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13/09/2021
Rifugio Madonna della neve ,Selle di Rosazza, Rosazza BI - 1447 m
13/09/2021

Rifugio Madonna della neve ,Selle di Rosazza, Rosazza BI - 1447 m

Varallo (Varal in piemontese e in dialetto valsesiano; Vrol o FraL in walser), noto anche come Varallo Sesia, è un comun...
18/10/2020

Varallo (Varal in piemontese e in dialetto valsesiano; Vrol o FraL in walser), noto anche come Varallo Sesia, è un comune italiano di 7 101 abitanti della provincia di Vercelli in Piemonte, situato in Valsesia. È il secondo comune più esteso della provincia di Vercelli.

Riconosciuto come città, e come città d'arte, sorge lungo le rive della Sesia ed è diviso in due parti dal torrente Mastallone, suo affluente, che separa il centro storico, detto Varallo Vecchio, dalle aree più recenti. Unisce attività industriali e turistiche. È dominato dal Sacro Monte di Varallo, uno dei maggiori luoghi di culto della chiesa cattolica del Piemonte, che attira annualmente migliaia di turisti.

Dal 1º gennaio 2018, tramite incorporazione, acquisisce il comune di Sabbia.

Geografia fisica

Varallo si trova quasi allo sbocco della Valsesia nella pianura vercellese alla confluenza del Mastallone nella Sesia.

Il territorio comunale culmina a nord con la Massa del Turlo (1960 m), tocca la quota minima sulla Sesia (398 m) al confine con Quarona e risale, sulla sponda opposta del fiume, fino ai 1827 m del Castello di Gavala e ai 1631 m della Res, che domina la cittadina da sud-ovest.

Origini del nome

L'etimologia del toponimo è incerta. È stata proposta, anche se probabilmente poco soddisfacente, una derivazione da *vararius, con il significato di ‘luogo incolto, aspro’.

Il più antico documento relativo a Varallo, dove compare l'antica denominazione Varade, risale al 10 giugno 1025: si tratta di un diploma con il quale il re di Germania Corrado II, detto il Salico, conferiva al vescovo Pietro di Novara alcuni beni sequestrati ai fratelli Riccardo e Uberto dei conti di Pombia, sostenitori di Arduino d'Ivrea, tra cui la val d'Otro (alpe de Otro), il ponte di Varallo (ponte de Varade) e Roccapietra (Roccam Huberti).

La stessa denominazione Varade compare anche in un successivo diploma di Enrico IV del 13 aprile 1060. In seguito però incominciò ad affermarsi la denominazione Varale, che compare la prima volta in un documento del 6 marzo 1083 con il quale il conte Guido di Pombia donava alcuni beni di sua proprietà situati in Valsesia all'abbazia di Cluny, tra i quali un mulino che sorgeva "in loco ubi dicitur Varale"; questa denominazione, tanto nella forma Varale che in quella villam Varallis, si diffuse definitivamente durante il XII secolo.

Storia

Varallo tra il 12 settembre 1944 e il 25 aprile 1945 è Comando "zona militare Valsesia" con Vincenzo (Cino) Moscatelli come Commissario di guerra, Eraldo (Ciro) Gastone come Comandante militare e Aldo (Aldo) Benoni Capo di stato maggiore. L'11 luglio 1944 viene proclamata la Repubblica partigiana della Valsesia, con capitale a Varallo.

Varallo, per la Valsesia, è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione in quanto insignita della Medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Onorificenze

Varallo, per la Valsesia, è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della medaglia d'oro al valor militare il 14 luglio 1971, per i sacrifici delle sue popolazioni, per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare

«Ribelle all'occupazione nazifascista, la Valsesia combatteva durante venti mesi la dura guerra partigiana per la liberazione nazionale.

Perizia di Capi, valore di migliaia di partigiani e patrioti d'aggressive, manovriere, formazioni, solidarietà rischiosa e appassionata delle popolazioni alla Resistenza, impegnavano duramente, con armi e mezzi tolte al nemico ed insidiosa ostilità dell'ambiente, numerosi presidi ed ingenti Unità operative dell'occupante, infliggendogli, con il combattimento ed il sabotaggio, rilevanti perdite umane e materiali ed esiziale oneroso logorio di forze.

