03/04/2024
Salvini è diventato un democristiano.
Evidentemente le manifestazioni, la massiccia presenza sui media e le sentenze del Tar e della Consulta, hanno messo il Ministro Salvini in difficoltà. Siamo riusciti ad isolarlo politicamente e a creargli qualche grattacapo all'interno della sua maggioranza.
E dunque, messo all'angolo, oggi ha giocato un Jolly (falso), per cercare di uscire da questa situazione.
Da un lato ha confermato tutte le porcate inserite nei decreti attuativi come il dossieraggio di massa ai danni degli Ncc e dei clienti e il divieto di intermediazione. Unica variazione l'attesa minima tra un servizio e l'altro scende da 60 a 30 minuti. Una differenza chiaramente irrilevante da un punto di vista giuridico e di principio. Del resto sappiamo che la corte suprema sp****la ne bocciò 15 di minuti di intervallo.
Dall'altro, sposta di un anno, a marzo 2025, l'impatto che questi decreti avranno sulle aziende Ncc.
In questo modo, probabilmente crede di portare a casa il voto dei tassisti alle europee "visto? i decreti sono stati fatti come da voi richiesto" e al tempo stesso di mettersi al riparo dall'ira degli Ncc e soprattutto di quella opinione pubblica che NON ha un servizio di mobilità degno di un paese come il nostro.
Un tentativo mediocre che non sortirà gli effetti sperati e che dimostrano come il Ministro, dal Papeete in poi, non riesca ad indovinarne una risultando sempre fuori tempo massimo.
Per ciò che ci riguarda, la passerella di oggi che ha confermato i testi definitivi praticamente identici a quelli presentati dall'inizio, ha dimostrato quanto sia stato fondamentale abbandonare il tavolo farsa in favore della protesta mediatica e di piazza. Non c'è mai stata nessuna volontà di discussione, di confronto, di ascolto del comparto Ncc. Dovevamo ingoiare le misure volute dalle organizzazioni taxi nel silenzio delle mura ministeriali. E invece siamo riusciti a rovesciare la situazione costringendo il Ministro a guadagnare tempo.
Per questo è doveroso da parte mia, ringraziare tutti gli associati di ST, in primis i presidenti regionali e delle altre associazioni al nostro fianco, che hanno contribuito ad un primo risultato che era tutt'altro che scontato. Basti ripensare al 2019 per trovare sviluppi diversi da questa moratoria mascherata.
Ma è solo l'inizio. Per vincere la battaglia dobbiamo continuare a lavorare, a protestare, a far sentire la nostra voce, a far crescere le associazioni come è stato fatto fatto negli ultimi 2 mesi.
Se ci rilasseremo, se penseremo di averla fatta franca e se soprattutto torneremo ad essere ognun per sé, saremo facili bersagli al prossimo giro. Non è finita, l'attacco è solo rinviato.
Per maggiori informazioni e approfondimenti vi rimando alla Live di questa sera alle 18 con il Presidente di MuoverSì Andrea Romano (oggi intervenuto al Mit) e il Prof. Giovanni Guzzetta.
Non mancate!
Francesco Artusa