Slowly Florence - Guided walks in Florence

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Slowly Florence - Guided walks in Florence �Scoprire Firenze attraverso i dettagli, le piccole cose, con un passo più lento ed una prospetti

13/05/2024

Uffizi 🩵

Da non perdere!
01/03/2024

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La Fondazione Museo del Tessuto di Prato presenta una grande mostra a cura di Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini.Attraverso più di 300 oggetti, molti de...

12/09/2023

Cosimo è di nuovo bellissimo!

Che la festa cominci! ⚜️
24/06/2023

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A raccogliere tulipani 🌷
09/04/2023

A raccogliere tulipani 🌷

Buon anno!
25/03/2023

Buon anno!

Qualcuno potrebbe pensare che è un po’ tardi farsi gli auguri di buon anno a marzo.
E invece oggi, 25 marzo, si festeggia il Capodanno Fiorentino e gli auguri sono molto graditi!

Forse non tutti sanno che fino al 1749 l'anno civile a Firenze cominciava proprio il 25 marzo, data stabilita nel Medioevo dalla Chiesa cattolica, la quale calcolò il giorno dell’annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria della presenza divina nel suo grembo, collocandolo esattamente nove mesi prima della nascita di Gesù, il 25 dicembre.

All’epoca a Firenze si era sviluppato un culto molto sentito per la figura di Maria e quindi si decise di stabilire la data del Capodanno Fiorentino proprio il 25 marzo.

La Basilica della Santissima Annunziata divenne il centro dei festeggiamenti, religiosi e civili, e in questo giorno una gran folla, sia cittadina sia del contado, si recava alla Basilica per venerare l’immagine miracolosa della Vergine Annunciata.

Quando nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano, che stabiliva l'inizio dell'anno il 1° gennaio, i fiorentini fecero orecchie da mercante e continuarono a celebrare il Capodanno, con caparbia tradizione, il 25 marzo.

Nel 1749 un atto ufficiale del Granduca Francesco Stefano di Lorena impose la data del 1º gennaio come giorno ufficiale per l'inizio dell'anno e fu allora che i fiorentini si adeguarono a quanto già avveniva nel resto d’Italia.

Celebriamo la festa religiosa con questo straordinario dipinto di Sandro Botticelli: a destra la Vergine è distolta dalla lettura di un libro sacro posto su un leggio, l’Arcangelo Gabriele, con in mano un giglio bianco simbolo di purezza, ha appena toccato terra dopo il volo (come dimostra il velo trasparente svolazzante) e intreccia con la Madonna un intenso scambio di sguardi, reso più evidente dal gesto delle mani che si avvicinano.

Sulla cornice originale sono presenti due iscrizioni in latino, tratte dal Vangelo di Luca: sono le parole dette dall’Arcangelo (la prima parte) e la risposta di Maria (la seconda parte). “Lo Spirito Santo scenderà su di te, e la forza dell’Altissimo ti coprirà come un’ombra”; “Eccomi sono la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola”.

Per un approfondimento sul dipinto di Botticelli, consultate la scheda opera sul nostro sito: https://www.uffizi.it/opere/annunciazione-acb97800-abb5-4017-bb7b-62651414e2b4

Sandro Botticelli, Annunciazione, 1489-90, Gli Uffizi

Promesse d’amore sotto la sguardo del Cellini
12/03/2023

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Si riprendono le vecchie abitudini prima del tour ☕️
19/02/2023

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La più bella 😍
22/01/2023

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ELLE riporta una bella notizia: per Travel + Leisure la città più bella d’Europa è proprio Firenze, “meta da visitare almeno una volta nella vita”. Cultura, attrazioni, cordialità degli abitanti, cucina: tanti i fattori che fanno della nostra città un’eccellenza nel mondo ⚜️💜

Una delle nostre eccellenze! Mai lasciare Prato senza il loro famoso sacchetto blu 🤩
17/01/2023

Una delle nostre eccellenze!
Mai lasciare Prato senza il loro famoso sacchetto blu 🤩

Chi era Antonio Mattei?
Un uomo semplice, di origini umili ma intraprendente e lungimirante.
A lui dobbiamo l'invenzione - e la diffusione - di molti dei dolci più amati della tradizione toscana, tra i quali naturalmente i Biscotti di Prato 💙 ma anche l'amatissima torta Mantovana 👉🏻 questa preziosa ricetta è stata citata anche da Pellegrino Artusi, che dopo averla ricevuta in omaggio da Antonio Mattei ne produsse una sua personale e altrettanto deliziosa variante.