Sottoposta a rastrellamenti, repressioni cruente e distruzioni, irriducibile non piegava all'oppressore e centinaia di caduti in armi, decine di trucidati per rappresaglia testimoniano il tributo di valore e di sofferenza, con cui i combattenti e le popolazioni di Valsesia per congiunte virtù militari e civili opponevano all'oppressore la forza invincibile dell'amore per la libertà e per lì indipendenza della Patria.

Settembre 1943 - aprile 1945»
— 14 luglio 1971

Monumenti e luoghi d'interesse

Il Sacro Monte

Il Sacro Monte di Varallo è il più antico dei Sacri Monti, essendo stato eretto a partire dal 1491 da Bernardino Caimi, frate Minore Osservante, già custode in Terra santa. Nel 2003 questo straordinario complesso monumentale è stato inserito dall'UNESCO nella Lista dei Patrimoni dell'Umanità insieme ad altri sei Sacri Monti piemontesi.

Fa parte dei poli museali dell'Ecomuseo della Valsesia.

L'Alpàa

L'Alpàa è una mostra mercato nata nel 1977 che si tiene per 10 giorni della seconda settimana del mese di luglio nel comune. L'idea originaria era quella (nata in seno al comitato del Carnevale di Varallo Sesia) di espandere l'"estate valsesiana", il nome derivò dalla consuetudine valsesiana che prevedeva a inizio estate, il prendere forma di un mercato dei prodotti della pastorizia e dell'agricoltura montana.

Il 16 e il 17 luglio 1977 si tenne la prima edizione dell'Alpàa presso il Parco della Consolata dove gli stand espositivi furono ricavati artigianalmente. Per sabato 16 il programma intrattenimenti consistette in una caccia al tesoro per le vie cittadine, un concerto del complesso vocale francese Absinthe, la rappresentazione di Anfitrione di Plauto. Per domenica 17 venne organizzata una sfilata di auto d'epoca, di numerosi gruppi folkloristici e in serata un concerto del Coro Varade.

Il successo registratosi portò gli organizzatori a ripetere l'evento (alcune migliaia di persone nella sola giornata di domenica 17 luglio). Si pensò di allargare il periodo da 2 a 9 giorni, includendo così due fine settimana allargando contestualmente gli spazi espositivi. Venne battezzato il primo logo dell'Alpàa, la Ribebba.

Nel 1979 venne creata la Cooperativa Alpàa in quanto, grazie a una programmazione turistica articolata tra Borgosesia e Varallo si poté accedere a cospicui finanziamenti da parte della Regione Piemonte.

Mongolfiera in partenza dal campo dell'oratorio per una panoramica sull'esposizione nel 1983
Negli anni 1980 si optò per l'allargamento dell'esposizione per alcune vie cittadine, Piazza Garibaldi, Piazza del Dazio, Villa Durio. Gli spettacoli di intrattenimento, in quegli anni principalmente di Cabaret ospitarono tra gli altri Gigi Sabani, Fabio Fazio, Ezio Greggio, Edoardo Vianello, Giorgio Faletti, Francesco Salvi di Drive in, Equipe 84, Teo Teocoli, Dik Dik, dall'edizione 1989 in poi cominciò la collaborazione con la Festa dell'uva di Gattinara. Seguirono Ricchi e Poveri, Fiordaliso, Fausto Leali, Barbara Cola, Rita Forte, Luca Barbarossa, Riccardo Cocciante, Little Tony, Nino Frassica, Ivana Spagna, Paola Turci, Ron, Andrea Mingardi, Enrico Ruggeri, Fabio Concato, Fiorella Mannoia.

