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Ilmioportogallo WWW.ILMIOPORTOGALLO.IT é un sito creato per tutti gli italiani che vogliono visitare questo Paese. Informazioni preziose fornite da chi ci vive dal 1998.

WWW.ILMIOPORTOGALLO.IT nasce dalla mia passione per il Portogallo e per Lisbona, dove vivo ormai dal 1998. Parlando con amici e conoscenti, e curiosando su Internet, mi sono reso conto che per molti italiani non era facile arrivare ad informazioni credibili che potessero permettere un viaggio in un Portogallo piú autentico e meno ovvio di quello proposto dalla maggiornaza delle agenzie di viaggi e

delle guide su Internet. Sul mio sito www.ilmioportogallo.it troverete la mia visione ed il mio amore per il Portogallo, con consigli utili su dove dormire e dove mangiare, su cosa vedere, con la possibilitá di un breve incontro con me a Lisbona e molto altro...

25 DI APRILE SEMPRE!Per una coincidenza della storia anche il Portogallo, come l’Italia, celebra il 25 di aprile come gi...
29/04/2024

25 DI APRILE SEMPRE!

Per una coincidenza della storia anche il Portogallo, come l’Italia, celebra il 25 di aprile come giorno della libertá, riferendosi peró non al 1945 ma al 1974, anno in cui la Rivoluzione che passó alla storia come “Rivoluzione dei garofani” determinó la fine della dittatura e l’inizio della libertá.

Dopo oltre 40 anni di un regime in cui la libertá (di parola, di pensiero, di scelta politica, e di molto altro) era stata un miraggio, un sogno difficile da ottenere, e proprio per questo sempre piú desiderata, un gruppo di militari all’alba del 25 di aprile del 1974 dette inizio ad un movimento di insurrezione a cui rapidamente si uní il popolo, in un atto spontaneo di entusiasmo irripetibile, in una catartica esplosione di sentimenti fino ad allora repressi, dando vita ad un bellissimo episodio di felicitá collettiva unica, un’esperienza rivoluzionaria che, praticamente senza spargimenti di sangue, mise fine ad un regime meschino, grigio direi per la triste mancanza di entusiasmo e soprattutto di libertá.
I garofani esibiti con orgoglio da molti dei partecipanti alla manifestazione si rifanno a quei garofani che la giovane Celeste aveva con sé nella fatidica mattina del 25 di aprile: le erano stati dati dal proprietario del Ristorante dove lavorava e che, preoccupato per quello che stava succedendo, aveva deciso di chiudere e di rinunciare quindi a distribuire i garofani alle clienti, come previsto per festeggiare l’anniversario del Ristorante.
Celeste, poco dopo che era uscita dal Ristorante, si incontró con i soldati ribelli, che le chiesero una sigaretta, che lei peró non aveva, ed allora sorridendo disse che non fumava, ma che poteva dare loro i garofani.
Messi dietro all’orecchio dei soldati e nelle canne dei loro fucili, i garofani sono stati immortalati da vari fotografi e sono cosí diventati il simbolo della rivoluzione.

Qualche giorno fa ho partecipato alla manifestazione che ha celebrato i 50 anni del 25 aprile, assieme a tantissima gente, che molto serenamente ha percorso a piedi i circa 2 km che separano la Piazza del Marchese di Pombal dalla Piazza del Rossio, una moltitudine variegata e sorridente, con gente di tutte le etá e di tutti gli strati sociali.
Alcuni erano piú “politicizzati”, chiaro, ma molti hanno partecipato alla Festa solo perché hanno ritenuto importante marcare presenza, con i tempi che corrono e con i venti che tirano, per ricordare e celebrare il bene piú prezioso che abbiamo, troppo spesso dato per scontato, che é la LIBERTÁ.
Condivido quindi con voi alcune delle foto che ho scattato in questo bel pomeriggio a Lisbona, chiudendo questo post ricordando - e concordando - con le parole della canzone che il grande Chico Buarque aveva dedicato a suo tempo al 25 di aprile portoghese:
“Foi bonita a festa, pá”…

ALDEIAS DE XISTONel centro del Portogallo, a piú di 2 ore a nordest di Lisbona, si trovano una serie di paesini ("aldeia...
24/11/2023

ALDEIAS DE XISTO

Nel centro del Portogallo, a piú di 2 ore a nordest di Lisbona, si trovano una serie di paesini ("aldeias") caratterizzati nella costruzione delle case dall'uso dello scisto, roccia metamorfica della cui famiglia fa parte l'ardesia, e che abbonda in questa zona del Paese lusitano.

I villaggi di scisto ufficialmente riconosciuti come tali sono quasi 30, localizzati in vari Comuni, e qualche giorno fa ho passato un bel fine settimana nella zona del Comune di Lousã, non lontano da Coimbra, dove si trovano i piú conosciuti.

