La tavola di Giandoja

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La tavola di Giandoja Vademecum della buona tavola Piemontese

tra poco ripartiremo ..-
04/10/2022

tra poco ripartiremo ..-

21/09/2022
SABATO 23  LUGLIO  COMUNE DI TRAVERSELLA ( VAL CHIUSELLA )PRIMA NAZIONALE DITINA PICA FOREVERPRESIDENTE GIURIA GIORGIO V...
16/07/2022

SABATO 23 LUGLIO
COMUNE DI TRAVERSELLA ( VAL CHIUSELLA )
PRIMA NAZIONALE DI
TINA PICA FOREVER
PRESIDENTE GIURIA GIORGIO VIGNALI
CONDUCE DUILIO MARTINA
CREATO DALL' ARCHIVIO DEL CINEMA (ONLUS)
VI ASPETTIAMO BELLI FRESCHI !!!!!!!!!!!!!!!!!!

bagnetto verde piemonteseCon l’autunno, torna la voglia dei grandi piatti di carne della cucina tradizionale. Per esempi...
10/04/2022

bagnetto verde piemontese

Con l’autunno, torna la voglia dei grandi piatti di carne della cucina tradizionale. Per esempio, i bolliti tipici della cucina piemontese. Da servire con il “bagnetto verde piemontese ”, una saporita salsa a base di prezzemolo, aglio, acciughe e olio.
Il Bagnetto Verde Piemontese (in dialetto: bagnet verd)
è una salsa tipica di questa regione, che si accompagna perfettamente ai piatti della tradizione.
Ottimo sul bollito misto alla piemontese, si sposa benissimo, in generale, con le carni lesse e con la lingua di vitello.
Nella preparazione del bagnet verd intervengono i seguenti ingredienti: prezzemolo, acciughe sotto sale (previa dissalatura), mollica di pane, aglio, olio di oliva, aceto di vino, tuorlo d’uovo (non necessario), capperi sotto sale (non necessari), sale e pepe.
Spesso per comprendere quanto una ricetta italiana sia antica basta vedere quante versioni della stessa esistano. Secondo questa indicazione, il bagnetto verde è di certo una ricetta antica, con le le sue radici nel passato della gastronomia piemontese. Già Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” del 1891 dava le prime indicazioni di una ricetta del bagnet verd

Sapevi che l’Uovo di Pasqua venne creato per la prima volta a Torino?Pasqua è alle porte e noi abbiamo scoperto online d...
05/04/2022

Sapevi che l’Uovo di Pasqua venne creato per la prima volta a Torino?
Pasqua è alle porte e noi abbiamo scoperto online delle facili ricette per preparare in casa i dolci della tradizione. Quest’anno si prevede una Pasqua simile al Natale 2020, in zona rossa. Ma non perdiamoci d’animo, in casa si possono fare molte cose. E la creatività in cucina aiuta a mantenerci attivi anche se non possiamo uscire o trascorrere una giornata in compagnia come ai vecchi tempi.
Il cibo, si sa, è uno dei piaceri della vita. E la Pasqua è la festività preferita dagli amanti della cioccolata, non a caso l’uovo venne inventato proprio a Torino. Nella nostra città già nel 1725 si creavano le uova di cioccolato. I gusci vuoti delle uova di gallina venivano ricoperti con il cioccolato fuso.
Nel 900 venne inventato un sistema per creare l’uovo come lo conosciamo ora. La sorpresa venne aggiunta nel 1925. Poi, sempre in Piemonte nel 1974 nacque il celebre ovetto Kinder Sorpresa.
Ecco alcuni dolci che possiamo mangiare a Pasqua in Piemonte, a te quale piace di più?
Ciambelle pasquali piemontesi
Un altro dolce (non conosciuto da tutti) è la ciambella pasquale. La ricetta è semplice ma i tempi sono abbastanza lunghi visto che si dovranno far lievitare i due impasti per ben 3 ore (totali). La cottura in forno, invece, richiede solo 20 minuti.
Baci di Dama