Sul finire degli anni '90 vennero stimate una media di 15.000 presenze ogni sera. L'affluenza di pubblico rimase sostenuta, complici cantanti e ospiti con concerti gratuiti, i lavori di riqualifica di Varallo, l'ingresso del Sacro Monte di Varallo come patrimonio UNESCO nel 2003 e la diffusione del web. L'apertura viene anticipata al venerdì, portando così a 10 le giornate dell'esposizione. Negli anni 2000 furono ospiti Roberto Vecchioni, Umberto Tozzi, Mietta, Monica Anderson, Raoul Casadei, Formula 3, Michele Zarrillo, Giorgia, Luca Barbarossa, Stadio, Luca Dirisio, Riccardo Fogli, Antonello Venditti, Milva
Pooh, Al Bano, Aida Cooper, Orietta Berti, Zero Assoluto,Paolo Belli, Fiorella Mannoia, Paolo Meneguzzi, Francesco Renga, Loretta Goggi, Cesare Cremonini, Marco Carta, Giusy Ferreri, Lucio Dalla, Ivan Cattaneo, Sabrina Salerno, Den Harrow, Morgan Nel 2008, per contrastare il calo delle presenze si puntò sui concerti spostandone alcuni al Sacro Monte, i concerti delle edizioni successive furono tenuti da Noemi, Irene Grandi, Patty Pravo, Pupo, Samuele Bersani, Mario Biondi,Raf, Ornella Vanoni, Karima, Alessandra Amoroso, Alex Britti, Francesco Renga, Emma, Davide Van de Sfroos, Mario Venuti, Billy Cobham, Arisa, J-Ax, Amii Stewart, Dolcenera, Malika Ayane, Max Pezzali, Eugenio Finardi, Giovanni Vernia, Silvia Mezzanotte, Chiara Galiazzo, Renzo Arbore, Antonello Venditti, Neffa, Annalisa, Fedez, Malika Ayane, Tiromancino, Casadei, Ron, Massimo Ranieri, Gigi D'Alessio, Emis Killa, Tony Hadley, Loredana Bertè, Luca Carboni, Irene Grandi, Startag, Rocking dolls, Gianluca Grignani, Al Bano, Subsonica, Le Orme, Blue Vomit, Moreno, Francesco De Gregori,Dear Jack, Cristina D'Avena, Free Music Band, The reyes family, Natalie Imbruglia, Fabri Fibra, Renzo Arbore, Cristiano De André, Gemitaiz, Stadio

Il Carnevale di Varallo

Il carnevale è una delle tradizioni più sentite a Varallo. Le manifestazioni si svolgono tutti gli anni dal giorno dell'Epifania (6 gennaio) al mercoledì delle ceneri, primo giorno di Quaresima. Durante questo periodo la città è governata dalla maschera Marcantonio Carlavé, re dei Dughi e dei Falchetti (così si chiamano i varallesi durante questo periodo). Accompagnato dalla maschera femminile (la Cecca, eletta ogni anno tra le ragazze più belle della città), Marcantonio porta gioia e allegria nel corso di manifestazioni pubbliche, balli, cene e iniziative per bambini, anziani e disabili. Tra gli eventi più partecipati ci sono la Veggia Pasquetta (celebrata sempre il 6 gennaio), il Ballo della Cecca, la Carnevalàa 'nt la strà, la Giubiaccia, la Raccolta della Legna e il Bal ëd la Lüm. Il vertice del carnevale di Varallo si tocca il martedì grasso con la preparazione e la distribuzione alla popolazione della Paniccia, un minestrone di riso e verdure cotto sul fuoco dentro enormi pentoloni, che un tempo serviva come pasto caldo per poveri e carcerati. L'ultimo evento è il Processo e il rogo a Marcantonio che cade il primo giorno di Quaresima chiudendo il calendario di iniziative. Il carnevale viene organizzato da un apposito Comitato che si costituisce in autunno e porta avanti le manifestazioni dell'anno successivo.

Una domenica diversa Se cercate un luogo di sicuro interesse,recatevi ad Oleggio,presso la azienda agricola dei F.lli Fa...
12/10/2020

Una domenica diversa

Se cercate un luogo di sicuro interesse,recatevi ad Oleggio,presso la azienda agricola dei F.lli Facchi.

Qual'è la particolarità di questa azienda,che ricordiamo è nata nel 1987 con circa una novantina di capi bufalini,per arrivare
ad oggi e contarne 1300 capi.

L'azienda è aperta al pubblico e per i più piccoli la domenica si può trasformare in un vero giro educativo,dove oltre alla possibilità di ammirare la maestosità dei
capi adulti,ci si può far emozionare dalla dolcezza dei nuovi nascituri.

Non fatevi incutere dalla loro indole,perchè sono animali molto curiosi e possiamo anche dire molto coccoloni, soprattutto i cuccioli, che
in maniera sfrontata non avranno problemi a coccolarvi con la loro lingua ruvidissima.

Sempre nello stesso luogo, troverete la gelateria artigianale dell'azienda agricola,dove al suo interno potrete anche comprare
le specialità inerenti ovviamente a tutto ciò che è legato ai capi bufalini.