Noi abbiamo dormito nella "Casa dos amigos", nel paesino di Casal Novo, piccolo e sperduto in mezzo ai boschi della "Serra" (montagna) della Lousã, tra i bei colori dei boschi d'autunno: siamo stati particolarmente fortunati con il tempo, mite, soleggiato e con poco vento, e lo siamo stati anche nella scelta del posto dove dormire (credo che sia rintracciabile su Airbnb, comunque sia lo consiglio, vale senza dubbio la pena passarci 2-3 notti, usandolo come punto di partenza per le altre "aldeias").

Come giá detto, le "aldeias" di questa zona sono tra le piú conosciute, ma nonostante questo il turismo di massa non abita qui, si vedono pochi stranieri e molti portoghesi tra gli ospiti (pochi) dei vari paesini che abbiamo visitato: oltre a Casal Novo, abbiamo visto i paesini di Candal, Cerqueira e Talasnal (il piú grande, il piú famoso ed anche il piú visitato).

Qualche decennio fa questi paesini erano tutti abitati, alcuni anche da varie decine di famiglie, quasi tutte occupate in piccole realtá produttive, alcune proto-industriali, che esistevano in questa zona del Portogallo.
Le trasformazioni socio-economiche di fine millennio, assieme alla miopia politica di un Paese che negli ultimi anni ha favorito oltremodo lo spostamento in massa dei suoi abitanti verso le cittá e verso la costa, hanno causato il progressivo abbandono di questi paesini, che correvano quindi il rischio di degradarsi completamente, come logica conseguenza dell'abbandono delle case.

La soluzione trovata é stata (forse) la migliore possibile, ossia favorire il recupero di queste case grazie ai contributi europei investiti in un Progetto che il Portogallo ha saputo presentare e difendere, in nome della conservazione di un patrimonio architettonico con un'identitá architettonica da difendere, progetto a cui hanno aderito vari privati che hanno investito in questo processo di recupero delle case di questi piccoli paesini.

Francamente preferirei che in tutti questi paesini abitassero in pianta stabile piú persone, meglio ancora se fossero le stesse che vi abitavano prima dell'abbandono, e che le case non (ri)vivessero solo quando occupate da coraggiosi e volenterosi turisti, interessati a conoscere questo peculiare patrimonio architettonico, ma anche quello gastronomico della regione, che ho logicamente provato ed apprezzato: i piatti principali da queste parti sono il "cabrito no forno" (capretto nel forno, delizioso) e la "chanfana" (capra vecchia cucinata durante varie ore nel vino rosso, una bontá), ma io ho provato anche un fantastico "bacalhau à lagareiro" (baccalá alla frantoiana, mi si passi la traduzione), piatto non esclusivo di queste parti ma sempre molto buono.

I Ristoranti dove abbiamo mangiato sono stati "O Burgo", vicino al bel Castello di Arouce/Lousã (ne parla bene, del Castello, anche Saramago, nel suo "Viaggio in Portogallo") ed il "Sabores da aldeia" nel paesino di Candal, dove quando prenoti devi anche scegliere i piatti da mangiare (3 mezze dosi sono bastate per 4 persone, e se é vero che Paula e Sara mangiano poco, in compenso io e Manel spolveriamo pietanze come se fossimo camionisti veri...).

Riassumendo e concludendo: un ottimo viaggio in compagnia della famiglia (cane compreso, il piú fico della famiglia come vedrete nelle foto), durante il quale ho conosciuto molto volentieri una parte di Portogallo che non conoscevo, passeggiando anche in alcuni dei - molti - sentieri che attraversano i boschi, spesso collegando tra di loro i diversi villaggi di scisto, ben recuperati e dove si respira un'atmosfera che sembra un po' persa nel tempo.

Come sempre, condivido con voi alcune delle foto scattate in questi 3 giorni, consigliando senza dubbio a chi ne avesse voglia di farcelo un giro, da queste parti...

06/05/2023

VIDEO DELLA PRAIA DA URSA, PER RENDERE MEGLIO L'IDEA DI QUANTO DESCRITTO NEL POST PRECEDENTE ED ANCHE PERCHÉ MI SEMBRA DI NON ESSERE RIUSCITO A CARICARLO CON LE FOTO...

JUST A PERFECT DAY...… diceva il buon vecchio Lou, e non vedo canzone migliore per descrivere come ho trascorso il mio u...
06/05/2023

JUST A PERFECT DAY...

… diceva il buon vecchio Lou, e non vedo canzone migliore per descrivere come ho trascorso il mio ultimo compleanno, pochi giorni fa.

Giá da qualche anno ormai il regalo che mi faccio nel giorno in cui sono venuto al mondo é una giornata senza pretese (citando questa volta Capossela), e quindi senza lavorare, passata come voglio io e come decido sul momento, ossia quasi sempre al mare.

