29/04/2024
25 DI APRILE SEMPRE!
Per una coincidenza della storia anche il Portogallo, come l’Italia, celebra il 25 di aprile come giorno della libertá, riferendosi peró non al 1945 ma al 1974, anno in cui la Rivoluzione che passó alla storia come “Rivoluzione dei garofani” determinó la fine della dittatura e l’inizio della libertá.
Dopo oltre 40 anni di un regime in cui la libertá (di parola, di pensiero, di scelta politica, e di molto altro) era stata un miraggio, un sogno difficile da ottenere, e proprio per questo sempre piú desiderata, un gruppo di militari all’alba del 25 di aprile del 1974 dette inizio ad un movimento di insurrezione a cui rapidamente si uní il popolo, in un atto spontaneo di entusiasmo irripetibile, in una catartica esplosione di sentimenti fino ad allora repressi, dando vita ad un bellissimo episodio di felicitá collettiva unica, un’esperienza rivoluzionaria che, praticamente senza spargimenti di sangue, mise fine ad un regime meschino, grigio direi per la triste mancanza di entusiasmo e soprattutto di libertá.
I garofani esibiti con orgoglio da molti dei partecipanti alla manifestazione si rifanno a quei garofani che la giovane Celeste aveva con sé nella fatidica mattina del 25 di aprile: le erano stati dati dal proprietario del Ristorante dove lavorava e che, preoccupato per quello che stava succedendo, aveva deciso di chiudere e di rinunciare quindi a distribuire i garofani alle clienti, come previsto per festeggiare l’anniversario del Ristorante.
Celeste, poco dopo che era uscita dal Ristorante, si incontró con i soldati ribelli, che le chiesero una sigaretta, che lei peró non aveva, ed allora sorridendo disse che non fumava, ma che poteva dare loro i garofani.
Messi dietro all’orecchio dei soldati e nelle canne dei loro fucili, i garofani sono stati immortalati da vari fotografi e sono cosí diventati il simbolo della rivoluzione.
Qualche giorno fa ho partecipato alla manifestazione che ha celebrato i 50 anni del 25 aprile, assieme a tantissima gente, che molto serenamente ha percorso a piedi i circa 2 km che separano la Piazza del Marchese di Pombal dalla Piazza del Rossio, una moltitudine variegata e sorridente, con gente di tutte le etá e di tutti gli strati sociali.
Alcuni erano piú “politicizzati”, chiaro, ma molti hanno partecipato alla Festa solo perché hanno ritenuto importante marcare presenza, con i tempi che corrono e con i venti che tirano, per ricordare e celebrare il bene piú prezioso che abbiamo, troppo spesso dato per scontato, che é la LIBERTÁ.
Condivido quindi con voi alcune delle foto che ho scattato in questo bel pomeriggio a Lisbona, chiudendo questo post ricordando - e concordando - con le parole della canzone che il grande Chico Buarque aveva dedicato a suo tempo al 25 di aprile portoghese:
“Foi bonita a festa, pá”…