I Baci di Dama si mangiano tutto l’anno e possono essere gustati dopo il pranzo di Pasqua accompagnati da un buon caffè. La ricetta nasce nella città di Tortona, in Piemonte. E noi vi proponiamo quella del grande Iginio Massari per Giallo Zafferano. Solo cinque minuti per ottenere dei dolcetti deliziosi. Gli ingredienti sono:

B***o 300 g
Zucchero 300 g
Farina di mandorle 300 g
Farina 00 300 g
Albumi (circa 1 grande) 50 g
Sale fino 3 g
Cioccolato fondente temperato 375 g (per farcire)

quando alla domenica si andava per Piole
04/04/2022

quando alla domenica si andava per Piole

qualche cretino  , vuole boicottare L'  INSALATA  RUSSA  SAPPIAMO DOVE ABITANO I CRETINI TEMPO AL TEMPO
08/03/2022

qualche cretino , vuole boicottare
L' INSALATA RUSSA
SAPPIAMO DOVE ABITANO I CRETINI
TEMPO AL TEMPO

Che lavoro faceva gianduia?Benissimo, ma che nome dargIi? Il nostro burattinaio scoprì a Callianetto, un paese intorno a...
05/03/2022

Che lavoro faceva gianduia?
Benissimo, ma che nome dargIi?
Il nostro burattinaio scoprì a Callianetto, un paese intorno ad Asti, un contadino simpatico, arguto e furbo di nome Gioan d'la douja perché nelle osterie chiedeva sempre un boccale di vino (in dialetto piemontese douja) .
Come è vestito gianduia?
Il suo costume è di classica foggia settecentesca e prevede pantaloni di fustagno marroni, calze rosse, panciotto giallo. In testa un cappello chiamato tricorno e una parrucca con il codino, al collo un fiocco verde.
Come si chiama la moglie di gianduia?
La figura di Gianduja è sempre affiancata da Giacometta, sua moglie… una donna semplice ma dall'intelligenza vivace, che rappresenta la saggezza delle donne piemontesi

LA   FARINATALa Gastronomia Monferrina conserva tuttora tipicità culinarie che sono nate nei secoli scorsi al di qua o a...
13/02/2022

LA FARINATA

La Gastronomia Monferrina conserva tuttora tipicità culinarie che sono nate nei secoli scorsi al di qua o al di là dell’Appennino e che si sono diffuse, grazie alle Vie del Sale, sia nel Basso Piemonte che in Liguria. Tra esse spicca “la Belecauda”, ovvero la Farinata, così chiamata a Nizza Monferrato perché è rigorosamente servita bele cauda (bella calda). Questa specialita' preparata con farina di ceci, acqua, sale e olio d’oliva è si un piatto prettamente mediterraneo e in particolare ligure ma è anche piemontese, proprio grazie ai secolari commerci intercorsi tra la Riviera Ligure e la Pianura Padana, passando lungo le tortuose e irte strade Appenniniche e a quelle collinari del Monferrato. In quest'immagine in bianconero vedete quando, pur non esistendo ancora lo Street Food, a Nizza Monferrato la Belecauda veniva gia' servita decisamente all'aperto...

senzapietre d'  inciampo  a italiani  uccisi  dagli amici del PD  caro Letta
10/02/2022

senzapietre d' inciampo a italiani uccisi dagli amici del PD caro Letta

L ' unica vera salvezza di una nazione è uscire  dall' EURO , sono come la Tv la prima notte  di nozze , INUTILI  .NON c...
09/02/2022

L ' unica vera salvezza di una nazione è uscire dall' EURO , sono come la Tv la prima notte di nozze , INUTILI .
NON c' è uno solo di loro che abbia mai lavorato , poi noi non siamo uguali , VIVE LA DIFFERANCE
IO sono piemontese e già non ho interessi con uno di Roma , figuriamoci con un Greco o altri, vogliono rubarci la nostra identità , dobbiamo mantenere degli incapaci , non sanno risolvere il problema energetico e le nostre aziende chiudono .
Torniamo Italiani e noi Piemontesi

PARCO DEL  VALENTINO È il parco cittadino più conosciuto, uno dei simboli storici e popolari della città.«...ricordi que...
05/02/2022

PARCO DEL VALENTINO

È il parco cittadino più conosciuto, uno dei simboli storici e popolari della città.

