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La ShepherdSchool riparte Il 2025 sarà il terzo anno di attività, 8 i posti disponibili, data di inizio: 4 aprile. Le is...
20/01/2025

La ShepherdSchool riparte
Il 2025 sarà il terzo anno di attività, 8 i posti disponibili, data di inizio: 4 aprile. Le iscrizioni sono aperte!
La Scuola per pastori e allevatori rientra tra le attività di conservazione previste nell’ambito del progetto LIFE20 NAT/IT/001076 LIFE ShepForBio (Azione C5). Il progetto ha come obiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione di tre habitat di prateria, riconosciuti di importanza naturalistica dall’Unione Europea, proprio attraverso lo sviluppo e la promozione di attività pastorali, le uniche in grado garantire una gestione sostenibile e duratura di questi ambienti.
Obiettivo della Scuola è quello di formare nuovi pastori e allevatori, promuovendo il pastoralismo nelle aree rurali e montane, contribuendo così a contrastare lo scarso ricambio generazionale che affligge questo settore, e quindi a migliorare la conservazione di praterie e pascoli attraverso il pascolamento. Dei 15 pastori formati nei primi due anni di attività, 5 hanno aperto la loro azienda, 2 hanno aperto il codice stalla (prerequisito all’avvio dell’attività allevatoriale), 1 risulta dipendente presso un’azienda zootecnica mentre altri 3, che avevano già l’azienda, hanno incrementato e migliorato la loro attività.
Il corso si articolerà in una prima parte teorica, della durata di 23 giorni, distribuiti nei fine settimana di aprile-giugno, con lezioni in classe e visite alle aziende del territorio, a cui seguirà una parte di stage pratico di 30 giorni, vero fiore all’occhiello della scuola. Durante questo periodo, gli studenti saranno ospitati nelle aziende e affiancheranno i pastori e gli allevatori in tutte le loro attività.
Molti gli argomenti trattati: alimentazione e gestione sanitaria degli animali, caseificazione, filiere produttive e diversificazione delle aziende agricole, e ancora tecniche di mitigazione delle predazioni, ma anche aspetti burocratici e normativi per avviare una nuova azienda, e ancora un modulo per la valorizzazione della lana e del ruolo del pastore per la conservazione della biodiversità e tanto altro.
Le lezioni si terranno presso il Centro di Formazione di Officine di Capodarno a Pratovecchio Stia e presso il Centro Visita di Premilcuore del Parco Nazionale, e saranno realizzate da docenti, ricercatori e personale tecnico di DAGRI Unifi, Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma, Dream Italia, Regione Toscana e Parco, con la collaborazione di Rete Appia e DifesAttiva e con il coinvolgimento diretto di pastori e allevatori.
Durante la prima parte del Corso, gli studenti alloggeranno presso le strutture messe a disposizione dal Parco. La partecipazione alla scuola è completamente gratuita.
Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 15 febbraio; per iscriversi compilare il seguente modulo.

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Salviamo le pinete dalla cocciniglia, a Pisa convegno nazionale Bani: «Chiediamo al Ministero di dare il via alla sperim...
08/01/2025

