21/07/2022
Dopo 402 anni dal sacco dei turchi, Manfredonia ne conserva tuttora le tracce. Alcuni edifici del centro storico hanno infatti all’interno ancora le pareti annerite dagli incendi con cui gli ottomani misero a ferro e fuoco la città ed è questo un dettaglio suggestivo che fa riflettere sull’eccezionalità di quell’evento.
Era un afoso 16 agosto quando lo sguardo dei sipontini venne catturato dalla presenza in mare di ben 55 galee all’orizzonte a vele spiegate, una dietro l’altra. A quell’epoca erano gli spagnoli a reggere la città ed il governatore Don Fernando de Velasco inviò tre uomini a cavallo a Chianca-Masjille (Chianca Masitto) per accertare che la flotta che stava sbarcando appartenesse, come si pensava, ai veneziani. Ma quando le galee approdarono, i tre uomini di Don Fernando capirono subito che qualcosa di tremendo stava per accadere.
Uno dei tre, galoppando all’impazzata, ritornò a Manfredonia e alle porte della città iniziò a gridare con tutto il fiato che aveva in corpo: “Turchi! Turchi!”.
I soldati sbarcati dalle navi si disposero in tre squadroni e marciarono verso Manfredonia “rovinando e abbrugiando quanto se li parava dinnanzi”. Un panico incontrollato si diffuse in città: alcuni cercarono rifugio nel castello, altri cercarono scampo “alla Montagna”, chi si barricò nelle chiese, chi si nascose nelle fosse del grano, chi nel fondo delle cisterne, altri si barricarono in casa.
I turchi entrarono a Manfredonia sfondando la fradicia Porta ‘vecchia di cent’anni’ alla via della Montagna. Migliaia di soldati ottomani riversarono ovunque la loro ferocia inumana: i bambini che trovavano dinanzi venivano lanciati contro i muri, le donne stuprate e quelle che si opponevano ammazzate e appese con le parti intime in vista, gli anziani impiccati alle travi.
Nell’arco di tre terribili giornate i turchi si impadronirono di Manfredonia, depredarono e incendiarono le chiese, i conventi e i palazzi. Rasero completamente al suolo la cattedrale gotica, la più bella di Puglia, dandola alle fiamme, e bruciarono il corpo di San Lorenzo Majorano (di cui si salverà solo un pezzo del braccio ancora oggi conservata nell’attuale cattedrale).
Continua nei commenti ⬇️