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02/09/2019

La pratica di ravviare i capelli prima di celebrare messa é accertata almeno dal X secolo. Era riservata al solo vescovo ed avveniva in concomitanza del lavaggio delle mani, tanto che i registri patrimoniali delle chiese pullulano di tali preziosi oggetti, inclusi nel corredo sacro al pari del calice e del turibolo.
Verso la fine del XIII secolo, Guglielmo Durando, nel suo manuale liturgico, specifica che tale gestualità era parte integrante del rito, in quanto i capelli caduti rappresentavano le preoccupazioni terrene delle quali l’officiante si liberava in pubblico, accedendo cosi alla migliore condizione di spirito.
La foto raffigura un pettine in avorio datato seconda metà del XIV secolo, conservato nel Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Come si vede il pettine é del tipo a doppia dentellatura, che risale alla Roma imperiale.
Le facce sono impreziosite dalla leggende della vita di S.Eustachio, un ufficiale di cavalleria vissuto (forse) ai tempi di Traiano che per essersi convertito al cristianesimo, al pari di Giobbe dové sopportare una indicibile serie di prove tra le quali i giochi con le belve del Colosseo (la scena sul pettine) ai quali miracolosamente sopravvisse. Eustachio però doveva diventare un martire e come tale finí i suoi giorni insieme alla sua famiglia, chiuso in una scultura di bronzo incandescente

24/01/2018

Perché il gallo è il simbolo per eccellenza della banderuole segnavento?
Nell'XI secolo il Papa Niccolò I fece nascere la tradizione di collocare sul campanile di ogni chiesa cristiana una banderuola segnavento a forma di gallo, chiaro riferimento al Vangelo di Marco in merito al tradimento del discepolo Pietro. Ma c’è anche un'altra spiegazione, infatti si può osservare che quando il gallo deve cantare sceglie il punto più alto dell’aia ed in più si mette in direzione del vento per far arrivare il suo canto il più lontano possibile. Nonostante che papa Niccolò I abbia scelto il gallo oggi le chiese cattoliche sui campanili hanno il simbolo della croce, mentre i luoghi di culto del protestantesimo in certi paesi (vedi la Svizzera) sul campanile hanno proprio un gallo. Presto le banderuole diventarono simbolo di distinzione di potere e di comando, per cui l'installazione veniva regolamentata da una serie di editti e solamente gli edifici più prestigiosi appartenenti ad un certo rango potevano fregiarsene.
All'epoca dei Comuni venne consentito l'uso di segnavento anche alla più ricca borghesia mercantile e quindi diventarono simbolo di appartenenza ad uno status sociale elevato.
Durante il Rinascimento l'iconografia si arricchisce di animali anche fantastici come grifoni e chimere.
Nel Seicento i grandi proprietari terrieri di origine non nobile si ribellarono alla proibizione di installazione banderuole: esse erano infatti fondamentali per la sopravvivenza al fine di poter trarre attraverso la direzione del vento delle sommarie previsioni del tempo, pur essendo ancora vietate.
Ma occorre attendere il Settecento per poter trovare leggi più permissive sull'installazione dei segnaventi, anche se mancò sempre una corporazione specifica per la costruzione di questi oggetti, per cui si cimentarono fabbri, stagnari, artisti, falegnami con vari risultati.
Il più antico segnavento tuttora esistente, con 1200 anni, è il famoso Gallo di Ramperto (Foto), banderuola in lamina di rame originariamente dorata e argentata, con gemme, posta nell'820 per volere del Vescovo Ramperto sul campanile romanico della chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Brescia.