Salviamo le pinete dalla cocciniglia, a Pisa convegno nazionale
Bani: «Chiediamo al Ministero di dare il via alla sperimentazione della lotta biologica»
Pisa in prima linea per salvare i pini domestici dell'attacco della cocciniglia tartaruga. Sabato 11 gennaio dalle 9 alle 13 presso la Camera di Commercio di Pisa, l'Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli organizza il convegno 'La difesa del pino domestico dalla cocciniglia tartaruga' al quale partecipano esperti nazionali dell'accademia dei Georgofili e del Crea, il consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria', ed i responsabili del Parco e del servizio fitosanitario regionale.
«Le azioni messe in atto, a partire dal trattamento endoterapico, hanno dimostrato la loro efficacia nel contenere e rallentare il fenomeno, ma non riescono ad eradicare l'insetto che continua a diffondersi - spiega il Presidente del Parco Lorenzo Bani - Nel convegno sarà illustrata la situazione nel Parco ed in generale nel nostro territorio e chiederemo al Ministero dell'Ambiente di dare il via all'iter che rende possibile la sperimentazione sull'antagonista biologico, già individuato nella specie Thalassa montezumae, che può essere decisivo nel contrasto a questa infestazione che in alcune parti d'Italia ha già raso al suolo ettari di pinete come a Castelporziano»
L'evento, che si svolge con il patrocinio di Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest e Confcommercio Pisa, prevede i saluti iniziali del presidente del Parco Lorenzo Bani e del professor Amedeo Alpi dell'Accademia dei Georgofili. Seguiranno le relazioni di Francesca Logli, responsabile forestale del Parco, sulla situazione del pino domestico nel Parco e l'intervento di Giuseppino Sabbatini e Leonardo Marianelli dell'Istituto Crea che illustreranno le caratteristiche dell’invasione biologica della cocciniglia tartaruga in Italia ed i rischi per le pinete di pino domestico. Dalia del Nista e Nicola Musetti, funzionari del servizio fitosanitario regionale, parleranno della situazione della cocciniglia tartaruga in Toscana e delle azioni in corso, mentre Francesco Messina del Comune di Roma e Paolo Toccafondi per il Crea forniranno i risultati delle esperienze di tecniche endoterapiche per la salvaguardia di contesti di particolare valenza. Lucrezia Giovannini andrà nel dettaglio per quanto riguarda il progetto di lotta biologica e le prospettive di un riequilibrio ecologico delle pinete costiere. Dopo la discussione, le conclusioni sono affidate a Pio Roversi, membro dell'Accademia dei Georgofili e direttore di CREA-DC, istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante.
La situazione nel territorio - Dopo il ritrovamento di un focolaio a Tirrenia, il servizio fitosanitario regionale insieme a Comune e Parco si sono subito attivati data la potenziale pericolosità. La Regione ha emanato un piano di azione con differenziazione in zone ed una serie di azioni che vanno dal monitoraggio al trattamento endoterapico, cioè l’inoculazione di un insetticida anti-cocciniglia, fino all’abbattimento in caso di alberi definitivamente compromessi, non ancora presenti, oppure di piante di piccole dimensioni. Al momento circa 1800 piante sono state trattate dal Comune di Pisa e su altre 800 sta intervenendo il Servizio Fitosanitario della Regione Toscana.

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Buone Feste! Auguri da tutto lo staff  di  toscanatura.it
21/12/2024

Buone Feste!
Auguri da tutto lo staff di toscanatura.it

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Natala nel Parco tra sapori e natura Mercatino dei prodotti del Parco, visite alla Villa del Gombo e tanto altroI sapori...
12/12/2024

Natala nel Parco tra sapori e natura
Mercatino dei prodotti del Parco, visite alla Villa del Gombo e tanto altro
I sapori dell’enogastronomia di qualità protagonisti nel fine settimana a San Rossore: sabato 14 e domenica 15 dicembre appuntamento dalle 10 alle 19 in Sala Gronchi a Cascine Vecchie con la seconda edizione del mercatino di Natale con i prodotti del Parco. Dal profumato miele di spiaggia ai pregiati pinoli di San Rossore, passando per il vino che nasce sulla sabbia e per la nuova crema di pecorino, sarà un’occasione per conoscere i prodotti di qualità ecosostenibili che vengono realizzati nel territorio. Tra le novità le due aziende che sono recentemente diventate ‘consigliate dal Parco‘: la Tenuta Mariani sul lago di Massaciuccoli e l’azienda agricola Pan di Terra di San Piero a Grado. Sono entrate a far parte del gruppo di produttori che possono utilizzare il bollino che certifica l’adozione di pratiche agricole ecosostenibili di qualità e che impegna a promuovere e comunicare il messaggio ambientale del Parco. Tra le realtà che hanno confermato la presenza al mercatino: Sapori Mediterranei e Corte Giusti con il miele di spiaggia, Grassini Pinoli, Caseificio Pedrazzi con i pecorini e la crema di pecorino, Macelleria Zivieri con insaccati e carni, Pan di Terra con gli ortaggi di stagione, Tenuta Mariani con vini e olio, Le Regine di Parrana San Martino con il polline, La Bottega del Parco con mortadella ai pinoli di San Rossore, la Lipu con un banchetto dedicato, NegozioVicino.it e Postò che porteranno le ceste di Natale dei prodotti del Parco.