Mozzarella di bufala fresca ogni giorno
Carne
Salumi
Formaggi
e la tanto ricercata Burrata,oltre a tantissimi altri prodotti caseari.

L'azienda dei f.lli Facchi si trova ad Oleggio via Sonzini Moioli n° 14 28047 (NO) Fraz. Loreto.

Castello di San Lorenzo - Gattinara
14/09/2020

Castello di San Lorenzo - Gattinara

Sulle orme di Fra Dolcino

Breve itinerario che porta a due località note sotto il profilo storico e leggendario: Pian di Cordova e Castello di San...
14/09/2020

Breve itinerario che porta a due località note sotto il profilo storico e leggendario: Pian di Cordova e Castello di San Lorenzo.

Circa al primo chilometro della Provinciale tra Gattinara e Serravalle, nei pressi di un cippo in memoria dei caduti Partigiani, si prende la strada asfaltata a sinistra, chiusa da una sbarra, che in breve sale a Pian di Cordova, 320m, poggio inaspettatamente ampio e ridente, teatro di antiche leggende. Secondo la tradizione, qui sarebbe stato posto il campo di Fra Dolcino a guardia dell'ingresso della valle. Si attraversa il pianoro e si sale verso sinistra un costolone tra grandi querce. Successivamente il sentiero si impenna, entra in un fitto bosco e sbuca sul piazzale che precede il Castello di San Lorenzo, sul colle omonimo, 540m (ore 0.50).

I ruderi del castello sono in buona parte ripuliti dalla vegetazione e sono pertanto parzialmente visitabili con opportune cautele. Dal piazzale, limitato verso la pianura dai famosi vitigni del Gattinara, si ha una bella vista sulla bassa Valsesia e su una miriade di vette della cerchia alpina.

Note:
Dal castello, seguendo la strada sterrata tra le vigne (segnavia n. 2), si può raggiungere il "Sentiero di Fra Dolcino" (segnavia n. 1, ma nel catasto sentieri indicato con il n. 700) che da Gattinara conduce alla Pietra Gruana seguendo la lunga dorsale delle alture sul lato destro del Sesia, nel punto in cui questo raggiunge la dorsale.

Consigli tecnici:
Il percorso non presenta difficoltà di rilievo.

Pubblicazioni:
Guida “VALSESIA orientale” Cai Varallo-Geo4Map
IGM Foglio 43 I NO Masserano.
Guida degli itinerari escursionistici della valsesia . CAI Varallo - Carta 6a

Traccia GPS: sentiero_701_catasto_701.zip
clicca per scaricare il file, formato standard GPX per navigatori GPS
Traccia KMZ: sentiero_701_catasto_701.kmz
clicca per scaricare il file, formato KMZ

Percorribile regolarmente
Tipologia: Escursionistico
Categoria: Prati, tratti boschivi
Difficoltà: E - Escursionisti
Periodo consigliato: Tutto l' anno

Si collega con il sentiero:: 700 - Sentiero di Fra Dolcino visualizza

Ultimo rilievo sentiero effettuato il: 15-01-2020

Fra i tanti itinerari percorribili fra le valli del Monte Rosa, la passeggiata al lago delle fate merita di essere appro...
31/08/2020

Fra i tanti itinerari percorribili fra le valli del Monte Rosa, la passeggiata al lago delle fate merita di essere approfondita per la bellezza della natura e l’incanto che lascia negli occhi dei visitatori.

Potete partire sia dal paese di Macugnaga a 1310 metri, sia da Isella, dove c’è un ampio parcheggio per lasciare la macchina seguendo per circa un’ora la strada sterrata GTA che ci conduce al laghetto.

Tenendo la piazza del Municipio contornata da case di legno e pietra alla propria sinistra, si percorre un breve tratto di statale per girare a destra in via Jacchetti. Dopo pochi metri si imbocca sulla sinistra un viottolo indicato con il cartello “lago delle Fate percorso vita”. Superiamo il ponticello sopra il torrente Anza e proseguiamo sul GTA dove incontriamo il secondo accesso da Isella e dove, con una piccola deviazione, potrete visitare la miniera d’oro della Guia, una delle poche miniere in Europa ad essere aperta al pubblico.