06/01/2018

Il castello, il simbolo di un'epoca

Castello di Caerphilly (Galles)
Verso la metà del XIII secolo in Europa si cominciarono a costruire castelli costituiti da una serie successiva di recinti. Questi colossi di pietra vennero chiamati "castelli concentrici". Il muro esterno era a ridosso di quello più interno. Questo sistema permetteva agli arcieri appostati sulle cortine interne di "ti**re" sui nemici i dardi delle frecce. Se gli attaccanti espugnavano il primo giro di mura, si trovavano di fronte a un secondo più e spesso, completamente esposti al tiro dei difensori. I castelli concentrici disponevano di difese per difendersi. Merlature e feritoie consentivano ai milites di controllare il nemico stando al coperto, senza essere visti. Il fossato del maniero poteva essere munto talvolta d'acqua e sorgere sulle rive di un fiume. Il ponte levatoio era sorretto da catene fissate da due travi detti "bolzoni", alla cui estremità era posto un contrappeso. I contrappesi facevano alzare i bolzoni che si inserivano in apposite sedi ricavate nel muro. Alle merlature si aggiunse il cosiddetto "apparato a sporgere". Il parapetto era appoggiato su mensole, i "beccatelli" che lo facevano sporgere rispetto alla cortina. Tra un beccatello e l'altro sono praticate delle buche, le "caditoie" attraverso le quali si gettavano pietre e acqua bollente sui nemici. Nel periodo normanno San Pietro Vernotico ebbe un castello con una cinta muraria, oggi andato distrutto. A testimonianza del maniero medievale rimane la maestosa torre quadrata che forse faceva parte di una sede baronale del XIV secolo. Individuato il punto dove costruire il castello il feudatario incaricava un capomastro, assunto per erigere il maniero. Il maniero non è una casa lussuosa, come molti potrebbero pensare. Questa è soprattutto una dimora fortificata con torri circolari agli angoli. In caso di assedio veniva alzato il ponte levatoio per impedire l'avanzata del nemico.
La rocca possedeva sicuramente un pozzo per l'acqua e può sostenere un lungo assedio, poiché il signore non vive come il contadino e i suoi consumi sono maggiori. La rocca di Brindisi possiede un' attrezzata cucina, dotata di un grande focolare per riscaldare l'ambiente dal freddo umido dell'inverno.
L'unica stanza degna di riguardo occupa, solitamente, il primo piano dell'edificio più importante e serve a tutte le riunioni di una certa importanza: pranzi, danze, feste, giochi con gli scacchi ecc.
Il Signore e sua moglie sono gli unici a possedere una camera matrimoniale lontano da occhi indiscreti. Il letto è il simbolo della continuità della dinastia. Il compito del signore è di difendere la sua dama dai nemici esterni che desiderano a tutti i costi passare una notte con lei. Il compito della moglie è quello di dare al marito molti figli e allo stesso modo accudire la famiglia.

11/10/2017

La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri
(Jean-Paul Sartre).
ma pure Sartre conosceva le guide? ;)

08/08/2017

IL SEGNO ALLOCUTORIO
Spesso vediamo nella figura del Cristo o di alcuni santi fare con la mano destra il gesto che vediamo nella foto. In genere, specie in passato, molti studiosi e storici dell'arte lo interpretavano come segno di benedizione.
Quel gesto ha invece un più profondo significato teologico.
Alla corte di Bisanzio un funzionario faceva quel gesto per intimare il silenzio, quando stava per parlare l'imperatore. In Gesù quel gesto significa "ascoltate Io sono la Parola, "il Verbo fatto carne". Lo si ritrova anche in quei santi che avevano il ministero della Parola, cioè di predicare e annunciare il Vangelo. Non lo troviamo, infatti, nei santi e nelle sante martiri.

08/08/2017

Dopo la presa di Gerusalemme il 17 marzo del 29 si era avuta notizia ad opera dei frati minoriti che i templari al castello del tempio in Gerusalemme custodissero una sindone che riportava miracolosamente l' effige di nostro signore tuttavia non potendo Noi nella nostra persona interloquire con i cavalieri del tempio che difatti non presenziarono alla nostra incoronazione ( Federico II ) per la scomunica emanata dal vescovo di Roma mandammo quale misso il gran maestro herman Hermann che per l autorità ricevuta prese in consegna il sacro lino. Con l' intento di farne dono al sacro pontefice una volta raggiunto accordo con lo stesso. Ma giunse presto notizia che l esercito delle chiavi aveva invaso il regno di Sicilia pertanto sbarcati a Brindisi il corteo imperiale presto si diresse a dar man forte alle città della lucania assediate e la sindone venne posta in custodia nel castello di Roseto da poco da noi ammodernato per le esigenze delle nuove tecniche belliche

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