«...ricordi quelle sere passate al Valentino, col biondo studentino, che ti stringeva sul cuor...»


L'origine del nome è incerta, ma risalirebbe già ai primi insediamenti romani; da documenti del XIII secolo , pare vi fosse un'antichissima ca****la titolata a San Valentino (176-273), conservante una parte delle reliquie del santo patrono degli innamorati portate direttamente da Terni. Non è chiaro se la ca****la poi, cadde in rovina o fu distrutta, ma le reliquie furono portate nella vicina chiesetta di San Vito, in collina, al di là del fiume .
L'area del Valentino invece, fu dapprima abitata dai nobili Birago, che vi costruirono una villa e quindi Emanuele Filiberto di Savoia acquistò tutta l'area verso la metà del XVI secolo.
Nel 1630-1660 vi fu eretto l'omonimo castello, un imponente edificio opera di Carlo e Amedeo di Castellamonte, usato come residenza estiva dei Savoia. L'area passò da semplice parco fluviale del Po a struttura organizzata con raffinati giardini.
Ma fu soltanto nel XIX secolo che iniziarono i veri lavori di modifica nell'attuale pittoresco parco cittadino, secondo il progetto romantico del paesaggista francese Barrillet-Dechamps.

CARNEVALE OCCITANOGuardia Piemontese, siamo in Calabria ma il Carnevale ricorda quello delle Valli Occitane. Le ragioni ...
29/01/2022

CARNEVALE OCCITANO

Guardia Piemontese, siamo in Calabria ma il Carnevale ricorda quello delle Valli Occitane. Le ragioni sono molto antiche, il comune di Guardia Piemontese fu fondato nel XII secolo da una comunità valdese perseguitata in Piemonte e che trovò riparo in Calabria, dove fondò il borgo.
Ancora oggi Guardia Piemontese, come Montalto Uffugo, e San Sisto dei Valdesi, conservano tradizioni occitane nelle feste, nella cucina e nella lingua.
Il Carnevale Occitano di Guardia Piemontese è oggi un evento storicizzato, molto partecipano e famoso in Calabria. Lo organizza da anni l'Associazione Arcobaleno.
Tra le caratteristiche principali della festa ci sono la grande partecipazione popolare e le maschere e i costumi fatti a mano dagli abitanti del paese.
Le abitazioni di Guardia sono veri e propri laboratori di sartoria e pittura, i magazzini ospitano invece chi realizza i tradizionali carri allegorici.
Ogni anno vengono organizzate sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati, spettacoli teatrali, serate musicali e convegni.

29/01/2022

KRUMIRI

I krumiri o crumiri sono i biscotti tipici di Casale Monferrato, nati nel 1878.
È probabilmente in ricordo di Vittorio Emanuele II, morto quell'anno, che i Krumiri presero la tipica forma rassomigliante ai suoi baffi.
I Crumiri prendono nome dalla parola Crumiro, che significa lavoratore non aderente a uno sciopero, a sua volta la parola deriva dalla bellicosa tribù tunisina dei Khumir, che diede pretesto alla Francia per invadere la Tunisia nel 1881.
Creati dal pasticciere casalese Domenico Rossi nel 1878, nel 1890 il sindaco di Casale Monferrato riconobbe al Rossi la paternità dei Krumiri dopo vari premi e dal 1972 i biscotti sono protetti anche da un brevetto
Immancabili a Natale ...