Antonio Giuseppe Baldassar Mattei nasce a Prato il 17 gennaio 1818 nel giorno dedicato a sant’Antonio (probabilmente per questo motivo i genitori lo chiamarono Antonio); figlio di Domenico Mattei di mestiere fornaio e Teresa Vannucchi di mestiere sarta (coniugi della comunità di Coiano), e così si può dire che Antonio Mattei incarna l’unione delle due tradizioni pratesi per eccellenza: quella del pane e quella del tessile. Abbiamo raccontato tanti dettagli della storia di Antonio Mattei nel nostro blog, se ne avete voglia, vi invitiamo a leggere questi due articoli: Il filo conduttore e per filo e per segno.

🎂 Tanti auguri Antonio Mattei e GRAZIE! 🙏🏻

*Sul nostro SHOP online rimane attivo fino alla mezzanotte lo sconto del 15% su tutti i prodotti!

Oggi è un giorno da festaggiare e per portare in tavola i dolci che amate di più! 🍪🥧

http://antoniomattei.it

La zuppa ideale per queste giornate piovose!
11/12/2022

La zuppa ideale per queste giornate piovose!

La zuppa

Non fatevi ingannare dal nome, la ricetta è tutta fiorentina! Ma mai allora il piatto porta questo nome? Si dice che questa ricetta abbia origine nella nostra città durante gli anni della costruzione della , la linea che collega il capoluogo toscano con Faenza in Emilia Romagna, passando dalla valle del Mugello.

Siamo a fine , gli operai che lavoravano al tratto fiorentino erano quasi tutti ed avevano turni di lavoro lunghi e massacranti che si protraevano fino a tardi, tanto che quando terminavano trovavano difficilmente un posto aperto per poter fare una cena calda e rifocillarsi.

Fu allora che alcuni fiorentini presero l’abitudine di per loro una "per i lombardi" a base di raffermo e , che poteva essere riscaldata in qualsiasi momento, senza perdere sapore o gusto: un piatto povero, realizzato con gli avanzi del giorno prima. La ricetta venne ben presto ribattezzata “zuppa lombarda”

➡ Vi lasciamo la ricetta:

250 gr. di fagioli cannellini
4 etti di pane toscano raffermo
1 spicchio d'aglio
1 foglia di salvia
sale, pepe, olio extravergine q.b

➡ Come si prepara:

Mettere i fagioli ammollo la sera prima, per poi cuocerli il giorno seguente per un'ora circa, in un tegame pieno d’acqua con uno spicchio d’aglio e una foglia di salvia. Preparate due fette di pane in una scodella e aggiungeteci sopra i fagioli insieme alla loro acqua di cottura. Un bel giro di olio, sale, pepe. Buon appetito!

Feel Florence UNESCO Firenze Patrimonio Mondiale - Unesco

Anche Prato ha le sue buchette del vino🍷
07/12/2022

Anche Prato ha le sue buchette del vino🍷


Non solo shopping, anche un’occasione per conoscere meglio il distretto pratese 🧵
30/11/2022

Non solo shopping, anche un’occasione per conoscere meglio il distretto pratese 🧵

🧶🛍🎄🚌 Che ne dite di un tour dedicato allo shopping nelle aziende del distretto ?
Un pomeriggio durante il quale sarà possibile acquistare in fabbrica prodotti moda di eccellenze pratesi e non solo. Partenza in pullman per la prima tappa del nostro tour verso Campi Bisenzio, dove visiteremo l'azienda Cecchi&Cecchi. Il principio della sostenibilità è parte integrante della visione e dei progetti aziendali che si basano sull'utilizzo di materie prime sostenibili. A seguire trasferimento al Maglificio Denny, fiore all'occhiello del made in Italy fin dal 1962 e colonna portante della tradizione italiana del cashmere. Infine, visita di Rifò, azienda di nuova generazione che realizza capi e accessori di alta qualità, utilizzando fibre tessili riciclate e riciclabili.
Nel tardo pomeriggio, trasferimento nel centro di Prato dove la nostra giornata di shopping terminerà con un gradito aperitivo.
👉 https://bit.ly/3V4WW5X

Comune di Prato Museo del Tessuto Fondazione CDSE Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci ACTE Visit Tuscany Capviaggi Cecchi e Cecchi Maglificio Denny Rifò

👉🏼 A novembre visita agli Uffizi
23/10/2022

👉🏼 A novembre visita agli Uffizi

Chi è questa sensuale fanciulla, sontuosamente vestita, ritratta da Tiziano?

Una cortigiana o una giovane sposa?

È una donna bellissima, tanto che potremmo chiamarla semplicemente “La Bella”.