Nell’occasione sarà presentato il calendario 2025 del Parco, ricco di splendide fotografie di animali e ambienti naturali, mentre il centro visite organizzerà due tour guidati alla Villa Presidenziale del Gombo con partenza entrambi i giorni alle 11 (per informazioni, prezzi e prenotazioni chiamare il numero 050-530101 dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16). Come tutti i weekend, San Rossore è visitabile in autonomia per circa la metà della sua estensione, ma è anche possibile organizzare su prenotazione escursioni a cavallo (Equitiamo, telefono 3383662431, 3497501087) e in carrozza (San Rossore in Carrozza, telefono 330206235), oppure aderire alla visita con guida ambientale ‘Trekking da San Rossore al Mare‘ per scoprire luoghi magici esplorabili solo accompagnati (Azimut-Treks, domenica 15 dicembre, 339 5675637). Domenica pomeriggio l’ippodromo si anima con le corse dei cavalli, mentre nella mattina la Lipu organizza un’escursione con birdwatching sul lago di Massaciuccoli (telefono per prenotazioni 0584 975567), le guide di VerdeSalmastro propongono il trekking a Bocca di Serchio e il WWF porta alla scoperta del bosco della Cornacchiaia nella Tenuta di Tombolo, la zona retrostante il litorale pisano di Tirrenia e Calambrone.
San Rossore si può raggiungere in maniera ecosostenibile grazie alla nuova pista ciclabile in sede protetta sul viale delle Cascine, e nel fine settimana è attiva la linea 26 dei bus di Autolinee Toscane che collega la stazione ferroviaria e piazza dei Miracoli al Parco con un viaggio di soli 10 minuti, partenza ogni ora.

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I futuri "delfini guardiani" tornano in azione Riparte dalle isole toscane il progetto nazionale di Marevivo per promuov...
11/12/2024

