13/02/2015
La notte del 28 febbraio 1656, nel cortile di Palazzo Barberini a Roma si tenne una grandiosa giostra di caroselli in onore della Regina Cristina di Svezia. Lo spettacolo venne come al solito introdotto da un lungo prologo allegorico. Due squadre di dodici cavalieri ciascuna, montati su superbi ginnetti bardati da splendidi finimenti, sfilarono sfoggiando i loro costumi e altissimi cimieri di penne. Ciascuna squadra era preceduta da un corteo formato da otto trombettieri e centoventi palafrenieri, tutti vestiti dei medesimi colori. La squadra dei cavalieri con i costumi azzurri, che impersonavano i cavalieri romani, era seguita da un carro allegorico, trainato da tre cantanti, che rappresentavano le tre Grazie. Portava un fanciullo che impersonava Roma in veste di Amore. La squadra dei cavalieri con i costumi rossi, invece, che impersonava le Amazzoni, era seguita da un carro trainato da tre cantanti, mascherati come le Furie. Portava un altro musico che, con atteggiamento minaccioso, personificava lo Sdegno.
Di questo grandiosa spettacolo equestre è rimasta una sorta di meravigliosa “istantanea” in un grande quadro, conservato al Museo di Roma di Palazzo Braschi, di Filippo Gagliardi e Filippo Lauri.
Per saperne di più:
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http://www.ibs.it/code/9788890408564/tomassini-g-battista/opere-della-cavalleria-la.html
Immagine: Filippo Gagliardi e Filippo Lauri, “La Giostra dei Caroselli nel cortile di Palazzo Barberini in onore di Cristina di Svezia”, 1656-1659, Museo di Roma, Palazzo Braschi.