Da Schiavi a Liberi

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Da Schiavi a Liberi Percorsi turistici e culturali

13/10/2024

Facebook WHITE DINNER Il Dîner en Blanc viene organizzato per la prima volta a Parigi nel 1988 dal francese François Pasquier. È una sorta di picnic elegante, dove i partecipanti devono portare sedie, tavolino e un paniere col cibo (le uniche bevande consentite sono l’acqua e il vino, in partic...

Il Dîner en Blanc viene organizzato per la prima volta a Parigi nel 1988 dal francese François Pasquier. È una sorta di ...
13/10/2024

Il Dîner en Blanc viene organizzato per la prima volta a Parigi nel 1988 dal francese François Pasquier. È una sorta di picnic elegante, dove i partecipanti devono portare sedie, tavolino e un paniere col cibo (le uniche bevande consentite sono l’acqua e il vino, in particolare lo champagne). L’evento non ha scopo di lucro, politico o di beneficenza, e i costi corrispondono a quelli sostenuti dall’organizzazione, che mette a disposizione anche un servizio di trasporti così da non interferire con il traffico.
Negli ultimi anni l’idea si è diffusa in molte altre città al mondo; anche Liberi organizza, nella splendida cornice della piazza mercato, la sua “white dinner”, ricalcando lo stile dell’evento francese, nel rispetto delle possibilità del paese. Viene ricreata un’atmosfera gioiosa di festa attraverso la quale riappropriarsi degli spazi pubblici, godendone in modo nuovo e condiviso e gustando alcune specialità della tradizione culinaria locale.

LA CHIESA DI LIBERILa chiesa di Santa Maria Assunta a Liberi presenta una facciata spoglia e completamente trasformata n...
11/09/2024

LA CHIESA DI LIBERI
La chiesa di Santa Maria Assunta a Liberi presenta una facciata spoglia e completamente trasformata nel corso dei secoli. L'unico elemento di rilievo esterno è il campanile, posizionato a sud-ovest e costruito in tufo a vista; presenta un primo alto livello e un livello terminale dove sono alloggiate le campane.
Sul prospetto principale, si evidenzia un’apertura ad arco a sesto acuto che immette nella navata laterale.
L'interno è costituito da una navata principale, che presenta una copertura di volta a botte con unghie laterali, e da una laterale sinistra, coperta da tre volte a crociera. L'altare principale è caratterizzato da un ricco disegno di modanature a finto cassettonato nella volta a botte mentre la ca****la feriale presenta una copertura anch'essa a botte.

11/09/2024

Facebook La chiesa di Liberi La chiesa di S. Andrea a Liberi presenta una facciata spoglia e completamente trasformata nel corso dei secoli. L’unico elemento di rilievo esterno è il campanile, posizionato a sud-ovest e costruito in tufo a vista; presenta un primo alto livello e un livello termina...

https://schiaviliberi.altervista.org/wp-admin/post.php?post=294&action=editL'associazione "Ave gratia Plena" ha promosso...
21/08/2024

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L'associazione "Ave gratia Plena" ha promosso, in collaborazione con le Parrocchie di Liberi, l'evento "Medievalia", un excursus storico-culturale alla grotta di San Michele.
Dopo il raduno dei partecipanti, i saluti e l’introduzione a cura del prof. Pietro Di Lorenzo, dell’associazione culturale suddetta, c’è stata la conferenza dell’avv. Domenico Caiazza sul culto micaelico in grotta.
Il percorso a piedi, lungo circa tre km, con 150 metri di dislivello, di media difficoltà, della durata complessiva di quasi due ore, è stato allietato da narrazioni in abito antico del prof. Di Lorenzo.
Una volta arrivati alla grotta, Laura Di Giugno ha tenuto un laboratorio/conferenza sui miracolosi rimedi della Natura, con graditissima degustazione di biscotti alla cannella.
Il gruppo vocale e strumentale “Ave Gratia Plena” (Laura di Giugno, soprano e percussioni; Raffaele Bove, oud e voce; Pietro Di Lorenzo, salterio, ghironda, flauti e voce), con abiti e strumenti musicali copie di quelli dell’epoca, ha concluso la visita con un concerto sui canti di pellegrinaggio in onore dell’Angelo.

https://schiaviliberi.altervista.org/le-frazioni/La ca****la della Madonna delle GrazieA Profeti, in cima alla Salita Po...
08/07/2024

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La ca****la della Madonna delle Grazie

