11/12/2022
Su una superficie rotonda di 124 centimetri di diametro, Luca Signorelli ha raffigurato una delle più belle scene sacre, nella quale le figure sono immortalate in un contesto familiare, in un atteggiamento di intima unione e partecipazione.
Questo tondo è uno dei primi esemplari conosciuti raffiguranti la Sacra Famiglia, inserita in un paesaggio, e fece da modello per tutta una generazione di artisti, da Michelangelo con il suo Tondo Doni, fino a Raffaello e ad Andrea del Sarto.
L’opera fu realizzata presumibilmente intorno al 1487-1488 circa per la Sala delle Udienze dei Capitani di Parte Guelfa di Firenze e fu definita da Giorgio Vasari nelle “Vite” come “un tondo di N. Donna, che è nella Udienza de’ Capitani [del Palagio] di Parte Guelfa, bellissima”.
“Bellissima” è probabilmente l’aggettivo che pronuncia anche il visitatore, quando si trova davanti al dipinto, conservato agli Uffizi.
La cosa che ci colpisce di più, ammirando l’opera, sono i colori forti e vivaci, accentuati dalla stola variopinta al collo di San Giuseppe, che doveva essere un accessorio in voga all'epoca del pittore, come dimostra la sua presenza in numerose opere di alcuni maestri coevi di Signorelli. La sciarpa, elegantemente decorata con fasce di colore arancio, verde e azzurro, contrasta con l’incarnato di Giuseppe, particolarmente cinerino, e con il suo abito grigio chiaro, ma è in armonia con il mantello, anch’esso di colore verde e arancio. Signorelli raffigura San Giuseppe nell’estrema parte destra del tondo con le mani incrociate sul petto, in posizione di adorazione del Bambino, e con la schiena curvata, aderente al bordo del dipinto, in modo da rimanere all’interno del cerchio, senza forzature. Anche la figura di Maria segue l’andamento ricurvo del supporto, creando un effetto ottico di rilievo, quasi a voler fuoriuscire dal dipinto.
Maria è raffigurata di traverso e seduta, le sue gambe quasi distese, comodamente aggraziate, occupano tutta la parte centrale, in basso, del tondo. Ai suoi piedi si trova un libro con le pagine aperte e tra le mani sorregge un altro volume che sta sfogliando. Il pittore ha voluto probabilmente comunicare il valore di entrambi gli scritti, richiamando su di essi l’attenzione di chi osserva la scena.
Il lungo mantello vermiglio avvolge la metà inferiore del corpo di Maria e scopre solamente una parte dei piedi: notiamo la parte finale del mantello, leggermente rovesciata, che lascia intravedere il colore verde dell’interno della stoffa, scoprendo i semplici ed eleganti calzari tardo medievali.
Il Bambino invece è ritratto di profilo, autorevole e benedicente, mentre fissa lo sguardo verso una direzione “altra” e “oltre”: egli non si rivolge ai genitori, ma è attento a qualcosa o a qualcuno che non è percepibile all’occhio di chi guarda la scena. La mano sinistra, aperta in segno di benedizione proprio sopra al libro sfogliato da Maria, è un messaggio divino che richiama alla sacralità del testo stesso.
Sullo sfondo notiamo un paesaggio rinascimentale, con un castello e viandanti appena visibili, in lontananza.
Tutta la scena è di totale e avvolgente armonia e non finiremo mai di ammirarla in tutta la sua delicata bellezza.
Luca Signorelli, Sacra Famiglia, 1487 - 1488 ca., Gli Uffizi