La spiaggia é che cambia sempre, ogni anno.

Anche quest’anno il tempo mi ha voluto bene, e quindi la mattina presto ho preso la macchina in direzione Cabo da Roca, dove sono arrivato in poco piú di mezz’ora e dove ho lasciato la macchina, nel primo parcheggino che c’é per poi vedere l’affacio dal punto piú occidentale dell’Europa continentale, bella vista ma luogo normalmente preso d’assalto da vagonate di turisti.

Io logicamente all’affaccio “classico” non ci sono andato, ed ho invece preso il primo sentiero segnalato lasciandomi il Cabo da Roca alle spalle, iniziando cosí il percorso a piedi (circa mezz’ora) che mi ha portato fino alla Praia da Ursa.

I primi quindici minuti del percorso sono molto facili ed anche molto belli, il paesaggio é quello tipico delle scogliere oceaniche di questa zona, dominato dal verde dei campi, dal giallo e viola dei fiori e dal blu intenso del mare; circa a metá percorso inizia la discesa, che definirei impegnativa ma non troppo (scarpe da ginnastica comunque obbligatorie, cosí come un po’ d’acqua, qualcosa da mangiare ed un buon protettore solare).

Lo sforzo degli ultimi quindici minuti di discesa (non per tutti) é peró assolutamente ricompensato dalla bellezza mozzafiato della spiaggia, un’immersione nella natura quasi dionisíaca, una sensazione francamente difficile da spiegare, perché quello che provi quando sei lá nel mezzo - io oltretutto per almeno mezz’ora sono stato l’único essere umano presente in quel Paradiso - é una di quelle esperienze che te le devi sentire sulla pelle, per capirne la forza e l’emozione.

A corto di parole, mi limito quindi a condividere con voi alcune foto, nella vana speranza che possano almeno in parte trasmettere quella sensazione di assoluta e primitiva felicitá che ho provato quando finalmente sono arrivato sulla spiaggia, assolutamente selvaggia come potete immaginare.

Dopo un tuffo (acqua gelida ma era impossibile non buttarsi…) e dopo una passeggiata da una punta all’altra dell’arenile, sono risalito e con la macchina sono andato alla Praia da Adraga, altra perla della costa di Sintra, dove si arriva facilmente con la macchina dal paesino di Almoçageme, e dove prima ho mangiato nell’unico Ristorante sulla spiaggia (servizio competente, un classico della zona, frequentato da turisti bem informati e da locali, pesce fresco bem grigliato e percebes a 45 euro al chilo, quindi 2/5 di quanto le paghi alla Cervejaria Trindade a Lisbona, per capirci) e poi mi sono sdraiato a prendere il sole, godendomi il rumore ed i colori dell’Oceano, rimandando piacevolmente il mio rientro.

JUST A PERFECT DAY, appunto…

PER QUELLI CHE POSSONO DECIDERE.....anche all'ultimo minuto, io un pensierino magari ce lo farei.
05/04/2023

PER QUELLI CHE POSSONO DECIDERE...
..anche all'ultimo minuto, io un pensierino magari ce lo farei.

TOUR LISBONA-PORTOStavolta uso questo post per farmi un po’ di pubblicitá diretta, diciamo cosí: condivido infatti con v...
03/04/2023

TOUR LISBONA-PORTO

Stavolta uso questo post per farmi un po’ di pubblicitá diretta, diciamo cosí: condivido infatti con voi la locandina di un viaggio in Portogallo di 6 giorni/5 notti, dove io saró una delle due guide italiane che accompagneranno chi vorrá partecipare; l’altra guida sará Ilaria, collega ed amica, che si occuperá della parte nord del Tour, mentre io faró la parte sud.

Sí, perché il programma si concentra nelle 2 principali cittá del Portogallo, ossia Lisbona e Porto - previste due notti in ognuna di queste cittá - ma vuole far conoscere anche altri posti, prevedendo p.e. nel percorso tra le due cittá una notte a Coimbra, cittá con l’Universitá piú antica del Portogallo e dove avverrá il “cambio guida”, indipendentemente dal fatto che il Tour sia partito da Porto o da Lisbona.

Ilaria vive a Porto quindi chi meglio di lei per guidarvi nell’affascinante capitale del nord lusitano, mentre io abito a Lisbona da ormai un quarto di secolo, direi abbastanza per guidarvi con sicurezza nella luce delle sue strade.

Abbiamo previsto sia a Porto che a Lisbona almeno una mezza giornata libera, durante la quale potrete girellare da soli e perdervi in queste due affascinanti cittá, oppure scegliere di fare altri percorsi ed altre esperienze in nostra compagnia, la scelta sará solo vostra.