A Profeti, in cima alla Salita Pozzuoli, si trova la ca****la della Madonna delle Grazie, fatta erigere per un ex voto dalla famiglia che ha dato il nome alla strada.
Si narra che la piccola di casa fosse stata aggredita da un lupo che non era intenzionato a lasciare la preda. La mamma della bambina, allora, rivolse un’accorata preghiera alla Madonna e la piccola fu liberata.
Per ringraziare dell’esaudimento della preghiera, la nobildonna fece erigere una ca****la dedicata, appunto, alla Madonna delle Grazie e ne consegnò le chiavi (simboliche) agli abitanti di Profeti.
Ancora oggi, la riconoscenza per la grazia ricevuta è ancora molto sentita dalla popolazione locale e la ca****la è spesso sede di cerimonie religiose quali battesimi e matrimoni. Il 2 luglio vi viene celebrata la Santa Messa e una solenne processione parte dalla ca****la e procede per le strade del paese, accompagnando la statua della Madonna.

La ca****la della Madonna delle Grazie
08/07/2024

La ca****la della Madonna delle Grazie

Facebook La chiesa di Santa Barbara Collocata nella piccola comunità di Cese, la chiesa di Santa Barbara risale alla seconda metà del XV secolo ma fu ampliata e completata alla fine del XVIII secolo.A essa si accede tramite una scala, in origine, interamente in pietra; l’interno presenta una pia...

10/06/2024

Facebook Nei vicoli silenziosi, un leggero venticello disperde il caldo afoso.Seduto sulla panchina l’uomo riposa,mentre la moglie ricama all’ombra di una rosa.Una casa fatiscente custodisce la storia della gente,chi il suo portone ha varcatocomprensione ha trovato.Il paese sembra addormentatomo...

https://schiaviliberi.altervista.org/la-ca****la-di-merangeli/La chiesa di Sant'Andrea Apostolo, a Merangeli, è stata ed...
10/06/2024

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La chiesa di Sant'Andrea Apostolo, a Merangeli, è stata edificata tra il 1800 e il 1850. L'interno è a unica navata coperta da volta a botte, mentre sui lati abbiamo quattro cappelle, anch'esse coperte da volta a botte.
L'abside, a pianta rettangolare, è coperto da volta a crociera, mentre l'altare presenta diversi interventi di epoche successive, che ne hanno stravolto l’aspetto originario.
Il campanile è interamente realizzato in pietra calcarea per i 2/4 del suo perimetro ed è parte integrante della chiesa.
Il portale d'ingresso, di notevole pregio architettonico, è interamente scolpito in pietra.

https://schiaviliberi.altervista.org/la-bbattaglia-di-liberi/Il 16 ottobre 1943 vi fu una dura battaglia tra americani d...
28/02/2024

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Il 16 ottobre 1943 vi fu una dura battaglia tra americani della III Divisione e tedeschi del 29° e 115° Panzer Grenadier Regiment per la conquista di Liberi.
Gli Alleati, dopo essere sbarcati a Salerno e aver occupato Napoli, si diressero sul Volturno, ma la resistenza tedesca impedì loro l’utilizzo della via Casilina per arrivare a Roma.
Dopo due settimane di duri scontri, il 14 ottobre gli Alleati riuscirono ad attraversare il Volturno e i tedeschi si ritirarono sulla sponda destra del fiume, occupando le colline sul Monte Maggiore che affacciavano sulla Valle del Volturno.
Dalle alture circostanti i tedeschi controllavano tutte le vie di accesso all’unica strada che conduceva a Dragoni, creando dei punti di tenace resistenza a Cisterna, Sasso e Strangolagalli.
Il 14 ottobre, un battaglione di soldati americani imboccò la strada per Liberi, ma a sud di Cisterna i Tedeschi opposero una dura resistenza che costrinse gli Alleati ad arretrare lungo le pendici di Monte Fallano. Un altro battaglione si arrampicò tra i Monti Fallano e Nizzola, raggiungendo nella notte Prea, alle pendici del monte Friento (punto strategico importante per il controllo di Liberi), che fu preso il giorno successivo.
Il 16 ottobre, Truscott inviò un altro battaglione per attaccare le alture di Merangeli e sostenere l’impiego dei battaglioni impegnati per prendere Liberi.
La battaglia per la presa di Liberi durò un intero giorno, il 16 ottobre 1943, e fu un vero e proprio massacro. I tedeschi impiegarono il grosso delle truppe rimanenti in zona ma furono sconfitti dopo una durissima resistenza.
Gli Alleati entrarono così nel paese deserto e sconvolto dalla brutalità nazista: i tedeschi, durante l’occupazione, avevano ucciso diverse persone, complici di aver ospitato feriti, e avevano fatto saltare in aria una casa con due bambini napoletani sfollati all’interno.

