormai ibridata con i cani domestici. Anche i successivi test genetici degli anni duemila confermavano questa tesi. Peccato che le tecniche molecolari, oggi, siano molto più precise. Al posto dei 23 marker molecolari usati nel passato, oggi ne vengono utilizzati 195.000. Ed ecco allora che il 90% dei dingo nello stato di Victoria risulta essere puro, il 60% nel Nuovo Galles del Sud.

La componente "canina" risulta più comune nelle popolazioni di dingo del Nuovo Galles del Sud e del Queensland dove sono stati in atto programmi intensivi di controllo della popolazione di dingo (come la somministrazione di esche avvelenate per via aerea) insieme alla presenza di un numero maggiore di cani domestici. Se c'è una mortalità di dingo fino al 90% a causa dei programmi di controllo durante la stagione riproduttiva, i dingo si possono più facilmente accoppiare con i cani, inquinando il proprio genoma.

Il dingo, dipinto innumerevoli volte nelle grotte dell'Australia, è in un certo senso una stranezza: è l'unico membro terrestre dell'ordine Carnivora tra i mammiferi australiani che era già presente sul continente al momento dell'arrivo degli Europei. Anche l'ormai onnipresente gatto domestico era assente. E' in Australia ovviamente da molto meno tempo dei marsupiali e monotremi, dei pipistrelli e roditori, tutti animali considerati nativi. Ma sono sempre migliaia di anni, da quando, su piroghe, raggiunse il continente di fianco a donne e uomini in migrazione. Basta questo per consideralo un animale nativo dell'Australia? Ma soprattutto, importa?

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