Arcinazzo Romano Turismo

07/06/2023

https://www.discoverplaces.travel/it/racconti/incontri-con-persone-speciali/antonio-donsanti-e-il-fascino-discreto-di-arcinazzo-romano

Stiamo partendo! È ora di conoscere i Town Ambassador della Valle dell’Aniene e siamo ‘volate’ a Parigi a conoscere Antonio Donsanti.

17/10/2022

Altipiani di Arcinazzo è una località turistica montana del Lazio a cavallo della provincia di Frosinone e della provincia di Roma

13/07/2022

https://youtu.be/VodNeXGb1Rw

24/04/2022

15/04/2022

06/04/2022

Per la Rubrica "Paesi: alla scoperta del Medaniene" oggi vi presentiamo Arcinazzo Romano, in cui troviamo il Museo Civico Archeologico Villa di Traiano Comune di Arcinazzo Romano .

Il comune di Arcinazzo Romano, conosciuto fino al XIX con il nome di Ponza, di circa 1.500 abitanti, fa parte del territorio della Città Metropolitana di Roma Capitale. Esso è situato nell’Alta Valle dell’Aniene, a 80 km da Roma, ed ha un’estensione di circa 2.827 ettari, con carattere prevalentemente montuoso e comprende al suo interno una zona pianeggiante chiamata Altipiani di Arcinazzo.

Le origini dell’antico borgo medievale risalgono con molta probabilità alla prima metà del XI secolo. È, però, a partire dai secoli seguenti (XII-XIII) che si registra un rapido sviluppo edilizio. Dei resti dell’antico abitato medievale rimangono purtroppo solo poche tracce, tra cui scarsissime porzioni della parte orientale delle mura. Sono, invece, meglio conservate alcune torri, una delle quali costituisce il campanile della Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.

L’esterno di questa Chiesa è caratterizzato da un portale incorniciato da due colonnette e capitelli ed altri elementi marmorei provenienti dalla Villa dell’Imperatore Traiano. Anche al suo interno sono presenti i marmi portati via della Villa imperiale, tra cui due capitelli compositi riutilizzati come acquasantiere. Intatta e inglobata nelle strutture attuali del paese è Porta Nuova. Si tratta di un arco a tutto sesto con conci di pietra squadrati. Passeggiando per i vicoli del centro storico è possibile ammirare la Ca****la di Santa Lucia, la Chiesa di San Giorgio, la Chiesa della Croce, la piccola Chiesa di Sant’Antonio Abate e le facciate di alcuni palazzi, nelle quali si conservano resti di bifore, segni dell’antico borgo medievale.

Scrivici per organizzare la tua prossima gita fuori porta a due passi da Roma, visitando Arcinazzo Romano e il suo museo (Villa di Traiano).

04/04/2022

Un saluto da Annalisa Minetti dagli splendidi Altipiani di Arcinazzo!🌲🏔

14/03/2022

Un bellissimo scatto di Arcinazzo. ❄️
La neve sullo sfondo rende il paesaggio ancor più suggestivo.

📸 .frattali

07/03/2022

25/01/2022

https://www.ponzacalafelci.com/2022/01/22/la-storia-di-una-ponza-in-terraferma/

La storia di una Ponza in terraferma

22/01/2022

15/10/2021

- IL MARRONE DI ARCINAZZO

• Il frutto e la differenza con la castagna:
I hanno un sapore dolciastro, sono di forma tondeggiante e hanno buccia striata di un colore più chiaro rispetto alle , che al contrario si presentano con una buccia molto scura e hanno forma schiacciata.
Castagne e marroni possiamo in fondo definirli cugini; La prima è il frutto della pianta selvatica, mentre il marrone è il risultato di potature e innesti della pianta stessa.
Se in un riccio di castagne si possono trovare fino a sette frutti, in uno di marroni ce ne sono al massimo tre (questo fenomeno determina la differenza di grandezza tra i due)
Un’altra grande differenza riguarda la “pellicola” che separa il frutto dalla buccia: nelle castagne questa “pellicola” spesso si infila all’interno della polpa, mentre nei marroni no, i quali avendo una superficie più liscia e omogenea sono molto più facili da sbucciare.

• Raccolta:
La raccolta avviene circa dalla metà alla fine di ottobre.
Il lascia cadere i ricci una volta raggiunta la giusta maturazione, quindi manualmente si estrae il marrone dal riccio caduto e si raccoglie.
È un lavoro nel quale occorre avere pazienza, ma il periodo della raccolta è visto da tutti gli abitanti e le famiglie di come un momento magico per stare insieme immersi nel verde del nostro .

• Degustazione e trasformazione del marrone:
I metodi più usati nella nostra tradizione per cucinare i marroni sono due: quello di arrostirli sulla brace con la classica padella bucherellata e quello di lessarli
con la buccia ponendoli in una pentola colma di acqua portata ad ebollizione.
Oltre a questo, è usanza ricavare tramite vari processi marmellate e anche farine.

14/10/2021

- LA SELVA (più comunemente chiamata “ La selova” in dialetto locale)

Ai piedi del , nel territorio di , è presente un bosco di castagno coltivato a . (Il Marrone, di cui parleremo in modo più approfondito nel prossimo post, è quindi il frutto della pianta coltivata e migliorata con successivi innesti, mentre la Castagna è il frutto della pianta selvatica)

La coltivazione del castagno è presente nel Comune di Arcinazzo Romano da tempi remoti. Proprio per questo, sono numerosi gli esemplari di piante secolari presenti nel nostro bosco, il quale versa in un’ottimo stato.