Il suo sguardo magnetico dagli occhi scuri catalizza la nostra attenzione appena entriamo nella Sala di Venere alla Galleria Palatina: il volto aderisce a precisi canoni di bellezza rinascimentale come la fronte alta, le sopracciglia sottili, le guance bianche screziate di rosso, il seno florido dal colore lunare e poi i capelli color biondo ramato, quel cosiddetto rosso Tiziano, raccolti in una magnifica acconciatura fatta con le treccine bionde e una ciocca che le cade lungo la spalla destra.

Indossa un abito preziosissimo di grande resa sartoriale, confezionato in una stoffa di damasco blu ricamato d’oro e le maniche di velluto amaranto con dei tagli dai quali spuntano gli sbuffi della camicia bianca sottostante. Notiamo inoltre sul polsino della manica destra una pelliccetta portata con disinvolta eleganza e un cordone dorato che segna la vita della giovane.
I gioielli che indossa sono semplici, ma molto preziosi: al collo porta una lunga catena d’oro mentre gli orecchini sono decorati con una perla.

La giovane è raffigurata in piedi, illuminata contro un fondo scuro e privo di dettagli, il corpo è posizionato verso sinistra come il volto. Lo sguardo però è centrale e sembra guardare direttamente verso l’osservatore. Gli occhi scuri poi esprimono una certa sicurezza, una donna decisa e consapevole della propria nobiltà.

Questo dipinto ha sempre affascinato la critica nella ricerca dell’identità della donna raffigurata, studi storico artistici hanno riconosciuto variamente nel ritratto la consorte del committente, la modella preferita del pittore o una sconosciuta cortigiana. A sciogliere in parte il dibattito è una lettera del 1535 del Duca di Urbino, Francesco Maria I della Rovere, che acquistò l’opera a Venezia intorno al 1536-1538. Nella lettera al suo ambasciatore a Venezia, il Duca scrive: “Direte al Titiano che attenda a quel’altre cose, et che quel’ retrato di quella Donna che ha la veste azurra, desideriamo la finisca”, senza attribuire alcuna specifica identità alla dama, fugando così il dubbio che potesse trattarsi di una donna a lui nota.

Oggi si tende a credere che il dipinto non raffiguri una persona in carne e ossa, ma sia invece la rappresentazione della bellezza femminile idealizzata, secondo una voga già affermata in quegli anni nella tradizione veneta, alla quale Tiziano riuscì a conferire una forma espressiva nuova.

Nel 1631 l’opera fu trasferita a Firenze con la ricchissima eredità di Vittoria della Rovere, unica figlia del Duca di Urbino, Federico Ubaldo Della Rovere, e moglie del Granduca di Toscana, Ferdinando II de’ Medici. Passata al cardinale Francesco Maria de’ Medici e poi al Granduca Cosimo III, “La Bella” fu tra i primi dipinti a essere esposti nella Galleria Palatina.

Tiziano Vecellio, Ritratto di donna, "La Bella", 1536 ca., Palazzo Pitti, Galleria Palatina

Stupenda!
11/10/2022

Stupenda!

10/10/2022

Seconda edizione di TIPO! 🏭
Prenotazioni ufficialmente aperte 🙌🏼

Bello a tutte le ore e con tutti i colori
09/10/2022

Bello a tutte le ore e con tutti i colori



Via delle Casine - quartiere di Santa Croce
25/09/2022

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Tantissime English vibes nella nuova mostra del  (e quindi la amo già) 🔸”Mr. & Mrs. Clark” dal 17 settembre 2022 all’8 g...
22/09/2022

Tantissime English vibes nella nuova mostra del (e quindi la amo già)

🔸”Mr. & Mrs. Clark” dal 17 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 🔸

Buon 8 settembre a tutti i pratesi! Oggi è la nostra festa ❤️
08/09/2022

Buon 8 settembre a tutti i pratesi! Oggi è la nostra festa ❤️



Idee per una passeggiata fuori porta… e per scoprire i luoghi che hanno ispirato un pittore che emoziona.
03/09/2022

Idee per una passeggiata fuori porta… e per scoprire i luoghi che hanno ispirato un pittore che emoziona.

Siete mai stati a Settignano?

A soli pochi chilometri dal trambusto di Firenze, si trova questo piccolo borgo adagiato sopra Campo di Marte, “vicino di collina” a Fiesole.

Forse non tutti sanno che Settignano è stato il set privilegiato di uno dei più importanti artisti della corrente dei Macchiaioli, Telemaco Signorini, il pittore che più di tutti ha legato nome e opere al colle fiorentino.
Oggi come allora alcuni scorci rimangono intatti nel loro fascino, pur essendo mutati (ma non troppo) nella forma: dalla piazza centrale alle strade interne, fino ai campi che circondano il borgo.

