21/07/2024
Confidenza per confidenza...
Non è necessario che tra due persone ci sia del sentimento “tempestoso” per far ve**re l’idea, a uno dei due, di sussurrare reciprocamente in un orecchio una “confidenza”, la “cosa di cui ti vergogni di più”...per “restare uniti per sempre”. Nel libro di Domenico Starnone la “Confidenza” (edizione Super ET) avviene tra Pietro e Teresa, sull’idea di quest’ultima, durante un rapporto sentimentale caratterizzato da una amore litigioso che ben presto li separerà.
Nel mio piccolo cercherò di raccontare pubblicamente, in questo spazio social, quelle che può essere la “confidenza” oggettiva che si può “confessare” ai cittadini della piccola Comunità cetonese che in questi giorni vive nell’ordinata confusione un’estate afosa densa di avvenimenti significativi
Forse il merito di questo post va tutto alla Fondazione Lionello Balestrieri che nel cartellone dell’estate cetonese “ventiventiquattro” la vede protagonista per la 2^ edizione del Premio Ruggero Maccari alla sceneggiatura.
Non sto qui a fare la cronaca della 3 giorni che ha visto la presenza di numerosissimi giovani partecipanti al noto concorso. Basta scorrere sui social i post ridondanti di foto e i numerosi comunicati stampa dell’evento per rendersi conto, in questo caso, che alla SOSTANZA a volte non può corrispondere la forma di quella “pedagogia dell’affetto”.
Il preambolo è doveroso e prende anche lo spunto soprattutto dalla digressione a ritroso, fatta in apertura di serata del Premio dal Sindaco mettendo in risalto la manifestazione di questi giorni “...perché è uno dei momenti culturali più rilevanti, più importanti, non solo perché guarda al passato per riscoprire tratti della propria storia... per una memoria di una comunità come fattore essenziale per la consapevolezza di se stessa nel guardare in modo più ottimistico e più fiducioso al proprio futuro”.
Poco male se il film “Confidenza“ co-scritto e diretto da Daniele Luchetti basato sull’omonimo romanzo del 2019 di Domenico Starnone proiettato ieri sera nella piazza di Cetona non lo avete visto o eravate intenti a cibarvi delle più svariate ghiottonerie proposte dai ristoratori locali. Potete sempre andare in libreria e comprare il libro ma dubito che lo farete. Del resto le “confidenze” sono sempre troppo personali. Basta e avanza viverle nel proprio e altrui “affetto”, figuriamoci se le rendiamo pubbliche cosa potrebbe capitarci.
Ma torniamo a noi e alla serata che ha visto il Sindaco di Cetona consegnare il Premio alla carriera al regista Daniele Luchetti e allo scrittore Domenico Starnone quest’ultimo cetonese d’adozione.
Una vera chicca cinematografica fin dai primi fotogrammi dove si vede il protagonista Pietro Vella, stimato professore di liceo nella periferia di Roma, salire sul proprio davanzale della finestra di casa con l’intento di gettarsi nel vuoto.
Non pensate che vi racconti la trama del film denso d’introspezione e visto in una piazza con le luci accese e i brusii conviviali delle persone sedute nei "dehors" adiacenti la platea. Non pensate che vi descriva alcune scene salienti quando sul marciapiede parallelo la sala vieni distratto dal passeggiare di un gruppo animato di persone tra le quali riconosci il giornalista e analista geopolitico Diego Fabbri intento a dissertare sui temi della Summer School tenuta a Cetona in questi giorni.
Volevo solo dire che lo sguardo d’insieme, a volte complice e distaccato, sul personale e interpersonale, sugli eventi e sulle leggerezze lancinanti che possiedono le piccole o le grandi realtà cittadine, iniziative come quelle suggerite nel cartellone dell’estate cetonese (alcune rigorosamente effettuate sulla piazza) a volte possono raccontare storie di uomini e donne inadeguati a se stessi e alle proprie ambizioni.
In fondo più cerchi di astrarti da un contesto e più la realtà racconta di noi e di quanto “sismico sia il terreno su cui si regge la costruzione della nostra identità”. Tutto qui.