29/01/2022

LE BUGIE

Sono di sicuro i dolci tipici del Carnevale, ma la particolarità è che non conoscono confini: sono infatti diffusi in tutta Italia. Stiamo parlando delle Bugie, nome usato in Piemonte e Liguria. In Toscana diventano Cenci; Chiacchiere in centro e sud Italia, con esclusione di Roma, Viterbo, Perugia e Ancona, dove si chiamano Frappe; Fiocchetti a Montefeltro e Rimini; Galani a Venezia Verona e Padova: Maraviglias in Sardegna. Ma i nomi non finiscono qui… insomma, che siano Sfrappole, Risòle o addirittura Nacatole, quelle strisce sottili di pasta dolce, dai bordi seghettati e lavorate a forma di nodo, uniscono per la gola tutti gli italiani.
Le origini sono da ricercarsi nell’antica Roma, si chiamavano Frictilie ed erano sfoglie di farina di farro, fritte nello strutto e guarnite con miele. Lo zucchero sarebbe arrivato secoli dopo.
Venivano vendute per strada da anziane donne, con il capo cinto di edera, durante le Liberalie, feste organizzate in onore del Liber Pater e della moglie Libera. In quell’occasione, i ragazzi che compivano il sedicesimo anno d’età, con una cerimonia solenne in cui venivano servite le Frictilie, passavano dallo stato di adolescenti a quello di uomini liberi e indossavano la toga virile. Le Liberalie avevano sostituito i Baccanali, giudicati troppo sfrenati e violenti.
L’avvento del Cristianesimo abolì le festività pagane, ma non la voglia di allegria, nacque quindi il Carnevale. Caratteristico era, ed è tutt’ora, il ricorso al fritto, quasi a voler far risaltare l’abbondanza, l’opulenza delle riserve alimentari, in questo periodo di rottura del tempo, in cui si avvicina il passaggio dall’inverno alla primavera, simbolicamente dalla morte alla vita.

“la farinata più buona di Torino!” CECCHIVIA MADAMABON !!!
25/01/2022

“la farinata più buona di Torino!”
CECCHI
VIA MADAMA
BON !!!

in realtà il vero consiglio oggi sarebbe chiudete , questi ladri ed incapaci con la scusa della pandemia hanno messo in ...
18/01/2022

in realtà il vero consiglio oggi sarebbe
chiudete , questi ladri ed incapaci con la scusa della pandemia
hanno messo in ginocchio tutti , l' energia elettrica , problema risolvibile domani mattina - Lo Stato statalizza le aziende elettriche , risolto !
Ma poi non mangiano i loro amici , tipo Benetton, con le autostrade e i morti , e tu povero co****ne paga .
Chiudete vediamo chi li mantiene , parassiti !!!!!
SALVINI IN TESTA pagliaccio

A TAVOLA NON SI INVECCHIA ,
08/01/2022

A TAVOLA NON SI INVECCHIA ,

GATTINARA è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Vercelli, esclusivamente nel territorio del c...
06/01/2022

GATTINARA

è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Vercelli, esclusivamente nel territorio del comune omonimo.
Vino prodotto con il vitigno nebbiolo (biotipo LAMPIA) con eventuale aggiunta di vespolina (max 4%) oppure bonarda (max 10%) purché tali vitigni non superino il 10% totale. Titolo alcolometrico minimo 12,5% e affinamento minimo di 36 mesi di cui almeno un anno in botti di legno. Nella versione riserva, con titolo alcolometrico minimo di 13%, l'affinamento è di minimo 48 mesi di cui almeno due anni in botti di legno
Carni rosse di selvaggina e cacciagione, arrosti, brasati, formaggi stagionati a pasta dura. Ottimo anche utilizzato per cucinare il risotto che prende il nome "risotto al Gattinara".

Piemonte, in particolare dalla Valle di Susa che al confine con la Francia custodisce antiche testimonianze di arte e cu...
05/01/2022

Piemonte, in particolare dalla Valle di Susa che al confine con la Francia custodisce antiche testimonianze di arte e cultura alpina come la Focaccia della Befana. In tutta la regione piemontese è proprio questo il dolce tradizionale dell’Epifania probabilmente un’antica antenata del dolce francese Gallette des Rois dedicato ai Re Magi. Farina, b***o, uova, arancia candita e vaniglia danno forma a una soffice torta a forma di fiore che custodisce all’interno una fava – simbolo di fertilità e di denaro – inserita nell’impasto prima della cottura, di solito per tradizione il fortunato che trova il fagiolo o la fava nella sua fetta diventa Re della festa.