Signorini frequentò Settignano a partire dal 1880 e vi soggiornò molte volte dopo quella data: all’epoca il piccolo borgo era il luogo di villeggiatura dell'alta società fiorentina. Scene di vita quotidiana, piazzette con i bambini che giocano, donne che si incontrano per strada a parlare e poi la luce che passa tra le cangianti foglie degli ulivi, la bellezza della campagna di Settignano sono i soggetti dei suoi dipinti in questo periodo.

All’epoca nella piazza principale si trovava un’antica trattoria che Signorini frequentò per due mesi nell’estate del 1885 e che ritrasse in alcuni suoi dipinti, come questo che raffigura il cortile dell'osteria di proprietà della famiglia Scheggi.
È una mattina di settembre, il cielo è azzurro, dalla luce che illumina gli edifici e lascia in ombra tutto il cortile, sembra che sia molto presto e che il sole sia sorto da poco. Tuttavia le persiane aperte sulla destra del cortile ci fanno capire che il personale dell'osteria è già al lavoro. In lontananza, vediamo il campanile della chiesa di Settignano.

Nel centro del cortile c’è un tavolo con attorno alcune panche in legno e un gattino bianco seduto sopra uno sgabello dà le spalle all'osservatore.
Il gattino è l’unica forma di vita in una scena che comunica calma e serenità ed è l’unico elemento che stabilisce un legame fra il paesaggio e la presenza umana nascosta dietro le finestre dell’osteria.
Quel gattino bianco che contempla il paesaggio sembra quasi spronarci a fare altrettanto.

Telemaco Signorini, Mattina di settembre a Settignano (L'osteria dello Scheggi a Settignano), 1883-1890, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna

Nuova opera in San Lorenzo: Mr. Arbitrium di Emanuele Giannelli.    #
31/08/2022

Nuova opera in San Lorenzo:

Mr. Arbitrium di Emanuele Giannelli.

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Storia della salita dei moccoli… 😃
27/08/2022

Storia della salita dei moccoli… 😃


LA SALITA DEI MOCCOLI

A Firenze, più precisamente a Firenze Sud quasi al limitare della città, esiste un tratto di via Benedetto Fortini che scende in via del Paradiso, detto “dei moccoli".
Sul nome dato a questo tratto di strada, abbiamo un paio di versioni. Il tratto di strada presenta una salita molto ripida, con un 18% di pendenza, ed in passato era frequentata dai barrocciai dei mercati. I contadini che portavano la frutta e la verdura, l’affrontavano con il carretto e avevano grandi difficoltà a vincerla e spesso rimanevano sfiniti sul selciato esprimendo la propria rabbia con una serie di moccoli.
Il moccolo è l’equivalente di una bestemmia.
Ma abbiamo anche un’altra versione sul perché di questo nome. Per la processione del Corpus Domini le persone che abitavano in quella via iniziavano a reperire i gusci delle chiocciole, a riempirli di olio e metterci uno stoppino. I gusci accesi venivano posizionati sopra i muri di via di Ripoli e di via del Paradiso fino su in cima alla salita e da questo ne prese il nome.
C’è infine un’altra curiosità su questa salita: si dice infatti che il grande Gino Bartali, in allenamento, faceva questa salita non solo agevolmente, ma spesso senza mani e fu in un'occasione pubblica che Ginettaccio disse: " ... mi è più facile fare la salita de' Moccoli senza mani che parlare ..."!
Feel Florence

Tracce del passato… ⛪️L’antica chiesa di San Pier Maggiore demolita nel Settecento, ha mantenuto gli archi del portico e...
04/08/2022

Tracce del passato… ⛪️

L’antica chiesa di San Pier Maggiore demolita nel Settecento, ha mantenuto gli archi del portico esterno.

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Finalmente! 🌳🍰☕️
02/08/2022

Finalmente! 🌳🍰☕️

🌿 Al Giardino di Boboli è terminato il recupero architettonico della storica Kaffeehaus, lavoro che ha compreso il ripristino degli affreschi settecenteschi e la realizzazione di un nuovo impianto di condizionamento e illuminazione.

☕️ La suggestiva caffetteria granducale, dopo anni di chiusura al pubblico, riaprirà ad ottobre, attrezzata con bancone, tavoli all’interno e all’esterno, servizi igienici, e sarà dotata di un ampio giardino e di una terrazza panoramica affacciata sul panorama mozzafiato di Firenze.

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