Il Tour comprende i transfer assieme a noi dall’aereoporto all’Hotel e vice-versa, una mezza giornata con me a Lisbona e una mezza giornata con Ilaria a Porto, una giornata con Ilaria nel percorso tra Porto e Coimbra passando da Aveiro, ed una giornata con me tra Lisbona a Coimbra, in questo caso passando dalla zona di Sintra.

Pernotti compresi nel prezzo, logicamente, cosí come tutti i nostri servizi di guida, i transfer in arrivo ed in partenza, ed il trasporto privato nella giornata tra Porto e Coimbra ed in quella tra Coimbra e Lisbona; non compresi invece i voli ed i pasti, a vostro carico.
L’idea é proprio quella di dare la possibilitá di conoscere nello stesso viaggio, con le guide giuste, le due cittá principali (e piú belle, secondo me) del Portogallo, ma anche un po’ del territorio portoghese che si trova proprio tra Lisbona e Porto, con particolare attenzione alla cittá di Coimbra.

In alcune date si parte da Lisbona, in altre da Porto: almeno per le prime partenze abbiamo pensato questo Tour, a raccolta, solo per gruppi piccoli (max 6 persone), ma in un futuro prossimo vogliamo arrivare fino ai 12 partecipanti, permettendo cosí piú iscrizioni e probabilmente anche un costo un po’ piú basso, sempre con la garanzia di un servizio di qualitá e personalizzato.

Che dire, fateci un pensiero, e nel caso siate interessati fatecelo sapere quanto prima, ed eventualmente passate parola…

p.s. assieme alla locandina del Tour, allego in questo post anche un’altra mia foto, scattata a Cabo da Roca (dove la terra finisce ed inizia il mare, diceva il buon vecchio Camões…), solo perché mi sembra che sono venuto un po’ meglio di quella che avevo dato ad Ilaria (mi sia concessa questa futile preoccupazione…)

ALGARVE, CONSIGLI PER IL VIANDANTE ED UN SENTIERO DA SCOPRIREDopo un ormai consueto silenzio social, eccomi di nuovo qua...
31/01/2023

ALGARVE, CONSIGLI PER IL VIANDANTE ED UN SENTIERO DA SCOPRIRE

Dopo un ormai consueto silenzio social, eccomi di nuovo qua, con delle informazioni e dei consigli per chi ha in mente di fare un salto in Algarve.
Per chi non lo sapesse, l’Algarve é la Regione piú a sud del Portogallo, con meno di mezzo milione di residenti (di cui quasi il 20% stranieri), grande come 1/5 della Sicilia o come metá Basilicata, quindi una piccola regione, e che si conosce abbastanza bene in una settimana, direi (macchina obbligatoria peró, ed anche la Viaverde, ossia il telepass portoghese).
Ma per cosa é conosciuta questa zona del Portogallo, oltre che per gli inglesi che sono praticamente sempre ed ovunque da queste parti? Per le spiagge, chiaro, e per il clima oggettivamente ameno, senza temperature torride in estate e con un inverno che per un italiano del nord é una primavera inoltrata…
E perché a luglio ed agosto é sempre (troppo) pieno, di portoghesi e non solo? Per moda, direi, che peró é a sua volta dovuta in gran parte al fatto che qui la temperatura dell’acqua del mare (dell’Oceano, direbbero i miei connazionali…) é oggettivamente un po’ piú calda rispetto alle altre regioni lusitane, soprattutto nella costa meridionale dell’Algarve, ossia tra Sagres e la Spagna.
Intendiamoci, nessun brodino mediterraneo, anzi spesso é freddina anche a luglio o agosto, dipende dalle maree e dai venti, ma chiaro che se fai il paragone con le spiagge di Sintra o di Ericeira, p.e., la differenza c’é e si sente (per non parlare delle spiagge a nord di Peniche…).
In una costa troppo costruita – in alcuni casi deturpata - le spiagge sono comunque e oggettivamente molto belle, alcune addirittura meravigliose (io preferisco la costa dell’Algarve sopra Sagres, ma anche nella parte “sotto” le spiagge belle non mancano, attenzione peró a non stare troppo sotto alle scogliere, perché l’arenaria, si sa, tende a sbriciolarsi).

Normalmente divido l’Algarve e la sua costa in 3 zone:
- quella piú ad ovest, direi da Lagos a Odeceixe, che é la piú selvaggia e meno costruita, spesso con spiagge incastrate tra scogliere impressionanti, con temperature che raramente superano i 30º, con un mare che mette rispetto e spesso con un vento che avrebbe spettinato anche Gino Bramieri
- quella centrale, diciamo tra Lagos e Faro, che é la zona piú costruita, con Albufeira nel mezzo e con troppa gente in piena estate, dove i ristoranti ti presentano il menu prima in inglese e poi in portoghese. Spiagge piú calme ed alcune da cartolina, ma da frequentare solo tra febbraio e giugno e tra settembre e novembre
- quella piú orientale, tra Faro e la Spagna, con spiagge di dune, senza scogliere, ed acqua ancora piú calda e quasi sempre calma, con alcune cittá interessanti perché non troppo turistiche rispetto ad Albufeira o Quarteira (Tavira ed Olhão, p.e.), e soprattutto con tutto l’ecosistema lagunare della Ria Formosa, che poi é un mondo tutto da scoprire, ma con calma e senza stress, navigando tra la costa continentale e le isole tra la laguna ed il mare aperto.