Ci troviamo alle porte della Val Quarazza a 1300 metri. La vallata si presenta fin da subito nella sua maestosità; percorrendo la mulattiera che l’accompagna, incontriamo il famigerato laghetto.

Il lago delle fate a 1330 metri associazione è un bacino artificiale che è stato creato quando venne costruita la diga adiacente. Le sue rive sono molto piacevoli con piccole spiaggette e ampi pianeggianti prati. Le sue acque non sono balneabili, quindi lasciate a casa il costume e godetevi il panorama mozzafiato del Monte Rosa che si specchia sulla sua superficie. Una volta arrivati al bacino artificiale potrete fare una pausa in uno dei due ristoranti che si trovano nelle sue vicinanze, il Lanti e L’Alpino. Quest’ultimo, durante la stagione estiva, mette a disposizione sdraio e tavolini all’aperto su cui rilassarsi e gustare degli ottimi dolci fatti in casa.

Fra le fronde degli alberi potreste incontrare dei nani intarsiati nel legno: qui la leggenda vuole nella miniera abbandonata prima del lago, la Miniera della Guia, ci lavorerebbero ancora gli gnomi che cercano oro per portarlo al lago dove viene consegnato nelle mani delle fatine in cambio di marmellata di more e mirtilli di cui sono particolarmente ghiotti. Le fate ricamano i loro abiti con l’oro degli gnomi e, con gli avanzi, creano la polvere magica che serve per farle volare. I

l cammino che vi porterà allo specchio d’acqua è molto agevole adatto quindi a tutta la famiglia. Se vogliamo poi proseguire sul GTA che percorre tutta la vallata, vi condurrà alla città morta di Crocette a 1400 metri, un antico villaggio di minatori abbandonato nel 1953, anno in cui venne interrotta l’attività estrattiva e il trattamento dell’oro. Nei ruderi abbonati del villaggio sono ancora ben distinguibili le vasche dove veniva trattato il minerale aurifero, la laveria e il complesso dove era posizionata la stazione di arrivo della teleferica. Nel 1983 venne aggiunto il cosiddetto “sarcofago”, una struttura di cemento armato in cui sono stoccate le materie tossiche prima depositate a cielo aperto. L’area è ora sottoposta a bonifica ambientale, motivo per cui è vietato raccogliere funghi e campeggiare.

Possiamo ancora proseguire il cammino, tenendo il sentiero che si inerpica sulla destra e costeggiando il torrente Quarazza che ci porterà all’Alpe La Pissa. Qui fra larici, pozze d’acqua e piccole cascate vi troverete davanti ad uno spettacolo meraviglioso: una cascata a strapiombo che scroscia dalla montagna.

Il laghetto si trova ad un altitudine di 1330 metri sul livello del mare. Il dislivello della passeggiata descritta è di 20 metri fino al lago quindi pressochè pianeggiante.

E' possibile campeggiare un po ovunque nella vallata.

Troviamo il "campeggio Macugnaga" attrezzato in località Isella poco prima del paese.

Il parcheggio camper si trova a Pecetto composta da circa 25 posti su fondo in cemento con colonnine luce al costo di 10 euro giornaliere.

La passeggiata consigliata ha come inizio il paese di Macugnaga e si sviluppa sul GTA da piazza del municipio. Il percorso non è pernulla impegnativo su ampia strada sterrata e senza particolari dislivelli. La lunghezza totale è di 3 chilomentri con un tempo di percorrenza di un ora con passo moderato. Particolarmente consigliata a tutta la famiglia e con l'ausilio di biciclette. Per chi vuole poi proseguire, c'è la possibilità di visitare tutta la vallata continuando sull'unico sentiero. I punti di interesse che si incontreranno sono: prima del lago le miniere d'oro abbandonate Guia, dopo il lago città morta di Crocette a 1400 metri e le cascate dell'Alpe Pissa.

Sono due i punti di ristoro sul lago.

Il primo è il ristorante Alpino aperto in estate da giugno a metà settembre tutti i giorni, nel periodo invernale solo i sabati e le domeniche e nelle festività.

Durante la stagione estiva mette a disposizione sdraio e tavolini all’aperto su cui rilassarsi e gustare degli ottimi dolci fatti in casa. Il secondo è il bar ristorante Lanti anch'esso con uno spazio esterno sulle rive del lago.