28/02/2024

Facebook Il 16 ottobre 1943, nel contesto della Campagna d’Italia durante la seconda guerra mondiale, vi fu una dura battaglia tra americani della III Divisione e tedeschi del 29° e 115° Panzer Grenadier Regiment per la conquista di Liberi.Gli Alleati, dopo essere sbarcati a Salerno e aver occup...

https://schiaviliberi.altervista.org/le-frazioni/LA CHIESA DI SANTA BARBARA Collocata nella piccola comunità di Cese, la...
17/02/2024

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LA CHIESA DI SANTA BARBARA
Collocata nella piccola comunità di Cese, la chiesa di Santa Barbara risale alla seconda metà del XV secolo ma fu ampliata e completata alla fine del XVIII secolo.
A essa si accede tramite una scala, in origine, interamente in pietra; l’interno presenta una pianta ad aula rettangolare con una ca****la lungo i lati lunghi e un altare sul fondo. La zona centrale è coperta da volta a botte con piccole unghie che definiscono delle finestre, mentre le due cappelle e l'abside sono coperti da volta a botte a tutto sesto.
All’angolo destro della facciata è posizionato il campanile, inglobato per tutto il primo livello nel disegno complessivo della chiesa.

17/02/2024

Facebook La chiesa di Santa Barbara Collocata nella piccola comunità di Cese, la chiesa di Santa Barbara risale alla seconda metà del XV secolo ma fu ampliata e completata alla fine del XVIII secolo.A essa si accede tramite una scala, in origine, interamente in pietra; l’interno presenta una pia...

https://schiaviliberi.altervista.org/un-ponte-romano/UN PONTE ROMANO?I ponti romani, insieme alle strade, furono fondame...
29/11/2023

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UN PONTE ROMANO?
I ponti romani, insieme alle strade, furono fondamentali per i commerci con le diverse civiltà con cui i Romani entrarono in contatto.
La costruzione dei ponti era considerata un’attività sacra, alla quale sovrintendeva il Pontifex maximus, il Pontefice massimo.
I Romani furono i veri maestri dell’esecuzione dei ponti ad arco, anche se i loro primi ponti furono in legno e corda; successivamente, vennero costruiti in pietra, con possenti piloni costruiti direttamente nelle acque dei fiumi.
Il tufo, materiale vulcanico abbondantissimo sia dentro Roma che nei dintorni, cominciò a essere usato sin dal VII secolo a.C., forse in seguito all'incontro con la più evoluta civiltà etrusca.
L’utilizzazione del tufo caratterizza anche l’area napoletana sin dai primi insediamenti umani, incidendo in maniera profonda non solo sull’architettura e sull’edilizia, ma sull’intera organizzazione del territorio.
Nella frazione Cese, lungo il ruscello che fiancheggia la strada comunale Vannara, ai confini con il comune di Pontelatone, nei pressi degli scavi di Trebula Baliensis, nascosto da rovi e alberi di alto fusto, è stato rinvenuto un ponte che si pensa possa risalire all’epoca romana.
I ruderi del ponte si trovano in uno stato di completo abbandono, in un ambiente selvaggio, coperti da f***a vegetazione, non molto conosciuti, né indicati da un cartello che ne evidenzia la presenza.

Un ponte romano?
29/11/2023

Un ponte romano?

Facebook I ponti romani, insieme alle strade, furono fondamentali per i commerci con le diverse civiltà con cui i Romani entrarono in contatto.La costruzione dei ponti era considerata un’attività sacra, alla quale sovrintendeva il Pontifex maximus, il Pontefice massimo.Fondamentale era la scelta...