Dopo questa logorroica presentazione della Regione vengo al dunque, dicendovi che le foto che condivido con voi in questo post le ho scattate tutte mentre percorrevo, assieme a mia figlia Sara, un affascinante percorso lungo costa chiamato “Trilho dos sete vales suspensos”, che si trova nella parte centrale dell’Algarve, vicino alla cittá di Lagoa, e che unisce due spiagge, la Praia da Marinha e la Praia de Vale Centeanes (io l’ho fatto proprio in questa direzione).
Sono quasi 6 km, che si fanno - con calma e senza difficoltá eccessive - in 3 max 4 ore, fermandoci per qualche tuffo un paio di volte lungo il percorso, perlomeno é quello che ho fatto io. Consiglio scarpe comode tipo trekking, una o due bottigliette d’acqua e magari anche uno snack, oltre a partire presto per evitare calori eccessivi (poca ombra lungo il percorso).
Lungo il percorso potrete vedere moti “algares”, formazioni geologiche vicino al mare, che non sono altro che grandi buchi nella crosta che fa da tetto a grotte naturali, quindi un affaccio sopra il mare e le spiagge: immaginatevi delle grotte dove entri, in canoa o a piedi dipendendo dalla fase delle maree, e poi all’improvviso guardi sopra e vedi il cielo, magari non é la migliore delle spiegazioni possibili ma spero renda l’idea.
Tra le grotte piú conosciute del Portogallo ci sono le Grotte di Benagil, che si possono raggiungere in canoa (meglio essere i primi, peró…) dall’omonima spiaggia di Benagil, che é proprio uno dei punti di passaggio lungo questo percorso.

Il paesaggio é mozzafiato, la fatica é sicuramente ricompensata, ed il percorso é stato spesso definito “il piú bello del mondo”, ma anche “tra i 10 piú belli del mondo”, e poi magari pure “tra i 37 piú belli del mondo” e cosí via, che poi io vorrei sapere chi le fa queste classifiche, se lo scopro poi ci parlo un attimino, appena ho un po’ di tempo (sono stato qualche mese fa nel “miglior bar di cocktails di Lisbona” l’unico bar portoghese “tra i primi 50 del mondo” e se ero andato a portare fuori il cane (bassotto dal pelo ruvido, di nome Zaratustra) avevo fatto ma parecchio meglio…

Mah, non mi dilungo oltre, poi magari in un altro post parleró anche di altre scoperte da fare in Algarve, comunque spero che le foto parlino da sole, poi se cercate su Internet trovate molte informazioni, istituzionali ma anche di blogger o come si chiamano, e se spulciate un po’ vedrete che alcuni articoli sono fatti bene ed oggettivamente utili.

Etvoilá, anche questo post l’ho partorito, quindi, come si dice da queste parti, “até à próxima”!

FINE SERATA A LISBONA, TRA OSTRICHE E BETTOLENel tardo pomeriggio di ieri, con in saccoccia circa 4 ore di tempo prima d...
29/10/2022

FINE SERATA A LISBONA, TRA OSTRICHE E BETTOLE

Nel tardo pomeriggio di ieri, con in saccoccia circa 4 ore di tempo prima di rientrarci, sono uscito di casa, da dove ero stato amabilmente cacciato da mia figlia che avrebbe cenato con le amiche e che senza tante metafore mi aveva fatto capire che se per un po’ non fossi stato tra le mura domestiche avrebbe(ro) gradito…

Colta la palla al balzo, ho preso la macchina e mi sono infilato nel caos del traffico del venerdí sera, direzione Bairro Alto, lasciando Paula a letto con la febbre, é vero, ma solo dopo averle dato tutte le attenzioni del caso.

Dopo aver parcheggiato e non senza difficoltá nella Rua do Alecrim, ed essere stato salvato da una preziosa App con cui ho pagato il parcheggio (si paga fino all’una della mattina da queste parti, prima non era cosí, peró non c’erano nemmeno le App per pagare, prima, sará che le due cose sono collegate?) mi sono buttato tra la gente - ma quanta gente c’é in centro a Lisbona? - andando dietro ad una voglia che avevo da qualche giorno, un desiderio molto (troppo, direbbero i miei figli e non solo loro) borghese: ostriche e spumante.