Ancora oggi le metodiche di allevamento del Castagno e di lavorazione e conservazione del suo frutto, rispettano i tempi e i modi della tradizione storica.
La popolazione di Arcinazzo, ha particolare riconoscenza e rispetto nei confronti dei castagneti; la testimonianza di questo è la famosa "Sagra del Marrone", che quest’anno arriverà alla sua 47esima edizione.

18/05/2021

03/05/2021

: IL TRICLINIO

Le architetture della platea inferiore si dispongono attorno a un giardino rettangolare: a sud un portico fiancheggia il lato lungo e si interrompe in corrispondenza del colonnato antistante la parte più rappresentativa della residenza: al centro era un amplio triclinio (sala da pranzo), dotato di una fontana monumentale che riempiva un lacus sottostante. La semi cupola del ninfeo era decorata in tessere di pasta vitrea in varie sfumature di azzurro, che, riflettendo i raggi del sole che colpivano il sottostante specchio d'acqua, creavano un mirabile gioco di luci e colori.

03/05/2021

: LA VILLA

L’attribuzione della villa di Arcinazzo Romano a Traiano, suggerita da fonti scritte ed epigrafiche, è confermata dai risultati dello scavo e da alcuni importanti rinvenimenti di fine ottocento, quando furono recuperate condotte d'acqua in piombo (fistulae) recanti il nome dell’Imperatore. Questa dimora d'alta quota occupa parte del pianoro che, dalle pendici del Monte Altuino (1200 m s.l.m.), digrada verso valle. Lungo il pendio furono realizzate due vaste platee pianeggianti orientate in senso Est-Ovest; da quella più a valle, al momento unica oggetto di scavi, provengono tutti materiali esposti. Quella superiore, più vasta della precedente e che le indagini geofisiche confermano ricca di ulteriori resti monumentali, non è mai stato oggetto di scavo ed è tutta ancora da svelare.

Nell’ultima foto, l'area archeologica della villa di Traiano. A nord i risultati delle indagini geofisiche, dalle quali si evince l'estensione complessiva della residenza, oltre 5 ettari.

03/05/2021

: STUCCHI

La villa dell'imperatore Traiano era una residenza di grande prestigio e raffinatezza. Alcuni ambienti erano decorati con raffinatissimi stucchi che conservano ancora tracce della preziosa laminatura in oro.

31/03/2021

Monte Altuino. 🏔 @ Arcinazzo Romano

26/03/2021

ARCINAZZO ROMANO

Ben saldo sullo scoglio,
sotto un ciel di turchese,
a crogiolarsi nel sole
sia questo mio paese.

Come sentinella
sopra vetta avanzata,
ci guarda i monti verdi
e la vallata,
e ascolta il mormorar del rio
nei dì di pioggia
e il sussurar del vento
fra le selve.

Salve, Arcinazzo!
Se l'uomo non ti diede
palazzi e monumenti,
assai più ti concede natura!

Albe rosate e fulgidi tramonti,
canti d'uccelli e mormorar di fonti,
grida di bimbi e voci di lavoro,
aria limpida e pura e quiete,
e gran ristoro.

Qui ancora s’usa
narrar con le campane
la gioia ed il dolore
e a sera le castagne
borbottan nei camini
e le nonnette argute
raccontano ai piccini
del tempo che passò
e che se n’andò lunge,
sospira di tornare.

Il forestier che giunge
si ferma ad ammirare,
si riempie occhi e core
d’azzurro e di sorriso
e giudica sincero:
“ Ma questo è un paradiso!”

Celeste Benelli

26/03/2021

Il si innalza al lato della Chiesa di Santa Maria Assunta. Quest’ultimo, era una delle torri di avvistamento della cinta muraria che proteggeva l’antico abitato medievale.
Nel XVII secolo la Torre Campanaria non presentava alcuna copertura, proprio per questo fu realizzato un tetto a quattro spiovenze, con coppi di terracotta. Successivamente, circa nel 1927, il tetto venne rimosso, realizzando una sopraelevazione con terrazzo. Oltre a questo, venne installato un orologio (che durò fino al 1950 circa) e la campana minore venne dedicata ai Caduti della prima guerra mondiale.
Ad oggi, il Campanile è in buone condizioni e accedendo dalla Chiesa, si puó salire fino al piano delle campane.

24/03/2021

Lo stupendo panorama che si può apprezzare salendo sul della Chiesa di Santa Maria Assunta, sita nel di .

22/03/2021

All’estremità orientale del paese, dalle parti di via Corte, troviamo i resti della di . Questa, doveva avere funzioni prettamente difensive e si ipotizza che da qui sia sorto il nucleo più antico dell'abitato medievale, da cui iniziò a svilupparsi la cinta muraria che in seguito avrebbe delimitato e protetto il paese.
Oggi ne sono visibili due lati che formano un angolo acuto.

22/03/2021

: l’aria pulita, i panorami mozzafiato e il fascino del verde, rendono questa località perfetta per chi cerca svago e relax.

22/03/2021

Uno dei tanti scorci che il di è in grado di offrire..