25/10/2023

Facebook “Un fatto muore quando nessuno più lo racconta” (Erodoto) Se tutti noi siamo chiamati al dovere morale della memoria, i più sfortunati tra i protagonisti dell’emigrazione italiana invocano con la forza del silenzio il loro diritto sacrosanto alla memoria. Il naufragio dell’Utopia,...

https://schiaviliberi.altervista.org/il-naufragio-dellutopia/IL NAUFRAGIO DELL’UTOPIA“Un fatto muore quando nessuno più ...
25/10/2023

https://schiaviliberi.altervista.org/il-naufragio-dellutopia/

IL NAUFRAGIO DELL’UTOPIA
“Un fatto muore quando nessuno più lo racconta” (Erodoto)
Se tutti noi siamo chiamati al dovere morale della memoria, i più sfortunati tra i protagonisti dell’emigrazione italiana invocano con la forza del silenzio il loro diritto sacrosanto alla memoria.
Il naufragio dell’Utopia, il Titanic dei poveri, è la più grande tragedia dell’emigrazione italiana di tutti i tempi.
Il 17 marzo 1891, a 30 anni esatti dalla proclamazione dell’Unità d’Italia, il piroscafo carico di migranti “economici”, che fuggivano dalla povertà, dalla miseria, dall’abbrutimento perenne tipico delle classi subalterne, imbarcatisi a Napoli con destinazione New York, affonda davanti al porto di Gibilterra, dopo un viaggio di 5 giorni.
“Partiamo per la Merica perché il nostro Paese non ci ha permesso di vivere dignitosamente.”
Ma la Merica, i nostri migranti non l’hanno conosciuta, perché alla Merica non ci sono mai arrivati.
Sull’Utopia erano imbarcati anche alcuni cittadini di Liberi:
Del Nero Giuseppe, di 17 anni
Devico Domenico, di 24 anni
Matarazzo Fortunato, di 16 anni
Matarazzo Domenico, di 48 anni
Parella Michele, di 42 anni

https://schiaviliberi.altervista.org/edicole-votive/EDICOLE VOTIVE Le edicole votive hanno una storia molto antica: esis...
05/10/2023

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EDICOLE VOTIVE
Le edicole votive hanno una storia molto antica: esistevano, infatti, già in epoca greca e la civiltà romana prevedeva l’affissione di immagini sacre dei Lares, ovvero delle divinità minori, sulle mura delle Insulae (case dei poveri) e delle Domus (case dei ricchi).

Con l’editto di Teodosio I, si incentivò la costruzione di questi simboli di devozione, sostituendo però i temi di adorazione pagana con quelli cristiani.

Le edicole votive ebbero una grande diffusione nel Medioevo e ancor di più con l’avvento del Protestantesimo: furono, infatti, utilizzate dalla Chiesa cattolica per contrastare questa nuova branca del Cristianesimo che si andava sempre più diffondendo.
Si usava porre le edicole votive a protezione delle case, delle strade e delle corporazioni di mestiere ed erano un punto di riferimento e di aggregazione per riunire i fedeli devoti in preghiera. Alle donne spettava il compito di prendersi cura dell’edicola, ponendo fiori e lumini. In alcune strade, i lumini accesi delle edicole costituivano l’unica fonte di illuminazione.

Vi sono diverse tipologie di edicole votive:

- a ca****la, ovvero un piccolo edificio che contiene l’immagine sacra da venerare e, spesso, uno spazio con un altare dove si può pregare. L’immagine si trova perlopiù dipinta direttamente sul muro o sul legno, molto più raramente su vetro e tela: non di rado, sono presenti delle statuette o delle antiche stampe
- a nicchia: l’edicola votiva viene realizzata da una nicchia che si ricava nelle pareti delle abitazioni, ma anche lungo le strade da muri a contenimento del terreno
Il territorio di Liberi è costellato di edicole votive, nate nei secoli per una grazia ricevuta o un omaggio alla Madonna, massimo potere di intercessione verso Gesù. Sono presenti anche immagini di santi, tra i quali prevale Sant’Antonio.

Edicole votive
05/10/2023

Edicole votive

Facebook Le edicole votive hanno una storia molto antica: esistevano, infatti, già in epoca greca e la civiltà romana prevedeva l’affissione di immagini sacre dei Lares, ovvero delle divinità minori, sulle mura delle Insulae (case dei poveri) e delle Domus (case dei ricchi). Con l’editto ...

https://schiaviliberi.altervista.org/lavatoio-e-cascatella/I LAVATOII lavatoi iniziarono a comparire in Italia nel XVI s...
16/09/2023

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I LAVATOI

I lavatoi iniziarono a comparire in Italia nel XVI secolo, ma si diffusero in maniera capillare soltanto tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900, quando si iniziò a dare importanza all’igiene e alla pulizia.

Ogni piccolo centro abitato ne aveva uno, vicino a sorgenti o fonti d’acqua e, nella frazioni montane, l’uso del “lavatoio di paese” si spinse fino agli anni ’70, quando arrivò l’acqua corrente nelle case.