Questa mia passione (per le ostriche, non per lo spumante) é in realtá molto recente, scaturita in una cena con Paula in uno di quei ristoranti fighetti della cittá (ma quanti ristoranti fighetti ci sono in centro a Lisbona?) nati nel post-boom turístico, dove nella migliore delle ipotesi mangi abbastanza bene pagando tanto (troppo, direbbero i miei figli e non solo loro): io vado matto da sempre per tutto il marisco portoghese (la traduzione “frutti di mare” pecca per difetto, comunque per capirsi vi dico p.e. che se fossi religioso additerei convinto le percebes come la prova dell’esistenza di Dio…), ma in realtá le ostriche non mi avevano mai convinto del tutto, peró quelle che abbiamo provato lí mi hanno fatto ricredere, facendo quindi nascere in me una nuova passione gastronomica...
Arrivato nello stesso ristorante, dove fino alle sette di sera permettono ai clienti di fare un aperitivo con qualche ostrica ed un bicchiere di vino, mi sono seduto al bancone ed ho mangiato 3 ottime ostriche, tutte provenienti dall’estuario del Sado, fiume di Setubal - due al naturale ed una con una salsina vinagrette - bevendoci su un buon bicchiere di spumante portoghese.

Conto: 16 euro (3 euro per ogni ostrica, 7 euro per il bicchiere di spumante).

Placata questa mia voglia che mi stava assillando giá da qualche giorno, ho salutato il barman (tipo simpatico, anche se per i miei gusti un po’ troppo post-boom nei modi, nella barba e nei vestiti) ed ho continuato la mia passeggiata girovagando nel Bairro Alto in mezzo alla gente, perso tra i rumori della cittá che si stava preparando ad un’altra notte lunga (ma tutta questa gente quando dorme?).
Felice per le ostriche ma ancora logicamente affamato, non ho peró perso molto tempo e mi sono infilato in una conosciuta tasca della zona (si chiamano cosí le trattorie piú spartane, tipo bettola, dove non puoi essere troppo schizzinoso e guardare il pelo nell’uovo ma dove spesso si mangia bene spendendo poco).

Indeciso tra pregos e bifanas, ho optato alla fine per un saporosissimo prego, ossia un panino con la fettina di manzo, agliata e salata, che ho logicamente condito con un filo di mostarda (la nostra senape, per capirsi, e non fate quella faccia che ci sta da Dio), bevendoci una mini freschissima (birretta in bottiglia piccola da 0,20 cl, immancabile in qualsiasi tasca portoghese), terminando il tutto con un’ottima canja (una specie di brodo di gallina), calda e servita in una tazza di alluminio, che piú portoghese di cosí si muore.

Conto: 6 euro (3 euro il prego, 1 euro la mini e 2 euro la canja direi, condizionale d’obbligo perché in questo caso non ho controllato il conto)

Quasi sazio, e giá che ero lí vicino, ho fatto un salto fino al Cinema Ideal, che é uno dei due migliori cinema di Lisbona (per i curiosi, l’altro é il Nimas), dove ho scoperto che stava per iniziare un film/documentário su Cesária Evora, la brava cantante capoverdiana morta circa 10 anni fa, per cui sono entrato, anche perché Sara e le amiche dovevano ancora essere a tavola…

Nonostante conoscessi abbastanza bene la storia della sua vita, é stato bello scoprirne alcuni aspetti che non sapevo, riascoltando alcune delle sue musiche (“Saudade” é la piú conosciuta), e confesso che l’intimitá del grande schermo mi ha dato all’uscita quella sensazione che normalmente ti danno i doc/biografie, che quando esci ti sembra quasi che lo conoscevi, al biografato...
Il documentario fortunatamente non é un’eccessiva celebrazione dell’artista, e ancor meno forse della sua terra natale: a me é sembrato un ritratto sincero ed onesto delle sue caratteristiche, pregi e difetti compresi, difficoltá e fragilitá mai nascosti.

Mi é restata l’immagine di lei che guarda il mare, confessando ala telecamera che aveva questa necessitá nei suoi momenti piú difficili, quella di andare a guardare il mare, che la calmava com il suo movimento ed il suo rumore, che poi come dicono nel film é il linguaggio che il mare usa per raccontarci storie, peccato che noi non lo capiamo.
E c’é anche un altro momento notevole, alla fine del film: lei é seduta e canta una delle sue canzoni, e se chiudi gli occhi senti che quella voce sembra ve**re dal cuore del mondo, e se continui a tenerli chiusi, gli occhi, ti immagineresti che per ottenere quest’effetto sia necessaria in chi la canta una concentrazione incredibile, ed invece poi apri gli occhi e la guardi, a Cesária, e lei é seduta su una seggiola come se niente fosse, e canta con una semplicitá ed una facilitá che se togliessero l’audio diresti che non sta nemmeno cantando, ma sta parlando del tempo o di altre banalitá…

Nel frattempo, grazie alla preziosissima App, subito prima dell’inizio del film ero riuscito a prolungare il mio parcheggio per cui al rientro in macchina nessuna br**ta sorpresa, ed allora via a casa, mentre dalla radio cantavano solo per me prima il grande David Byrne, e subito dopo la bella X**a, cantante dei portoghesi Radio Macau, degno epilogo di una bella serata nata per caso e forse per quello ancor piú apprezzata...