I futuri "delfini guardiani" tornano in azione
Riparte dalle isole toscane il progetto nazionale di Marevivo per promuovere la conoscenza del mare e sensibilizzare i giovani alla difesa dell’ambiente
Approdato in Toscana, precisamente all’Isola d’Elba per il settimo anno consecutivo e a Capraia per la prima volta, il progetto nazionale di Marevivo “Delfini Guardiani”, realizzato nelle scuole primarie delle isole minori italiane, con il sostegno di lunga data della MSC Foundation, vede i giovani studenti partecipare attivamente a un percorso di conoscenza del proprio territorio e del mare che lo circonda, con un focus sulle principali emergenze che minacciano l’ecosistema marino e sulla promozione di pratiche sostenibili.
Le attività coinvolgeranno oltre 200 bambine e bambini delle classi III, IV e V delle scuole primarie “Casa del Duca” e “San Rocco” dell’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” di Portoferraio e le classi della scuola primaria e secondaria “Capraia Isola” dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Micali”. Qui il progetto gode del patrocinio del Comune di Portoferraio e di Capraia e vanta la preziosa collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che supporta le attività didattiche, contribuendo a diffondere il valore e il ruolo del Parco nella tutela dell’ambiente naturale e della cultura dell’arcipelago.
Il progetto, che conta sulla partecipazione attiva di tutti i dirigenti scolastici e dei docenti – vedrà la presenza di oltre 1600 alunni sulle isole minori: Elba, Capraia, La Maddalena, Favignana, Marettimo, Ustica, Lipari, Vulcano, Salina, Stromboli, Panarea, Filicudi e nella città di Milazzo.
“Rinnoviamo con convinzione il supporto al progetto ‘Delfini Guardiani’, e da quest'anno abbiamo voluto estenderlo anche all'isola di Capraia, proprio perché crediamo fermamente che educare i giovani alla bellezza e alla salvaguardia del nostro mare sia fondamentale per garantire un futuro sostenibile. Ogni bambino che apprende il valore della natura diventa un custode del nostro patrimonio ambientale”, ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri.
“Se conosci il mare, lo proteggi! In linea con il nostro focus sull’educazione, Delfini Guardiani è un programma che, dal 2015, ha coinvolto oltre 10.000 giovani studenti e insegnanti favorendo un profondo legame con il mare e la comprensione di come prendersene cura” ha dichiarato Daniela Picco, Executive Director di MSC Foundation. “Gli sforzi di quest'anno amplificano la campagna ‘Il Mare a Scuola’, evidenziando l'urgenza di includere l'educazione al mare nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, un passo essenziale per il futuro del nostro pianeta blu.”
Anche per questa edizione, le alunne e gli alunni di tutte le isole, guidati da esperti operatori e accompagnati dai docenti, saranno impegnati in un ricco programma di attività in presenza, sia indoor che outdoor. Tra queste, le uscite didattiche volte a scoprire come funziona il mare e perché è importante proteggerlo, i laboratori a cielo aperto e in classe per favorire una più approfondita conoscenza della transizione ecologica e di come gestire le risorse naturali indispensabili per la vita, come aria, acqua, suolo e biodiversità, gli incontri con rappresentanti delle istituzioni locali, le attività di elaborazione e catalogazione delle specie animali e vegetali e della biodiversità marina che aiuteranno le classi a osservare e rielaborare le informazioni in maniera creativa – grazie anche alla strumentazione scientifica presente nel Blue Corner – ma soprattutto a conoscere la bellezza e il valore dell’immenso patrimonio naturale e culturale racchiuso nei territori
che li ospitano.
Al termine del percorso riceveranno il Diploma di “Delfini Guardiani” e questo consentirà loro di recarsi al Comune o presso gli uffici della locale Guardia Costiera per condividere criticità o esempi di buone pratiche.
"Delfini Guardiani dell'isola è un progetto che ci sta particolarmente a cuore, pensato guardando ai più piccoli e potendo contare sulla preziosa collaborazione delle istituzioni scolastiche – ha affermato Laura Gentile, Coordinatrice nazionale del progetto per Marevivo. – A docenti e alunni non proponiamo solo un percorso di conoscenza dell'ambiente e del mare, ma di prendere parte a quel processo di conversione culturale indispensabile per consentire a tutti noi di vivere in armonia con il Pianeta. Soltanto cambiando il nostro modo di agire e riconoscendo all’ambiente e alle risorse naturali un ruolo chiave nell’equilibrio dell’ecosistema, possiamo intraprendere quella transizione ecologica necessaria per conciliare i bisogni di equità e giustizia che l’Agenda 2030 richiede”.
A livello nazionale, il progetto si avvale del patrocinio del CUTFAA (Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri - Forestali), di Federparchi e della collaborazione del Corpo delle Capitanerie di Porto e della Marina Militare. A livello locale gode dei patrocini di tutti i Comuni, delle Aree Marine Protette e dei Parchi Nazionali presenti sui territori che ospitano il progetto.

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Pianosa tornano a volare i barbagianni Nell’immaginario tradizionale questo meraviglioso rapace notturno è stato spesso ...
03/12/2024

