Codogno - una cittadina anonima
Mi occupo di viaggi verso mete famose per le loro bellezze architettoniche o naturali e Codogno non fa sicuramente parte di queste destinazioni.
Il motivo per cui oggi mi ritrovo a parlare di quest’anonima cittadina è perché ci vivo e quindi faccio parte di quelle 50.000 e passa persone rimaste in isolamento per due settimane.
Quando è scattata l’emergenza non era ancora chiaro quale sarebbe stato il provvedimento. Io sarei dovuta andare dal mio ragazzo a chilometri di distanza ma ho preferito aspettare e così mi sono ritrovata incastrata tra le mura di una cittadina che non ho mai amato particolarmente.
A più di due settimane di distanza dall’inizio dell’isolamento posso dire che se sono sopravvissuta io può sopravvivere chiunque.
In qualche modo, questi giorni, mi hanno permesso di rivalutare tante cose, Codogno compresa.
Non vedo il mio ragazzo, le mie amiche e parte della mia famiglia esattamente da un mese e all’inizio mi sembrava impossibile resistere. Per giorni ho pensato alla sfiga di avere una relazione a distanza. La sfiga di aver dovuto lavorare il week end prima e di non essere riuscita a vedere nessuno. Mi è venuta l’ansia e tanti piccoli fastidi legati ad essa. Ho fatto fatica a lavorare.
Poi piano piano ho iniziato a dedicare più tempo a tutti quegli hobby lasciati in sospeso. Ho ripreso a sorridere in videoconferenza con il mio ragazzo. Ho ricominciato a sognare senza paure.
I contagi in quest’area sono diminuiti, ciò significa che tutto questo a qualcosa è servito. Le ambulanze che girano a sirene spiegate ci sono ancora, il personale ospedaliero stremato c’è ancora, le persone che stanno male ci sono ancora. Ed è per questo che continuerò a stare in casa a lavorare ai miei progetti, a sognare il prossimo viaggio, ad abbracciare virtualmente i miei cari. Perché per quanto possa sembrare pesante questa situazione mi rendo conto che potrebbe essere peggio.
Io sono stata fortunata e i miei cari anche. Perché metter
Svizzera
Uno di quei rari momenti in cui non mi sento in colpa se non faccio niente è quando mi sposto, soprattutto in treno. E i treni che attraversano la Svizzera ti tengono talmente occupato a guardare il paesaggio da farti perdere la cognizione del tempo.
Lisbona
immagina un posto che hai sempre voluto visitare. Che cosa vedi? Con chi sei? Che rumori senti? Che odori senti? Qual è la temperatura del vento che ti accarezza il viso?
Raccontami il viaggio dei tuoi sogni, insieme lo possiamo trasformare in realtà.
Siviglia
Nella newsletter del mese scorso ho parlato un po’ di Siviglia.
In una piazza calda come il fuoco, tra il profumo dei fiori d’arancio, uno spettacolo inaspettato di flamenco.