27/01/2023
A FONDI ESISTEVA UN TEATRO GIA’ DAI TEMPI PIU’ ANTICHI, E SAPETE DOV’ERA UBICATO? Della presenza di un ampio spazio utilizzato per rappresentazioni teatrali nel palazzo Caetani-Colonna di Fondi ci parla per primo l’ingegnere idraulico Giacomo Baratta, inviato a Fondi dal re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone per redigere un progetto di bonifica della Piana di Fondi, la cui attuazione ebbe inizio nel 1793 ma che fu interrotta nel 1798 dall’arrivo delle truppe francesi. L'ingegnere racconta nella sua relazione che durante l’assedio dell’armata napoleonica nella nostra città, iniziato proprio la vigilia di Natale di quell’anno, si verificò un incendio che devastò il salone principale del Palazzo Caetani e devastò le stanze attigue sul lato del mastio e del giardino esterno. Egli puntualizza inoltre che l’ala di quel palazzo rivolta «verso levante, dove attaccava col castello, soffrì "molta ruina" nel salone in cui era il teatro, per l’incendio seguitovi nel 1798, e vi occorreva molta spesa per rimetterla nel pristino stato». Riguardo a questa vicenda il senatore Errico Amante fornisce invece notizie contraddittorie; infatti nella sua opera “Statuti della città di Fondi” (p.81) egli così descrive l’entrata degli invasori: «Arsero in quell’occasione il teatro con gli stemmi di casa Caetani, teatro che, secondo avvisiamo, è tra’ primi per tempo che sorse in Italia tra il mille cento al mille duecento dell’era volgare». Suo figlio Bruto però, nel riferire il racconto dell’accaduto fattogli dal padre si esprime così: «Entrando i Francesi, gli armigeri della famiglia Di Sangro dettero fuoco al teatro baronale, teatro antichissimo costruito nel palazzo baronale e, così detto “del Principe”, nel qual teatro i Di Sangro facevano recitare i paesani (B. Amante e R. Bianchi, Memorie storiche e statutarie, ecc., Napoli 1903, p.211). Non è chiaro quindi se ad appiccare il fuoco ai locali che ospitavano il teatro siano stati i soldati francesi (che di danni a Fondi ne fecero davvero tanti, come ad esempio la completa distruzione degli archivi del Comune, dell’Episcopio, del Palazzo baronale e della famiglia Calamita, la profanazione e il danneggiamento del mausoleo di Onorato II Caetani nella chiesa di S. Francesco e altri) oppure gli armigeri della famiglia Di Sangro. A prescindere dalle testimonianze qui riportate, non tutte convergenti come si è visto, è certo però che nella città vi fosse un antichissimo teatro, che stranamente però non compare in altre fonti storiche che hanno preso in considerazione la residenza comitale, come l’Inventarium Honorati Gaietani del 1491, o l’Apprezzo dello Stato di Fondi fatto dalla Regia Camera nel 1690. Un altro dei tanti “misteri” – di cui la nostra bi-millenaria storia è pervasa – e che forse è destinato a rimanere tale. Nella foto a sinistra potete vedere il prospetto di Palazzo Caetani dove si trovavano i locali che ospitavano il teatro, che nella cartina della foto accanto – in cui compare la pianta del secondo piano dell’edificio – sono evidenziati in rosso. La mappa è tratta, come le notizie qui riportate, dal volume di G. Pesiri e P. F. Pistilli, “Il Palazzo Caetani di Fondi. Cantiere di Studi”, edito nel 2013 per conto del CREIA.