Torrone, il dolce di Natale piemontesePer la ricetta del torrone, scaldate le nocciole nel forno a 100 °C.Sciogliete in ...
02/01/2022

Torrone, il dolce di Natale piemontese

Per la ricetta del torrone, scaldate le nocciole nel forno a 100 °C.
Sciogliete in una casseruola 300 g di zucchero con 90 g di acqua, fino a 157 °C, ottenendo un caramello chiaro.
Sciogliete intanto il miele in un’altra casseruola, portandolo a 120 °C.
Montate l’albume con 15 g di zucchero, in una capiente ciotola. Aggiungetevi il miele, continuando a mo***re, quindi il caramello.
Montate finché il composto non avrà raggiunto la temperatura di 60 °C. A quel punto, aggiungete le nocciole, un pizzico di scorza d’arancia e i semi di un baccello di vaniglia.
Distribuite il composto su un foglio di ostia, poggiato su una placca, livellatelo e copritelo con un altro foglio di ostia.
Lasciate raffreddare il torrone e, prima che sia completamente indurito, tagliatelo a barrette regolari.

02/01/2022

Il Moreno ristorante augura a tutti buone feste!
Nella speranza di vedersi presto , Moreno, Stefano e Monica vi augurano tanta felicità e serenità!
̀lamiacittà

Ciao . Pronto ??????
17/12/2021

Ciao . Pronto ??????

NATALE è Dom perignon assolutamente posso passare ad un ottimo Cordon rougeo Piemonte brut GANCIAsotto non si può dico I...
17/12/2021

NATALE è Dom perignon assolutamente
posso passare ad un ottimo Cordon rouge
o Piemonte brut GANCIA
sotto non si può
dico IO

CONSIGLIATODOLCE NATAL !!!!!!!!AN PO' SUCRA' !
17/12/2021

CONSIGLIATO
DOLCE NATAL !!!!!!!!
AN PO' SUCRA' !

Alla pasticceria con caffè Sucrá ti accogliamo tutti i giorni con entusiasmo, perchè amiamo i dolci da sempre, e li facciamo da una vita.

17/12/2021

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LA TAVOLA DI GIANDOJA

L’ Archivio del Cinema (onlus) con il Patrocinio della Regione Piemonte, propone di creare un Vademecum sulla cucina tradizionale della nostra Regione, Vini , Ristoranti , cultura , curiosità , storia alla Tavola di Giandoja per conoscere e proporre i piatti della tradizione della nostra terra , si parla molto delle cucine internazionali, dimenticando o non conoscendo quello che è la nostra tavola , consigli per chi vuole conoscere se stesso e i luoghi dove è nata e continua ad essere la nostra cucina . Nella prima guida insieme a Torino , la città di Asti e le sue specialità . La cucina subalpina è una proposta molto ricca, influenzata da una grande tradizione gastronomica dovuta anche all’importanza che questa regione ha avuto nel corso degli anni. Ci sono molti prodotti piemontesi che sono riconosciuti come vere eccellenze regionali in tutto il territorio italiano, e sono diventati dei veri e propri simboli di questa terra, come il Tartufo e le Nocciole , avere il Piemonte nel cuore, la curiosità . Non basterebbe un libro di 1000 pagine a descrivere, la quantità e qualità raffinata e delicata della cucina regionale piemontese ,conquista i palati e soddisfa il gusto, dall’antipasto, ai primi piatti, ai secondi (pensate al gustosissimo brasato al barolo). Una delle migliori ricette della gastronomia del Piemonte è senza ombra di dubbio la Bagna Cauda (detta anche Bagna Caoda) di chiare origini contadine. In questo piatto si incontrano i sapori e gli odori della cucina italiana (olio di oliva, latte, b***o e verdure varie). La merenda cinoira altra abitudine per gustare i vini con sempre il Piemonte nel cuore.

PARIDE MENSA