La direttrice principale per raggiungere il laghetto è l'autostrada A26 direzione Gravellona-Toce.
Da Milano percorrere l'autostrada A8 in direzione Varese-Gravellona Toce, al bivio per Varese prendere la direzione Gravellona Toce e proseguire per tutta l'autostrada fino a raggiungere il tratto finale di superstrada, uscire a Piedimulera e seguire i cartelli per Macugnaga sulla ss49.
Si ringrazia per le foto
Luca Tondat
Samanta Marucchi
Michele Rapone
Debora Mangino

Tamponi nell'aereoporto di Torino
20/08/2020

Tamponi nell'aereoporto di Torino

Test all’aeroporto all’arrivo e tampone drive in

22/06/2020

Buongiorno

Buongiorno a tutti, invito chiunque ad unirsi al gruppo telegram LEGGO PIEMONTE, verranno pubblicati articoli per conosc...
21/06/2020

Buongiorno a tutti, invito chiunque ad unirsi al gruppo telegram LEGGO PIEMONTE, verranno pubblicati articoli per conoscere la splendida regione.

Notizie e curiosità sulla regione più affascinante d'italia

Vacanze in natura? Il lago delle streghe fa per teUn posto per rilassarti a contatto con la natura
21/06/2020

Vacanze in natura? Il lago delle streghe fa per te
Un posto per rilassarti a contatto con la natura

Un posto per rilassarti a contatto con la natura

Vacanze in natura? Il lago delle streghe fa per teUn posto per rilassarti a contatto con la natura
21/06/2020

Vacanze in natura? Il lago delle streghe fa per te
Un posto per rilassarti a contatto con la natura

Un posto per rilassarti a contatto con la natura? Il Lago delle Streghe fa per te

Oggi ti propongo un posto magico da inserire nelle mete da visitare in primavera, sia in occasione di qualche bel ponte festivo, sia per una gita fuori porta in giornata. Siamo in Val Formazza, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, un luogo dove la natura incontaminata funge da sfondo perfetto per rilassarsi camminando in mezzo al verde o per un pic-nic con la famiglia.

In questa piccola valle piemontese sorge l’Alpe Devero e il famoso Lago delle Streghe: mete ideali per la primavera, quando la natura comincia a rifiorire, e per l’estate, quando si desidera fuggire dall’afa cittadina.

A circa due ore da Milano sorge un piccolo paradiso verde smeraldo con una storia un po’ particolare. Continua a leggere per scoprire di più sul Lago delle Streghe ed i suoi dintorni.

Come arrivare

Arrivare al parco naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero è molto semplice in auto. È sufficiente prendere l’autostrada verso Alessandria, prendere la diramazione verso Gravellona Toce e continuare sulla SS 36 del Sempione. Oltrepassata Domodossola (sì, quella di nomi/cose/città) troverai le indicazioni per Baceno/Val Formazza.

Una volta arrivati in paese a Baceno, non dovrai far altro che imboccare la strada comunale che sale all’Alpe Devero e parcheggiare al termine della strada. Attenzione: la domenica è il giorno più caotico per fare una gita al Lago delle Streghe. Ti consiglio di andare in settimana o al sabato, così da non trovare troppa gente e respirare a pieni polmoni la sensazione di tranquillità trasmessa dal luogo.

Qualche curiosità su Lago delle Streghe

La leggenda narra che a valle vivesse una coppia di innamorati spensierata ma che con il passare del tempo l’uomo cominciò a prestare attenzione ad un’altra ragazza, trascurando così la sua compagna. La giovane sposa, molto triste, non sapeva più che fare e un giorno si confidò con un’anziana sconosciuta incontrata sulla strada per raccogliere i mirtilli.

La vecchietta ascoltò molto attentamente le parole della ragazza, senza mai interromperla. A racconto finito, le rivelò di essere una strega e le fece una proposta: se la ragazza avesse osservato il volto di un altro uomo e fosse rimasta dell’intenzione di volere il suo amato, allora lei stessa avrebbe lanciato un incantesimo per farlo tornare a casa. La ragazza accettò e la strega la condusse in una grotta nella montagna, dove in una pozza era presente il riflesso del giovane amato. In pochi istanti il riflesso si imbruttì, invecchiò e deteriorò. La ragazza, spaventata, si affacciò in una seconda pozza dove c’era un uomo altrettanto bello e dal sorriso sincero.

