28/07/2023
Dedicato agli urbexer con un’anima (tratto da una storia vera)
Di notte la gatta dormiva sulla poltroncina dove la vecchia signora stava a sedere ore ed ore durante la giornata. La donna guardava la televisione, leggeva un libro e ogni tanto si alzava per qualche faccenda di casa. La gatta la seguiva per la casa e poi andava ad accoccolarsi vicino al camino acceso. La vecchia signora andava a dormire nella sua stanza e puntualmente la gatta saltava sulla poltroncina, come per tenerle caldo il posto per la giornata successiva.
Quella sera però la vecchia signora uscì di casa e non fece più ritorno. La signora se n’era andata per sempre.
Qualcuno, forse un parente della donna, continuò a portare da mangiare alla gatta e si accorse che ogni volta era sulla poltroncina, con gli occhi rivolti verso la porta d’ingresso, in attesa.
Passarono gli anni e la vecchia signora, la sua casa e la gatta vennero dimenticati, un rudere in mezzo ad un bosco impenetrabile era tutto ciò che rimaneva. Dei ragazzi avventurosi riuscirono a ritrovare l’ingresso della vecchia casa e vi entrarono per esplorarla. Tutto era rimasto come allora, come congelato nel tempo. C’era ancora la poltroncina e il camino e il televisore spenti, tutto illuminato da una sottile lama di luce proveniente da una finestra. Qualche ragnatela e polvere di decenni, ma tutto ciò dava ancora l’idea di quell’angolo di vita che era stato. La gatta non c’era più ma il suo giaciglio aveva ancora la sua forma. Il tempo, nel suo immenso e inesorabile fluire non si era dimenticato della devozione e dell’affetto di quella piccola creatura, e le aveva permesso di lasciare un segno indelebile del passaggio della sua piccola anima in questo mondo senza memoria.
Isi “Ido” Serrati