Ed allora se ci penso bene capisco que proprio la possibilitá di goderim una serata cosí, decisa all’ultimo momento, tra ostriche e spumante ma anche tra pregos e mini, tra locali fighetti e bettole, con la possibilitá di vederti un bel film prima o dopo, é un grande privilegio, e sono assolutamente convinto che uno dei grandi segreti di questa cittá sia proprio quello di offrirti piú possibilitá e piú mondi: Lisbona la sa lunga, é da sempre un inno alla differenza ed alla possibilitá, oltre che libertá, di scelta.

Cosí come sono convinto che se schioccando le dita sparissero dalla cittá tutti i turisti che la attraversano ogni giorno, la cittá sarebbe peggio di ora, so che non desidero una cittá con solo locali fighetti con ostriche e spumante come alcuni forse preferirebbero, ma nemmeno una con solo bettole dove mangiare prego e bifanas come altri rivendicano, e allora penso che forse tutto sommato questo periodo non é cosí male come gli uni e gli altri descrivono, basta saper scegliere ed approfittare al meglio tutto quello (ed in questo caso é tanto, e non troppo…) che la cittá ci offre, sempre pronti a lottare perché non ci tolgano la possibilitá di scelta, facendoci vivere in un mondo di sole ostriche o di sole bifanas….

ROT(T)A VICENTINASono da poco ritornato da una camminata di 3 giorni lungo la Rotta Vicentina (Rota in portoghese) e, pr...
07/07/2022

ROT(T)A VICENTINA

Sono da poco ritornato da una camminata di 3 giorni lungo la Rotta Vicentina (Rota in portoghese) e, prima che la memoria, di per sé abbastanza labile, mi tradisca, condivido con voi alcune impressioni ed immagini di questa bella esperienza, anche perché spesso ho ricevuto nel mio sito o via mail domande e richieste su questo percorso.

La Rota Vicentina si divide sostanzialmente in 2 percorsi, entrambi suddivisi in 13 tappe: il Cammino storico, da Santiago do Cacém a Cabo S. Vicente, con 263 km, piú all’interno, ed il Sentiero dei pescatori, da S. Torpes a Lagos, com 226 km, che segue quasi sempre la linea di costa e che é presentato nel sito ufficiale della Rota come piú difficile dell’altro.

Assieme a mio fratello ho percorso, in 3 giorni consecutivi, 3 tappe del Sentiero dei pescatori: Porto Covo/Vila Nova de Milfontes (20 km), Vila Nova de Milfontes/Almograve (15 km) e Almograve/Zambujeira (22 km).

Anche se conoscevo bene questa parte della costa portoghese (dovendo scegliere un tratto dei 943 km di costa del Portogallo continentale sceglierei proprio il tratto tra Sines e Sagres…) devo dire che ho visto alcune spiagge fantastiche che non conoscevo, e che la bellezza del percorso in certi casi mi ha sorpreso come se fosse stata la mia prima volta.

Ecco, considerando invece che per la quasi totalitá degli italiani che volessero fare questo percorso lo farebbero per la prima volta, direi che certi certi scogli che sembrano mostri preistorici petrificati, certe spiagge dove perdi minuti a cercare (non sempre esiste) il modo per scenderci, e poi tutte quelle tonalitá di blu dell’Oceano che si uniscono al verde della macchia sopra le scogliere non potranno che provocare meraviglia ed incanto.

Lungo il percorso dobbiamo stare attenti alle indicazioni sulla giustezza o no della scelta dei sentieri che scegliamo (il verde ed il blu sono i colori dei segnali del Trilho dos pescadores); sulle ultime 2 tappe la segnaletica é chiara e sufficiente mentre nella prima tappa devo dire che in piú di un’occasione mancano seganli invece necessari, aspetto quindi da migliorare tra Porto Covo e Vila Nova.
Chiaramente da migliorare é invece l’app della Rota, che secondo me non funziona per niente bene, pur ammettendo la remota probabilitá che il problema potesse essere dovuto, almeno parzialmente, alla mia imbranataggine digitale.