L’anziana strega le spiegò che le pozze mostravano i due tipi d’amore che possono riempire il cuore degli esseri umani: il primo fugace, illuso ed effimero, dove non si può far nulla per mantenerlo vivo; il secondo, sincero ed eterno, verso tutto ciò che ci circonda. La ragazza, davanti a quella verità si votò al secondo tipo di amore e quando fece la sua scelta, un getto prorompente riempì la grotta. In questo modo nacque il Lago delle Streghe.

Verso il lago: l’itinerario

Una volta giunti al parcheggio, inizia il cammino verso il Lago delle Streghe (circa un’ora su sentiero di semplice percorrenza). La gita inizia sulla piana del Devero: appena passato l’abitato dovrai imboccare il sentiero che porta a Crampiolo, una piccola frazione composta da baite molto caratterisiche. Una volta passato il ponticello in legno, si snoda un piccolo tratto in salita costeggiato dal fiume, dai lariceti e dalle piante di mirtilli.

Il centro abitato di Crampiolo si ragginnge in circa 40 minuti di sentiero dal punto di partenza e da qui il lago dista pochissimi minuti di cammino su sentiero pianeggiante. All’interno del paesino potrai fare scorta di prodotti tipici per un pic-nic a bordo lago certamente rilassante, insieme ad amici e famiglia.

L’itinerario è facilmente percorribile anche dai più piccoli, in quanto i tratti in salita sono pochi e non molto faticosi. Ora non ti resta che preparare lo zaino e partire…

https://leggopiemonte.com/news.php?news-url=vacanze-in-natura-il-lago-delle-streghe-fa-per-te-&fbclid=IwAR2Noz93c_RLVcfwy6SliosWiZ71l0RE48yMJ6sdsI169KSKtTHkQcgHqvo

Val Chiusella - lago di MeuglianoUn luogo dove la natura si sposa con la parola relax
16/06/2020

Val Chiusella - lago di Meugliano
Un luogo dove la natura si sposa con la parola relax

Un luogo dove la natura si sposa con la parola relax

Il lago, il cui perimetro misura circa 700 metri, occupa una conca del monte Pianure, a 750 metri sul livello del mare, ...
16/06/2020

Il lago, il cui perimetro misura circa 700 metri, occupa una conca del monte Pianure, a 750 metri sul livello del mare, ha una profondità massima di 11 metri ed appartiene all'anfiteatro morenico di Ivrea. La bassa profondità dell'acqua favorisce il congelamento nella stagione invernale

Il lago è circondato da boschi di conifere (per lo più larici, abeti rossi e pini silvestri).

Nei dintorni vi è un consistente gruppo di betulle introdotto negli anni trenta del Novecento, mentre nella parte settentrionale del lago si trova un accenno di giuncheto.

Protezione della natura

Nel 2009 i "Laghi di Meugliano e Alice" sono stati riconosciuti sito di interesse comunitario

Il Lago di Meugliano sembra ancora meno un habitat naturale di quello di Alice.

Qui c’è un chiosco per la pesca ed un ristorante, “L’incontro”, oltretutto impegnato per un matrimonio, quindi il massimo della biodiversità che troviamo è quella dei colori dei vestiti degli invitati.

Il Lago di Meugliano, appurato che di naturale ha ormai pochino, è però proprio un bel luogo, curato e gradevole. Se dovessi pensare a dove trascorrere una bella Domenica con pranzo al ristorante e relax con un libro al sole, beh non esiterei a proporlo. Si può raggiungere anche in auto e c’è un ampio parcheggio, cosìcchè non avete scuse per lasciare a casa i nonni. Il lago di Meugliano è child, dog and nonno friendly

Per raggiungere il Lago di Meugliano è stato necessario scendere un pochino dal crinale del cordone morenico, per cui al ritorno dobbiamo risalire e proseguire poi sul crinale. Adoro camminare sui crinali e

la sensazione che mi da l’essere il punto più alto dell’orizzonte ma c’è la nebbia e non si vede assolutamente nulla. La camminata prosegue, quindi, veloce sino alla Strada Provinciale perchè è tardissimo, abbiamo una fame pleistocenica e la speranza è di trovare “Il Pontile” ancora aperto, visto che L’incontro ci ha rimbalzati. Ed è così. In una saletta vista lago consumiamo un pranzo davvero speciale. Consiglio il piatto unico di antipasti e la cipolla con la fonduta. Strepitosi!