La nascita dei lavatoi di paese giocò un ruolo importante nella vita delle donne del tempo. Precedentemente, infatti, il lavoro domestico di lavare i panni veniva svolto presso le proprie abitazioni, ma da quando si diffuse la pratica di “portare i propri panni” ai lavatoi, le donne riscoprirono una propria indipendenza e una nuova socialità: andare a lavare i panni nel lavatoio era un momento di condivisione.

La struttura prevedeva una o più vasche rettangolari, coperte da una struttura, incorniciate da grandi lastre di pietra dove le donne lavavano i panni. Di solito, la vasca più vicina alla fonte d’acqua veniva usata per sciacquare i panni, mentre quella più lontana era usata per insaponarli. I materiali utilizzati erano pietre locali, anche se, in seguito, molte vasche vennero cementate e coperte con strutture lignee. Intorno alla metà del Novecento, la maggior parte delle antiche vasche venne sostituita da una struttura in cemento, che comprendeva un canale di scolo per l’acqua sporca e, in corrispondenza del lavaggio, delle zigrinature realizzate in fase di costruzione.

Nella frazione Cese, lungo il ruscello che fiancheggia la strada comunale Vannara, è possibile ammirare un lavatoio presso il quale, fino a qualche decennio fa, le donne del paese si recavano a lavare i panni.

16/09/2023

Facebook I lavatoi iniziarono a comparire in Italia nel XVI secolo, ma si diffusero in maniera capillare soltanto tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900, quando si iniziò a dare importanza all’igiene e alla pulizia. Ogni piccolo centro abitato ne aveva uno, vicino a sorgenti o fonti d’...

04/09/2023

Facebook “Friento, fontane ciento” è un detto spesso ripetuto dalla popolazione locale. Tante sono, infatti, le fonti d’acqua che sorgono ai piedi di questo massiccio imperioso. Nei pressi della località denominata San Pietro, il Pisciariello sembra una fonte sacra, ispirata dall’architett...

https://schiaviliberi.altervista.org/fonti-e-sorgenti/IL PISCIARIELLO E IL CULTO NURAGICO DELLE ACQUENei pressi della lo...
04/09/2023

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IL PISCIARIELLO E IL CULTO NURAGICO DELLE ACQUE

Nei pressi della località denominata San Pietro, il Pisciariello sembra una fonte sacra, ispirata dall’architettura religiosa nuragica.
L’acqua è stata universalmente venerata nelle sue diverse manifestazioni e a essa sono stati dedicati edifici di culto dalle forme più disparate. L’architettura del Pisciariello evoca probabilmente l’arte di cui fu capace la civiltà nuragica per raccogliere e conservare l’acqua per i campi, il bestiame e l’uomo.

L’acqua ha un ruolo fondamentale nei rituali popolari fin dall’età dal Paleolitico, ma è con l’epoca nuragica che essi si sviluppano concretamente. L’edificazione di pozzi sacri e templi pagani, infatti, sancisce la venerazione per l’acqua-divinità e per le sue proprietà curative e fortificatrici.
La gestione del pozzo e la raccolta delle offerte erano affidate al sacerdote, figura di riferimento per i pellegrini, ma anche giudice: il pozzo sacro, infatti, faceva da sfondo a una dimostrazione di colpevolezza o di innocenza.
Per molto tempo si sono celebrati due tipi di culti. Il primo è legato alla devozione delle acque freatiche ed era centrale nelle vite dei pastori, i quali preferivano l’acqua di fonte a quella piovana in quando generata dalla Madre Terra e non caduta dal cielo e soggetta al ristagno. Il secondo rito, invece, era legato alla venerazione della pioggia e celebrato dalle popolazioni che praticavano l’agricoltura con diversi rituali e processioni volte a far piovere.
Le leggende locali sono legate soprattutto al culto dell’acqua sorgiva, popolata da divinità e figure misteriose protagoniste di numerosi racconti. Questa forma di devozione trae origine dalla luna e dal suo riflesso notturno sulla superficie di fiumi e sorgenti, talmente luminoso da impressionare il popolo antico.

19/08/2023

Facebook Qualche anno fa, a ridosso dei comuni di Liberi e Dragoni, a nord della frazione Profeti, lungo la strada che porta alla grotta di San Michele, in località Morrettiello, sono stati rinvenuti reperti fossili di pesci di grande interesse paleontologico, risalenti al Cretacico (circa 110 mili...

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