03/12/2023
È una serata limpida,
siamo un gruppo di amici di Merzouga.
Qui ci conosciamo tutti. Andiamo tra le nostre amate dune a trascorrere del tempo insieme. Avvolti nei nostri preziosi turbanti accendiamo il fuoco, ci scaldiamo le mani ed i cuori e vi raccontiamo una storia...
Noi uomini e donne del deserto ci conosciamo fin da piccoli. Siamo nati qui ed abbiamo mosso i primi passi tra queste dune.
Molti di noi erano nomadi fino a qualche anno fa, altri sono rimasti tali.
Apparteniamo al fiero popolo Amazigh, quelli che voi chiamate Berberi. Siamo gli uomini liberi, questo significa Amazigh, le genti autoctone del Maghreb, il Nord Africa. Abitiamo il deserto, ma anche le montagne dell'Atlas.
Siamo sparsi nel territorio, ma siamo collegati sempre. Abbiamo la nostra lingua, il nostro alfabeto, musica, cibo, costumi e tradizioni. Ci riconosciamo dallo sguardo e, ovunque siamo, ritrovandoci, ci sentiamo a casa.
Viviamo a stretto contatto con la nostra terra. Noi, figli e figlie del deserto del Sahara vi siamo legati in modo viscerale.
Anche quando la vita, il lavoro, ci portano momentaneamente altrove, non vediamo l'ora di tornare alla sua calma. Alla nostra gente. Al mare di sabbia di cui amiamo ogni minuscolo granello.
Siamo noi i custodi del deserto, le sue sentinelle. Al tempo stesso accogliamo nel deserto chi arriva da lontano.
Siamo semplici e generosi, ma non lasciatevi ingannare da questo. Non siamo stupidi. Così come sappiamo muoverci tra le dune senza bussola, affrontare le tempeste di sabbia, il sole cocente, riconosciamo le persone, e le loro intenzioni, al primo sguardo, al di là delle parole.
Accogliamo lo straniero come un dono dal Cielo.
Abbiamo imparato il suo linguaggio pur senza uscire dal paese, sappiamo tradurlo.
Chi ha il cuore puro è il benvenuto a tornare nella nostra casa. Ma chiunque passerà qui anche solo per un giorno sentirà una magia, un profumo, che potrà ritrovare nel suo cuore per tutta la vita.
Dopotutto, c'è solo un Sahara al mondo.