Pianosa tornano a volare i barbagianni
Nell’immaginario tradizionale questo meraviglioso rapace notturno è stato spesso definito un fantasma, per il piumaggio bianco e la voce spettrale
Oggi, grazie ad un progetto triennale di PNAT e Lipu dopo cinque anni di assenza una coppia di Barbagianni ha deposto le prime uova a Pianosa
Cinque uova di Barbagianni (Tyto Alba) si sono schiuse nei primi giorni di luglio sull’isola di Pianosa (LI), nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Nel corso della primavera, infatti, una coppia reintrodotta sull’isola si è stabilita in uno dei nidi artificiali collocati dal Cruma, nell’ambito di un progetto finanziato dal Parco Nazionale Arcipelago Toscano. La femmina ha deposto le cinque uova che si sono tutte schiuse.
Un risultato importante per un intervento - quello di reintroduzione a Pianosa del Barbagianni - cominciato nel 2023 e che vede insieme Lipu Cruma Livorno e Parco Nazionale Arcipelago Toscano, con il supporto di Ispra.
Dal 2021, a seguito degli interventi per l’eradicazione del ratto nero dall’isola, la presenza del Barbagianni si è ridotta fino a scomparire. Era un “effetto collaterale”, negativo, ma previsto in sede progettuale per un’azione indispensabile alla tutela della biodiversità dell’isola. Il ratto nero, infatti, specie introdotta involontariamente dall’uomo, aveva un effetto devastante su numerose specie animali e vegetali, in particolare su un uc***lo pelagico molto importante: la berta maggiore. La presenza del ratto negli anni aveva determinato forti squilibri sia nella fauna che nella flora dell’ex isola carceraria, ma costituiva la fonte di cibo principale per il Barbagianni. Quando questa è venuta a mancare, il rapace notturno è scomparso.
L’eradicazione del ratto ha dunque eliminato una preda importante nella dieta del Barbagianni, ma ha migliorato le condizioni ambientali complessive e determinato l’incremento di altri micromammiferi, altrettanto importanti per la sua alimentazione. Non essendo mai venute meno le condizioni per la presenza della specie, ed anzi, essendo potenzialmente anche migliori, nel 2023 sono stati reintrodotti i primi quattro esemplari provenienti dal Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo (CN). Dopo il rilascio graduale e un periodo di monitoraggio però, nessuno di loro si è stabilito in modo permanente sull’isola. Quest’anno quindi si è portato avanti un nuovo tentativo. Sono stati individuati i siti migliori in cui collocare ulteriori nidi artificiali, che sono risultate alcune stanze di edifici abbandonati. Il Barbagianni infatti ama nidificare in edifici diroccati o ruderi, meglio se in aree aperte, con possibilità di caccia e accesso diretto in volo.
La fase seguente è stata l’effettivo rilascio di 4 individui, 2 maschi e 2 femmine, divisi in coppie sono stati rilasciati in prossimità dei nidi artificiali. Ad uno dei maschi dei quali è stato applicato un dispositivo GPS, appositamente pensato per i rapaci notturni ed in fase sperimentale, per tracciarne gli spostamenti, seppur con una durata limitata, non affidandosi solamente ai punti di ascolto notturni. Si tratta di uno strumento particolare, che ha permesso di individuare le aree di caccia, le abitudini notturne e la cassetta nido frequentata. Il soggetto maschio della coppia purtroppo è stato trovato deceduto qualche settimana dopo, le cause sono riconducibili ad un evento naturale, ma un altro esemplare maschio l’ha rimpiazzato, e la coppia nuovamente formata è quella che si è riprodotta.
La schiusa delle uova è un primo risultato importante, Mostra infatti che, come era prevedibile, la presenza attuale di micromammiferi sull’isola è tale da garantire condizioni ottimali per la presenza del Barbagianni la sopravvivenza di una coppia, che quindi sceglie di farvi il nido. Ma anche che si sta ristabilendo una biodiversità complessivamente più ricca.
Dei 5 pulli 3 si sono regolarmente involati dopo essere stati inanellati a cura dei tecnici ISPRA e del Cruma. Il progetto andrà avanti ancora un anno, dopo di che verranno valutati sia i risultati che i dati raccolti, per capire se e come intervenire, oltre al normale monitoraggio.
«La schiusa di cinque uova di Barbagianni (Tyto Alba) sull'isola di Pianosa», commenta Giampiero Sammuri, Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano. «È un risultato che segna un passo significativo nel nostro impegno per la conservazione della biodiversità. Questo progetto di reintroduzione, realizzato in collaborazione con Lipu, Cruma Livorno e Ispra, dimostra come la sinergia tra enti e le azioni mirate possano portare a risultati positivi».
«La scomparsa del Barbagianni dall'isola - ha aggiunto - a causa dell'eradicazione del ratto nero, sebbene fosse un effetto collaterale previsto, quanto spiacevole, ha aperto la strada a un ambiente più equilibrato e sostenibile. La schiusa di queste uova attesta non solo il ripristino del nostro ecosistema, ma anche un futuro promettente per questa specie, che ha trovato un habitat idoneo per nidificare e prosperare. Continueremo a monitorare e sostenere questa iniziativa, certi che il nostro impegno contribuirà a una biodiversità sempre più ricca e variegata nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano».
Nicola Maggi, Responsabile del Cruma, aggiunge: «I primi dati forniti da questo importante progetto di reintroduzione sono per noi molto incoraggianti. Confermano, come avvenuto anche in altre occasioni, l’importante azione di conservazione svolta dal Cruma, e in generale dai centri di recupero della fauna selvatica, nei confronti delle specie selvatiche in declino o addirittura minacciate di estinzione. È un grande incoraggiamento a proseguire il nostro operato».

