Dall’abitato di Viggiù lungo la strada principale di attraversamento seguiamo le indicazioni per la località Sant’Elia che ci conducono lungo strette viuzze, usciamo dal paese costeggiamo il torrente Poaggia che attraversiamo sulla sinistra tramite un ponte in corrispondenza del quale possiamo conoscere alcune caratteristiche del Monte Orsa grazie ad un pannello didattico. Dopo due chilometri circ
a incontriamo un bivio, a destra una carrozzabile in ascesa, strada militare rimodernata, diretta al Monte Orsa, se invece andiamo diritti raggiungiamo la chiesa di Sant’Elia. Ricordiamo che per chi viaggia in autobus la partenza obbligata è in corrispondenza di Viggiù centro, i più fortunati dotati di automobile possono proseguire; salendo in direzione del Monte Orsa ad un certo punto la rotabile diviene sterrata e su di un tornante troviamo un cartello giallo indicante la salita a piedi al Monte Orsa (per la quale occorrono circa 45 minuti), possiamo lasciare qui l’auto oppure proseguire oltre fino a quando al bordo della strada non incontriamo un’area di sosta, verso valle troviamo uno spiazzo da cui cominciamo a percorrere una trincea dotata di camminamenti aperti e in caverna oltre che diverse piazzole per artiglieria. Finita la visita di questo camminamento fortificato dobbiamo tornare sui nostri passi verso l’area di sosta e riprendere la strada che ci conduce alla vetta del monte dove campeggia una grossa antenna. Da qui comincia la nostra visita tenendo conto del fatto che le fortificazioni attorno al Monte Orsa si distribuiscono in planimetria secondo uno schema triangolare con i lati immaginari diretti SN, WE, NS, tra la quota 827 e 970 m s.l.m. Alla destra della strada si trova l’accesso al primo complesso fortificato sotterraneo. Si ricorda che la visita alle porzioni sotterranee dei manufatti è realizzabile a proprio rischio e pericolo, una parte dei manufatti è ben conservata e sicura mentre altre aree nascondono insidie di varia natura. Torniamo sui nostri passi e scendiamo lunga la strada militare fino a trovare un bivio sulla sinistra, la mulattiera ci conduce ad una porticina, accesso ad un altro complesso sotterraneo di fortificazioni e ad una mulattiera che oltre la batteria in caverna conduce in cresta con una dolce salita fino alla vetta del Monte Pravello (1015 m). Lungo la cresta si trovano trincee, postazioni per mitragliatrici e ricoveri a formare un dedalo di opere fortificate, costruite in maniera tale da sfruttare l'andamento naturale della cresta strapiombante sul lago e i contrafforti naturali. Laddove è stata necessaria l’opera dell’uomo si è utilizzato come materiale da costruzione del calcare locale che ha contribuito in maniera decisiva alla mimetizzazione delle opere murarie. Sempre in direzione della vetta del Pravello incontriamo delle scale e alcune gallerie, scendendo alla mulattiera verso sinistra si trovano camminamenti e postazioni per mitragliatrici. Seguendo un sentiero in ghiaia in discesa incontriamo postazioni per artiglieria, batterie in caverna, postazioni per mitragliatrici e trincee che portano alla strada militare bitumata proveniente da Viggiù praticata all’andata. Per la via del ritorno possiamo evitare di ripercorrere la cresta ma possiamo scegliere l’ampia mulattiera che scende dolcemente a ridosso delle postazioni mirando alla grande antenna della vetta del Monte Orsa e da qui a valle.