DETTAGLI DEL SENTIERO

Dislivello in salita: 400 m
Dislivello in discesa: 400 m
9 km
Tempo in movimento: 2 h e 15′
Tempo totale: 3 h

DOVE DORMIRE

Guest House “Il Frutteto di Emi e Teti”
via Magnus 25, 10010 Lessolo TO
Altitudine 277m
Telefono 3289554488
[email protected]
Pagina Facebook

DOVE MANGIARE

Il Pontile (Lago di Alice)
Via Provinciale per Lessolo 27, 10010 Alice Superiore TO
Telefono: 328 852 9239
Pagina Facebook

L’incontro (Lago di Meugliano)
Regione Lago, 1, 10080 Meugliano TO
Telefono: 0125 74594

F: oggiesco.com

Il castello di RacconigiUn castello da visitare
12/06/2020

Il castello di Racconigi
Un castello da visitare

Un castello da visitare

12/06/2020
Zipline: volare appesi ad un filo tra le montagne del PiemonteVi piacerebbe vivere le sensazioni di un volo libero senza...
11/06/2020

Zipline: volare appesi ad un filo tra le montagne del Piemonte

Vi piacerebbe vivere le sensazioni di un volo libero senza dovervi buttare da un aereo con il paracadute? In Piemonte, a pochi chilometri di distanza da Verbania e più precisamente nella Valle Intrasca, si trova la Zipline, una spettacolare attrazione che vi permetterà di provare l’ebrezza di volare avendo di fronte il magnifico panorama del Lago Maggiore e tutto intorno la verdissima e rigogliosa valle.


La Zipline è costituita da una fune d’acciaio sospesa tra due punti che si trovano a differenti quote al quale ci si aggancia per fare una veloce discesa tuffandosi in picchiata come un falco.

Il cavo di acciaio, lungo 1.850 metri, collega a strapiombo Pian d’Arla ( a 1307 metri d’altezza) all’Alpe Segletta dove è posizionato il punto di arrivo.

Una volta raggiunta la postazione di arrivo riceverete l’imbragatura necessaria e sarete condotti con una navetta al punto di partenza di Pian d’Arla. Un volta giunti lì i controllori di volo verificheranno che l’imbragatura sia indossata correttamente, provvederanno ad agganciare saldamente il carrello al cavo e poi potrete spiccare il volo. Volando ad oltre 120 km/h, saldamente agganciati al cavo d’acciaio, percorrerete i 2 chilometri che separano i due punti in poco più di un minuto e mezzo.

Al fondo del percorso è posizionato un sistema di frenata automatica che garantisce un atterraggio in dolcezza sulla piattaforma di arrivo.


Per il vostro volo sulle terre della Valle Intrasca avete due opzioni tra cui poter scegliere:

Volo Free Style: se volete volteggiare come una rondine in aria questo è lo stile che fa al caso vostro. Sarete agganciati frontalmente con braccia e gambe libere. Se staccate le mani dal cavo di ancoraggio potrete compiere evoluzioni e vivere in totale libertà questa esperienza.

Volo Falcon Style: vi sentirete come un falco in picchiata agganciati posteriormente a faccia in giù con le braccia e le gambe raccolte in posizione aerodinamica per avere la massima velocità. Se siete amanti del brivido della velocità questo è lo stile che fa per voi visto che passerete da 0 ad oltre 120 km/h in pochi secondi.

Diversamente da altre attività adrenaliniche come il deltaplano o il parapendio, la Zipline è alla portata di tutti poiché non necessita di particolari attrezzature, di abilità e di preparazione. Insomma potrebbe essere un’ottima soluzione per chi vuole vivere un’emozione forte… ma non troppo!

Informazioni Pratiche

Indirizzo:
Località Alpe Segletta – 28812 Aurano (Verbano-Cusio-Ossola)

Tariffe:
Dal 01/01 al 31/05 e dal 01/10 al 31/12
volo singolo: 35 €
volo in coppia: 60 €

Dal 01/06 al 30/09
volo singolo: 39 €
volo in coppia: 70 €

Sono previste riduzioni per famiglie e gruppi di almeno 8 persone.

Orari:
Gli orari ed i giorni di apertura variano a seconda della stagione

Per maggiori informazioni sugli orari e le tariffe potete consultare il sito internet ufficiale.

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