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Sette stanze per sette isole il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la Direzione Regionale della Toscana dell'Agenzia d...
29/11/2024

Sette stanze per sette isole
il Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la Direzione Regionale della Toscana dell'Agenzia delle Entrate promuovono le isole toscane.

Sulla base di una proficua sinergia e collaborazione attivata tra il Parco Nazionale e la Direzione Regionale, le sette isole dell’Arcipelago Toscano (Elba, Giglio, Capraia, Pianosa, Giannutri, Montecristo e Gorgona) sbarcano nella sede dell’Agenzia dell’Entrate in Via della Fortezza a Firenze. Sette stanze per sette isole, ciascuna con un’immagine fornita dal Parco Nazionale per abbellire spazi destinati ad attività formative e ispirare con immagini di paesaggi e natura la visita di un territorio di straordinario valore, riconosciuto non solo come Parco Nazionale, ma anche Riserva della Biosfera dell’UNESCO, interamente ricompreso nel Santuario Internazionale per la protezione dei Mammiferi Marini. Gli spazi funzionali per le attività di formazione e per le riunioni diventano così un'opportunità di richiamo all'esperienza outdoor attraverso le bellezze naturali e culturali delle isole toscane ai visitatori e fruitori degli ambienti della sede regionale toscana
dell'Agenzia delle Entrate. L’allestimento è ulteriormente arricchito dalle bellissime piastrelle in ceramica, realizzate dall’artista Sara Vannucchi, che riproducono la forma delle singole isole e che sono state poste all’ingresso di ciascuna sala.
All'evento di inaugurazione, che si è tenuto venerdì 15 novembre, hanno partecipato il Direttore Regionale dell'Agenzia delle Entrate Pasquale Stellacci, il capo Settore Sviluppo della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate Antonio Campanella, la Direttrice Provinciale di Livorno Paola Amodio, la Direttrice dell’Ufficio Territoriale di Portoferraio Sonia Damiani, il Presidente del Parco Giampiero Sammuri e il Direttore Maurizio Burlando.
“Abbiamo accolto con favore questa proposta di collaborazione – ha dichiarato il Presidente Sammuri – e ringraziamo moltissimo il Direttore Regionale Stellacci per la sensibilità e l’attenzione dedicata alla bellezza delle nostre isole e alla tutela dell’area naturale protetta che interessa tutto l’Arcipelago Toscano.”

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Embia Ilvana  Il nome lo hanno scelto i cittadini ed ora è ufficialmente una nuova specie endemica dell'Isola d'Elba.Il ...
20/10/2024