La prima tappa che abbiamo fatto é anche la piú dura delle 3, dovuto alla lunghezza del percorso su sabbia (occhio che anche sulle scogliere o comunque dietro alle dune spesso il percorso é proprio di sabbia, come se fossimo in spiaggia, per cui abbastanza faticoso): a chi percorre questa tappa consiglio di controllare le maree e, se in periodo di bassa marea, fare il piú possibile sul bagnasciuga delle spiagge, non solo quella della Ilha do Pessegueiro ma anche sulle altre, uscendo cosí dal percorso "ufficiale" ma faticando meno.

Nella seconda tappa (molto bella, ed anche la piú facile) p.e. siamo scesi in una spiaggia davvero molto bella, poco prima di Almograve, approfittando la bassa marea ed anche facendo un bel tuffo rinfrescante nel mare, e semplicemente percorrerla ti dá quella sensazione di comunione con l’Oceano e con la natura in genere, accompagnato da quel rumore delle onde che é di un mare diverso dal nostro, com la bassa marea é un’esperienza secondo me indimenticabile: alla fine della spiaggia siamo risaliti in un tratto un po’ difficile ma non impossibile e ci siamo ritrovati sul sentiero giusto, il cui percorso ufficialmente passava sopra la spiaggia…

Eccezionale nella terza tappa il paesaggio vicino a Cabo Sardão (obbligatorio secondo me passarci, anche se il percorso sembrerebbe ammettere la possibilitá di non arrivarci), dove siamo arrivati dopo esserci fermati nel paesino di Cavaleiro in una típica tasca alentejana, dove coviene arrivare dopo le 12h in modo da poterci prorpio pranzare scegliendo semplicemente il prato do dia, ossia il piatto del giorno; francamente non sono di quelli che fanno il percorso con barrette energetiche o comunque con surrogati alimentari, secondo me fare il percorso vuol dire anche fermarsi per un buon petisco, e non solo a cena: abbiamo mangiato p.e. sia poco prima della fine della prima che della terza tappa ottimi gamberi in padella ed appetitose vongole al “bulhão pato”, accompagnando sempre il tutto com birra gelata o vino bianco, e pane tostato spalmato di b***o salato, rispettivamente nel Caffé/snack del Porto das Barcas prima di Vila Nova de Milfontes e nel Sacas prima di Zambujeira, qualitá alta in entrambi i casi, detto da uno che ormai se ne intende, di queste prelibatezze, magari un po’ care ma sono di quelli che non crede alla reincarnazione….

Quanto ai pernotti, abbiamo dormito a Vila Nova nella Casa do lado, struttura di buon livello gestita da due giovani, fratello e sorella, piú cara della media (in alta stagione camere doppie tra 105 e 135 euro), dove abbiamo anche cenato bene e fatto un’ottima colazione, mentre ad Almograve, dove mi avevano comunque parlato bene dell’ Almograve Beach Hostel (doppia con bagno a 65 euro), ci siamo invece fermati nella Casa Isa, piú semplice ed economica (45 euro la nostra camera, senza colazione), proprietaria simpatica, camera un po’ spartana ma pulita e com tutto il necessario per una notte di passaggio.

Ad Almograve, che é un paesino un po’ surreale che sarebbe piaciuto a Faulkner, senza nessun elemento di richiamo turistico, pieno di ragazzi indiani o del Pakistan o del Bangladesh che lavorano, probabilmente spesso sottopagati, nelle serre di frutti di bosco che ultimamente imperversano in questa zona, abbiamo cenato nel Lavrador, forse la tappa gastronomica com meno qualitá, ma dove ci siamo rifatti com 300 grammi di perceves, che se non sapete cosa sono mi dispiace per voi (pollicipes pollicipes il loro nome scientifico).

Bilancio finale di queste 3 tappe: percorso molto bello ed esperienza marcante e positiva, fattibile senza preparazione specifica ma comunque abbastanza esigente, non per tutti insomma, dove ogni tappa ha le sue bellezze e le sue difficoltá, e dove secondo me quella sensazione che stai percorrendo un lungo cammino inizi a sentirla alla terza tappa, quando ti viene la voglia, nonostante la stanchezza, di non fermarti e di proseguire per qualche altro giorno, perché il trilho dos pescadores ti é entrato nel sangue, ed allora arrivare fino a Lagos sarebbe bello…

Per me sará in una prossima occasione, intanto un pezzo l’ho fatto, spesso accompagnato da elegante cicogne che incredibilmente fanno il loro nido sulle scogliere piú improbabili.

Altra cosa importante: molti camminanti usufruiscono dei servizi di taxi associati della Rotta, che trasportano i bagagli dei camminanti dall’albergo di partenza a quello di arrivo, in modo che puoi fare il percorso piú leggero: noi siamo andati sempre com lo zaino in spalla, non vi so dire la differenza che avrebbe fatto ma sicuramente un po’ di stanchezza in meno l’avremo sentita, anche se con lo zaino ti senti piú viandante, secondo me.

Ora peró basta con le chiacchiere, godetevi le foto e fateci un pensierino…

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