25/03/2022
Entrando in cattedrale per la porta grande, a destra, proprio addossata al campanile, c'è la Ca****la del Popolo o dell'Annunziata. In essa, in alto, in una nicchia, è collocata una statua di legno, onorata sotto il titolo di S. Maria di Merino, protettrice principale della città di Vieste. Ai lati, più in giù dell'altezza della Madonna si vedono, a destra l'immagine di S. Giorgio e quella di S. Ponziano martire a sinistra.
Questa ca****la non ospita da sempre la statua della Madonna di Merino e né altra ca****la era dedicata a lei. La tradizione
dice che la statua era tenuta in sagrestia, probabilmente sul bancone-altare. Anche oggi è facile vedere sagrestie in cui, in alto, su armadi, sono collocate delle mezze statue di santi. Poi, un giorno, l'8 marzo 1617, il notaio Simone Tranasio stese un atto notarile, per il quale l'Università, cioè il Comune di Vieste, faceva propria quella ca****la e fu detta ca****la dell'Università o ca****la del popolo viestano. Era sindaco Matteo Clarillo. Il sindaco e il consiglio comunale, per la circostanza, misero a nuovo la statua facendola indorare. In alto, sulla nicchia, fu collocato un quadro con S. Giorgio e i Santi Apostoli Pietro e Paolo ai cui piedi era il bambino Gesù posto nella mangiatoia.
Un documento del 1721 si legge pure che al centro del pavimento della ca****la vi era una buca di un sepolcreto ove si seppellivano quelli del governo e del consiglio, i sindaci cioè e gli eletti a cui si aggiunsero successivamente gli ufficiali. La ca****la in quel lontano 1617 dall' Università fu dotata di 16 ducati annui da prelevarsi sul dazio. Con quel danaro dovevano essere celebrate dal Capitolo per i benefattori due messe lette alla settimana, una di sabato e l'altra in altro giorno; e due messe cantate all'anno, una il giorno dell'Annunziata e l'altra il giorno di S. Giorgio. Di questa antica consuetudine ne resta solo la celebrazione del 25 Marzo, giorno dell'Annunziata, in cui si spostano i banchi della cattedrale per accogliere i devoti intorno alla Vergine per partecipare alla messa.