Embia Ilvana
Il nome lo hanno scelto i cittadini ed ora è ufficialmente una nuova specie endemica dell'Isola d'Elba.
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano si complimenta con Paolo Fontana e Leonardo Forbicioni per i risultati degli studi entomologici nell’Arcipelago Toscano. E’ giunta la notizia, infatti, della pubblicazione, lo scorso 15 settembre, sulla prestigiosa rivista specialistica Zootaxa dello studio dei due entomologi della World Biodiversity Association onlus, dal titolo: “Unexpected complexity of the Embioptera fauna of the Tuscan Archipelago, with the disambiguation of two species of Haploembia Verhoeff, 1904 and description of a new species of Embia Latreille, 1825.”
L'articolo indaga la complessità inaspettata della fauna di Embioptera nell'Arcipelago Toscano, una zona finora poco studiata per questi insetti.
Gli Embiotteri sono un piccolissimo ordine di insetti generalmente poco studiati, forse perché poco appariscenti e quasi anonimi: in realtà si tratta di creature dalla biologia in parte ancora sconosciuta che li rende particolarmente affascinanti.
Vivono nello strato superficiale del terreno, sempre protetti da sassi, tronchi o manifatture umane. Le loro zampe anteriori sono modificate e vengono utilizzate per secernere una tela robusta che utilizzano per costruire tunnel di seta che servono a mantenere temperatura e umidità, dentro i quali gli individui si muovono avanti ed indietro in delle vere e proprie piccole città semi-sotterranee.
Nonostante la loro diffusione nelle aree tropicali e calde, poco si sapeva sulla loro presenza nel Mediterraneo.
Lo studio ha identificato quattro specie nell'arcipelago: Haploembia solieri, Haploembia tarsalis, Embia ramburi e una nuova specie, Embia ilvana, descritta per la prima volta.
La scoperta di Embia ilvana sull'Isola d'Elba rappresenta un importante contributo alla conoscenza di questi insetti in Italia.
Il nome scelto per questa nuova specie deriva da "Ilva", il nome latino dell'isola. Questo nome è stato deciso dai cittadini che hanno espresso la loro preferenza tramite un sondaggio pubblico on-line conclusosi lo scorso 6 gennaio 2024.
L'Arcipelago Toscano, con le sue sette isole principali e numerosi isolotti, ospita un ecosistema ricco e variegato, caratterizzato da una flora vascolare con circa 1400 taxa, di cui 16 endemici e la scoperta di Embia ilvana sottolinea l'importanza della conservazione e della ricerca scientifica in questa area protetta che il Parco è impegnato a sostenere e promuovere.
La varietà geomorfologica e la storia naturale delle isole offrono un contesto ideale per studi futuri sulla biologia e biogeografia di questi insetti, come la distribuzione di specie con e senza ali e le loro preferenze ecologiche.
La presenza di quattro specie in un'area geografica così limitata suggerisce che altre specie di Embioptera possano essere presenti nelle isole non ancora studiate, ampliando così le prospettive di ricerca sulla fauna mediterranea.
Con questo studio, il numero di specie di Embioptera conosciute in Italia sale a 10, delle 16 note in tutta Europa.
Recentemente (2022), l’Unione Europea, ha stilato una “Lista Rossa” degli specialisti dei numerosissimi gruppi di insetti (European Red List of Insects Taxonomists) e la maglia nera è andata proprio ai tassonomi degli Embiotteri che sono diventati una vera e propria “specie in via di estinzione”!
Questo risultato non solo arricchisce la conoscenza scientifica, ma evidenzia anche la necessità di proteggere questi habitat unici e fragili.
A questo proposito, Fontana e Forbicioni stanno pensando di organizzare sull’isola un corso intensivo per selezionare giovani studenti che vogliono iniziare a conoscere questo ambito dell’entomologia, che sarebbe probabilmente un unicum a livello europeo.
La ricerca sugli Embioptera nell'Arcipelago Toscano rappresenta un passo si

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Capraia, sentieri d’autunno Tullio Bernabei sui sentieri del Parco Nazionale Arcipelago ToscanoIl Parco Nazionale Arcipe...
10/10/2024

Capraia, sentieri d’autunno
Tullio Bernabei sui sentieri del Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano è impegnato nelle programmate attività di manutenzione e messa in sicurezza della rete sentieristica di tutte le isole dell’Arcipelago Toscano, grazie anche al finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Con l'arrivo dell'autunno, stagione ideale per escursioni, il Parco si impegna a garantire percorsi sicuri e ben segnalati ai visitatori.
In questi giorni si trova all’Isola di Capraia Tullio Bernabei, esperto di escursionismo e di sicurezza dei percorsi, che opera insieme alle diverse aziende incaricate dal Parco della cura sentieri dell’Arcipelago Toscano.
“L’autunno non è solo una delle stagioni più belle per camminare sui sentieri di Capraia- commenta Bernabei- ma anche un buon periodo per effettuare le attività di manutenzione sui circa 50 km della rete sentieristica.
Anche quest’anno gli incaricati del Parco sono al lavoro in questi giorni su due fronti. Il primo è il miglioramento della segnaletica verticale e orizzontale, cioè i pali con le frecce e i segnali a terra.
I pali che si sono piegati vengono ripristinati, come le frecce divelte dal vento (nelle zone esposte capita anche questo).
Poiché le bandierine bianche e rosse dipinte sulle rocce tendono a scomparire a causa del sole e dell’azione dei licheni, si stanno affiancando targhette in alluminio fissate con piccoli tasselli e colla.
Il secondo campo di attività è la manutenzione dei sentieri dalla vegetazione che, dopo la pulizia primaverile, sta tornando a comparire sul piano di calpestio. Obiettivo è come sempre creare lo spazio sufficiente per un comodo passaggio degli escursionisti, preservando il più possibile la macchia mediterranea.
Come piccolo contributo alla riduzione dell’impatto ambientale da uso di motori termici, vengono utilizzate per quanto possibile apparecchiature elettriche a batterie ricaricabili.”
Con l'impegno continuo per la manutenzione e la sicurezza, il Parco Nazionale Arcipelago Toscano invita tutti gli amanti della natura a scoprire e godere delle meraviglie di Capraia, rispettando sempre l'ambiente e i suoi delicati equilibri.
Per ulteriori informazioni sui percorsi si rinvia al sito ufficiale del Parco www.islepark.it ed è disponibile la App gratuita AvenzaMaps per avere la carta ufficiale aggiornata dei sentieri del Parco.

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Birdwatching per tutti Birdwatching per tuttiOsservare e riconoscere gli uccelliEmpoli, ottobre-novembre 2024Legambiente...
08/10/2024

Birdwatching per tutti
Birdwatching per tutti
Osservare e riconoscere gli uccelli
Empoli, ottobre-novembre 2024

Legambiente Empolese-Valdelsa organizza nei mesi di ottobre-novembre
2024 (inizio venerdì 18 ottobre) il corso "Birdwatching per tutti –
Osservare e riconoscere gli uccelli", articolato in due incontri serali
e due uscite sul territorio.

Il “Birdwatching” (osservazione e riconoscimento degli uccelli liberi
nel loro ambiente naturale) è un’attività semplice e rilassante, poco
costosa, che si può praticare davvero ovunque, a partire dal giardino di
casa.
Si può cominciare nei parchi cittadini, poi magari si visitano le aree
umide, ben diffuse sul nostro territorio: oltre ad offrire avvistamenti
particolari per chi è già esperto, sono il luogo ideale anche per chi
muove i primi passi.
Il corso è rivolto a tutti quelli che amano fare escursioni nella natura
e vorrebbero cominciare ad osservare e riconoscere le varie specie di
uccelli che si incontrano passeggiando in ogni tipo di ambiente.
Gli incontri sono tenuti da Enrico Zarri, Guida Ambientale che pratica
da sempre il birdwatching ed ha una lunga esperienza didattica; grazie
alle immagini si forniranno basi teoriche e criteri di riconoscimento.
Oltre alle due lezioni sono in programma anche due uscite sul campo,
fondamentali per testare le nozioni apprese e arricchire la propria
lista di osservazioni; naturalmente è necessario fornirsi di un binocolo.

Il Corso è rivolto ad un numero massimo di 30 partecipanti (numero
minimo 20) ed è prevista una quota individuale di iscrizione di € 30 per
i soci Legambiente; quota di € 40 per i non soci, con possibilità di
fare la tessera a prezzo scontato.

Il programma completo è disponibile su www.naturaintoscana.it, per
informazioni ed iscrizioni rivolgersi a [email protected]; ci si
iscrive inviando una mail con nome e cognome del partecipante ed un
recapito telefonico per eventuali comunicazioni.

Programma del corso

Venerdì 18 ottobre, ore 21-23
ABC del birdwatching: tecnica ed etica. Gli uccelli in città e negli
ambienti vicini.
Lezione

Sabato 26 ottobre, ore 9-12
Osservazione e riconoscimento degli uccelli sul campo.
Uscita sul territorio

Venerdì 8 novembre, ore 21-23
Gli uccelli delle zone umide, guida alle specie principali.
Lezione

Sabato 16 novembre, ore 9-12
Osservazione e riconoscimento degli uccelli sul campo.
Uscita sul territorio

Gli incontri serali si tengono a Empoli presso il circolo Arci in via Pontorme n. 68.

Toscanatura.it - Notizia Birdwatching per tutti

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